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Autore: Cassielynn    18/03/2015    1 recensioni
Dean sente che qualcosa in lui sta per spezzarsi, un confine fra passato e presente sta per essere cancellato: la sua mente si fa sempre più fragile e lui ha sempre più paura di cosa questo comporterà. Eppure, lui è l'unico che può salvare il mondo dalla catastrofe, anche se ancora non lo sa...
Genere: Angst, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessuna stagione
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PROLOGO
 
Dean sentì la paura nascere nella gola, dilatarsi nel cuore e depositarsi nella pancia. In sedici anni di vita Dean Smith aveva raramente sperimentato la paura, ma negli ultimi mesi sembrava l’emozione che maggiormente lo dominava. Come un morbo incurabile, lo aveva contagiato e ora era difficile da debellare. Solitamente le persone hanno paura di morire, di soffrire, lui aveva paura di perdersi. Seduto sulla panca davanti alla porta dell’istituto, aveva in verità anche paura della gente che lo circondava. Persone emarginate che per qualche ragione erano state accolte in quel posto per ragazzi difficili e disagiati. Molte erano vestite con abiti assurdi o avevano tatuaggi, ma sembravano ciò che con il loro abbigliamento e atteggiamento cercavano di nascondere: degli adolescenti impauriti obbligati a stare in posto asettico, lontani dalle proprie famiglie. Attendeva che le porte dell’istituto si aprissero e le lezioni iniziassero, ma in cuor suo tutto ciò che voleva era andare via.
 
Come istantanee, vide delle immagini attraversare la sua testa: una voragine che si apriva nel suolo, 4 anelli la chiave per aprirla e due persone che si gettavano nel vuoto. Si riscosse dal breve flash e maledisse la sua testa. Erano circa sei mesi che erano iniziate le visioni: prima solo brevi immagini, poi interi episodi. Aveva fatto test per tumore al cervello, patologie varie ma nulla. Alla fine, i medici avevano concluso che era un problema psicologico e, per evitare che diventasse un pericolo per la sua salute e quella altrui, lo avevano invitato a frequentare quell’istituto per ragazzi con i suoi problemi. Il sottotesto era: la scuola per disagiati come te o sarai internato e trattato con farmaci e cure varie. I suoi genitori avevano accettato, seppur nolenti, e quella mattina lo avevano accompagnato lì. Aveva lasciato le valige in camera e si era subito diretto all’ingresso principale. Un giorno avrebbe perso la sua lotta, lo sapeva e sarebbe stato sommerso. Era schizofrenico, questa la malattia, e sapeva che sarebbe solo peggiorata.
 
Sua sorella Jo gli aveva regalato un ciondolo prima che partisse, trovato fra  gli oggetti antichi del padre Bobby, e gli aveva detto di pensare a lei nei momenti di sconforto. Pensò a lei con tutta la forza che poté, completamente terrorizzato. Quanto tempo aveva prima di impazzire completamente? Quante possibilità aveva che le visioni sparissero? Quante le probabilità che avesse una vita normale?
 
Senza che se ne accorgesse, un ragazzo lo affiancò e gli sorrise con complicità. – Ciao, sono Sam Wesson. Piacere di conoscerti.- tese una man verso Dean, che la afferrò con poca convinzione, chiedendosi nello stesso istante quale fosse la sua lettera scarlatta, quali vie di fuga avesse da una conversazione certamente imbarazzante e pregando Dio che le sue visioni non lo cogliessero proprio in quel momento. Con cortesia, replicò:  – Io sono Dean Smith. Piacere mio. – il ragazzo sorrise nuovamente e lo guardò con interesse. – Ci crederesti se ti dicessi che mi sembra di averti già visto da qualche parte?- Dean avrebbe voluto rispondere di si, perché anche lui aveva la stessa situazione, ma non voleva sembrare un folle. – Sarà che ho una faccia comune. – sorrise debolmente e si nascose nella giacca di pelle il più possibile.
 
 – Nah, non è vero. Comunque, qual è il tuo talento?- esordì, allegro. – Il mio cosa, prego?- domandò Dean dubbioso. – Il tuo talento. Il mio la memorizzazione e la cultura, se può essere considerata un talento. Posso leggere e memorizzare 20.000 parole in circa 3 ore. Questo mi ha permesso di leggere moltissimo e di avere una fenomenale cultura. Non per vantarmi, per inciso. – fece un’espressione buffa, come per dire che davvero non voleva vantarsi, lo aveva fatto inavvertitamente. – Non ho nessun talento.- rispose Dean, guardandolo come se fosse pazzo. Forse lo era, considerando il posto.
 
– Tutte le persone qui hanno un talento. E un difetto. Ovvio. – mormorò sottovoce. – Spiegati. – ordinò Dean perentorio. – Tutti gli studenti qui eccellono in qualcosa. Ma hanno dei problemi comportamentali o psicologici. L’obbiettivo di questa scuola è renderci … normali? In modo che i nostri talenti si rivelino utili. Qui ci sono i migliori professori e le migliori menti di tutto il paese. Ad esempio lui – indicò un ragazzo dall’aspetto nervoso  - ha scritto un ciclo intero di libri. – Sam si interruppe, studiando la sua espressione. – Non sembra così stupefacente. – giudicò Dean. – Ho dimenticato di accennare che l’ha fatto a soli 4 anni. – Dean sgranò gli occhi per la sorpresa. Come poteva essere possibile? Lui a 4 anni sapeva a malapena l’alfabeto. – Quindi qual è il tuo talento?- chiese Sam, ma Dean non lo stava più ascoltando. Un ragazzo moro con gli occhi di un blu indefinibile stava attraversando il giardino  e Dean ebbe un violentissimo flash. Le sue mani attorno al suo viso, la sua risata nelle orecchie e il sapore delle sue labbra invaderlo. Lo sconosciuto lo guardò e in Dean esplosero mille luci contemporaneamente, mentre il cervello andava in tilt e lui aveva delle violentissime convulsioni. L’ultima cosa che pensò prima di svenire fu “che figura di merda”.
 
 
* angolo dell’autrice *
Ciao! Dunque, esordisco con il dire che avevo già provato a pubblicare qualcosa in questo fandom ma era uno schifo assoluto non proprio un capolavoro quindi ho ritentato. Spero possa piacervi, fatemi sapere e lasciate un commentino se vi va, sarò molto felice di sapere le vostre impressioni 
   
 
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