moonlight

Seduto davanti al fuoco.

Cala lenta la notte.

Spunta timida la luna, illuminando con la sua luce i biondi capelli.

Lente le fiamme del fuoco si muovono, danzano esplodendo in mille scintille.

Tutti dormono…tranne lui.

In notti come questa, sarebbe un spreco dormire.

Si erano accampati vicino ad un laghetto, “è suggestivo no?” aveva detto Hakkai prima di fermarsi.

Un sorriso increspò le labbra di Sanzo che, per una volta doveva ammettere che il suo compagno di viaggio aveva ragione, in effetti non gli dispiaceva affatto il luogo (ovviamente non l’avrebbe mai ammesso).

Un posto tranquillo, con un lago nel quale la luna piena si rispecchia vanitosa, e delle montagne di sfondo, sembrava quasi un illusione… poi qualcosa mutò, al paesaggio si aggiunsero delle flebili luci che si muovevano sul pelo dell’acqua.

Lucciole, pensò.

Ma non se ne curò più di tanto, l’importante era che non gli dessero fastidio.

Allungò una mano verso il pacchetto di sigarette,per poi  accorgersi che l’accendino era momentaneamente fuori uso – stupido accendino!- borbottò fissando con rancore l’oggetto.

Volse lentamente lo sguardo al fuocherello che, scoppiettava allegro proprio davanti a lui.

Rincuorato, avvicinò ad esso la sigaretta per accenderla quando una voce lo distolse dal suo intento.

- Koryu – disse la persona alle sue spalle, con tono gentile.

Avrebbe riconosciuto tra mille quella voce .

- Komyo –rispose accennando con il capo, in segno di saluto.

Seguì un attimo di silenzio nel quale Sanzo approfittò per accendersi finalmente la sua Marlboro.

Non era la prima volta che compariva, ogni anno in quel preciso giorno Komyo Sanzo tornava a fargli visita.

“che stia diventando pazzo?”si chiese, mentre con gesti lenti e calcolati si portava la sigaretta alle labbra.

Intanto Komyo seduto accanto lo guardava con espressione corrucciata. Sbuffò per poi rivolgere il suo sguardo alla luna.

- è scortese – disse semplicemente

- cosa?- chiese, Sanzo guardandolo.

- non offrirmene nemmeno una- rispose alludendo alle Marlboro.

Ne estrasse un’altra dal pacchetto, per poi porgergliela “ non bastavano quei tre …ora anche i morti “pensò tornando a fissare il lago.

“eppure sembra tutto così reale” si disse lanciandogli qualche occhiata fugace.

-probabilmente… a furia di stare con quei tre mi sono giocato la sanità mentale, già deve essere proprio così, sennò non riesco proprio a spiegarmi questo fatto – disse mentre poggiava la testa sul palmo della mano destra.

Komyo lo fissò, finché sul volto non gli si dipinse un sorriso e disse - Sanità mentale dici? Spiacente, ma non ricordo di aver mai avuto un simile fastidio, quindi proprio non so come aiutarti-

- lo so, purtroppo maestro sono a conoscenza di questa vostra “mancanza”-

- Koryu…lasciatelo dire, in tutti questi anni non sei cambiato di una virgola, pungente come sempre- rispose con fare tranquillo.

Un leggero vento passava tra le fronde degli alberi, che al suo passaggio ondeggiavano.

Calò il silenzio…

Nessuno dei due disse niente troppo presi dai loro pensieri, intricati come tele di ragno, fitti e costanti, chiusi nel loro universo personale, fatto di domande che non avranno mai risposta.

Rimasero così finché, un tocco gelido e leggero li sfiorò, alzarono gli occhi al cielo per scorgere cosa fosse.

Lo spettacolo che gli si presentò, erano mille candidi fiocchi di neve che leggeri danzavano trasportati dalla brezza.

- Secondo te cosa diventa la neve quando si scioglie?- domandò Komyo mentre raccoglieva qualche fiocco nelle sue mani.
- se rispondessi acqua sembrerei scontato, vero? In tal caso…secondo me diventa primavera- rispose molto semplicemente Sanzo.

Komyo sembrò soppesare le parole, poi con aria soddisfatta disse –sì, mi piace come risposta…molto poetica, e sicuramente è più originale di acqua -

- perfetto…-disse Sanzo mentre si stiracchiava, tornando a guardare il cielo.

Una distesa nera illuminata da milioni di stelle.

Rimasero così, per delle ore a contemplare quel cielo stellato, scambiandosi qualche parola di tanto in tanto.

Perse la cognizione del tempo, che senza accorgersene gli scivolò via dalla mani.

Il Sole prese il posto della Luna alta nel cielo.

L’alba che sorse quel giorno... delicatamente... diffuse la propria luce intorno a sé. Lontano, fino nei luoghi più remoti... sparse la propria luce, illuminando la neve depositata a terra.

- è giunta!- esclamò Komyo alzandosi.

- come ogni anno del resto…- gli fece notare Sanzo, mentre la figura del suo maestro si stava allontanando.

Quando improvvisamente Komyo si fermò, battendo un pugno nella mano aperta – che sbadato che sono! Stavo dimenticando di dirti…Auguri!- mostrando uno dei suoi sorrisi migliori, poi riprese il suo cammino sparendo definitivamente, come un sogno al mattino.

- alla prossima…- sussurrò Sanzo, prima di girarsi ed andare a chiamare i suoi compagni.

Qualsiasi notte vedrà la sua mattina, e non esiste notte che non abbia termine. Ora ricominciamo da capo... pian piano

Finita!devo dire che questo non era quello che volevo scrivere anzi…l’idea iniziale era totalmente diversa O___O sarà stato l’effetto delle canzoni che stavo ascoltando…boh!

Sally’s song - Amy Lee

This is Halloween – Panic! at the disco

Overcome - Within Temptation

Comunque, ne approfitto per ringraziare tutte le persone che hanno letto e commentato Flames! ç___ç ed io che pensavo non sarebbe piaciuta!( forse dovrei iniziare a scrivere fic. Comiche demenziali…)

Ringrazio pure chi commenterà questa Shot.

Che devo dire non mi convince più di tanto…quindi fatemi sapere!

Alla prossima