Videogiochi > Ib
Ricorda la storia  |      
Autore: Khailea    15/03/2015    2 recensioni
Mi sbagliavo di grosso...sono passati nove anni e ancora faccio incubi, o meglio...ricordo. Si ricordo, quei sogni rappresentavano l'avventura che ho vissuto al mio nono compleanno in quella mostra d'arte, una volta uscita non ricordavo nulla, forse per lo shock o forse perchè la stessa galleria non voleva che ricordassi, ma la mia mente aveva racchiuso tutta quell'avventura e dopo quattro anni finalmente ho ricordato tutto...
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ib
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-........?-
Non ricordo cosa stavo facendo...so di essere venuta alla mostra di Guertena con mamma e papà ma...mi sento come se mancasse un pezzo importante della nostra gita.
Probabilmente però è solo la mia fantasia, sarà meglio che vada a cercarli, non vorrei che si arrabbiassero. Certo che Guertena era un pittore veramente bravo, sia i quadri che le sculture sembrano sul punto di muoversi da un momento all'altro. Stranamente mi fanno un po paura, eppure quando sono entrata al museo le ho trovate tutte bellissime. In questo piano non li vedo, forse sono al piano inferiore, inizio ad incamminarmi quando vicino alle scale i miei occhi vanno su un dipinto in particolare, mi sento strana anche solo a guardarlo da lontano, non è per niente una bella sensazione. Mi avvicino lentamente quasi tremando, la targa sotto il quadro dice "Ritratto Dimenticato", ritrae un uomo dai capelli violacei, vestito con una giacca blu tutta strappata, è appoggiato ad un muro grigio e accanto a lui ci sono alcuni petali di una rosa blu, sembra stia dormendo, i suoi occhi sono chiusi ma il volto è molto pallido.
Inizio a sentirmi male, sento al petto una dolorosa fitta, come se un pugnale mi stesse ripetutamente colpendo, il respiro mi manca mentre sento il naso pizzicare e gli occhi inumidirsi. Non riesco a distogliere lo sguardo fissando gli occhi socchiusi dell'uomo nel dipinto. Perché mi sento così guardandolo?Vorrei che qualcuno mi trascinasse via ma allo stesso tempo il mio cuore non vuole che me ne vada. Sento un miscuglio di emozioni assalirmi, tutte mi portano un grande dolore, sento come se avessi perso qualcosa di importante, mi sento in colpa per qualcosa e provo anche molta rabbia.
-Ib!-
La voce di mia madre arriva come un eco lontano alle mie orecchie, ma è abbastanza forte da farmi tornare con i piedi per terra, putroppo però non lo è abbastanza da farmi distogliere lo sguardo. Ora mi sento anche sollevata però, come se fosse da tanto che non sentivo la voce di mia madre, sento...sento che mi è mancata molto, è come se avessi rischiato di non rivedere mai più i suoi occhi rossi e i capelli castani corti fino alle spalle, e di non vedere più i suoi modi gentili da vera signora, persino il suo carattere brusco quando si arrabbia, ma soprattutto il suo dolce sorriso capace di farmi passare tutti i mali.
-Eccoti qui!Uff...Ti stavo cercando!Dovremmo guardare insieme i quadri!Siamo venuti tutti infondo....Ah bene quando avrai finito qui dirò a tuo padre di prenderti qualcosa da bere!-
-Grazie mamma...arrivo subito.-
La mia voce è tremolante ed ho fatto molta fatica a parlare, ancora non distolgo lo sguardo dal quadro.
-Si, andiamo!-
Prima di andare mi fermo davanti al dipinto fissandolo, ho paura di non poterlo più rivedere ma è strano che provi questo per un semplice quadro. Mi soffermo sul suo viso, è sereno ma mi sembra di vedere una lacrima lungo la sua guancia...perché io...
-Ib!Sbrigati!-
-A-ah si.-
Muovo con molta fatica le mie gambe avviandosi mentre il cuore si stringe ancora di più in quella dolorosa fitta. Qualcosa dentro di me mi dice che non devo andare, che non devo lasciarlo solo.
-Allora tesoro ti è piaciuta la mostra?Non trovi che Guertena sia un artista eccezionale?-
Anche guardando mio padre sento lo stesso sollievo che ho provato con la mamma. Per qualche momento li guardo entrambi per imprimere perfettamente i loro volti nella mia mente, è come se non li avessi visti per tanto tempo.
-S-si papà.-
-Caro mi sembra molto stanca, forse è meglio tornare a casa..-
Mia madre deve avere notato che c'è qualcosa che non va, sembra preoccupata e mi appoggia una mano sulla testa accarezzandomi dolcemente.
-Certo, vieni Ib ti porto in braccio.-
Papà mi solleva e tutti insieme apriamo la porta uscendo, anche se una parte di me continua a voler tornare indietro. E' strano per un secondo ho avuto tremendamente paura che le porte non si aprissero, i caldi raggi del sole scaldano la mia pelle bianca facendomi socchiudere gli occhi, ma dentro continuo a sentire freddo. Arrivati alla macchina io continuo a fissare le porte del museo, senza accorgermene quando partiamo delle lacrime cominciano a scendere lungo il mio viso e comincio a singhiozzare. Perché sto facendo così?E' stata una bella giornata e non è successo niente di brutto, eppure sento chiaramente che non è così ed il freddo continua ad aumentare, nonostante sia con i miei mi sento sola...
