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Autore: Little_Lotte    16/03/2015    6 recensioni
DAL TESTO: " Ti hanno ucciso perché pensavano che tu fossi sbagliato, perché non potevano tollerare che tu fossi tanto diverso da loro e che avessi il coraggio di affermare così fieramente tutta la bellezza e l'unicità della tua diversità; ti hanno ucciso perché troppo vigliacchi, troppo stupidi per comprendere che l'amore, il vero amore, non conosce alcuna forma di misura. "
[Breve storia introspettiva ispirata al video "Take Me To Church" di Hozier. Qualsiasi altra parole di presentazione sarebbe superflua. ]
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTE PRIMA DELLA LETTURA: Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro, nè con l'intento di scatenare polemiche o offendere il credo e il pensiero di nessuno dei presenti lettori; è stato semplicemente un mio intimo bisogno, ispirato dalla musica e dalle immagini, di dar voce alle mie emozioni e ai sentimenti di un innamorato immaginario di fronte al dolore più grande che si possa mai provare.  Non intendo parlare di religione, nè di Dio, argomenti presenti nella storia semplicemente perchè necessari ai fini della trama e basati su un punto di vista che non necessariamente rappresenta quello della sottoscritta.
Per chiarire ogni cosa, ritengo che la visione di questo video possa essere ben più efficace delle mie parole.

Buona lettura.


 




 

Siamo Tutti Peccatori



 

Una vita non dovrebbe mai essere strappata al suo legittimo proprietario.

Nessuno dovrebbe prendersi il diritto di decidere riguardo al destino di una persona, nessun essere umano dovrebbe avere la pretesa di esercitare un simile potere su qualcuno, ponendosi persino allo stesso livello di un'Entità Spirituale Superiore, un Dio Onnipotente al di sopra di chiunque altro.

Che razza di Dio potrebbe mai permettere una simile ingiustizia?

Quale ignobile e presuntuosa divinità potrebbe affermare che esista un valido motivo per privare della propria vita una persona, una ragione arbitrariamente selezionata in mezzo ad un milione di altre stupide ed altrettanto ridicole ragioni?

Non voglio credere che esista un Dio così crudele e, in un certo senso, non so neanche se un vero Dio esista davvero, non dopo tutto ciò che è successo.

Non dopo tutto ciò che hanno fatto a te, Sean.

Sai, mi manchi più di quanto le stesse parole possano esprimere: mi manca stringerti fra le braccia e sentire il calore del tuo corpo mescolarsi al mio, mi manca guardare nei tuoi occhi verdi e vedere il riflesso del mio amore, della mia bellezza, dei miei sorrisi.

Mi manca ogni singolo, minuscolo, impercettibile particolare.

Sapere che non tornerai è un dolore perpetuo, una lama arrugginita che penetra fino in fondo dentro al mio petto, e per quanto duramente io mi sforzi di accettare la realtà, so che una parte di me non riuscirà mai del tutto a convivere con la triste consapevolezza della tua morte.

Continuo a pensare che sarebbe dovuto accadere a me, Sean, che sarebbe stato molto meglio se quella notte ci fossi stato io al tuo posto: se fossi stato io a salire sulla metropolitana deserta dimostrando forse un po' troppa incoscienza, se quei teppisti ubriachi avessero visto me al posto tuo, se avessero affondato le loro bottiglie appuntite nella mia carne e mi avessero massacrato a suon di botte, fino a farmi perdere il controllo su tutti i miei sensi, a quest'ora tu saresti ancora qui.

Ripenso a quanto è successo ed il cuore mi si contrae dentro al petto; è un dolore così forte che a volte mi domando se non finirà per uccidere anche me.

Ti hanno ucciso perché pensavano che tu fossi sbagliato, perché non potevano tollerare che tu fossi tanto diverso da loro e che avessi il coraggio di affermare così fieramente tutta la bellezza e l'unicità della tua diversità; ti hanno ucciso perché troppo vigliacchi, troppo stupidi per comprendere che l'amore, il vero amore, non conosce alcuna forma di misura.

Esso non può essere giusto o sbagliato, non veste di colori troppo appariscenti e non ha l'ambizione di essere migliore o peggiore di altri; l'amore non pretende, non minaccia, l'amore non prende con violenza qualcosa che non gli appartenga, l'amore non fa a pugni con nessuno e non osa prevaricare.

L'amore non conosce crudeltà e non osa praticarla, ma rifugge piuttosto ogni forma di ingiustizia e di malignità sulla terra.

Chi ti ha ucciso non può comprendere una simile verità, Sean, e mi avvelena il cuore sapere che quei bastardi sono ancora là fuori e che un giorno, probabilmente neanche troppo lontano, qualcun altro potrebbe essere vittima delle stesse angherie che tu stesso hai dovuto pagare a caro prezzo, con la tua stessa vita.

Mi domando quando finirà tutto questo: Quando smetteranno di ferirci e di umiliarci? Quando capiranno che il disprezzo, le parole intrise di odio e di disgusto, la violenza e le percosse non serviranno mai a farci cambiare, a trasformarci in quel qualcosa che loro ambiscono così estenuamente a farci diventare?

Arriverà mai il giorno in cui un Dio ci farà sentire uguali a tutti gli altri, un giorno in cui nessuna forma di diversità potrà mai presentarsi agli occhi di qualcuno come ridicolo presupposto per scatenare odio, rancore e malvagità?

Siamo tutti figli del Peccato, dice la Bibbia, nati e cresciuti con lo scopo di ritrovare la retta via su questa terra, in attesa di un Giudizio Universale che ci condurrà verso il nostro Destino Ultimo, un destino sconosciuto che solamente noi possiamo tentare di cambiare, con le nostre scelte e le nostre arbitrarie decisioni. Persino quando le nostre azioni non dipendono da una scelta, persino quando è il nostro cuore a guidarci senza mai guardare in faccia chi vorrebbe ostacolarci, ogni nostra decisione è sempre volta a questo ultimo traguardo e per sempre, fino alla fine dei nostri giorni, ci sarà dinnanzi a noi qualcuno con l'assurda pretesa di poterci giudicare.

Siamo tutti figli del Peccato, sin dalla nostra nascita.

Alcuni, a quanto pare, molto più di tutti gli altri.

  
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