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Autore: pinklemon91    17/03/2015    1 recensioni
Due teppistelli, due teste calde, due spacconi e una raccolta di momenti random della loro vita quotidiana!
Perché la RyuUzu va diffusa...e me ne assumo ogni responsabilità ♥
1. Un ultimo duello - “Ti aspetto al porto, oggi alle 16:00. Sanageyama Uzu.”
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ryuko Matoi, Uzu Sanageyama
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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1 - Un ultimo duello.

Era passato quasi un mesetto da quell’appuntamento scalmanato.
Diamine se era cambiata la sua vita nel giro di sette mesi! Adesso si ritrovava ad avere accanto un’amica con una famiglia fuori di testa e una sorella. Per non parlare dei quattro leader dell’accademia Honnōji, che ormai erano diventati una compagnia alquanto piacevole per tutta la durata delle vacanze di primavera!
I battibecchi tra Inumuta, Nonon, Gamagōri e Sanageyama, che tanto facevano sentire Satsuki a casa, erano diventati divertenti anche per Ryūko.
Il ricordo di Senketsu era ancora vivo nella sua mente. E nel suo cuore.
Pur consapevole del fatto che lui non l’avrebbe mai abbandonata, la solitudine era comunque crudele. Le mancava chiacchierare con qualcuno che la capisse nel profondo senza bisogno di giri di parole e conoscesse tutto di lei: non aveva perso solo l’unico ricordo di suo padre, ma anche il suo più caro confidente.
A differenza di Mako, non aveva avuto tempo da dedicare all’amore, né voglia. Fino a quel momento era stata troppo impegnata a godersi finalmente la sua nuova vita in una famiglia normale, per quanto i Mankashoku possano essere considerati tali.

«Buongiorno, Ryūko-chan! Dormito bene?»
La signora Sukuyo la salutò sorridente come sempre. Ryūko aveva dormito fin troppo quella mattina, appunto per godersi l’ultimo giorno di libertà prima di dover tornare tra i banchi di scuola.
«Vestiti e vieni a fare colazione! È quasi ora di pranzo: ti preparo una doppia razione di crocchette! È importante mangiare bene prima di affrontare una lunga giornata.»
«Dove sono gli altri?» chiese la ragazza, insospettita dal troppo silenzio.
«Matarō è andato a dare una mano a Barazō, ma staranno per tornare…Mako, invece, è uscita di buon mattino con Gamagōri…che caro ragazzo!»
«Ah, già.»

Ormai aveva cominciato a fidarsi sempre più di Gamagōri, concedendogli di uscire con Mako senza che fosse necessaria la sua supervisione…questo ed altro, se fosse servito a rendere felice la sua migliore amica!
Tornò in stanza a cambiarsi, assicurandosi che nessuno stesse origliando…la prudenza non era mai troppa con tipi del genere!
«RYŪKO-CHAAAAAAN!»
«Ma che cazz- ?!»
Mako irruppe nella stanza sfondando la finestra della bettola, facendo sussultare l’amica che abilmente la prese al volo.
«Mako! Che ci fai già qui?!» chiese, poggiandola a terra.
«Buongiorno, Ryūko-chan! Eri stanca, vero Ryūko-chan? Per questo non ti ho svegliata quando Gamagōri senpai è passato a prendermi!»
L’irruente entrata di Mako non aveva fatto altro che ristabilire l’equilibrio naturale tipico di casa Mankashoku, spazzando via il silenzio e la malinconia di poco prima. Ryūko ascoltava con disattenzione ciò che l’amica stava blaterando senza prendere un attimo di respiro.
«Cos’hai qui dietro?» chiese, staccandole un foglietto dal retro della maglia rosa confetto.
«WOAH! L’AVEVO DIMENTICATO! Abbiamo incontrato anche Sanageyama senpai e-»
«Sanageyama, eh?»
Aveva infatti riconosciuto quella calligrafia; le era rimasta ben impressa da quando fu sfidata pubblicamente per la prima volta con un messaggio affisso su un cartello nel bel mezzo del cortile.

 “Ti aspetto al porto, oggi alle 16:00. Sanageyama Uzu.