-Che hai Ib?Ti senti male?Sdraiati pure tra poco saremo a casa, forse avremmo dovuto coprirti meglio...-
No non è possibile che abbia preso freddo, siamo quasi in estate e dentro al museo non c'era l'aria condizionata, vorrei però che questa sia la spiegazione a tutto. Continuo a piangere pensando a quel quadro, fa sempre più male e la sensazione di sentirmi in colpa continua a crescere, inizio a tremare mentre le lacrime non smettono di scorrere. Arrivati a casa mi sento per un breve istante felicissima, eppure sono stata via nemmeno mezz'ora non riesco a capire perché ne sentissi la mancanza.
I miei genitori hanno scelto una casetta bianca a due piani con un bellissimo giardino in cui mia madre ha piantato varie rose, cura ogni giorno il giardino mentre mio padre legge un libro all'interno. Apriamo il cancelletto di ferro che cigola sempre, soprattutto la sera quando torniamo a casa da una festa a cui siamo stati invitati mi spaventa sempre quel suono. Mi fermo ad osservare il giardino, gli irrigatori devono essere partiti poco fa perché l'erba è tutta bagnata, vicino al muretto bianco che circonda la casa c'è un piccolo alberello sotto cui mia madre mette le sue piante preferite. Mio padre per aprire il portone verde fa un po fatica visto che mi ha presa nuovamente in braccio, lo sto stringendo forte temendo quasi che se mi rimettesse giù io mi ritroverei in un luogo orribile. Quando entriamo non riesco a non guardarmi intorno stupita di essere ritornata a casa, non mi spiego nessuna di queste emozioni ed inizio anche a spaventarmi, perché tutto quanto mi mancava così tanto?
Il salotto ha un pavimento formato da piastrelle marroni e lungo i muri hanno messi dei bellissimi dipinti di vari autori, mio padre ha sostituito una finestra con il muro che da sul giardino. Accanto alla sala c'è la cucicina, il pavimento qui è bianco anche se spesso si sporca perché la mamma, nonostante ami cucinare, purtroppo non è molto brava, io e papà spesso scommettiamo su cosa brucerà in base agli odori che sentiamo. In mezzo alle due stanze c'è un corridoio, anche qui i muri sono pieni di quadri, alla cui fine c'è una scala a chiocciola che porta alle stanze di sopra. Saliamo tutti e tre le scale arrivando ad un altro corridoio con varie porte, il bagno, la camera dei miei genitori, lo studio di mio padre dove lui spesso si rinchiude per tutta la notte per lavorare ai suoi progetti di architetto, non mi fa mai entrare dicendo che ci sono cose molto fragili con cui non devo giocare, accanto al suo studio c'è quello di mia madre, anche li ovviamente non posso entrare perché lo usa per il suo lavoro nelle creazione di abiti di alta moda, e non vuole mi faccia male con gli aghi o altri oggetti. L'ultima stanza vicino alla finestra alla fine del corridoio è la mia, le pareti ho deciso di dipingerle di un viola chiaro, anche se...a guardarle in questo momento mi fanno venire nuovamente da piangere, è lo stesso colore dei capelli dell'uomo nel dipinto. Mio padre mi fa sdraiare sul mio letto, è morbidissimo e improvvisamente mi accorgo di essere tremendamente stanca come se avessi corso per intere ore senza fermarmi, sento tutti i muscoli indolenziti. Accarezzo per qualcche secondo la coperta bianca con vari gatti neri ricamati sopra, inspirando sento l'odore del pane che mia madre ogni mattina mi porta per fare colazione. Appesi alle pareti ci sono i dipinti che ho fatto io, ho sempre amato dipingere ed è per questo che i miei genitori oggi mi hanno portata alla mostra, per festeggiare il mio compleanno circondata da qualcosa che amo. Avrebbero preferito scegliessi di fare una festa con degli amici ma visto che studio a casa non ne ho molti, parlo anche pochissimo per seguire le rigide regole di mia madre su come si diventa una vera lady, non capisco mai quando è il momento di parlare perciò preferisco stare in silenzio.
-Tesoro ora riposa pure, speriamo che tu ti sia divertita...-
Mi danno entrambi un bacio sul naso, sorrido per tranquillizzarli, non vogliono si preoccupino per me, soprattutto per qualcosa che non capisco nemmeno io, dal tragitto in macchina fino ad ora ho cercato di scacciare le lacrime ma appena chiudono la porta ritornano  così mi lascio andare in questo disperato pianto insensato, di cui però ne sento di aver un dispetato bisogno. Senza accorgermene mi addormento dopo pochi minuti...
