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Autore: piccola twilighter    17/03/2015    0 recensioni
Anno 1902. Forks. Stati Uniti. Isabella è una levatrice (ostetrica), ha una storia molto triste alle spalle e vaga per tutta la penisola Olimpica, fin quando è assunta nella casa della famiglia nobile Masen-Cullen, dove si occuperà della signora Katherine Cullen che è alla sua prima gravidanza, nuora di Donna Elizabeth Masen Cullen e di Don Edward Senior Masen. Il figlio dei padroni di casa Edward Junior è in guerra a Cuba. Cosa succederà quando il bel soldato incontrerà la bella levatrice?
STORIA ISPIRATA DALLA SOAP OPERA “IL SEGRETO” (non sarà identica alla soap, ma ci sarà qualche passo simile)
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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~~Una settimana dopo …
POV BELLA
Edward ha chiesto a mio padre il permesso per poter portarmi a cena stasera e adesso sono nella mia camera a prepararmi per la serata. Mia madre mi ha aiutato a scegliere un vestito lilla molto carino e raffinato, come del resto sono tutte le cose dentro il mio armadio da quando mia madre sceglie i miei vestiti e li fa confezionare dal sarto migliore di tutti gli Stati Uniti, anche se ho deciso di mettere questi vestiti solo per le occasioni e per tutti i giorni metto i vestiti che cucio da me, adatti per svolgere il mio lavoro e più comodi e poi sono vestiti con cui mi sento più me stessa. Bussano e dopo che dico “avanti” entra mia madre.
-tesoro mio sei bellissima … adesso ti consiglio di scendere perché il tuo cavaliere è appena arrivato – dice con gli occhi che luccicano - Ed è veramente molto bello e poi dovresti salvarlo da tuo padre che l’ha preso sotto assedio - Ridiamo tutte e due. 
-grazie per tutto madre – le lascio un bacio sulla guancia e scendo nel salone. Lì trovo mio padre e Edward a chiacchierare e bere. Non mi faccio vedere subito e ascolto un attimo la loro conversazione. So benissimo che non si fa, ma stanno sicuramente parlando di me e voglio sentire cosa dicono.
- Edward adesso che le tue intenzioni mi sono chiare posso dire che sono contento che le cose vadano così, non potrebbe esserci un uomo migliore per la mia dolce Isabella … spero che tua madre la smetta di ostacolarvi o ti assicuro che io e mia moglie non esiteremo a intervenire  – dice mio padre fiero.
-ne sono contento … e potete stare tranquillo che mia madre non farà più alcuna mossa, altrimenti dovrà vedersela con molte persone – risponde Edward. A quel punto cominciano a scambiarsi battute di poco conto e io entro in scena.
-Bella tesoro – mio padre è il primo a notarmi, Edward, che era di schiena, al suono del mio nome si gira e sgrana gli occhi. Non mancano i complimenti da parte di entrambe che, ovviamente, mi fanno arrossire. Dopo aver ascoltato le loro raccomandazioni salutiamo i miei genitori e usciamo. Arriviamo a casa sua. E mi ritrovo a sperare che non siano i suoi genitori, o meglio spero di non incontrare sua madre.
-vedi, i miei zii hanno invitato i miei genitori a cena e quindi ho fatto preparare qualcosa per noi qua … ci saranno solo Anthony e le domestiche – credo che abbia visto la preoccupazione nel mio volto alla vista di casa sua e mi rilasso alla sua rassicurazione. Al  nome del piccolo faccio faville, amo quel bambino, lo sento un po’ mio per come mi sono presa cura di lui fin dalla nascita, anche se spesso ha richiamato alla mente i ricordi della mia prima gravidanza.  Entriamo in casa e c’è un tavolo con le candele, apparecchiato con un servizio meraviglioso, accanto al pianoforte. L’atmosfera è romantica, anche grazie alle rose rosse sparse per tutta la stanza.
-beh è tutto meraviglioso – ci accomodiamo e le domestiche, con la divisa delle feste, ci servono la cena.
