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Autore: Anown    16/03/2015    2 recensioni
[Misao]
Mentre lo sconosciuto dagli occhi rossi è via Novella, Ayaka e Tohma dovrebbero badare a Yoshino, Saotome e Kudoh ritornati bambini ma uno di loro comincia a comportarsi in modo strano...
La storia in particolare nella prima e nell'ultima parte contiene molti riferimenti a Mad father e si suppone che Onigawara, Ogre e lo sconosciuto dagli occhi rossi siano la stessa persona, che Novella (Libreria) sia il clone di Aya e che l'uomo con la motosega e i capelli viola in Misao sia Alfred Drevis (nella scena bonus del finale di Mad father lui ha i capelli viola).
Coppia: MisaoxKudoh più o meno.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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La prima volta che si erano incontrati doveva aiutarla ora invece doveva semplicemente aiutare uno spirito ad ucciderla. Alla fine la ragazza aveva commesso gli stessi errori del padre, aveva ucciso diverse persone e una di queste aveva evocato lui, lo sconosciuto dagli occhi rossi, per vendicarsi. Buffo, la prima volta che l’aveva incontrata le era sembrata così diversa dal padre, era una bambina così altruista, forse anche troppo, se invece di soccorrere il padre avesse pensato semplicemente a mettersi in salvo magari non sarebbe impazzita anche lei… o forse era semplicemente una questione di DNA? In ogni caso doverla eliminare gli faceva un certo effetto. Lei era a terra in una pozza di sangue ma non era ancora morta e lo guardava sorridendo… chissà magari lo aveva riconosciuto e gli sorrideva perché anche lei trovava la situazione ironica o forse stava rinsanendo ed era contenta all’idea di morire e non fare più del male a nessuno o… magari sorrideva semplicemente perché era pazza… Onigawara era un po’ indeciso, si trattava pur sempre di un soggetto molto interessante, avrebbe potuto portarla nella sua dimensione come aveva fatto con il padre Alfred Drevis però pensandoci bene aveva già lui come scienziato pazzo, forse conveniva semplicemente ucciderla, sarebbe stato giusto oppure poteva decidere di darle un'altra possibilità… in fondo perché no?

-Ehi Novella, come va?- disse Tohma avvicinandosi troppo alla ragazza che spaventata lo colpì violentemente con un libro facendolo cadere e lo minacciò con un coltello. Nonostante si trovassero in quella dimensione da ormai sette anni Tohma, Ayaka, Kudoh, Yoshino e Saotome continuavano ad avere quel tipico odore umano che terrorizzava la povera Novella.
-Non avvicinarti! Uhm… ma tu non dovresti badare ai bambini? Dove sono?- domandò agitatissima la ragazza.
-Ottima domanda… Tohma, dove sono i bambini? È il tuo turno di badarci.- disse in tono severo Ayaka.
-Ehm… non saprei, mi sono distratto un secondo e sono scomparsi.- rispose Tohma ancora steso a terra.
-Come scomparsi? Allora cercali invece di provarci con Novella seduttore da due soldi! Ok, dove potrebbero essere finiti, riflettiamo, prima che torni Onigawara.- poi improvvisamente i tre sentirono rumore di motosega.
-Strano, è insolito che mio padre utilizzi la motosega a quest’ora.- osservò Novella.
-Oh santo cielo!- esclamò Ayaka preoccupata.
Yoshino, Saotome e Mr Sohta gatto erano legati, imbavagliati e appesi per i piedi al soffitto.
-Squarta lo stomaco di Yoshino.- disse Kudoh con tono assente ad Alfred.
-Fermi tutti!- urlò Ayaka entrando nella stanza.
-Papà, non dovresti squartarli, al signor Onigawara non farebbe piacere.- disse Novella.
-Alfred taglia la testa a Tohma.- disse Kudoh ad Alfred il quale cominciò ad inseguire il biondino con la motosega.
-Fermo! Se lo uccidi renderai triste il mio Onigawara!- disse Ayaka.
-No aspetta, forse potrebbe non essere una cattiva cosa…- disse Novella, Tohma non le faceva molta simpatia.
-Ma siete impazzite? Vi prego fermatelo!- urlò Tohma disperato mentre cercava di mettersi in salvo poi il ragazzo riuscì miracolosamente a rintanarsi dentro un armadio.
-Alfred, guarda che è lì.- disse Kudoh indicandogli l’armadio.
-Ehi Kudoh, ma si può sapere cosa ti è preso?- urlò il povero Tohma uscendo dall’armadio.
-Ok, lo scherzo è bello quando dura poco, Novella puoi chiedere a tuo padre di fermarsi? Seriamente Onigawara si arrabbierà.- disse Ayaka a Novella.
-Uffa… ok. Papà fermati.- ordinò a malincuore la ragazza e l’uomo sbuffando si fermò.
