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Autore: jojo_13    16/03/2015    1 recensioni
Il musicista si guardava intorno spaesato. Non era mai stato un granché nei giochi, era sempre il primo a perdere ed essendo anche suscettibile si offendeva. Ma questa volta, forse, non sarebbe stato poi così male...
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PruAus.
Perchè ho sempre desiderato scrivere della mia OTP, e finalmente ce l'ho fatta. XD
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Austria/Roderich Edelstein, Bad Friends Trio, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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MEER

 
Era agosto ed anche a casa del caro Roderich faceva parecchio caldo, tanto che l'austriaco optò per una fresca canottiera piuttosto che per una delle sue monotone camice bianche. Era intento a leggere quando un cigolio lo distrasse. Si guardò intorno, inizialmente non notando nulla di strano, nella grande sala piena di vetrate, con il pianoforte al centro non c'era nessuno a parte lui e qualche mobile; poi concentrò la sua attenzione sulla porta del ripostiglio in cui teneva le scope e il resto del materiale domestico. Gli prese quasi un infarto quando dalla porta del suddetto sgabuzzino spuntò una testa, o meglio: una magnifica testa albina. L'austriaco dopo un primo momento di terrore si ripigliò ed incominciò a sbraitare.
-Che ci fai qui?! E come hai fatto ad entrare lì?! -
-Tu non mi consideri magnifico caro Roderich, e questo è il tuo più grande errore. Non sai di cosa sono capace. -  sogghignò sarcasticamente il prussiano.
La verità? Aveva corteggiato la domestica a finché lo facesse entrare, intrufolandosi la mattina presto mentre ancora sia l'arpia ungherese che il damerino dormivano.
-A parte le mie fantastiche, e sottolineo fantastiche, apparizioni... Sono qui per farti una proposta che non potrai rifiutare, sempre che tu sia nel pieno delle tue facoltà mentali. -
-sentiamo. - rispose scocciato il moro.
-Io Gilbert Belshmidt, nonché Regno Di Prussia, nonché il fantastico cavaliere teutonico, nonché... -
-Arriva al punto. - lo interruppe acidamente.
-Ehm Ehm... Nonché magnifico me, ti invita a passare una giornata al mare con il sottoscritto. -  Dopo aver fatto la sua proposta, sicuro del fatto suo attese placidamente la risposta.
Silenzio.
-No. - Il damerino fu talmente secco che all'albino sembrò di aver ricevuto una martellata su un piede e, proprio quando stava per dirgli cosa si perdesse, una padella volante gli arrivò dritta dritta sul coppino.
E solo loro sanno quante madonne tirò in quel momento il prussiano mentre nella stanza faceva il suo ingresso una terza figura femminile.
-Ciao broccolo bianco, piaciuto il benvenuto? - disse sarcasticamente la nuova arrivata.
-Ah. Ah. Ah. Oggi sei in vena di simpaticherie Liza? - Fece scocciato Gilbert mentre si massaggiava la parte lesa della nuca.
La ragazza raccolse la padella poi si avvicinò a Roderich, che imperterrito aveva ripreso a leggere il suo libro, baciandogli una guancia.
-E anche se fosse? Comunque... Perché sei venuto a disturbare di prima mattina? -
Gilbert non sopportava l'ungherese, faceva sempre di tutto per metterlo in cattiva luce davanti agli occhi dell'austriaco (come se non ci pensasse già da solo), e a quelle parole si sentì a disagio; aveva disturbato...
Si rendeva conto di essere una rottura di scatole, ma sapeva anche che se non avesse fatto così il damerino di sua spontanea volontà non lo avrebbe mai cercato e lui aveva bisogno di vederlo.
-Però anche se ti trovo irritante... - continuò Elizabeth.
-... Al mare ci voglio andare! -
-Ma dai, mi tiri una padella in testa e dopo accetti l'invito senza nemmeno chiedere scusa? E poi ho invitato il maestrino, non te! - disse Gilbert irritato, ma la ragazza non lo stava a sentire, cercava invece di convincere il moro, quindi per quella volta la perdonò dato che stava favorendo la riuscita del suo piano. Dopo un po’ di tira e molla il musicista accettò l'invito, così verso mezzogiorno del giorno dopo, furono in spiaggia dove già li attendevano gli altri due membri del Bad touch Trio.
-Hola amigos!~ - Salutò Antonio allegramente, mentre Francis fece un piccolo inchino.
-Bonjour! -
Gilbert senza pensarci due volte prese i lembi del costume dell'austriaco tirandoglieli giù per poi correre via sghignazzando.
-Dümm!! - gli urlò dietro lui reggendosi l'indumento, ma il prussiano non lo ascoltò e si buttò in acqua con disinvoltura.
Quando riemerse, Roderich stava tirando fuori la crema solare e lo vide: perfetto.  Con la bocca semi aperta per riprendere il respiro, i capelli candidi tirati all'indietro, gli occhi chiusi e la pelle lattea imperlata da piccole gocce d'acqua. Il moro si incantò a guardarlo, aveva sempre trovato il ragazzo albino molto affascinante, e per quanto il suo carattere lo irritasse, strano ma vero, il prussiano gli piaceva anche per quello.
