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Autore: An13Uta    17/03/2015    1 recensioni
Da testo:
Chi bussava era particolarmente di fretta,preoccupato o ansioso di entrare. Forse tutte e tre le cose.
Nessuno aveva mai bussato così alla sua porta.
Tranne chi non c'era da circa vent'anni.
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[One-shot riguardante KuroTenchou.
Spero che la gradiate anche se non è una delle mie solite :3
ENJOY!]
Genere: Commedia, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Utaite Vari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TIME





Raccogliere sassi,lanciarli in acqua,guardare dove vanno: quello era stato il passatempo preferito di Tenchou,quando andava sul lago davanti a casa sua. Piano piano,uno dopo l'altro,i ciottoli della sponda si inabissavano tra le acque trasparenti con un leggero suono.
-Nee,le tiri sempre nello stesso posto...ma non ti annoi?-.
Alzò lo sguardo e vide una bambina bionda più o meno della sua età che,con aria annoiata,stava sdraiata su un ramo con la maestria di un gatto.
-Da quanto tempo sei lì sopra a guardarmi,Kuroneko?-.
-Uh...un'oretta,diciamo. Ma mi annoio!-si lamentò lei, sbuffando-Fai sempre la stessa cosa,ogni giorno...-.
-Ma tu vieni sempre a vedermi.-.
-Perché non ho niente da fare.-.
-Non è vero.-.
-Sì che è vero,e tu lo sai.-.
Gli zii di Kuro erano in effetti dei nullafacenti che non si curavano per niente della nipote lasciata loro in affido e anzi la trattavano male,pronti a picchiarla per ogni motivo. Tenchou lo sapeva bene:erano piuttosto conosciuti per aver preso,in uno scatto d'ira,Kuro e averla quasi uccisa di botte davanti a tutti. E l'unica cosa che lei aveva detto,tra le lacrime e sanguinante,era stata:-Almeno avete alzato la testa e mi avete visto.-.
Kuro si appese con le mani al ramo e si lasciò dondolare avanti e indietro,simile a una piccola scimmia.
-Vuoi andare a mangiare qualcosa,Tenchou?-.
-Va bene,tanto non ho molto da fare.-.
Si allontanarono dal lago in silenzio,le mani sporche di terra come ogni giorno dopo aver giocato sulla riva del lago,vicinissime ma senza mai toccarsi.


Bussarono alla porta.
Tenchou si riscosse dal torpore dei ricordi e si avviò per aprire,quando notò qualcosa che non andava.
Chi bussava era particolarmente di fretta,preoccupato o ansioso di entrare. Forse tutte e tre le cose.
Nessuno aveva mai bussato così alla sua porta.
Tranne chi non c'era da circa vent'anni.
Aprì e qualcuno gli crollò tra le braccia,inerme e sporco di una sostanza rossa e vischiosa.
Svelto,prese in braccio il corpo debole e quasi immobile e lo mise sul divano,facendo attenzione a non urtarlo.
Chiuse la porta a chiave e tornò in sala:-Cosa ti è successo,Kuroneko?-.
-Oh...vuoi sapere l'ultima infornata o un bel resoconto di tutto quello che ti sei perso negli ultimi diciotto anni che ho passato senza di te?-.
-Entrambi. Non stai per niente bene. Aspetta,prendo quel che serve e torno subito,così mi racconti.-.
Si sedette dopo averle fasciato tutto il torace,attraversato da una lunga ferita aperta. Appoggiò la testa tra le mani davanti a lei,pronto a sentire.
-Non mi è andato nulla per il verso giusto-ansimò lei,ancora provata per la corsa e la perdita di sangue-prima mi hanno accusato di furto,poi sono dovuta scappare dal carcere...un casino che non ti dico,con tante di quelle guardie e tutto il resto,per un secondo ho pensato che non ce l'avrei mai fatta...dopo casini su casini,poliziotti ovunque,la mia foto segnaletica mi perseguitava anche se ero in buco di fogna, me la sognavo di notte...sempre perché ero scappata...-.
Tenchou la fissò negli occhi.
-Sì...avevo anche rubato delle cose...roba da mangiare,soldi e qualcosa che mi facesse vivere un giorno in più...-.
Lui non fece una piega.
-Da due giorni mi stanno inseguendo perché mi hanno scoperta a rubare...mi hanno fatto un bel regalino...sai, quello che ora mi hai fasciato.-.
Tenchou non commentò. Senza una parola si alzò e,seguito dallo sguardo terrorizzato e incredulo di Kuro,si avviò verso il telefono.
-Tu...tu...Bastardo! Traditore di merda!-urlò lei.
Il ragazzo si voltò:-Perché mi dici questo?-.
-So cosa vuoi fare. Ora chiami la polizia e mi fai sbattere dentro. Credevo che mi avresti aiutato...-.
-Ed è quello che voglio fare...-.
-Vendendomi agli sbirri,grazie mille!-.
Tenchou si abbassò fino ad arrivare al suo volto:-Pensi che riuscirei a fare una cosa simile?-.
I suoi occhi blu si riflettevano in quelli rossi dell'amica.
-Rispondimi:ci riuscirei?-.
Lei non rispose,ipnotizzata dalle iridi color cielo.
-Nemmeno se mi pagassero sarei disposto a farlo. È per questo che volevo chiamare un dottore. Per aiutarti. Ma è meglio che ti tenga nascosta qui da me,sei più sicura.-.
Ancora,Kuro rimase in silenzio.
Le tremava un poco il mento.
La gamba le scivolò appena dal divano mentre gli occhi le si facevano umidi.
-Devo andare via.-mormorò,con la voce rotta dal pianto tenuto all'interno.
-Perché.-.
-Non sono fatti tuoi,Tenchou.-.
-PERCHÉ.-.
-Ti ho detto...-.
-PERCHÉ. Dimmelo. Subito.-.
Kuro strappò un pezzo di benda nel tentativo di rimettersi in piedi al più presto:-C'è qualcuno che mi aspetta.-.
-Chi.-.
-Non t'interessa.-.
-CHI.-.
-Qualcuno che si prenderà cura di me perché me lo ha promesso. E ha detto che lo farà.-.
Tenchou le si parò davanti,bloccandola stringendo le mani attorno ai lati del busto:la benda giaceva a terra da quando la ragazza si era alzata. Il grosso squarcio rosso sul torace grondava sangue sul pavimento.
-Kuro-chan. Se fosse così,ti avrebbe protetta anche ora.-obbiettò,gelido.
Kuro venne come attraversata da spasmi. Poi crollò tra le sue braccia schiacciando il viso contro il suo petto,tra lacrime furiose e disperate.
-Mi va male,mi va sempre tutto male. Non avrò mai un maledetto istante in cui le cose vanno bene,mai...-.
Lui le accarezzò il capo,piano,rassicurante:-Starai qui con me per un po'. Magari le cose andranno per il verso giusto, mentre stiamo insieme. Come quando lanciavo i sassi nell'acqua e tu mi guardavi.-.
Si sedette con l'amica tra le braccia,scossa dai singhiozzi,e guardò fuori dalla finestra. Sospirò.



