MANIFESTO
Alla mia Musa.
Ti ho vista nuda,
stanca triste sola.
Mano acerba e cruda
che ti accarezza tra le lenzuola
hai mai toccato pelle bruna
più morbida di petalo viola
appartenente a ribelle?
In anni metallici amanti
io e te, da lontani canti
elogiate come affascinanti
portatrici di rubati istanti e
saffiche emigranti
costrette all'addio da ignoranti
vedenti diversità negli spasimanti
respiri luccicanti
che avevano sofferto tormentosi pianti.
Amata sei stata,
Musa vessata, tormentata, assillata.
Amata da me, amata da chi
ha bevuto dalla tua bocca
parole allegre di disperazione.
Amata non m'hai, ma felice t'ho vista.
Se amor è questo io non so.
Ho anteposto all'egoistica gioia
Il coltivar letizia dei tuoi occhi.