Serie TV > Once Upon a Time
Ricorda la storia  |      
Autore: ErZa_chan    15/03/2015    5 recensioni
SeaDevil [Ursula/Crudelia] [spoiler programmazione americana]
Ursula si gelò sentendo quelle parole e si girò lentamente verso la donna, fissandola in quegli occhi così puri, così cristallini. Detestava quella sensazione, detestava trovarsi vis à vis con Crudelia, sostenere il suo sguardo indagatore, mostrarsi sicura davanti alle sue allusioni.
Era come una sfida, un gioco fatto si occhiatine, frecciatine, provocazioni. Crudelia si divertiva a vederla crollare pezzo dopo pezzo, era conscia del potere che aveva su di lei e lo sfruttava, com'era solita fare, per compiacersi, per sentirsi potente, invincibile.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Crudelia De Mon, Ursula
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

She was mine before

 

Ursula non riusciva a smettere di pensare alla telefonata fatta a Regina il pomeriggio precedente.

Non era tanto la telefonata in sé a turbarla, anzi, si era dimostrata anche abbastanza abile a prendersi gioco della sovrana, convincendola a fare entrare lei e Crudelia in città.

Il problema che non le permetteva di chiudere occhio, in quel momento, era proprio Crudelia.

Non riusciva a smettere di pensare al suo profumo, quando si era elegantemente avvicinata per origliare la conversazione. Non riusciva a smettere di pensare alla sensazione che le aveva attanagliato lo stomaco, alla vicinanza dei loro visi.

La donna si rigirò, inquieta, nel letto, senza riuscire a prendere sonno.

"Siamo tornate insieme." Era questo ciò che aveva detto a Regina, quando lei si era meravigliata della presenza di Crudelia.

Non appena aveva pronunciato quelle parole, Ursula si era resa conto di quanto fraintendibili fossero. La strega del mare aveva sentito lo sguardo di Crudelia puntato addosso, che la scrutava con un misto di sorpresa e divertimento. Ursula si era limitata ad ignorarla, cercando di mostrarsi sicura di sé e proseguendo la conversazione con Regina, che, dal canto suo, si divertiva a trovare le maniere più colorite di insultarla. Non era stato facile convincere il sindaco a farle entrare in città, ma alla fine ci erano riuscite e, adesso, lei si ritrovava lì, in una stanza doppia con la donna che non riusciva ad ignorare, in un misero albergo nella periferia di Storybrooke.

Ursula tese un orecchio e sentì il respiro regolare di Crudelia, che si era assopita già da un po'.

Evidentemente, l'unica a sommergersi di domande e a tormentarsi era lei, Crudelia si trovava perfettamente a suo agio a dormire nella stessa stanza con la donna che una volta era stata la sua amante e adesso, dopo trent'anni di separazione, non rappresentava nulla di più che una misera conoscente.

Un'ombra del suo passato.

Era triste pensare che la persona che aveva amato avesse preferito sposare un vecchio benestante e diventare una scalatrice sociale, invece che stare con lei.

Ma Ursula lo sapeva, l'aveva sempre saputo: Crudelia era fatta così. Era avida di richezze, di potere. Amava vantarsi dei suoi averi e atteggiarsi come una diva ed era proprio quest'atteggiamento che faceva perdere la testa a Ursula.

La strega del mare si girò nuovamente nel letto e osservò l'altra donna che dormiva, dandole la schiena. Le sue spalle si alzavano e si abbassavano regolarmente, i capelli bianchi-neri erano impeccabili anche in quel momento. Era più magra di quanto la ricordasse: senza quell'enorme pelliccia e quell'aria da spavalda, sembrava quasi vulnerabile.

Ursula sospirò frustrata e scivolò fuori dalle coperte.

Si vestì rapidamente e, afferrata la chiave dela camera, uscì silenziosamente dalla stanza. Attraversò l'abergo deserto e si ritrovò in strada, l'aria fredda che le faceva bruciare i polmoni, facendole dimenticare per un attimo tutti i suoi pensieri. Con passo veloce, si diresse verso il mare, poco distante dalla bettola dove dormivano. Erano trent'anni che Ursula non utilizzava i suoi poteri, trent'anni in cui aveva vissuto come una donna qualsiasi, senza tentacoli, magie o domino mare e, in quel momento più che mai, aveva bisogno di ritrovare se stessa.

La donna allungò il passo, affondando le mani in tasca, cercando di riscaldarle, mentre si costringeva a non pensare a Crudelia, alla sua voce, al modo in cui diceva "darling" che la faceva impazzire, ma anche innervosire come poche altre cose.

Ursula non riusciva a dare un nome concreto al sentimento che stava provando in quel momento: era una cosa nuova per lei, qualcosa a cui non era abituata. Del resto era una cattiva e si sa, i cattivi non sono inclini ad amare. Ma quella sensazione che le attanagliava lo stomaco non era nulla del genere.
E finalmente, Ursula realizzò che quella, molto probabilmente, era gelosia.

