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Autore: Holy Hippolyta    15/03/2015    4 recensioni
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Il loro era un amore non convenzinale ma era vero, e alla fine era questo l'importante, concluse Amy.
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Farrah Fowler, Leonard Hofstadter, Sheldon Cooper
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Una giornata normale, senza alcun imprevisto negativo o positivo, né mentre si receva al lavoro né al ritorno.  Si era anche alzata di buon umore, senza una particolare ragione, cosa che non le capitava da un po’. Al laboratorio di neurobiologia dell’università  finalmente aveva ottenuto i risultati sperati dai suoi esperimenti, dopo due settimane di tentativi andati a vuoto. Era pure passato il direttore del dipartimento e si era complimentato con lei, lodando la sua dedizione alla scienza. Non era un complimento buttato a caso: era l’unica  presente in laboratorio alle due del pomeriggio, orario in cui si riprendeva dopo la pausa.
:< Non ho attività tentatrici all’esterno dell’Università, signore, per cui posso iniziare secondo l’orario prestabilito senza perdermi in futili consuetudini come la socializzazione e il folleggiare alle macchinette. La puntualità è sempre stata il mio forte.> E le sfuggì dell’ironia da quell’ultima affermazione.
:< In realtà, Dottoressa Fowler, credo che lei abbia qualcosa oltre le mura del laboratorio.> Le disse con un mezzo sorriso allusivo e divertito.
Amy ebbe un fremito dentro di sé e il suo consueto contegno venne meno, avendo capito subito a cosa, o meglio, a chi si riferiva. Arrossì leggermente sulle guance e cominciò a balbettare. Ma l’uomo la interruppe e la rassicurò:< Non si vergogni, Dottoressa! Ognuno di noi ha una vita privata da proteggere. Sa, sono innocenti pettegolezzi tra colleghi, non si offenda… Mi sembra una brava ragazza: spero che il fortunato la tratti bene. Buona giornata!> Ed uscì.
Lei restò confusa in principio ma poi si rilassò e si sentì lusingata. Non le capitava da un po’ di ricevere un complimento sincero e spontaneo. E non poté fare a meno di pensare al suo ragazzo, il fisico Sheldon Cooper, e da quanto non le diceva qualche parola carina. Soprattutto: come ottenerla? Sapeva bene il suo carattere repellente alle romanticherie e alle gentilezze. A rifletterci ancora meglio però, a cosa le servivano tante parole sdolcinate quando pochi mesi prima le aveva detto esplicitamente che l’amava? Non c’era motto più forte di quel “ti amo anche io” che aveva scandito la sera del ballo sul tetto. Il loro era un amore non convenzionale ma era vero, e alla fine era questo l’importante, concluse Amy.
In un mondo come quello di oggi, dove tutto è apparenza, inganno, in cui si è un semplice contatto da aggiungere, in cui l’affetto è un accessorio messo da parte, preferendo una mera fisicità, la sincerità è un miraggio. La giovane non negava che le mancava un contatto più intimo con Sheldon: i baci erano saltuari e programmati, gli abbracci solo in rarissime occasioni di estrema necessità… però Amy capiva tutto questo e lo accettava. Per lui il programmare era una sicurezza, un modo di controllare il mondo e soprattutto le proprie emozioni.
Sapeva che le sue amiche Penny e Bernadette in fondo provavano verso di lei un misto di compassione e ilarità quando si parlava del suo rapporto con il fisico. Ma Amy, sebbene volesse modificare alcuni aspetti della sua relazione, era orgogliosa di essere differente e specialmente felice. Non avrebbe scambiato Sheldon con un qualsiasi altro ragazzo, anche se più affettuoso. Amava Sheldon per quello che era, con le sue ossessioni, paure, vanterie e puntigli.
:< Mmm… però se fosse bello e affettuoso e mi amasse potrei farci un pensierino…> Ammise sorridendo Amy, scherzando con sé stessa.
