Nel buoi della stanza L senti tintinnare la catena che lo teneva legato a quello che secondo lui era Kira.
La luna illuminava la stanza tanto quanto bastasse a L di vedere cosa stesse facendo il suo compagno.
Light tiro un altro volta la catena facendo un rumore fastidiosissimo che fece sobbalzare L.
"L" sussurro nel buoi Light.
L fece finta di dormire perché qualsiasi cosa volesse il suo ragazzo non era più importante del suo riposo notturno perché se non riposava almeno per tre ore a notte la sua intelligenza calava del 2,3%.
Ma quando Light lo scosse per la terza volta decise di dare quella soddisfazione al moro e di rimettersi a dormire il prima possibile.
"L, ti ho svegliato?" domando Light al fidanzato che si stava stropicciando gli occhi.
"Certo che si" rispose L un po' seccato.
"Devo chiederti una cosa."
"Cosa c'è di tanto importante che non può aspettare domani mattina?"
Light accese la lampada poggiata sul comodino dal suo lato del letto e poi da un cassetto tiro fuori una foto. La porse a L che subito strabuzzo gli occhi cacciando via quel poco di sonno che ancora aveva.
"Dove l'hai presa quella?"
"L'ho trovata"
"Ti sei messo a rovistare tra la mia roba light?"
"Forse"
Scese il silenzio mentre L osservava la foto.
Era stata scattata un giorno davvero speciale.
Era il giorno del diciottesimo compleanno di Yuki, la ragazza della foto. Il sole spendeva nel cielo e non c'era nemmeno una nuvola, faceva caldo ma c'era anche una piacevole brezza, o almeno era quello che ricordava L.
Yuki indossava un vestitino lungo fino a meta coscia aderente rosso, un paio di decolté nere, una giacchetta di pelle nera e al collo portava una collanina che L le aveva regalato per il suo compleanno. Era una ragazza davvero bella. I capelli rossi erano stati raccolti in uno chignon che lasciava fuori qualche ciocca mossa che circondava il viso, gli occhi verdi era leggermente truccati con un filo di matita nera, le labbra sottili erano rosse una il fuoco molto attraenti e sexy soprattutto sul volto pallido.
L spense la luce trattenendo a stento le lacrime e disse semplicemente:
"Domani ti spiegò. Ora torna a dormire Light."