Perché Crudelia era stata sua, prima che di chiunque altro e quei trent'anni che erano trascorsi, trent'anni in cui Crudelia si era sposata, aveva vissuto una vita di cui lei non avrebbe mai saputo nulla, la facevano semplicemente impazzire.

Ma la cosa che la faceva impazzire maggiormente era, quasi sicuramente, il modo in cui Crudelia si comportava: la solita aria spavalda, il solito sorriso strafottente, come se la prensenza di Ursula non significasse nulla per lei, come se non le riportasse alla mente centinaia di ricordi che aveva, probabilmente, cercato di seppellire faticosamente dopo la maledizione lanciata da Regina.

La strega del mare, ormai arrivata sulla spiaggia, si avvicinò all'oceano, osservando la linea scura dell'orizzonte che si confondeva con l'acqua. Poi, un passo dopo l'altro, cominciò ad immergersi e sentì nuovamente il potere fluire in lei, più potente di quando era entrata in città, più potente di quanto non lo avesse mai sentito. Sorrise, Ursula, mentre i suoi tentacoli si allungavano e si bagnavano dell'acqua salata del mare, sorrideva mentre i suoi pensieri parevano sparire per un istante, perché si sentiva finalmente a casa. Poteva percepire la forza della natura scaturire in lei, come ai vecchi tempi, poteva percepire il mare aprirsi sotto il suo tocco.

Quella sensazione di benessere, però, durò poco più di un attimo.

"Vuoi dare spettacolo ancora per molto, darling?" domandò una voce che le fece gelare il sangue nelle vene.

Lentamente la strega del mare si girò in direzione della spiaggia e vide Crudelia, avvolta nella sua pelliccia bianca e nera, in piedi sulla riva.

"Sì, è un problema per te?"- domandò, sarcastica-"Pensavo dormissi." aggiunse poi, senza accennare ad uscire dall'acqua.

Crudelia si strinse nelle spalle, portandosi alle labbra una fiaschetta

"E' brandy, quello?" domandò Ursula e ricevette un cenno d'assenso da parte di Crudelia.

"Vuoi?" domandò la donna, tendendole la bottiglia.

Ursula sembrò pensarci su un attimo, poi, lentamente, scivolò fuori dall'acqua, andando a sedersi accanto a Crudelia, afferando il brandy e bevendone un lungo sorso.

"Sei di nuovo in sintonia coi pesci, darling?"

Ursula sbuffò, trattenendo un mezzo sorriso.

"Sei tu quella in sintonia con gli animali, non io. Ancora non hai trovato qualche cane da torturare?"

Crudelia sembrò rifletterci su un attimo.

"No, ma in compenso ho trovato Granny da tormentare. Quella vecchia mi esaspera." rispose la donna, portandosi la mano alla fronte con fare disperato.

"Esagerata." commentò semplicemente Ursula, rendendole la fiaschetta.

Crudelia sorrise, roteando gli occhi teatralmente.

"Pensavo ti piacesse questo mio atteggiamento." ribattè, osservando la reazione della strega del mare.

Ursula si irrigidì impercettibilmente e scosse il capo.

"Mi piaceva."- ammise poi, con cautela-"Non vuol dire che mi piaccia ancora."

Crudelia rise amaramente.

"Come se non mi fossi accorta di come mi osservi, darling. Sono passati trent'anni ma ancora ti conosco, a quanto sembra." ribattè, sorseggiando il suo brandy.

"Trent'anni in cui sei sparita e non ti sei fatta più sentire." -sputò finalmente fuori Ursula-"Trent'anni in cui hai preferito sposare un vecchio ricco pur di di non perdere i tuoi privilegi."

Crudelia sorrise, irritando ancora di più l'altra.

"Allora era questo il problema, il motivo per cui non mi guardavi neanche in faccia, darling."

Ursula contrasse la mascella, continuando a fissare il mare e il cielo scuro davanti a lei.

"Il problema è, Crudelia, che in così tanto tempo non ti sei presa nemmeno la briga di contattarmi, mai una volta che ti fossi resa rintracciabile. Sei sparita pochi giorni dopo che la maledizione era stata lanciata e non ho avuto più tue notizie fino all'altro giorno, quando all'improvviso Rumple piomba nelle nostre vite e ci riunisce tutte quante e tu ti comporti come se non fosse passto neanche un giorno!" sbottò finalmente la strega del mare, non riuscendo pù a trattenere il misto di rabbia e gelosia che la tormentava.

Cruella osservò la donna, studiando la sua espressione currucciata.

"Lo hai sempre saputo che ero così, perché la cosa ti sorprende tanto?" domandò, senza che il suo tono sicuro vacillasse.