Immaginandosi la sua immagine, si allontanò dal microscopio e cercò il cellulare per vedere se le avesse scritto. Con suo disappunto vide la schermata vuota. Guardò l’ora: erano le diciotto e tra poco avrebbe finito la sua curiosa giornata. Si sorprese  un poco del fatto che non le avesse lasciato un messaggio, perché era convinta che questo avrebbe coronato quel giorno perfetto.
:< Adesso però finiamo queste analisi! Doccia e poi vado a trovarlo per raccontargli dell’armonica sequenza di avvenimenti accaduta oggi! Avrà di certo qualche teoria  per spiegare ciò.>
E così fece: mezzora dopo aveva finito le analisi al microscopio, era rientrata nel suo appartamento rilassandosi sotto una scrosciante doccia calda, si dette una sistemata rapida e guardò l’orologio appeso nell’angolo cottura:< Sono le otto! Staranno cenando… forse sarà il caso che gli telefoni per avvisarlo che vengo. So che non gli piacciono le sorprese… a meno che non riguardino i comi-cosi e i fumetti.> Chiamò Sheldon ma squillò a vuoto. Strano… a meno che non fosse al lavoro rispondeva sempre dopo il terzo squillo. Il solito maniaco compulsivo.
:< Forse era in bagno o era occupato. Riproviamo tra poco.>
Richiamò ma ancora silenzio. Amy si insospettì.
:< Forse ha il cellulare in modalità silenzioso e non mi sente…> Decise di comporre il numero del suo coinquilino e miglior amico.
:< Pronto?> Rispose una voce maschile dall’altro capo.
:< Pronto, Leonard? Ciao, sono Amy!>
:< Oh, ciao! Dimmi.>
:< Scusa ma Sheldon non risponde al telefono; volevo dirgli che vengo da voi tra poco.>
Dopo un attimo, Leonard riprese, sconcertato:< Non ti risponde, hai detto…?>
:< No, non lo sento da alcuni giorni. Ecco perché volevo passare.>
:< Significa che ti ha detto niente!?>
:< Detto cosa?>
:< Ha ricevuto una notizia da parte di sua madre… si tratta di sua nonna.>
:< Ebbene?> Incalzò Amy, sperando che Leonard smentisse quello che stava pensando.
:< Sua nonna è morta. Non si è più svegliata...>  Disse a fatica.
:< O mio Dio! Sono così desolata… e Sheldon? Come sta?> Domandò, sapendo quanto il suo ragazzo avesse una venerazione per quell’anziana donna, angolo dolce di una infanzia non troppo felice.
:< Puoi immaginare – Disse costernato – Era la sua Meemaw. Sono molto preoccupato perché non ha mostrato alcuna reazione e sta ore ed ore a studiare, comportandosi come se non fosse successo niente. Temo che se continuerà a tenersi tutto dentro prima o poi esploderà e sarà un disastro! Una cosa a livelli atomici. Credevo te ne avesse parlato, per cui pensavo non si confidasse con me per quello… a questo punto i miei timori erano fondati: sta covando una bomba nucleare.>
:< Cosa vuoi che faccia? Vengo da voi? Rimando?>
:< Da tre giorni Sheldon è in queste condizioni…meglio se gli parli subito. Facciamo così: vi libero il nostro appartamento così starete tranquilli, ok?>
:< Grazie davvero Leonard. Sei un ottimo amico.>
:< Per quanto a volte sia più intollerabile della mia intolleranza al lattosio, voglio bene a Sheldon. So che spesso è scorbutico ma credo che lo sia per proteggersi da… non si sa bene cosa. Ha avuto molti lutti nella sua vita e questa proprio non ci voleva. Spero solo di aiutarlo. – Amy sorrise – Dammi dieci minuti per organizzarmi e poi vieni. Sheldon non parla ma ha bisogno di te.>
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