Quello scemo sapeva rendere le sue giornate serie e monotone, allegre e colorate da ricorse, litigi, risate e urla. Dopo un ora erano tutti sotto l'ombrellone a mangiare, stanchi della nuotata, a parte Roddy che reputando l'acqua troppo fredda se ne era rimasto fuori a leggere uno dei suoi "pallosissimi romanzi", a detta del prussiano.
Una volta finito il pranzo, la noia dei pomeriggi d'estate caldi e afosi si insinuò tra di loro.
-Che nooooooia... - fece Antonio sospirando.
-C'est la vie... -  replicò Francis sbuffando, più annoiato di lui forse. Fu in quel momento che Gilbert decise di dare inizio al suo piano.
-Kesesese... E se per ammazzare il tempo facessimo una partita a nascondino? - Propose.
Roderich non era molto propenso a prendere parte a quel gioco 'infantile', ma non poté opporsi poi troppo quando gli altri quattro iniziarono a strattonarlo e a rompere implorandolo, promettendogli che si sarebbe divertito. Quando finalmente si arrese, rimase inquietato e incuriosito dal fugace sguardo di intesa che si erano scambiati Gilbert e i suoi due amici.
Il piano non era complicato: Mentre Francis contava, Antonio avrebbe trascinato a nascondersi con sé l'ungherese e Gilbert avrebbe fatto lo stesso con l'austriaco. Ovviamente poi il francese, che conosceva il loro nascondiglio, non li avrebbe mai trovati, lasciando così soli i due tedeschi per tutto il tempo che l'albino desiderava.
-Allora facciamo la conta!- Disse con fare petulante la voce femminile.
-Non ce n'è bisogno modemoiselle... - disse Francis facendole l'occhiolino -Conterò io!- e si girò verso il muro, chiudendo gli occhi. Iniziò a contare lentamente fino a quaranta. Mentre lo spagnolo, subito, si trascinò dietro la ragazza, il musicista si guardava intorno spaesato. Non era mai stato un granché nei giochi, era sempre il primo a perdere ed essendo anche suscettibile si offendeva, rintanandosi in un angolo con le gambe strette al petto e le guance rosse in un viso adorabilmente imbronciato. La cosa che di più lo faceva arrabbiare era che ogni benedetta volta l'albino sghignazzava e lo prendeva in giro davanti a tutti e allora gli veniva da pensare: "Come diavolo fa a piacermi un tipo così stupido?!". Si riprese quando sentì la presa del prussiano sul suo polso. Era inevitabilmente arrossito. 'Ma che diavolo fa!?'. Lo trascinò velocemente dietro due file di cabine e anche quando furono fermi non gli lasciò il braccio.
-Perché mi hai portato qua?..-
-Perché voglio darti la possibilità di non perdere per primo come al solito-
Il castano si imbronciò e con uno strattone si liberò della presa dell'altro. Ancora una volta lo stava prendendo in giro. Essere deriso da lui era sempre stato più umiliante che con ogni altro.
Gilbert era rimasto in silenzio. In quei momenti si sentiva veramente in colpa, ma doveva pensarci prima di irritarlo. Si sentiva stupido. Ma come ogni maschio quello di prendere in giro era il suo modo di attirare l'attenzione, solo che adesso non era più un ragazzino. Doveva essere uomo e dimostrare all'austriaco che era anche capace di far sentire amato e protetto qualcuno. E doveva dimostrarlo adesso.
-Ohi..- Aspettò che il moro alzasse il capo con espressione interrogativa e poi, messogli un braccio intorno alla vita e una mano su una guancia, lo baciò. Non voleva essere respinto troppo duramente, così non lo aveva baciato troppo prepotentemente. Erano solo due labbra, le une sopra le altre, unite in un contatto lieve e dolce. Rod proprio non se lo aspettava, ma per quanto fosse stato preso alla sprovvista, non si allontanò. Era felice e imbarazzato. Sentiva il battito accelerato. Sudava freddo e dallo stomaco sentiva salire del calore. Le gambe erano gelatina e le guance peperoni. Gli mise le braccia intorno al collo per paura di poter cadere da un momento all'altro e ciò fece sorridere l'albino contro le sue labbra.
 
-Ma dove sono finiti quei due?!? Sono due ore che urlo Time-out!- l'isterica voce femminile non faceva altro che accendere l'ilarità dello spagnolo e del francese che facevano di tutto per non riderle in faccia. Di certo non potevano dirle che stavano coprendo le spalle all'amico che intanto si scopava suo marito. Ma quando finalmente le due figure di Roderich e Gilbert apparirono, solo uno stupido non sarebbe riuscito a capire cosa avevano fatto fino a quel momento, data la grande quantità di succhiotti distribuiti sul busto del castano. Purtroppo Liza non era stupida e appena presa coscienza di ciò che era successo si mise a rincorrere per la spiaggia il prussiano sputandogli addosso le offese e le minacce più cattive che sapeva trovare. Quest'ultimo dal canto suo, correva per non farsi massacrare, ma non poteva essere più felice di così. Aveva aspettato anni e finalmente si era unito all'austriaco. Sapeva che il matrimonio era agli sgoccioli e gioiva immaginando il futuro che si prospettava per loro due.
  
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