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Autore: Naki94    18/03/2015    0 recensioni
Prima di Mason Creek. Un cinico, ma ancora novellino, detective dell'FBI Jersey Shown, si troverà improvvisamente sul campo alle prese con l'indagine della sua vita per catturare un serial killer rituale. Anche questa volta il thriller-noir si caricarà, in più punti, di atmosfere horror lovecraftiane che porteranno alla follia. Con la sua mente sempre più razionale riuscirà il detective Shown a risolvere il caso?
Genere: Horror, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Qualcosa mi strattona violentemente nella notte. Quando apro gli occhi vedo il volto preoccupato di Sarah, semi illuminato dalla luce fredda di un lampione che attraversa il vetro della finestra. Avverto un brutale brivido gelido che termina, quasi istantaneamente, quando le mani calde di Sarah afferrano le mie.
«Cos'è successo?». Chiedo allarmato mentre percepisco il sudore sulla fronte e attaccato alle lenzuola. 
«Doveva essere veramente un brutto incubo». La sua voce mi rilassa. Non ricordo alcuna immagine di quel sogno. Eppure questa reazione eccessiva non può essere stata causata da un sogno qualunque. Aggrotto la fronte e strizzo le palpebre tentando di ricordare. Niente. 
Sarah mi asciuga la fronte passandomi la manica del suo pigiama sul viso. «Beh, ora è passato».
Questa donna, l'unica luce nella tenebra. I mie pensieri vanno a lei finché non riprendo il mio sonno leggero. 
La sveglia suona metallica perforandomi i timpani fino al cervello. E' ora di andare in ufficio. Quando appoggio i piedi a terra un fulmine mi attraversa il cranio. E' un'immagine strana e bizzarra, forse frutto di quel sogno altrettanto strambo. Si tratta di un simbolo, per la precisione di un cerchio nero ed altre linee. Non ci penso e mi alzo.
Quando arrivo al dipartimento controllo e consegno quei cazzo di fascicoli a Harry Gilbert. Intanto vedo, attraverso il vetro offuscato dell'ufficio, Wexler discutere animatamente con il tenente Green. 
Faccio i cazzi miei cercando di riordinare questo schifo di scrivania completamente nel caos, quando Green apre la porta e mi chiama.
Raggiungo l'ufficio ed entro chiudendo la porta alle mie spalle. Green abbassa le tendine.
«Mi dica tenente Green». 
Wexler è seduto sulla poltrona accanto allo scaffale. Mentre Green raggiunge la sua scrivania, io rimango immobile e in piedi al centro della stanza.
«Detective Shown, alle sei di questa mattina è stato trovato un cadavere nelle campagne di Huntington nella contea di Suffolk. E' un caso molto delicato, la vittima sembrerebbe essere il prete della cittadina di Cold Peek. Questa tragedia è ora di competenza del nostro dipartimento. La stampa non sa ancora nulla e voglio che la cosa rimanga tale». Da un tiro a quel sigaro creando una nube che ricopre la stanza, poi continua rivolgendosi a Wex. «Ho deciso di affiancarti Shown in questo caso. Lo voglio vedere sul campo e non a compilare scartoffie. Ti avrei affiancato Beltran come partner, ma deve tenere quel fottuto gesso alla gamba ancora per un mese». Finalmente apre la finestra per fare uscire il fumo, quindi si rivolge a me. «Hai avuto la tua occasione, Shown. Coglila». Poi si rivolge di nuovo a Wex. «La sala operativa è tua, Wexler. Ora andate a dare un'occhiata al casino che è successo la giù, poi procediamo con l'indagine e il breafing». 
Wexler non sembra molto entusiasta di quell'insieme di decisioni, così si limita a rispondere. «D'accordo capo!». Si volta, mi guarda ed esce. Con lo sguardo ringrazio Ed Green e seguo Wex senza aggiungere una parola. 
Usciamo dal parcheggio sotterraneo all'interno di una Buick Berlina Roadmaster. I sedili interni sono sgualciti e puzzano. Non ci penso due volte e accendo una sigaretta, mentre l'aria fredda entra dalla fessura del finestrino che lascio aperto di un paio di dita. 
Apro il cruscotto e prendo la carta geografica della zona metropolitana di New York. «Sai dove si trova questa Cold Peek?».
«Non precisamente. Conosco la zona e credo che si trovi lungo la New York State Routh sulla 25A. Per strada troveremo le indicazioni per il paese».
