Erano le 4 di notte.
Mi sono svegliato circa un’ora prima.
Non riuscivo più a dormire dopo quel sogno.
Quel sogno che mi tormentava da giorni.
Ogni notte si ripresentava. E io ad aspettare di addormentarmi per poi ritrovarmi di nuovo lui.
Ho provato a chiudere gli occhi ancora per l’ennesima volta, ma niente.
Intorno a me il completo silenzio. Buio.

Non ho chiuso occhio fino alla mattina seguente.
Quel giorno, a un certo punto, mi resi conto di non fare altro che camminare avanti e indietro per il corridoio di casa, quando improvvisamente, il mio cellulare, dalla mia tasca emise un breve squillo, e mi fermai.
Rapidamente tirai fuori il cellulare dalla tasca posteriore dei miei pantaloni.
Un nuovo messaggio.
 Subito, un ampio sorriso si accese sul mio viso, mentre la luce che emetteva il display del mio cellulare illuminava i miei occhi, quasi lucidi.

“Hey, Ale! Come stai?
Finalmente torno domani.. è da un po’ che non ci si vede…
Appena torno continuiamo a fare nuove riprese, eh!
Non vedo l’ora di rivederti...

Ah! Ricordati che devo dirti una cosa importante appena ti vedo!”

Quel messaggio aveva dato un senso a quella buia e triste giornata che ho passato completamente solo. Tutto sembrava non passare mai, sbuffavo in continuazione, cercavo inutilmente di rilassarmi sul divano, non riuscivo a non pensare a quel messaggio, e a quanto mi manca Alessandro.
Ho cercato perfino di farmi un giro fuori, per il centro di Milano, per calmarmi, ma ero troppo felice ed agitato allo stesso tempo.
 E forse anche un po’ triste, non riuscivo a stare senza la persona più importante della mia vita…
Lui è la persona a cui tengo di più al mondo, non lo scambierei mai con nessuno.
E’ dovuto rimanere fuori per un po’ di giorni e io sono dovuto rimanere a casa. Non sapevo esattamente cosa provare in quel momento. Era tutto così confuso…
E poi cos’è che deve dirmi di così tanto importante? Che sia forse qualcosa di negativo?

La voglia di rivederlo mi stava divorando ora dopo ora.

La notte seguente? Stessa storia di quella di prima Non è mai stato così difficile cercare di prendere sonno. Continuavo a rigirarmi tra le coperte tutto il tempo.

Quando mi sono svegliato, quella mattina, mi vestii in fretta, mi lavai i denti e il viso e mi sedetti sul divano a controllare il mio cellulare.
Quando all’improvviso un suono interruppe il silenzio che regnava dentro casa. Era il suono del campanello.

E’ lui. Era arrivato. Corsi incontro per aprirgli la porta.
Mi ritrovai in un attimo di fronte la persona passo la maggior parte della mia vita.

Indossava una giacca pesantissima, un cappello e uno zaino enorme dietro la schiena.
Gli sorrisi, lui ricambiò. Poi mi fiondai addosso a lui ancor prima che riuscisse ad entrare dentro. Lo abbracciai, lo strinsi più forte che potevo. Lui fece lo stesso con me.
Subito dopo mi pregò di lasciarlo entrare per mettere le sue cose a posto. Sembrava essere passato un secolo dall’ultima volta in cui lo vidi.
 Quella settimana senza di lui mi ha aiutato a capire quanto possa essere importante per me, e che non riuscirei mai a vivere senza quel ragazzo affianco a me. E’ sempre stato quella persona che mi ha aiutato in ogni occasione, in ogni difficoltà che ho affrontato, in ogni momento della mia vita.

Gli lasciai posare la sua giacca sull’appendiabiti al muro e lo zaino in camera.

“Che cosa dovevi dirmi di tanto importante?”

Lo guardai, leggermente preoccupato. In quel momento lui si girò rapidamente verso di me, mi fissò negli occhi come mai aveva fatto prima e senza dire una parola si avvicinò a me, abbassando poi leggermente lo sguardo e posandomi una mano sulla mia spalla destra.

“A-Ale… che devi dirmi? Non farmi preoccupare, dai..!”

Accennai un sorriso, quando Alessandro mi invitò a sedermi sul divano, quello su cui riprendiamo sempre i nostri ‘Faq Time’.
Notai la nostra videocamera accesa proprio addosso a noi, di fronte al divano, ma quel giorno non dovevamo registrare nulla.. Non gli chiesi nulla a proposito…
Subito dopo gli occhi di Alessandro si posarono su di me.
I suoi occhi erano blu, blu come il cielo, ma quel giorno sembravano più blu del solito.

“Alessio, ascolta… forse sembro uno stupido… Tu mi vedi ogni giorno davanti ad una telecamera a scherzare con te, ma quello non è il vero me, voglio darti l’occasione di conoscerlo davvero, dopo tutto il tempo che abbiamo passato insieme non sono mai riuscito a rivelarti davvero quello che provo davvero per te, ed ora ho finalmente la possibilità di poterlo fare.”

Di colpo sgranai i miei occhi, non riuscii a dire nulla, sentivo solo il cuore che mi batteva a mille. Improvvisamente mi prese i fianchi con le mani, me li strinse e mi baciò, lì su quel divano, di fronte a quella telecamera.
Lo abbracciai attorno al collo.

Siamo andati avanti così per quasi tutto il giorno, dimenticandoci di tutto e tutti.

La verità è che anch’io ho sempre provato qualcosa per lui, ma non ho mai avuto il coraggio di dirglielo.
 
E’ stata la cosa migliore che io abbia mai vissuto nella mia vita.