-Ehi! Si può sapere perché stavi cercando di far squartare le due bambine, il gatto e Tohma?- disse Ayaka a Kudoh tentando di assume un tono serio e severo che potesse spaventarlo ma il bambino continuava a rimanere impassibile e inespressivo, sembrava quasi che stesse dormendo…
-Ehi! Ma che cos’hai? Ehi! Ehii!- continuava a chiedere Ayaka
-Credo che sia sonnambulo.- affermò Novella osservandolo.
-Ah… scusa ma tu ti metti a eseguire gli ordini di un bambino per di più sonnambulo?- disse la biondina rivolgendosi ad Alfred.
-Beh… se mi chiede di uccidere perché non dovrei…- rispose l’uomo.
Tohma e Novella slegarono Yoshino, Saotome e il gatto mentre Ayaka prese in braccio il piccolo sonnambulo e lo riportò nel suo lettino. Perché aveva tentato di ucciderli? Nemmeno Misao lo capiva così la ragazza o meglio lo spettro decise di fare visita al suo amico ed entrò nel suo sogno, una volta entrata si ritrovò in uno spazio completamente nero, davanti a lei c’era il piccolo Kudoh che la osservava, sembrava sorpreso.
-Ciao, io mi chiamo Misao.- si presentò la ragazza dando per scontato che il bambino non si ricordasse di lei.
-Mi ricordo di te Misao, sei arrabbiata con me?- disse il bambino indietreggiando.
-No, se ti ricordi tutto ricorderai anche che ti ho perdonato.- rispose lo spettro per tranquillizzare il bambino che teoricamente non avrebbe dovuto ricordarsi niente però forse nel suo inconscio era rimasto qualcosa che lo spingeva a comportarsi in modo strano durante il sonnambulismo.
-Mi ricordo tutto, anche di quello però… mi dispiace, sono davvero inutile.- disse il bambino abbassando lo sguardo. -Non ti ho aiutato al momento giusto ed ora non riesco nemmeno a vendicarti. Non è giusto che tu sia morta mentre Yoshino, Saotome, Tohma e Mr Sohta sono stati resuscitati, dovevano rimanere morti, lo dovevo rimanere anch’ io…- il bambino cominciò a singhiozzare, Misao lo avvicinò lo abbracciò.
-Sono felice se ti ricordi di me e se ti dispiace per quello che mi è successo ma non devi vendicarmi. Se quei quattro morissero io non ritornerei in vita, era solo questo quello che desideravo, purtroppo non è possibile quindi perlomeno voglio riposare in pace ma se tornassi ad essere ossessionata dalla vendetta non potrei fare nemmeno quello… Sai dovresti smetterla di darti la colpa per quello che è accaduto, io non ti odio e comunque non è stata colpa tua, nessuno mi ha difesa.-
-Vuoi riposare in pace ma ora sei sveglia, sono stato io a svegliarti?- chiese il bambino agitato stringendo la ragazza.
-Mi sono svegliata perché sono preoccupata per te ma non devi sentirti in colpa, ansi se ti fa piacere posso venire a trovarti quando vuoi, sono sempre molto sola quindi farebbe piacere anche a me.- rispose la ragazza cercando di consolarlo.       
-Vuoi venirmi a trovare anche se non ho fatto nulla per aiutarti?- chiese il bambino.
-Certo, ora siamo di nuovo amici.- rispose Misao prendendolo in braccio e baciandogli la fronte. Per molto tempo Misao aveva considerato Kudoh come un fratello maggiore ma in realtà lui aveva un carattere molto più fragile del suo, era codardo, incapace di perdonare gli altri e soprattutto se stesso, in quella situazione le parti si erano invertite e ora era Misao che doveva prendersi cura di lui.
-Misao ma quando sarò della tua età sarai finalmente la mia fidanzata vero?-
-…-
Onigawara era finalmente tornato, portava qualcosa in braccio e sfortunatamente per Novella si stava avvicinando proprio a lei.
-Ehm… che cos’è? Non sarà mica un altro bambino?- Chiese preoccupata la ragazza e purtroppo aveva ragione, quello che Onigawara portava in braccio era proprio un bel neonato ma se il compito dello sconosciuto dagli occhi rossi era quello di compiere vendette perché molto spesso portava in quella dimensione vittime, anche se spesso si meritavano di fare brutte fini, e carnefici?
-Sta tranquilla, andrete molto d’accordo, infatti sarai proprio tu ad occupartene.- e mise il neonato in braccio a Novella.
-Come?- la ragazza non sembrava molto contenta della situazione.
Il neonato che Onigawara le aveva affidato era una bambina molto graziosa, aveva i capelli corvini e gli occhi azzurri. La bambina era umana ma il suo odore non era fastidioso per Novella, ansi era molto familiare, forse Onigawara aveva ragione, Novella e la bambina sarebbero potute andare molto d’accordo e così almeno lei avrebbe avuto una persona a cui avvicinarsi che non la spaventasse a parte Onigawara
  
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