-hai fatto le cose molto in grande, a cosa devo tutto questo? – chiedo, sono lusingata dalle sue attenzioni.
-sei la donna della mia vita e meriti questo e altro – dice accarezzandomi. Io divento lo stesso colore delle rose. Durante la cena parliamo un po’ di alcuni progetti che abbiamo e io lo rendo partecipe del mio progetto di studiare medicina in California, come mi hanno proposto i miei genitori qualche giorno fa.
-e quindi andresti in California a studiare medicina? – chiede curioso ma con un velo di tristezza.
-si, è una cosa che sogno, ma è sempre stata inarrivabile, adesso che posso realizzarlo non voglio farmelo scappare … ma credo che ci vorrà un po’ di tempo prima che decida definitivamente di andare in California per studiare, anche perché so cosa significa, è un mestiere da uomo e nessuna donna sarebbe accolta molto bene in università, il mondo appartiene agli uomini di questi tempi, nascere donna può essere considerata anche una sfortuna … –
-per me le donne sono essenziali in questo mondo … siete voi la ragione di noi uomini – dice sicuro.
 - sono felice che la pensi così … quindi mi appoggerai nel seguire il mio sogno? – chiedo titubante.
-ovviamente e non ti escludo che intendo seguirti quando tu andrai a studiare lontano da qui –
-e di questo sono felice – dico sorridendo e intanto ci servono il dolce.
-mousse al cioccolato! – dico con gli occhi che brillano, quando quella coppa di cristallo con quella delizia per il palato mi viene posta davanti. È decorata meravigliosamente: zucchero sul bordo del picchiere, un piccolo cono di panna con un ciliegia sopra. Questa delizia l’ho mangiata per la prima volta a una merenda a casa Cullen, quando ho detto a mia madre che era la cosa più buona che avessi mai mangiato, l’ha messa fissa come dolce una domenica al mese. Cerco di fare con calma e dimostrarmi un signorina a modo, ma è difficile con quella delizia davanti gli occhi.
-sono contento che ti piaccia … diciamo che tua madre mi ha dato qualche indizio su cosa preferisci mangiare, volevo che tutto fosse perfetto – ammette sorridendo e io ridacchio. Quando finiamo il dolce, Edward fa servire lo champagne. Poi prende le mie mani e mi fa alzare. Siamo occhi negli occhi. E io sento che sta per accadere qualcosa di meraviglioso, una cosa che potrebbe cambiare tutto. Poi prende coraggio e inizia a parlare.
-vedi Bella non so quale sia il modo giusto per chiedere una cosa del genere … non credo di conoscerlo in realtà …. Così ho fatto a modo mio … ho organizzato una cena romantica e fatto preparare i tuoi piatti preferiti, ho preso l’anello di mia nonna e adesso – si inginocchia davanti a me e il mio cuore prende il volo – mi inginocchio davanti a te per farti un importante domanda, promettendoti di starti sempre accanto, di appoggiarti e seguirti per qualunque cosa tu decida di fare quindi – si ferma, prende un respiro e apre la scatolina di velluto blu che tiene nella mano che non è occupata a tenere la mia -  Isabella Marie Swan vuoi concedermi lo straordinario onore di diventare mia moglie e permettermi di prendermi cura di te e amarti ogni giorno della mia vita? – non so esattamente come mi senta in questo momento, solo come se non fosse vero, è difficile immaginare questa situazione nella mia realtà. Adesso dovrei rispondergli, non posso restare paralizzata così, vorrei dire tantissime cose sdolcinate ma mi limito a dire: - SI – i suoi occhi si illuminano, è felice come non mai e anche io lo sono. Estrae l’anello dalla scatolina e lo mette al mio anulare sinistro. Poi si alza, mi fa roteare come una bambina e ci scambiamo un appassionato bacio.
-grazie, mi hai reso l’uomo più felice del mondo stasera! – dice dopo il bacio.
-grazia e te per tutto questo e per aver permesso al mio cuore di tornare a battere per davvero, anche tu mi hai reso la donna più felice del mondo, con tutti questi gesti e con la tua proposta – non posso trattenermi dal dirglielo.
