Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
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Autore: Caroline94    17/03/2015    3 recensioni
Dieci capitoli per raccontare la storia di un ipotetica Alternative Universe di One Piece in cui i personaggi sono i membri della Donquijite Family.
Tra scuola, bambole rotte, cuffie perdute e traslochi vederemo la famiglia più stramba del mondo con occhi diversi!
{Coppie: accenni Hancock/Doflamingo, Rufy/Nami, Baby/Sai, Viola/Law, Sanji/Robin, Bellamy/Mone, Sabo/Koala, Zoro/Kuina, Perona/Mihawk, Rebecca/Cavendish, Margaret/Pen}
Genere: Comico, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Donquijote Family
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Varcò il portone d’ingresso gremito di ragazzi e salì al piano superiore senza aspettare nessuno che glielo dicesse, cercò la sua classe sul tabellone e imboccò il corridoio a destra entrando nella terza aula sulla sinistra.
Già con un paio di ragazzi all’interno, la classe era abbastanza ampia con venti banchi di legno singoli.
Scelse il primo al centro e vi si sedette aspettando pazientemente che il resto della classe sopraggiungesse insieme al professore. Nel mentre tirò fuori dalla sua cartella Kyros, un soldatino di legno grande quanto un avambraccio con corpo e testa quadrate e delle sottili gambe rettangolari; in assoluto il suo giocattolo preferito. Non ci giocava davvero, anche perché c’era ben poco da farci, gli piaceva guardarlo e basta: era il ricordo più caro e prezioso che aveva, lo teneva con grande cura e non se ne separava mai. Se gli fosse successo qualcosa allora si che sarebbero stati guai anche se sapeva di rischiare solo a portarlo a scuola. La porta scorrevole venne aperta e uno sciame di alunni entrò seguito da una donna alta e snella, con lunghi capelli neri e degli occhi azzurri. Appena la vide le sembrò di trovarsi di fronte sua sorella maggiore Viola, ma la differenza tra loro due era lampante a partire dai lineamenti del viso alla conformazione del fisico.
“Buongiorno, ragazzi. Il mio nome è Nico Robin e sarò vostra insegnante di storia per il resto dell’anno” si presentò sorridendo. Partì un coro di ‘buongiorno’ dall’intera classe “Bene, come prima cosa voglio che vi presentiate uno ad uno, in modo che sia io sia i vostri compagni sappiano chi siete” disse battendo le mani e tenendole unite “Cominciamo da…” il suo sguardo vagò per la classe e si fermò proprio su di lei “…te. Prego presentati pure.”
Lei si alzò schiarendosi la voce: “Il mio nome è Donquijote Sugar, ho quasi quindici anni e sono nata il sette febbraio. Abito nel quartiere Rosso di Dressrosa, nell’edificio principale e ho due sorelle maggiori” stilò guardando negli occhi la sua professoressa la cui espressione divenne semplicemente curiosa al contrario degli altri ragazzi che si erano zittiti al sentire “Donquijote” e “Dressrosa”. Tutti la guardavano allibiti, anche se non poteva vederli sentiva i loro sguardi sulla pelle, e questo le dava fastidio.
“Bene, Sugar. Hai qualche hobby?” chiese la donna.
“Colleziono giocattoli” rispose.
“Interessante…” mormorò “Grazie, Sugar. Puoi sederti” invitò sorridendo gentilmente “Ora, chi è il prossimo?”
Mentre prendeva posto i mormorii delle persone intorno a lei gli arrivarono chiari e tondi alle orecchie: “Ma proprio quel Donquijote?”
“Ma certo, non hai sentito dove abita!”
“Addirittura nell’Edificio Principale. Deve essere per forza sua figlia o comunque un parente stretto, altrimenti come si spiegherebbe?”
“In ogni caso è un pezzo grosso.”
Sorrise tra sé, la piccola Sugar, se avessero saputo la verità non osava neanche immaginare le loro facce.
 
Scese i gradini che portavano al cortile con calma, tenendo saldamente nella mano destra Kyros e nella mano sinistra lo scatolino col pranzo: Baby glielo aveva preparato personalmente quella mattina; non sopportava l’idea di essere inutile e far fare tutto alla servitù la faceva sentire tale.
Si sedette sulla panchina posta sotto l’albero di ciliegio oramai quasi in fiore, la primavera era vicina e il sole iniziava a farsi sentire scacciando il freddo dell’inverno. Posò il soldatino accanto a sé a aprì la stoffa che chiudeva il suo pranzo: riso, polpette di gambero, involtini alle verdure e spaghetti alla soia.
Quando faceva le cose bisogna dire che le faceva bene.
Aprì le sue bacchette usa getta e iniziò il suo pasto in tutta tranquillità, un tranquillità che venne spezzata pochi minuti più tardi...
 
 
Scese dal veicolo e si avviò verso l’istituto dove i ragazzi stavano uscendo, cercò la sua interessata con lo sguardo nascosto dagli occhialini rossi mentre gli studenti gli passavano vicino guardandolo ad occhi sgranati, ma ci era abituato.
Quando vide Sugar intuì subito che qualcosa non andava a partire dallo sguardo basso che aveva, e la sua intuizione si rivelò esatta quando la piccola Donquijote, invece di insultarlo per un qualsivoglia motivo, scoppiò in lacrime tra le braccia.
   
 
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