Dalla demolizione dell’accademia, Uzu non aveva più accennato la volontà di dare una degna conclusione al loro duello: che fosse quindi giunta la resa dei conti?
«WOAAAAAH! RYŪKO-CHAN HA UN APPUNTAMENTO!» urlò Mako a gran voce dopo aver sbirciato il messaggio.
«CHE?!»
«Congratulazioni!» dissero Matarō e il signor Barazō, irrompendo anche loro in stanza assieme a Guts.
«N-NO, VI SBAGLIATE! È SOLO U-U-UNA SFIDA!» si agitò la ragazza, rossa come un peperone.
«Non potremo più spiare Ryūko mentre si spoglia senza rischiare le botte!» «Gatsu-gatsu!» continuò Matarō piangendo, imitato anche dal padre e dal carlino.
Fortunatamente non passò molto tempo prima che la signora Sukuyo chiamò tutti a tavola.
Pranzò velocemente, evitando ulteriori imbarazzi, e ritornò in stanza per cambiarsi.
Si spogliò della maglia del pigiama.
…e se Mako avesse ragione?
Dopotutto, nonostante la sua devozione verso Satsuki, Uzu aveva lasciato trapelare un particolare interesse nei suoi confronti in più di un’occasione, anche quando erano solo nemici…nah, competizione, solo pura e semplice competizione. Quel tipo non aveva altro per la testa se non dimostrare di essere il più forte!
Tolse anche i pantaloni, prima di scoprire che i due Mankashoku e il cane stavano origliando come loro solito.
«Non vi arrendete mai!» sbottò, prima di mandarli via a calci e pugni.
Poco dopo, una pila di vestiti con le gambe entrò in camera.
«Ryūko-chan, se non hai niente da metterti, ti presto io qualcosa!» disse Mako, prima di rotolare sul pavimento.
Ryūko sorrise teneramente.
«Ma no, non ce n’è bisogno!»

*HALLELUJA*

«ALT! Ryūko-chan, non devi dire così! Quando una ragazza ha un appuntamento con il ragazzo che ama, ci tiene a presentarsi al meglio, così che lui possa cadere ai suoi piedi! In più, è divertente indossare vestitini carini quando fuori c’è il sole! Per questo ti aiuterò ad essere carina e a conquistare Sanageyama senpai!»
«…eh?»
«SII CARINA, RYŪKO-CHAN! SII CARINA, RYŪKO-CHAN! SII CARINA, RYŪKO-CHAN! Allora, vediamo un po’…» concluse Mako, cominciando a rovistare nella montagna di vestitini dal disegno semplice, con fiocchetti o fiorellini, tutti di varie tonalità pastello molto primaverili.
Intanto Ryūko era riuscita ad indossare un paio di jeans, una maglietta, la sua inseparabile felpa e a sgattaiolare via di casa.

Era una bella giornata di sole, per cui era piacevole passeggiare fino a destinazione.
Mako ormai le aveva piantato il seme del dubbio e Ryūko non fece altro che pensare alla possibilità di un appuntamento piuttosto che alla certezza di uno scontro. Quasi cominciò a preferire la prima opzione! Dopotutto Uzu era un bel ragazzo, testardo e spaccone, questo sì, ma doveva riconoscere che aveva comunque un carattere molto affine al suo…per non parlare poi dell’infanzia trascorsa a fare i teppistelli!