Il tempo fece il bravo,per la prima volta.
Li lasciò tranquilli a godersi tutto quel che il mondo ci offre di bello.
La ferita di Kuro si sanò lentamente,dandole l'occasione di passare quanto più tempo possibile con Tenchou e recuperando tutto quello passato lontano da lui. E anche quando si chiuse,lasciando una piccola cicatrice come brutto ricordo,continuò a stare nella casa del ragazzo, dicendo che si sentiva più sicura.
Lui la guardava sorridendo sereno,e non obbiettava.



Si sparse la notizia che da qualche parte,in paese,una donna aspettasse un bambino,e che il bambino fosse di quel tipo introverso che da piccolo lanciava sassi nel lago. La donna in questione,poi,sembrava somigliare alla bambina che veniva picchiata dagli zii,e di cui da ormai diciotto anni non si avevano notizie perchè scappata.
Le voci erano infondate,anche se molti dei ragazzi che abitavano nei dintorni le confermavano:avevano visto più volte una signora entrare ed uscire dalla casa di quell'uomo come se fosse la sua,alcuni erano riusciti a vederla abbastanza da vicino per notare il ventre gonfio.
Ma nessuno fu in grado di provarlo.
Né Kuro né Tenchou,dal canto loro,si preoccupavano che gli altri sapessero.
Tenere tutto ciò che li riguardava nel più puro segreto era un modo per far sì che le cose andassero sempre per il verso giusto.
Che nessuno disturbasse la loro quiete.



-Cavoli,ti assomiglia.-mormorò Tenchou,chino sul piccolo che dormiva-Si può proprio dire che è figlio di sua madre.-.
-Perché,tuo no?-scherzò lei.
-Come vuoi chiamarlo?-.
-Koge. Credo che avessi un cane che si chiamava così. E che lo stringessi quando mi sentivo triste.-.
Il bambino si raggomitolò sul petto della madre con uno sbuffo leggero,i capelli castano chiaro tutti scompigliati nella tenerezza dei suoi due mesi di vita.
-Va benissimo. È un nome perfetto.-.
-Ti amo,Tenchou.-.
-Anch'io,Kuro.-.







BUONSALVEGIORNO! Mi scuso per l'obrobrio puzzolente uscito dalla mia testa se la fic non vi piace tanto,magari dovevo farla meglio ma io sono cretina e non l'ho migliorata muahahahahahahahah (che centra la risata malvagia quando non c'è niente di malvagio bho sono pazza CIAOOOOOOOOOOOO)
                                                     An13Uta
   
 
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