"Perché, ingenuamente, speravo che anche tu provassi qualcosa per me." -ammise Ursula, decidendo di essere finalmente sincera con se stessa e con Crudelia. Voleva togliersi quel peso dal petto una volta per tutte-"Ma avrei dovuto capirlo molto tempo fa che i cattivi non hanno un lieto fine, Tremotino ne è l'esempio vivente."aggiunse poi, sorridendo amaramente.

La donna seduta al suo fianco annuì.

"Il gioco è truccato, darling. Per questo dobbiamo trovare l'autore e costringerlo a scriverci un finale felice."

Ursula sospirò, sentendo quelle parole.

"Se trovassi l'autore, probabilmente gli chiederei di farti sparire dalla mia vita. Sarebbe tutto più semplice."

"Sei crudele, darling."- rispose Crudelia, ridendo-"Non sono una persona così complicata, alla fine."

"Sei la persona più complessa che io abbia mai incontrato, a dire la verità."

"Perché non hai mai conosciuto i miei fornitori di pellicce. Dio, erano persone così puntigliose che, se avessi potuto, avrei trasformato anche loro in cappotti."

"Sarebbero stati scomodi, probabilmente.." fece presente la strega del mare.

"Li avrei regalati a mio marito, visto la considerazione che avevo di lui." rispose Crudelia, strappando finalmente un sorriso ad Ursula.

"Non sembrava un bell'uomo, da quel poco che ho visto." commentò Ursula.

"Non era neanche bravo a letto."-aggiunse Crudelia, facendo sgranare gli occhi alla strega-"Non quanto te, darling."

Ursula si gelò sentendo quelle parole e si girò lentamente verso la donna, fissandola in quegli occhi così puri, così cristallini. Detestava quella sensazione, detestava trovarsi vis à vis con Crudelia, sostenere il suo sguardo indagatore, mostrarsi sicura davanti alle sue allusioni.

Era come una sfida, un gioco fatto si occhiatine, frecciatine, provocazioni. Crudelia si divertiva a vederla crollare pezzo dopo pezzo, era conscia del potere che aveva su di lei e lo sfruttava, com'era solita fare, per compiacersi, per sentirsi potente, invincibile.

Ursula era sempre stata brava a giocare, schivando abilmente ogni allusione, mostrandosi più sicura di se stessa di quanto realmente non fosse. Era pur sempre una cattiva, nonostante tutto: gli inganni e le bugie era ciò con cui plasmava la vita altrui.

Aveva mentito per tutta la sua vita, aveva inseguito il potere e l'oscurità ma adesso non si trovava più nella Foresta Incantata. Forse allevare pesci per trent'anni le aveva insegnato qualcosa, forse non era il potere ciò di cui aveva bisogno.

Così, Ursula, prese una decisione drastica: fece crollare ogni difesa, fece vincere il gioco a Crudelia. Velocemente si chinò sulle labbra della donna e la baciò con passione. Non c'era bisogno di ulteriori parole, erano bastati pochi sguardi perché si intendessero. Ursula poggiò una mano dietro la testa di Crudelia e la spinse verso di sé, mentre il loro bacio si faceva impetuoso, quasi selvaggio.

"Dimmi, darling, se potessi chiedersti ancora all'autore di cancellarmi dalla tua vita?" domandò Crudelia, quando si staccarono.

Ursula sorrise come non faceva da tempo.

"Assolutamente si, Crudelia De Mon. Sei e sarai sempre la più grande scocciatura della mia vita."

"Indubbiamente."- rispose la donna, alzando un sopracciglio col suo fare teatrale mentre l'ombra di quello che poteva essere un sorriso attraversava il suo volto-"Allora, darling, hai intezione di restare qui a sguazzare coi tuoi adorati pesci o torni in albergo con me?"

Ursula sembrò rifletterci un attimo, poi guardò la donna con aria strafottente e sorrise.

"Sai, credo che resterò un altro po' qua." dichiarò, alzandosi e lasciando Crudelia con un palmo di naso.

La donna ci mise solamente un secondo a ricomporsi, ma quell'attimo di smarrimento sul suo viso fu la ricompensa maggiore per Ursula, che seppe di aver vinto almeno una partita di quel gioco così complicato.

E così Ursula, che tanto aveva desiderato Crudelia, scivolava via dall sua presa, immergendosi nell'oceano, nascondendo un sorriso che, pian piano, increspava le sue labbra.

Poteva essere innamorata, forse, ma era pur sempre una delle Queens of Darkness e, si sa, i cattivi sanno sempre come giocare al meglio le loro carte.

 

--------

Okay questa one shot è stata una mezza follia ma mi sono diverita come una pazza a scriverla. La SeaDeil è decisamente la mia nuova OTP!

Voglio ringraziare Pixer per avermela betata (<3) e tutte le ragazze che supportano/sopportano i miei scleri SeaDevil.

Grazie di averla letta, attendo qualche vostro parere

Erza

 

  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: ErZa_chan