Arrivò al porto circa mezz’ora prima dell’orario stabilito e lui era già lì ad attenderla.
«Avevi così tanta voglia di vedermi da venire con largo anticipo, eh Sanageyama?»
Il diretto interessato si voltò e le sorrise.
«Potrei dire lo stesso di te, Matoi.»
Il suo cuore sussultò.
«Allora? Perché mi hai fatto venire qui?»
Il ragazzo prese la shinai e gliela puntò contro.
«Finiamo ciò che abbiamo cominciato tempo fa» disse.
La ragazza non poté fare a meno di provare un pizzico di delusione, ma in fondo è ciò che si aspettava da uno come lui!
«Mpf…volentieri, ma, sai com’è, ormai ho perso la mia arma!» disse, avvicinandosi con le mani in tasca.
Non finì nemmeno di pronunciare le ultime parole quando Uzu le lanciò una seconda shinai.
«Adesso non hai più scuse!»
«Oh, noto che ci tieni parecchio, eh?» ribatté lei, afferrando al volo la spada di bambù.
«Devo cancellare una macchia dal mio onore di spadaccino…vince chi mette a segno il primo colpo!» disse, mettendosi in posizione.
«In guardia!»
Uzu scattò in avanti e cominciò a sferrare una serie di colpi che Ryūko parava quasi con facilità, senza indietreggiare troppo.
«Cosa ti prende, Sanageyama? Sbaglio o ti sei rammollito?» disse lei, spavalda.
«Tsk! Devo ammettere che sei migliorata parecchio, ma mi sto solo riscaldando! MEN!» gridò, quasi colpendole la testa.
I fendenti di Sanageyama aumentavano gradualmente di velocità e potenza; ormai Ryūko reggeva a mala pena il suo ritmo, dandogli sempre più terreno.
«Heh! Diventi prevedibile se annunci ogni volta dove mi andrai a colpire!» disse lei, leggermente affannata.
Porca troia se era veloce! Non era nemmeno ancora stata in grado di contrattaccare! Tuttavia non poteva permettersi di lasciar trasparire alcuna debolezza, nonostante la difficoltà diventasse per lei sempre più elevata.
Ormai Ryūko era allo stremo delle forze.
«DŌ!» un potente colpo diretto allo stomaco fu parato dalla ragazza usando le ultime energie.
«KOTE!» un altro, diretto ai polsi, la disarmò.
«MEN!» indietreggiò di un altro passo e strizzò gli occhi in attesa del colpo finale, non rendendosi conto che si era avvicinata fin troppo al bordo della banchina, rischiando di cadere.
«RYŪKO!»
Perse l’equilibrio e stava per finire in acqua quando si sentì improvvisamente trattenere per la manica della felpa. Riaprì gli occhi e vide il volto spaventato di Uzu, il quale non aveva esitato a gettare la shinai pur di non farla cascare in acqua. La tirò a sé, in un lungo ed intenso abbraccio.

Lo schioccare delle shinai e i loro versi erano stati sostituiti dal suono del mare e dai versi dei gabbiani. I due erano seduti fianco a fianco sul bordo della banchina, osservando l’orizzonte in un silenzio quasi imbarazzante.
Ryūko cercava ancora di interpretare la precedente reazione dello spadaccino. In altre occasioni, non avrebbe esitato un attimo, anzi, l’avrebbe gettata lui stesso. Invece, i suoi occhi scuri avevano lasciato intendere preoccupazione…le erano parsi addirittura spaventati, come se non fosse stata assolutamente sua intenzione farle correre dei rischi.

«Beh, questa volta hai vinto tu, Uzu.»
Al suono del suo nome, il ragazzo la guardò sorpreso.
«Che c’è? Sei stato tu il primo a chiamarmi per nome!»
Lui non poté fare a meno di arrossire.
Mai aveva osato chiamarla per nome, mai aveva osato prendersi tanta confidenza, ma ormai era fatta.
Si fece coraggio e le cinse le spalle, stringendola a sé.
«Mato…ahem…Ryūko…se non ti avessi sfidata, saresti venuta lo stesso?»
Sorrise.
«Forse Mako aveva ragione…avrei dovuto indossare qualcosa di più carino!»




Angolo dell'autrice:
...e fu così che PinkLemon tornò a scrivere dopo circa due anni!
Enniente, fino a poco fa avevo molto da dire, mentre adesso *PUFF!* sparito tutto!
Che dire, ho amato parecchio Kill la Kill e non vedevo l'ora di poter scrivere qualcosa al riguardo...what about una raccolta sulla mia otp?
Spero di riuscire a farveli apprezzare almeno la metà di quanto li ami io

Prometto di riempire meglio questo spazio la prossima volta! >________<
Mako non è altro che Lou Asakura. Volevo dirlo, ecco.
   
 
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