Il viaggio lo passo riflettendo sul rapido cambiamento del paesaggio. La città di New York, con le sue trafficate strade fitte di palazzi, si assottiglia fino a diventare prima zona industriale, poi piccoli e radi agglomerati urbani e infine vegetazione e campagna. Cambia anche il tempo, una leggerissima pioggia inizia a macchiare il parabrezza mentre grosse nuvole grigie si caricano d'acqua sopra le nostre teste. 
Cold Peek: una cittadina posta nell'area centro-orientale di Long Island. Ci arriviamo dopo quasi due ore di viaggio. Le nuvole nel frattempo si sono spostate verso Ovest. C'è il sole quando parcheggiamo davanti alle centrale dello sceriffo. Un certo Teddy Miles, uomo alto e ben stazzato, anche se è evidente che col passare del tempo il grasso e la pancia hanno sostituito i muscoli.
Lo incontriamo lungo il corridoio, ancor prima di domandare alla segretaria dove poterlo trovare. 
Si presenta. «Sceriffo Teddy Miles, piacere di avervi qua detective». Mi piace perché arriva subito al punto con voce seria e potente. «Ho già cinque agenti sul posto a sorvegliare la zona. Hanno delimitato l'area con l'ordine di non toccare niente. Sanno che li mangio la testa se disubbidiscono a un mio comando». 
Gli stringo la mano dopo Wex. «Allora non perdiamo tempo, sceriffo. Ci accompagna li sul posto?».
«Sì, seguitemi con la vostra auto, non è lontano da qui».
«Chi è la vittima?». Domanda Wexler mentre usciamo di nuovo dalla struttura. 
«E' Joseph Bernard Salinger. Il prete della chiesa cattolica di Cold Peek. Non è stato ancora rivelato nulla, ma alcune persone già sospettano che gli sia accaduto qualcosa».
«Chi ha trovato il corpo?». Chiedo prima di aprire lo sportello dell'auto. 
Teddy Miles mi risponde da sopra il tettuccio della sua auto proprio parcheggiata accanto alla nostra. «L'ha trovato un tizio, un certo Gregory McNeil. Stava correndo in quella zona e ha trovato il corpo. Credo sia ancora là con i miei agenti, se volete fargli qualche domanda...».
«Certamente». Risponde Wexler entrando in macchina. 
A sportelli chiusi apro bocca. «Non c'è stata quindi nessuna denuncia per scomparsa, l'assassino deve aver fatto tutto in una notte». 
«Può darsi. Ma ricorda Jersey che non bisogna saltare troppo in fretta alle conclusioni. Si rischia di distorcere la realtà e compromettere l'indagine. Ora analizziamo la scena del crimine, chiediamo alla scientifica e al coroner cosa hanno scoperto, poi interroghiamo un po' di gente per sapere quand'è stata l'ultima volta che l'hanno visto. In questo modo possiamo tracciare un orario preciso sul quale indagare». 
Rifletto in silenzio su quella tabella di marcia, intanto Wexler inserisce retromarcia e prima ed esce dal parcheggio in coda al Mercedes di Teddy Miles.
«Te le ha insegnate mio padre queste cose?».
«Tuo padre ed io siamo rimasti insieme per un periodo abbastanza breve, ma mi ha insegnato cose molto importanti su questo mestiere. Era molto impulsivo, ma questo credo che tu lo sappia già. Nonostante questa esagerata impulsività, era molto determinato. Non lasciava mai alle spalle niente, affrontava tutto di petto finché non finiva per arrestare il colpevole. Un grande detective». 
Seguiamo lo sceriffo fino oltre i campi da golf parcheggiando sul confine di una fitta boscaglia in salita.
Ci addentriamo a piedi al suo interno, seguendo un piccolo sentiero che abbandoniamo poco dopo svoltando verso nord su per un altura fitta di rami ed alberi. 
Qui dentro c'è una cappa mostruosa di umidità e l'impressione è quella di avere una sporta di plastica sulla faccia che mi impedisce di respirare. 
All'arrivo sulla scena del crimine il sudore, che mi scendeva sul viso, si ghiaccia all'istante alla vista di quel teatro dell'orrore. E' un palcoscenico terribile. Partorirebbe rimorso e dolore quella mente che provasse solo ad immaginarlo. 
La disposizione del tutto è ben accurata e delineata secondo un preciso schema rituale. Circondato da quelle bizzarre pietre, il corpo seminudo del prete sta sdraiato di schiena su un tavolo o altare di tronchi d'albero ricoperto in più punti di sangue non ancora essiccato. Appena superata la striscia gialla che delimita l'area, risulta, già a questa distanza, molto ben visibile il profondo squarcio alla gola di Joseph Bernard Salinger, prete della chiesa cattolica di Cold Peek. 


CONTINUA...
   
 
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