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Autore: miseichan    16/03/2015    3 recensioni
Mancherò alla riunione.
Non arrabbiarti, non è colpa mia. Un amico mi ha fatto una sorpresa.
Arriva da Londra, non potevo certo mandarlo via, no?
Sei stata tu a ricordarmi le buone maniere, non dimenticarlo.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Tony Stark, Virginia 'Pepper' Potts
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Amici inglesi

 

 

 

 

From: Tony Stark
To: Virginia Potts

 

Mancherò alla riunione.
Non arrabbiarti, non è colpa mia. Un amico mi ha fatto una sorpresa. 
Arriva da Londra, non potevo certo mandarlo via, no?
Sei stata tu a ricordarmi le buone maniere, non dimenticarlo.

 

 

~

 

 

 

 

“Jarvis?”
“Sì, signorina Potts?”
“Dov’è Tony?”
“Nel laboratorio, signorina Potts.”

 

 

 

“Pepper! Sei arrabbiata?”
Tony arricciò il naso, raggiungendola velocemente. “Mi correggo,” mormorò. “Quanto sei arrabbiata?”
“Mi hai dato buca,” ringhiò lei, il viso a una spanna dal suo. “Due ore prima della riunione, Tony! Non puoi fare così, santo cielo! Ne avevamo parlato e...”
Con la coda dell’occhio colse un movimento e la frase le morì in gola. Oh. 
“Quell’amico di cui ti parlavo,” sorrise leggermente Tony.
“Mi scuso immensamente per averlo trattenuto, signorina Potts.”
Pepper spalancò gli occhi e scosse freneticamente la testa, “No, si figuri! Credevo...” prese un bel respiro e lanciò un’occhiataccia a Tony. “Credevo fosse solo un’altra delle sue penose scuse per non lavorare, non pensavo avesse davvero...”
Tony sbuffò. “Un amico?”
“Non è quello che stavo per dire.”
“Ah, no?”
Pepper alzò gli occhi al cielo. “Un amico inglese.”
“Jarvis è inglese.”
“Jarvis è un computer.”
“Non dire così, lo offendi!” scattò Tony. “Non è un computer, andiamo, te lo avrò spiegato un milione di volte: Jarvis è...”
“Pepper Potts,” si presentò lei, ignorandolo e porgendo la mano. “È un piacere conoscerla.”
“Sherlock Holmes,” sorrise l’uomo. “Il piacere è tutto mio.”
“Oh, certo, ignoratemi pure.”
“Io devo sopportarlo per contratto,” sospirò Pepper, accennando a Tony. “Lei come mai ha deciso di sacrificarsi a tal punto?”
Sherlock sorrise, uno strano luccichio negli occhi. “Siamo più simili di quel che sembra, sa? Andiamo sorprendentemente d’accordo.”
“Oh.”
“Sherlock è un consulente investigativo,” saltò su Tony. “È un lavoro incredibilmente interessante, Pep. Aiuta Scotland Yard!”
“Niente in confronto ad Iron Man, ovviamente.”
Tony lo zittì con un cenno della mano. “Devo ricordarti Moriarty?”
“Potrei tranquillamente ribattere con Loki.”
“Vero,” annuì Tony. “In ogni caso devo venire più spesso a Londra. Tuo fratello ancora non mi sopporta?”
“Ogni giorno di meno.”
“Magnifico, assolutamente magnifico.”
Pepper inarcò le sopracciglia. “Vuoi andare a Londra?”
“Certo, e giocare un po’ con Sherlock.”
“Giocare a fare il consulente investigativo?”
“Ho il sentore che sarei bravissimo, Pepper,” insisté Tony. “Come se lo avessi nel sangue, capisci? Avrei bisogno di un travestimento, però.”
“Un cappello?” mormorò Sherlock, l’espressione pensosa. “Che te ne pare?”
“Potrebbe andare, sì. Uh, e voglio un cappotto come il tuo.”
“Ora stai esagerando.”
“Perché? Sembreremo fratelli, su,” ridacchiò Tony. “Arriverà il giorno in cui mi indicheranno dicendo ‘ehi, guarda, quello è Holmes!’”
“Se la metti così, voglio provare la tua armatura.”
“Mmm. Ci devo pensare.”
Pepper sbuffò, incredula. “Non ti lascerò volare a Londra per giocare a inseguire i criminali,  Tony.”
“Porterò Steve con me, contenta?”
“Cosa?”
“Chi è Steve?” chiese una voce dalle scale. 
“Alto, biondo, a strisce rosse e blu, hai presente?” rispose Sherlock, sorridendo al nuovo arrivato. “Signorina Potts, lui è John. John, Pepper Potts.”
“Sì, funziona,” continuò indisturbato Tony. “Steve sarà il mio Watson.”
“Nessuno può essere meglio del mio Watson,” borbottò Sherlock. 
“Steve è alto,” ribatté Tony. “Ma proprio alto. E ha gli occhi azzurri.”
“Ho fatto il tè,” scosse il capo John, ignorandoli. “Signorina Potts, le farebbe piacere berne una tazza con me?”
“Assolutamente,” annuì lei, raggiungendolo. “Ho bisogno di una pausa.”

 

 

 

 

§







 

   
 
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