Nel mio sogno sto tornando in quella galleria ma stavolta non c'è nessuno, comincio a cercare qualcuno ma non vedo nemmeno quell'anziano signore alla reception, quando vado verso la porta non la riesco ad aprire, cerco di bussare visto che fuori vedo chiaramente la luce del sole ma nessuno sembra sentirmi. Provo allora la finestra ma purtroppo anche quella è bloccata, il chiavistello però non è messo in modo da chiuderlo, faccio vari tentativi ma quando una strana sostanza rossa cola dai bordi mi allontano. Forse sono tutti di sopra e io non gli ho visti...si deve essere l'unica spiegazione. Salgo le scale ma mi accorgo che mi sbagliavo, ci sono soltanto i dipinti e le statue di Guertena, percorro i corridoi velocemente sperando di vedere almeno una persona arrivando davanti ad un lungo quadro che ricopre tutto il muro, ci sono vari sentieri delle rose e persino degli altri quadri, è fatto però con degli schizzi molto veloci e le forme non sono chiare, ma molto macabre devo dire. Sulla targa è incisa la scritta "Il mondo fabbricato", non appena finisco di leggere accanto a questa spunta una scritta blu
"vieni giù ib...ti mostrerò un posto segreto"
Che sia uno scherzo dei miei genitori?Forse sotto hanno organizzato una sorpresa, hanno uno strano gusto in fatto di sorprese infondo. Scendo le scale con il cuore in gola ma sono sempre sola, ariprovo così nella stanza affianco. Noto subito che il dipinto  vedo il dipinto sul pavimento ha qualcosa di strano... ritrae uno strano pesce gigante, la targa dice "Abisso profondo", anche questo è molto macabro e quel pesce sembra mi stia fissando, osservo il mare in cui nuova e sembra che le onde si stiano muovendo, mi stropiccio gli occhi convinta sia solo uno scherzo delle ombre. Faccio per allontanarmi ma vedo che una parte della ringhiera è stata rimossa e ci sono delle orme blu di scarpe, non so perché il mio corpo mi obblighi a farlo, è soltanto un dipinto e calpestarlo potrebbe farmi mettere nei guai, ma mi avvicino e mi tuffo con un salto. Spalanco gli occhi sorpresa scoprendo che ora mi trovo immersa in quelle acque buie...
-Ib è pronta la colazione.-
Oh...apro gli occhi e mi ritrovo nella mia stanza per qualche istante trattengo il respiro guardandomi intorno assicurandomi di essere effettivamente a casa mia.Che strano sogno ho fatto...quella galleria mi ha fatto un brutto effetto,qualcosa mi dice però che questa sera lo rifarò. Quando mi alzo sento il mio corpo pesante e quella sensazione di tristezza non vuole abbandonarmi, mi appoggio alla porta sospirando prima di andare in bagno per lavarmi i denti. Guardandomi allo specchio mi trovo più pallida del solito e i miei occhi sono ancora gonfi e rossi per tutte le lacrime, sono anche stranamente vuoti e spaventati. Non voglio più vedermi allo specchio così esco velocemente dal bagno andando di sotto
-Oh Ib ti sei addormentata con i vestiti di ieri?Lo sai che una signorina non lo fa, adesso però vieni a tavola, indovina un po cosa vogliamo farti provare....i macaron!Sono buonissimi  ti ho preso quelli blu al mirtillo!-
M-ma-caron...perché...perché quella sensazione è peggiorata solo a nomirare quei dolci?Non voglio mangiarli, sento chiaramente che manca qualcosa per poterlo fare ma non posso far preoccupare la mamma. Sedendomi a tavola mi costringo a sorridere, sperando di poter evitare di mangiarli ora.
-Ib ora io e papà dobbiamo andare a lavoro, mi raccomando fai la brava, a dopo!-
Sono rimasta da sola, infondo lo capisco però, entrambi hanno dei lavori importanti e sono abituata che se ne vadano appena mi sveglio, ieri si sono presi un giorno di vacanza perciò torneranno sicuramente molto tardi. Non è questo però quello che mi fa star male..sono ferma sulla sedia a fissare i macaron da chissà quanto, alla fine è stata una fortuna per me che questa mattina fossero andati di fretta altrimento non avrei potuto evitare di mangiarli, li vorrei assaggiarli ma qualcosa mi impedisce di farlo, li ripongo tutti nella loro scatola ma ne prendo uno portandolo di sopra nella mia stanza con un fazzoletto, ha un odore così invitante ma lo appoggio sopra la mia scrivania, spostando vari fogli su cui disegno. Non riesco a smettere di fissarlo provando una certa nostalgia...forse dovrei rilassarmi, mi sto facendo trasportare troppo da queste emozioni insensate. Mi siedo prendendo un foglio di carta e una matita nera, non so bene cosa disegnare ma è il modo migliore per distrarmi. Lasciandomi guidare dall'istinto traccio poche linee e alla fine viene fuori una cornice che coloro di giallo, anche questo colore mi fa star male ma in modo diverso, provo un misto di rabbia e delusione. Dentro alla cornice ho fatto due cerchi con la matita rossa a indicare gli occhi e una bocca con una lunga lingua dello stesso colore, aggiungendo due linee ai lati di essa facendo in modo che sembri stia dondolando, coloro l'interno di nero ma la mina purtroppo si rompe, ora sotto al quadro c'è un brutto segno che sembra quasi uno sputo...
Osservandolo meglio mi è familiare, forse era alla mostra di ieri e involontariamente l'ho copiato. Provo a fare un altro disegno ma la mia mano fa solo un'altra cornice, stavolta viola con i lati bianchi, perché questi due colori mi tormentano così?Nel mio testo ad ogni tratto sento una fitta. Dentro la cornice stavolta c'è un lungo serpente bianco con l'unico occhio di colore rosso. Pensavo di rilassarmi ma mi sento sempre più tesa, non li sento miei questi disegni ma la mia mente li possiede ben nitidi e le mie mani mi costringono a farli, trascorrono così varie le ore continuando a disegnare, ho fatto dei quadri di insetti, una coccinella, un'ape, una farfalla viola, un ragno e una formica. 