-so che alcune tue ferite non potranno mai guarire ma io non permetterò che tu soffra e farò in modo che il sorriso splenda sempre sul tuo viso … perché per me la cosa essenziale è vederti sorridere – detto questo mi bacia di nuovo, stavolta più lentamente, come se volesse assaporarmi.
-non credevo fosse così bello avere una donna tra le braccia e sentirla veramente mia, capire che mi ha affidato il suo cuore e io dovrà prendermene cura e così  il mio cuore e la mia anima le appartengono perché io sono tuo e sarà così per sempre –
-si è vero … è una sensazione meravigliosa … ti amo! – queste due paroline mancavano è necessario dirglielo.
-ti amo anche io – dice e poi diamo inizio a un nuovo bacio. Lo stringo a me e lui mi stringe ancora di più a se. Ci stacchiamo per riprendere aria e ne approfitto per parlare.
-adesso c’è una cosa che voglio chiederti – sono imbarazzata forse è solo il momento emozionante appena vissuto che mi fa sembrare questa piccola richiesta una cosa fuori luogo – posso vedere Anthony? – chiedo e abbasso lo sguardo.
-certo che puoi! Non devi avere timore di chiederlo, so quanto lo ami e so che lui è affezionato a te ... non vorrei dire grandi cose ma penso che ti si potrebbe considerare come sua madre, ti sei presa cura di lui fin da quando è nato – le sue parole mi lasciano un po’ spiazzata. Io una madre. Quando avevo avuto la possibilità mi è stata brutalmente strappata via. E adesso questo bambino sta diventando un figlio per me. I miei occhi si riempiono di lacrime, inspiegabilmente.
-ehi perché piangi? – Edward si preoccupa subito e mi abbraccia.
-beh … stavo pensando a quello che hai detto, essere madre è il mio desiderio più grande perché da quando questa possibilità mi è stata tolta, diventare madre è diventato un desiderio ardente – gli spiego con la voce rotta.
-amore mio adesso potrai considerarlo tuo figlio sappilo – mi rassicura e mi lascia un bacio a fior di labbra. Edward da ordine alle domestiche di sistemare tutto e poi salire di sopra per una cosa. In camera di Anthony troviamo la nutrice e Edward, dopo averle pagato la giornata, le dice di tornare a casa. Mi avvicino alla culla del piccolo e lo prendo in braccio, lo coccolo e lo cullo. Edward e dietro di me e abbraccia entrambe.
-so che i tuoi genitori non approveranno ma … vuoi rimanere a dormire qua? – chiede ad un certo punto timoroso - Puoi usare una tenuta da notte di Rose o di Alice che hanno lasciato qua quando facevamo le lunghe notti – chiarisce subito.
-si credo che non ne saranno molto felici quando domani mattina lo scoprono, inventerò una scusa … ma rimango, voglio stare con voi due  – mi giro verso di lui e lo bacio. Poco dopo salgono le cameriere, Edward le paga più del dovuto con la raccomandazione di non farlo sapere a sua madre e poi loro vanno via.
-vieni vi accompagno in camera mia, mentre vado a cercare le cose per te – Edward ci lascia nella sua camera che è poco distante da quella del piccolo. Non c’ero mai entrata e si sente che è la sua camera, il suo profumo nell’aria e le sue cose sparse di qua e di là e noto anche che c’è una piccola culla. La porta si apre e Edward entra.
-ho trovato questi e spero che ti vadano bene – poggia la roba che aveva in mano, sul letto.
-andranno sicuramente bene … - mi avvicino a lui e gli do un bacio.
-che dici se adesso ci mettiamo a dormire?  Là,  come sicuramente avrai notato, c’è una culla per il piccolo, l’ho fatta mettere per quando voglio che mi tiene compagnia – poggio il piccolo nella culla. Ci mettiamo il pigiama e poi sotto le coperte. Ci abbracciamo e dopo vari baci e frasi dolci ci addormentiamo in un profondo sonno. Il mattino dopo, stretta ancora tra le braccia di Edward, vengo svegliata dai mugolii del piccolo. Non c’è molta luce, quindi significa che sta per iniziare l’alba. Cerco di alzarmi senza svegliare Edward, ma non ci riesco perché eravamo troppo stretti e lui apre gli occhi.