IL GIORNO DOPO
L quella mattina si sveglio verso le nove ma non aveva dormito per niente bene. Sentiva in se un uragano di emozioni che lo soffocavano senza dargli tregua neanche per un momento mentre si rimproverava di non aver nascosto meglio la foto.
Light era già sveglio da molto. Da quando aveva avuto quella chiacchierata con il proprio ragazzo non era riuscito a chiudere occhi per paura che la ragazza della foto fosse la fidanzata di L e che quest'ultimo avesse deciso di mettersi con lui solo per farli confessare di essere Kira.
Appena dopo aver fatto colazione L si alzò, frugò in una della tasche e estrasse la chiave delle manette. Apri la serratura e spari in cucina dicendo a Light di vestirsi perché sarebbero usciti provocando proteste di dissenso da parte di Watari.
Quanto Light fu pronto uscirono di casa e si incamminarono. Era una giornata del tutto diversa da quella del diciottesimo compleanno di Yuki.
Il cielo era nero come il fumo che esce da una cappa e molto probabilmente altra neve sarebbe caduta entro la fine della giornata.
"Questa giornata le sarebbe piaciuta." disse L al fidanzato che distrattamente faceva finta di guardare le vetrine.
Il vento soffiava gelido e un passante stava correndo dietro a un cappellino che gli era stato portato via da una raffica più potente delle altre.
"Che era lei?"
L non rispose ma comincio a camminare più velocemente costringendo anche Light ad aumentare il passo.
In poco più di mezz'ora erano in un cimitero ma non prima di essere passati da un fioraio a comprare dei fiori.
Il cimitero non era molto grande. Saranno state solo trenta tombe con grandi lapidi molto decorate.
A far guardia all'entrata c'erano due grossi leoni di pietra e una felice posta proprio al centro del portone che faceva in modo che faceva in modo che ci fossero due entrate piu piccole.
"Lei era davvero speciale per me. È stato il mio primo amore. Ma ora non c'è più." disse L.
Si avvicinarono a una tomba isolata dalle altre e con una lapide meno in grande stile, molto semplice e lineare.
"Conservo ancora una sua foto e un braccialetto che mi aveva regalato tempo fa.
"Come è morta?"
L ci penso come se non si ricordasse come fosse successo anche se il ricordo lo tormentava ogni notte nei suoi incubi e ogni giorno nei suoi sogni.
"è morta e basta."
"Come?" insistette light.
"Si é lanciata dal ottavo piano di un edificio davanti ai miei occhi. È stato un suicidio." rispose L scoppiando a piangere e poggiando le rose bianche sulla lapide.
Light si avvicinò al fidanzato e lo abbraccio.
"Aveva una vera ossessione per le citazioni e le citava in modo maniacale senza mai sbagliare una sola parola." disse L sospirando.
"Come era di carattere?"
"Era dolce, solare,divertente e molto timida e riservata"
L avrebbe voluto aggiungere che era tutto l'opposto di Light ma si morse la lingua prima di dirlo.
L si mise in ginocchio davanti alla lapide cominciando a parlare con la defunta Yuki.
"La vita senza amore non ha senso, Yuki. Spero che tu sia la su e mi guardi come un angelo custode. Ti ho portato i tuoi fiori preferiti, quelle rose bianche che ti facevano perdere la testa. Ho cercato di odiarti non sai quando ed è per questo che non sono mai venuto a trovarti. Volevo odiarti perché mi hai portato via tutto, l'amore, i sogni e i ricordi perché ci sei da per tutto. Volevo odiarti perché te ne sei andata per il mio bene, come hai scritto, ma hai sbagliato alla grande perché mi hai portato via un altro cosa molto più importante. Ma non c'è la faccio ad odiarti. Sarei disposto a dare la mia vita per passare ancor qualche giorno con te..." si fermo e giro lo sguardo vero Light che lo guardava.
Light era sempre piu sicuro che L fosse ancora innamorato di quella ragazza e questo gli si spezzava il cuore. Si sentiva morire e per la prima volta in vita sua fu vicino a capire come si sentono le sue vittime quando hanno una attacco di cuore.
Ma sapeva anche cosa doveva fare. Non poteva costringere L a stare con lui e non poteva nemmeno farsi sfruttare per fargli dimenticare quella ragazza.
"La ami ancora?"
L riflette e poi risponde:
"Penso che la amerò per sempre. Quello che provo per te è diverso da quello che provavo per lei e che tutt'ora provo."
"Allora forse è meglio se la smettiamo di stare insieme e torniamo al rapporto lavorativo che avevamo prima." disse Light con calma glaciale.
"MA CHE CAZZO DICI?" gli urlo L balzando in piedi.
"L....calmati." gli sussurra Light.
"Non puoi andartene anche tu" disse disperato L ma Light era irremovibile.


DUE SETTIMANE DOPO
Il telefono di casa Yagami suono e la voce dall'altra parte chiese di Light Yagami.
"Pronto?"
"Pronto. Buongiorno. Lei è il signor Light Yagami?"
"Si, sono io"
"Lei conosce una ragazzo con capelli neri, occhi neri, carnagione pallida?"
"Si, sta parlando di L"
"Mi dispiace di comunicarle che il signor L è deceduto poche ore fa."
Il cuore del ragazzo si fermo per qualche istante e subito chiese come fosse successo.
"Si é suicidato lanciandosi dall'ottavo piano di un edificio"
La telefonata si concluse.













ANGOLO DELL'AUTRICE
Ciao, questa storia l'ho scritta di botto e essendo tardi non ho tempo per correggerla ma spero di non aver fatto troppi orrori come gli chiamerebbe la mia prof di italiano.
Vorrei tanto sapere che ne pensate, cose belle o brutte non importa anche le recensioni negative sono be accette.
Vi saluto tutti.
Alla prossima