-Ib scusa il ritardo siamo tornati, vieni mangiamo.-
Sento la porta di sotto sbattere, guardando fuori dalla finestra vedo che il cielo si sta oscurando, non ho sentito nemmeno la fame per tutto questo tempo, era come se i disegni mi stessero assorbendo. A tavola quasi non tocco cibo, il mio stomaco è completamente chiuso, i miei genitori sono talmente concentrati sui fogli che hanno in mano che non si accorgono di nulla quindi riesco a mettere il mio cibo nei loro piatti. Torno su velocemente buttandomi nel letto, spero che una bella dormita possa tranquillizzarmi e farmi dimenticare tutto.

Mi sbagliavo di grosso...sono passati nove anni da quel giorno e ancora sono tormentata da incubi, o meglio...ricordi. Si ricordi, quei sogni rappresentano l'avventura che ho vissuto al mio nono compleanno in quella maledetta mostra d'arte, una volta uscita non ricordavo nulla avevo solo delle strane sensazioni, forse fu per lo shock o forse perchè la stessa galleria non voleva che ricordassi, ma la mia mente non avrebbe mai potuto scordare e dopo quattro anni finalmente ho ricordato tutto.
I quadri che disegnavo rappresentavano quelli visti nel mio percorso, ho fatto lo stesso sogno varie volte, anche per settimane, e si ripeteva fino a che io non dipingevo tutti i quadri e le sculture viste, solo per poter evitare di dimenticare, ho rifatto anche il libro di Carrie la sbadata. Quando nei sogni ho ritrovato Garry inizialmente mi svegliavo piangendo ma con un sorriso sul volto, ho ricordato tutto di lui e quei ricordi fanno malissimo, eppure sono i più belli. Ricordo di quando raccontò della volta che provò ad incastrare tutti i pezzi di un milk puzzle, o quando ha chiuso un libro davanti ai miei occhi dicendo che ero troppo piccola, mi era stato simpatico sin dal principio, con quei capelli viola raccolti dietro in un codino e quella giacca enorme tagliata alle maniche e ai bordi, fin troppo grande per una persona con un fisico mingherlino come il suo. Ho percepito il suo calore quando ho sognato il momento in cui mi coprì dopo che avevo visto i  quadri dei miei genitori, ero distrutta in quel momento e per consolarmi mi regalò una caramella al limone. Era il ragazzo più dolce e fifone avessi mai conosciuto, allo stesso tempo anche il più coraggoiso perché affrontava quelle cose per proteggermi...mi manca tantissimo.
Ricordo anche Mary, sembrava una mia coetanea allegra e solare, chi si sarebbe immaginato che in realtà fosse un dipinto, quando finalmente eravamo riuscite a sbloccare una porta lei aveva impugnato lo scalpello e mi stava per aggredire. Subito dopo che siamo state separate da Garry da quei rampicanti, nella stanza con le varie scatole, avrei dovuto impormi per impedirle di farglielo prendere, era diventata strana ma io provai a non farci caso, se l'avessi fatto forse le cose non sarebbero andate così. Prima che potesse ferirmi Garry mi ha salvata, rivelandomi la verità su di lei, saremmo potute essere amiche e uscire tutti insieme, non mi sarebbe importato se era o no un quadro, ma non è stato così.
Ricordo della promessa con Garry, proseguendo alla ricerca dell'uscita ci siamo ritrovati in quello che sembrava un mondo creato da un bambino ed abbiamo parlato dei macaron, mi ha detto che una volta usciti saremo andati a mangiarli assieme, quella promessa non l'ha mai mantenuta...ed è stata tutta colpa mia anche volendo non potrei negarlo.
Mi sono resa conto che quelli erano i miei ricordi la sera del mio quattordicesimo compleanno, quella notte sognai di cadere nella scatola dei giocattoli con lui ma persi la mia rosa, Mary l'aveva trovata e Garry la scambiò con la sua, non volevo lo facesse perché sapevo che Mary avrebbe fatto qualcosa di brutto, ed avevo ragione. Lei strappò ogni petalo giocando a m'ama non m'ama con la sua vita, quelle dannate rose che per anni ho visto nel giardino di casa mia erano il simbolo della nostra vita. Ricordo il suono dei petali strappati ed ogni volta questo mi provoca una dolorosa fitta, quasi mi stessero pugnalando...poi Garry...si è accasciato a terra e...si addormentò...mi convinsi che doveva essersi addormentato, e ancora oggi lo penso. Presa dalla rabbia frugai nella sua tasca alla ricerca dell'accendino, speravo funzionasse ancora e avevo ragione, volevo trovare Mary per fargliela pagare, non capivo in quel momento il dolore che provava, essere costretta a star da sola per anni in quel luogo orribile, forse anche lei aveva veramente paura. Ma in quel momento pensavo solo al fatto che mi aveva portato via il mio più caro amico. Salendo le uniche scale della stanza vidi un cespugli di rovi ad una porta, sentivo dentro di me che era li che stava così li bruciai ritrovandomi nella camera di Mary. C'erano alcuni oggetti sul pavimento e davanti a me il suo dipinto, appena feci un passo entrò anche lei intimandomi di uscire, mi rincorse per la stanza ma io arrivai prima di lei al quadro bruciandolo. Ricordo il suo viso spaventato implorarmi di fermarmi e aiutarla, ma in una manciata di secondi sia lei che il dipinto divennero cenere, restava solo lo scalpello che aveva usato contro di me. 
