Himawari era abbandonato sul divano, profondamente addormentato, Hikari sospettò, dalla notte prima. Neanche lui si era cambiato e la testa gli ricadeva in maniera che doveva essere proprio scomoda sulla spalla. Hikari vedeva i tendini tesi del suo collo, le profonde occhiaie, la carnagione un po’ grigiastra del fratello e pensava a quanto sembrasse invecchiato in quell’anno tragico in cui i loro genitori non erano più tornati a casa.