-dove credi di andare? – chiede assonnato. Io lo guardo e vedo che anche così è meraviglioso, con i capelli ancora più scompigliati e l’aria da bambino.
-a tranquillizzare il piccolo … poi mi vesto e vado via, se magari riesco a non farlo sapere ai miei preferisco – gli sussurro e gli lascio un bacio sul capo.
-ti accompagno … non voglio che tu vada sola e poi conosco le tattiche per non farci sentire dai miei genitori – dice alzandosi. Io prendo il piccolo e lo cullo.
-non c’è bisogno amore … sul serio torna a dormire – gli dico avvicinandomi a lui.
-invece si stai tranquilla – ribatte lui lasciandomi un dolce bacio sulle labbra. Intanto il piccolo si è tranquillizzato e lo rimetto nella culla. In meno di 20 minuti siamo entrambe pronti e, senza fare il minimo rumore, usciamo di casa e saliamo sul calesse. Il sole si sta alzando quando arriviamo a casa mia e dopo un bacio io mi dirigo dentro casa e subito in camera mia, mi metto in tenuta da notte e sotto le coperte. Se i miei genitori non hanno controllato la mia stanza ci crederanno. Cado di nuovo nel sonno. Sembrano che siano passati minuti e invece, a giudicare dalla luce che entra dalla finestra, sono passate ore da quando mi sono rimessa a letto quando la domestica viene a chiamarmi per la colazione. Mi vesto e scendo subito di sotto pregando che i miei non sappiano niente.
-buongiorno figlia adorata – mia madre mi viene subito incontro e mi abbraccia, a mio padre mi avvicino io e gli lascio un bacio sulla guancia.
-buongiorno piccola – mi saluta lui.
-buongiorno a voi genitori – rispondo tranquilla.
-come è andata la serata tesoro? – chiede mia madre e io le faccio vedere la mia mano sinistra. Lancia un urletto di entusiasmo quando vede il mio anello e io le sorrido. Anche mio padre da un’occhiata e annuisce felice.
-quindi adesso bisogna organizzare una cena con la famiglia di Edward per parlare della festa di fidanzamento e del matrimonio – dice mia madre battendo le mani. La fermo.
-madre per adesso vorrei parlarne con Edward di ciò che c’è da organizzare, per adesso occupatevi della cena con la famiglia di Edward - Mia madre annuisce e poi iniziamo a fare colazione e a parlare d’altro.
POV EDWARD
Sono appena tornato a casa e i miei genitori sono già nello studio a studiare documenti.
-buongiorno genitori – entro nello studio e vado a sedermi di fronte a loro.
-buongiorno figliolo … come mai già in piedi? – chiede curiosa mia madre.
-non avevo più sonno e così dopo aver tranquillizzato il piccolo sono andato a fare una passeggiata – dico sorridente.
-bene caro, è bello vederti di buon umore – dice mia madre sorridendo. Mio padre mi guarda e sorride.
-allora Edward come è andata ieri sera? – chiede lui.
-benissimo padre … Isabella ha detto che mi sposerà e io sono la persona più felice del mondo – dico mio padre annuisce felice. Mia madre è rigida.
-bene quindi adesso ci saranno tante cerimonie che ci riguarderanno direttamente … parlerò con Renèe per accordarmi su tutto … - dice mia madre lasciando me e mio padre stupiti.
-quindi siete d’accordo madre? – chiedo felice.
-non ha senso opporsi con il testardo che sei … avrai tutto quello che vuoi e ti renderai conto da solo di cosa ti aspetta – non ha sputato veleno ma non ha potuto fare a meno di essere un po’ cattiva. Ma non è importante.
-bene grazie madre – mi alzo e dico alle domestiche di preparare la colazione.
  
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