Una volta svegliatami realizzai ogni cosa e iniziai ad urlare disperatamente il nome del mio amico.
-Garry!Garry perdonami!Garry!-
Non sono uscita di casa per settimane, il dolore era atroce, oltretutto il tempo passava ed in quel periodo i boccioli di rosa fiorirono, da quel giorno guardarle mi fa star male. Erano tutte rosse ma quelle vicino all'albero di casa nostra nascoste dall'ombra sembravano blu, proprio come la sua, avrei voluto strapparle ma non potevo farlo, anche se fa male i ricordi sono tutto ciò che mi resta di lui. Per molte sere scesi sedendomi davanti a loro fissandole. Un giorno però mi venne  in mente una frase del diario di Guertena, diceva che lui aveva messo la sua anime nelle opere, perciò tutte quelle creazioni erano vive grazie a lui che vi aveva imposto la sua anima, e attraverso il quadro "Il mondo fabbricato"si poteva entrare in quel mondo, ho pensato che se lui l'aveva fatto potevo tentare anche io. Ho deciso di andare a studiare arte a da allora ogni giorno mi impegno a creare delle opere in cui mettere la mia anima, ho provato per anni ma non avevo abbastanza esperienza, dei semplicissimi disegni non possono portarmi in quel mondo, per questo mi impegno tanto, devo arrivare a eguagliare Guertena copiando tutte le sue opere. Ho sacrificato tutti i miei anni migliori, mi sono isolata disegnando soltanto costantemente per farle il più simile possibile, conosco ogni sfumatura ogni colore ogni titolo, ma ancora non riesco a entrare nel suo mondo. Prima di iniziare a dipingere ho tentato di tornare alla galleria, purtroppo era già finita e in città non si sarebbe più fatta, mi sono fatta portare alla nuova mostra fuori città e avvicinandomi al dipinto ho provato a rientrarci, ma senza successo, la cornice non svaniva. Forse è solo un'illusione che mi sono creata per darmi un po di speranza, in fondo era la sua anima ad aver generato tutto, ma vorrei provare a costruire una porta attraverso cui potrò tornare da Garry e forse salvarlo. Sono le quattro di notte e io sto cercando nuovamente di ricreare quel dipinto, occupa tutta la stanza e ci sto lavorando da sei mesi, domani avrò diciotto anni ma non mi importa di festeggiare, voglio solo tornare li. Nella mia testa rimbomba la domanda "In che modo puoi imprimere la tua anima?"Io mi sto impegnando a fondo ma forse non basta visto che non ottengo risultati, ripenso a Garry e al suo sorriso, le lacrime scendono lungo le mie guance sporche di pittura. Non mi sono mai occupata d'altro, il mio corpo è magro a causa di chissà quanti pasti saltati, i miei lunghi capelli marroni sono costantemente sporchi di pittura, è un ossessione per me tornare li ed altro non conta.
-Garry ascolta..mi dispiace è stata tutta colpa mia, avrei potuto evitare che strappasse i petali. Ti prego perdonami vorrei rivederti e mangiare assieme i macaron, ne ho uno di nove anni in una scatola di vetro, è ai mirtilli sai? Forse ti piacerà...-
Sento che sto arrivando al limite, la mia voce è interrotta da dei leggeri singhiozzi.
-Ti prego fammi tornare da lui, devo salvarlo non posso lasciarlo solo, ho ricordato tutto anche se tu non volevi, alla fine il mio subconscio mi ha dato la possibilità di rivederlo, ma mi manca...ti prego fammi entrare...-
Non riesco a smettere di piangere, e sinceramente non voglio, il mio cuore è a pezzi e il senso di colpa mi opprime, dovevo trascinarlo in qualche modo fuori da li, potevo trovare mille modi per salvarlo, i singhiozzi si fanno sempre più forti, le mie mani sono totalmente sporche di tempera che cocciola sul pavimento. Presa da uno scatto di disperazione le faccio scivolare sul quadro, i colori si mescolano e si forma uno strano ammasso informe. Il lavoro di sei mesi è rovinato ma se non mi ha riportata indietro è stato inutile.
-Ti prego....-
Con il dito indice disegno una piccola porticina, nemmeno oggi sono riuscita a raggiungerti, non ho nemmeno le energie per andare verso il mio letto, mi sdraio a terra con indosso i pantaloni marroni sporchi di vernice e la camicetta bianca imbrattata, ripenso a tutti questi anni, mi sono trasferita in un minuscolo appartamento e mi sono iscritta ad una scuola d'arte, lavoro nella caffetteria sotto casa per guadagnare soldi anche se i miei genitori vorrebbero aiutarmi, non me ne sono mai andata da quella città in cui ti ho incontrato la prima volta e spero sempre che la mostra di Guertena si possa svolgere nuovamente qui, ho allontanato tutti chiudendomi in casa, cercando ogni giorno di entrare...ma a quanto pare non riesco. Mi lascio andare alle lacrime addormentandomi.
Il pavimento è più freddo del solito, apro lentamente gli occhi ma mi ritrovo in una stanza completamente bianca, che sia un sogno?No, non può essere l'unica cosa che sogno sono i miei ricordi e sono certa che questo non ne faccia parte. Attaccato alla parete c'è un foglio
"Vuoi giocare ancora?Vieni ci divertiremo...tutti insieme."
