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Autore: Dark Smile    16/03/2015    4 recensioni
I miei occhi si posavano su di lei.
I suoi erano sbarrati, i miei senza vita da ormai troppo tempo.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I miei occhi si posavano su di lei.

I suoi erano sbarrati, i miei senza vita da ormai troppo tempo.

Il suo corpo al suolo sembrava ancora pregarmi.

La mia testa era ancora piena delle sue urla.

Del suo terrore.

Sei in estasi vero?

Era quello che provavo.

Credo.

Vedere tutto quel sangue non mi provocava alcun fastidio.

Anzi.

Nel rosso io ritrovavo la vita.

La passione.

Il sentimento.

Tutto quello che non sentivo.

Mai.

Mi avvicinai come ipnotizzato da qualcosa.

Era così bella.

Così delicata.

Le accarezzai la guancia.

Poi le labbra.

Mi fermai minuti su quella carnosità..

Non mi diventare smidollato ora, pensa alla prossima vittima piuttosto che perdere tempo!

Già dovevo continuare.

Non mi potevo fermare.

Mai.

Era la mia vita.

La mia unica possibilità di sentire la vita.

Chiusi gli occhi.

<< riposa in pace >> fu come un sussurro al cielo che sicuramente mi vedeva come un demone.

Tu sei un demone.

Già lo ero.

Non potevo essere buono.

Eppure perché non riuscivo a condannarmi per tutto quello che facevo?

Era l'unico modo.

Probabilmente volevo solo non parlarne.

Mai.

Lasciai il corpo lì.

Non mi voltai neanche una volta indietro.

Andai via ammirando il rosso che dipingeva le mie mani.

Dove andiamo?

Pronto?? Sto parlando con te!!

Razza di imbecille taciturno.

Camminai con le mani in tasca senza proferire alcuna parola.

Le parole non erano mai state necessarie.

Mai.

Eppure le avevo sempre incessantemente in testa.

Wow guardala.

Non ti sembra familiare?

Vabbè.

Poco importa.

Vai. Uccidila!

Quanto era vero.

Le assomigliava così tanto.

Aveva lo stesso sguardo.

Ecco.

Si era toccata i capelli.

Li aveva messi dietro l'orecchio.

Come faceva sempre lei.

Guardai l'orecchino.

Che ti succede?

Già.

Non avevo più dubbi.

Bravo, fai la cosa giusta.

La fai sempre.

Già.

Non sbagliavo.

Mai.
 

 

Già.

Non ho sbagliato.

<< non provi orrore per te stesso? >>

<< orrore? >>

Ma quale orrore!! Era così...dannazione perchè siamo qui? Voglio uccidere.

Uccidi.

Uccidi.

Uccidi.

<< non saprei >>

Questo buco è squallido.

Vai via.

Il suo viso contrariato mi accusava ogni volta che proferivo parola.

Ad ogni risposta che non dava mai nulla.

Ad ogni mia espressione vuota.

<< hai ucciso 50 donne >> mi urlò.

Avevo il suo viso così vicino.

Cosa giusta.

Lo rifarei.

<< lo so, le ho contate >>

Credo che volesse uccidermi.

Riconoscevo quello sguardo.

Era sempre stato il mio.

Disgusto.

Collera.

<< perchè? >>

Già rispondi.

Perchè hai rovinato tutto??

<< Devi correggere il numero, tieni ti devo restituire questo, tua figlia quando si dimenava... >> non aggiunsi altro, gli porsi la collana e basta.

In quel preciso istante perse il controllo.

Il suo pugno stretto da una morsa di dolore colpì il tavolino.

Tante lacrime lo bagnarono.

Mi guardò negli occhi come nessuno aveva mai fatto.

Con una profondità che nessuno mi aveva mai rivolto.

Sorrisi.

In quel momento era più simile a me di quanto volesse.

Uscì il coltellino.

Era pronto.

Perchè sei rimasto quella notte?

Perchè hai aspettato??

Perchè?

Perchè io volevo solo vivere.

Volevo solo...

Patetico.

...essere fermato.

Aspettavo da tempo.

Perchè...questa voce non sarebbe sparita mai.

Mai.  

   
 
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