Che cosa significa?Forse sono finalmente riuscita a tornare indietro!Il mio cuore esplode di gioia, non mi importa come ho fatto sta di fatto che sono tornata finalmente. Girandomi vedo che è apparsa una porta rossa, mi chiedo se troverò la mia rosa...la maniglia è molto fredda ma non mi interessa, sono disposta a rischiare tutto per trovare Garry. Aperta la porta davanti a me si staglia un enorme corridoio nero, sento un vento gelido che mi gravvia il viso. Ricordando l'ultima volta sarà meglio prestare molta attenzione...dopo pochi passi un braccio nero compare dalla parete e tende la mano per afferrarmi, le dita sono lunghe e magre con unghie affilati che gocciolano una sostanza nerastra, non sembra abbastanza lungo per raggiungermi fortunatamente. Continuando a camminare ne compaiono altre, tutte accompagnate da un inquietante ringhio, alla fine del corridoio vedo una porta finalmente, non c'è molta luce ma i miei occhi si sono abiutati abbastanza da vedere i contorni. Un rumore improvviso però mi blocca facendomi accapponare la pelle. Sono dei denti che digrignano. Una luce si accende e girandomi vedo una gigantesca testa nera dagli occhi rossi sanguinanti e i denti affilati, si avvicina e tutte le mani si protendono verso di me cercando di afferrarmi, sfregano tra loro le unghie producendo un ticchettio agghiacciante, come a contare gli attimi che mi restano, corro più veloce che posso verso la porta ma noto con orrrore che questa è chiusa a chiave. Maledizione non ho ho controllato se era per terra, sopra la porta compare una scritta
"Facciamo merenda assieme"
Sono terrorizzata e tento di tirare la maniglia, guardandomi indietro per vedere quanto manchi all'arrivo della testa che continua sbattere i denti, schizzando la stessa sostanza che cola dalle mani con la sua lunga lingue. Noto che una mano ha qualcosa stretta in pugno, che sia la chiave?Potrebbe essere la mia unica salvezza ma la testa è quasi arrivata perciò devo fare in fretta, mi lancio verso di lei strattonandola fino a che questa non si stacca dal suolo ed in un rantolo di dolore molla la presa cadendo a terra svanendo in una coltre di fumo nero. La testa è ormai vicinissima, corro verso la porta senza farmi sfiorare dalle altre mani e più velocemente che posso infilo la chiave aprendo la porta chiudendomela alle spalle, spero solo che non siano in grado di aprirla. Riprendo fiato appoggiandomi contro di essa  ispezionando poi con gli occhi la nuova stanza, è tutta bianca ed ha un corridoio lungo la destra, il pavimento sembra i pezzi di un puzzle ma non c'è nessun disegno, a terra poi compare la scritta
"Spero tu sia più brava a fare i puzzle"
Vuol dire che questo non è fatto bene?Guardando i pezzi sembrano tutti combaciare, ma dei dettagli mi saltano all'occhio, questo è un milk puzzle e i pezzi sembrano combaciare ma alcuni sono stati messi con la forza...Garry non è che sei stato...no devo cercare di far combaciare i pezzi giusti, non posso evitare però di sentire la speranza crescere dentro di me. Fortunatamente non sono tanti e riesco a sistemarli in fretta ma mi accorgo che uno manca, controllo nel corridoio ma non vedo nulla di sbagliato, al muro è solamente appeso un quadro bianco...alla fine della stanza la porta è di un colore diverso, ma una parte c'è qualcosa che sporge. Con le unghie tento di rimuoverla e scopro che si tratta del pezzo mancante, questo però al contrario degli altri è tutto nero. Quando cerco di incastrarlo il pavimento lo solleva, forse proprio perché è una macchia nera non può starci. Accidenti non so che fare, non ho niente in questa stanza che possa aiutarmi e di tornare indietro non se ne parla...la risposta deve essere in quel quadro tutto bianco. Lo osservo da vicino e vedo che all'angolo in alto c'è un buco e che dentro sembra esserci un liquido bianco, spero di aver capito dosa devo fare. Staccandolo dalla parete appoggio il pezzo a terra iniziando a far colare il bianco sul pezzo nero, avevo ragione, questo sta fortunatamente assorbendo il colore, mentre il dipinto si scurisce fino a diventare nero. Ora posso incastrarlo correttamente!Lo osservo per qualche secondo sperando che stavolta vada tutto bene e quando lo lascio a terra sento un click, finalmente la porta si apre. Entro in una stanza viola piena di bambole raccapriccianti con gli occhi e le bocche rosse, i capelli neri scompigliati fanno ribrezzo, sono raccapriccianti e sono certa mi stiano tutte fissando. Al centro c'è una gigantesca bambola che sta sventrando le altre togliendo dalle loro pance il cotone, trattengo il fiato sperando non mi noti, non voglio ritrovarmi al posto di quelle cose tra le sue mani.
-Ehehehe finalmente sei tornata...non trovi che io sia molto bella?-
Non ho il coraggio di rispondere, la sua voce è acuta e macabra, cerco di studiare la stanza e noto con orrore che la porta è dietro di lei. Non ho il coraggio di avvicinarmi sicuramente mi farà del male.
-A Mary piacevo tanto..ci divertivamo insieme sai?Però a lei non bastavamo, voleva uscire.-
Mary?Se erano amiche dovrei essere preoccupata, forse mi hanno fatto tornare per vendicarsi di me per ave bruciato il quadro. Inizio a tremare appiattendomi contro la porta dietro di me per aprirla, ma questa è chiusa.
-Immagino ciò che pensi, ma ti sbagli, lei non voleva noi  e allora non abbiamo bisogno di vendicarci, voleva abbandonarci dopo tutto no?Vai pure avanti, vorrai trovare il tuo amico giusto?-
La bambola comincia a ridere istericamente facendomi gelare il sangue nelle vene, almeno però so che non mi dovrebbe far nulla, almeno per il momento. Ed ha nomiato Garry quindi lui è vivo, il cuore ora mi batte forte dall'emozione e dalla gioia. La bambola riprendendo a distruggere le altre si sposta dandomi modo di arrivare alla porta, mi avvicino senza staccarle mai gli occhi di dosso, tocco la maniglia voltandomi ma quando controllo dove sia lei si è avvicinata a me facendomi sobbalzare. I suoi occhi fissano i miei mentre ridacchia, mi guarda come se fossi un giocattolo.
-Il tuo amico è vicino, alla fine delle stanze, ma la lady in green ha il fusto della rosa, era gelosa poverina tutte l'hanno avuta in mano bella fiorita e anche lei la voleva. Non ti serviranno a niente i vasi d'acqua, mettila nel letto così rinvigorirà.-
Se quello che mi dice è vero allora posso ancora salvarlo, forse sbaglio a giudicarla male ma il suo aspetto non è rassicurante, sorrido debolmente per ringraziarla e lei piega la testa di lato socchiudendo gli occhi diventando se possibile ancor più spaventosa. Quante stanze mancheranno alla lady in green?Devo sbrigarmi, non posso perdere tempo con questa cosa, aperta la porta mi ritrovo in una stanza con dei quadri a terra, vicino una piccola creaturina che singhiozza.
-Per favore sistema i miei quadri, io non ci arrivo.-
Avvicinandomi vedo che è un uomo minuscolo, mi ricorda il giocoliere, il dipinto creato nel 6223 da Guertena, i quadri hanno delle cornici arancioni e sono dipinte tutte con un unico colore ciascuno, il primo rosso, il secondo blu, il terzo bianco e il quarto nero, deve esserci un ordine per sistemarli. Cerco nuovi indizi per la stanza e alla parete opposta vedo quattro diverse incisioni.
"Qui va il colore di un lago ghiacciato in pieno inverno"
"Qui va il colore del volto dietro alle mani"
"Qui va il colore della donna che per prima rubò "
"Qui va il colore che nell'ultima stanza segnò la furia del falso".
Il lago ghiacciato in pieno inverno...mmm l'acqua è azzurra ma quando ghiaccia se è inverno la neve si posa su essa e diventa bianca, il volto dietro alle mani potrebbe trattarsi di quel mostro...nero!La donna che per prima rubò, cosa intenderà?Ricordo che fui accusata di essere una ladra quando presi il fiore, ed ero vestita di bianco con una gonna rossa, ma sarà quello giusto?L'ultimo è la furia del falso, però io non ricordo nessun falso blu, l'unico falso era..Mary che si spacciò per umana, e quando andai nella sua stanza a bruciare il quadro il terreno diventò rosso, questo vuol dire che la prima donna a rubare non fui io. Mi vengono in mente le parole della bambola, la lady in green era gelosa perché le altre avevano tenuto la rosa di Garry già fiorita, e se non ricordo male la prima a rubargli la rosa fu la lady in blu!Si dovrebbero combaciare tutti adesso. Il primo colore è il bianco, il nero, il blu ed infine il rosso. 
-Grazie signorina, prendi questa chiave.-
Il piccolo uomo lascia cadere una chiave che appena posa terra diventa più grande. Apro la porta e davanti a me ci sono delle scale viola, non riesco a vedere la fine e mi sembra di trovarmi in un altro universo, non ci sono pareti soltando uno spazio infinito. Scendo lentamente, non hanno la ringhiera e vorrei evitare di cadere nel vuoto, ai lati però vedo cadere degli oggetti, un fazzoletto, un libro e un coniglio di vetro verde, cadono all'infinito quasi rimasti in un limbo, ricordo che Mary trovava adorabili quei conigli ma Garry no, ne era spaventato...forse non erano quelle le loro vere sembianze. Alla fine delle scale si staglia un altro corridoio, è pieno di dipinti con candele, alla fine della stanza vi è un nuovo bigliettino
"Non si può vedere né toccare, non si può udire ne annusare,al mattino giace sotto i letti, nella notte sopra i tetti, riempie i vuoti buchi , solo con essa potrai continuare"
Questo è veramente difficile, potrebbe essere l'aria che riempie i buchi vuoti, però non si trova solo sotto il letto il giorno e la notte sul tetto, la notte però cosa c'è che combacia con ciò che è sotto i letti di giorno, quando splende il sole...l'oscurità!Ma certo si insinua ovunque al mattino è sotto il letto perché ogni cosa è illuminata ma di notte è ovunque sopra il tetto nella stanza perché è buio, quindi se io sono in una stanza piena di candele...dovrei spegnerle tutte. Mi avvicino ad ogni quadro, sento un lieve tepore provenire da queste e mi viene da socchiudere gli occhi per la luce. Se sono delle candele basta soffiare, qui poi ogni cosa è possibile perciò non mi stupirei se funzionasse, a poco a poco infatti riesco a spegnerle tutte, ho lasciato accesa quella più vicino alla porta per evitare sorprese, spero di potermi fidare a restare al buio. Pronta a correre soffio sul quadro e quando la luce è scomparsa sento il suono della porta che si apre, posso finalmente continuare la ricerca. Non sono apparsi mostri o altro quindi procedo tranquilla. Adesso mi trovo in una normale stanza, non sembrano esserci enigmi da risolvere ma vicino sento delle risate, ci sono due porte e da una di esse proviene la risata, non so se faccio bene ma sento di doverla aprire. E' molto piccola e vedo che all'interno c'è la lady in green. E' sdraiata a terra e gira tra le dita il fusto di una rosa. Deve essere quella di Garry, se voglio salvarlo devo riprenderla 
-Hahahaha che bello ora è mia, solo mia, hahahha.-
Non sembra essersi accorta di me, faccio un passo per attirare la sua attenzione sperando che  lasci ciò che ha in mano. Quando i suoi occhi si posano su di me fortunatamente è ciò che fa, mi fissa con un lugubre sorriso.
-Ohhh vieni qui, anche tu hai una rosa?Dammela così saranno le altre a invidiare me!-
Velocemente mi si scaglia addosso ma io torno nella stanza di prima, lasciando la porta aperta in modo che anche lei possa uscire, ricordo bene che non possono aprire le porte. Comincia a rincorrermi ma io devo assolutamente bloccarla, se entrassi dove era prima prendessi il fusto lei mi aspetterebbe proprio fuori e non avrei scampo, non posso nemmeno aprire l'altra perchè rischierei di non recuperarla, l'unica soluzione è tornare indietro insieme a lei. Apro la porta che mi manderà dove prima c'erano le mie candele, il quadro è proprio dietro di me ma quando la spalanco vedo con orrore un centinaio di mani che si avvicinano, sono bloccata da entrambi i lati. Prima che possa chiudere la porta la lady mi afferra per il piede ma prima che anche le mani nere mi afferrino riesco a spostarmi facendo prendere lei al posto mio.
-Lasciatemi!Lasciatemi!La mia rosa!La mia rosa!-
Riesco a farle mollare la presa tirandole dei calci e viene trascinata via, chiudendomi la porta alle spalle mi appoggio contro di essa, sento dei rumori orribili, qualcuno che digrigna i denti e mastica con foga, le mani che strappano qualcosa e le urla della lady che lentamente svaniscono. Torno nella stanza con il fusto raccogliendolo, non voglio pensare ad altro che al mio obbiettivo. Garry arriverò presto non temere, presto mangeremo insieme i macaron. Apro la terza porta, che spero sia l'ultima, e vedo un enorme letto nero a forma di diamante al centro di una stanza grigia, sopra il letto un ragazzo magro alto dai capelli viola e la pelle biancastra...dorme...con il suo cappotto nero sgualcito, il suo viso è sereno. Inizio a piangere mentre allungo una mano verso di lui sorridendo,  non posso credere di averlo lasciato solo per nove lunghi anni. Mi avvicino tremante ma col cuore stracolmo di gioia, quanto mi è mancato non posso credere di essere riuscita a rivederlo, le lacrime stavolta sono di pura gioia, arrivata al letto guardo ancora una volta il suo viso.
-Finalmente torneremo a casa Garry.-
Poso  il fusto sul letto accanto a lui, aspettando trepidante, ora che abbiamo la stessa età possiamo uscire sempre insieme, andare alle mostre d'arte, dipingere insieme ed essere felici, fare dei giri insieme e ridere...
la mia attesa però non sembra essere ricompensata, la rosa non fiorisce e lui continua a...a dormire. Forse non l'ho messa bene, forse deve tenerla in mano, provo ogni cosa ma lui non si sveglia.
-Garry...-
I miei occhi rossi cominciano a diventare vuoti, non riesco neppure più a piangere, il cuore sembra aver smesso di battere. Ho fatto tanto per ritrovarti, nove anni solo per arrivare a questo punto, vuol forse dire che tu in realtà non stai dormendo?La mia ultima scintilla di speranza sta scomparendo. Ho detto che saremmo stati insieme per sempre e così sarà, salgo sul letto affianco a lui e gli tengo la mano, è fredda. Chiudo gli occhi e non vedo più i ricordi del passato, ora vedo solo io e Garry che stiamo insieme e ci divertiamo, mangiamo i macaron e dipingiamo, il cuore ormai andato in mille pezzi inizia a rasserenarsi, non sento più dolore ma solo la felicità di poter essere con lui. Comincio a sentirmi stanca...ancora vedo io e Garry che passeggiamo e andiamo a prenderci un caffè...comincio ad addormentarmi...io e Garry adesso siamo nel mondo reale e siamo finalmente insieme....

Eheheheheh ma che bello, saremo anche delle bambole ma siamo molto furbe!Quando Mary se ne è andata noi non avevamo più nessuno con cui giocare, eravamo tristi, noi siamo fragili e non ci divertiamo da soli, ci rompiamo facilmente. Garry da solo non era divertente . Mi raccomando niente fuoco non è adatto per giocare. Siamo state brave a farla tornare nella galleria eheheh....ora...abbiamo ben due giocattoli!
 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Ib / Vai alla pagina dell'autore: Khailea