Anime & Manga > Altro - anime/manga shounen
Ricorda la storia  |      
Autore: Andreatorinista    15/12/2008    2 recensioni
[Blazer Drive](DaichiMisora)
Cosa non si farebbe per un amica. E' quello che dovrebbe dire Daichi, costretto da Yuyuka e Tenjik ai fornelli per preparare una festa a sorpresa a Misora, così da farsi perdonare del brutto litigio avuto con lei.
Genere: Generale, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
MSB “Non cambierai mai. Ti deciderai a crescere uno di questi giorni Daichi?”
Come al solito veniva sempre rimproverato.
Il ragazzo dai capelli neri era davvero stufo di questa situazione imbarazzante.
In fondo non aveva fatto nulla di male.
“MA QUEL PORCOSPINO DEL CAVOLO NON LO SOPPORTO PIU’. PRIMA O POI GLIEL’AVREI MESSA LA PURGA NELLA CIOTOLA DEL CIBO.”
“MA QUESTI DISPETTI LI FANNO SOLO I BAMBINI.”
“PERCHE’ TU SEI PIU’ VECCHIA DI ME?”
A quell’affermazione la ragazza si irrigidì di colpo.
Loro due erano molto amici, ma a volte non correva buon sangue e questo era una delle volte che bisticciavano per un niente.
Misora si passò la mano tra i suoi capelli color rosso fuoco, accarezzando di più le girelle che ornavano la sua acconciatura.
“Da oggi si.”
“Da oggi? Scusa e chi lo ha deciso?”
L’espressione della ragazza cambiò di colpo, tramutandosi in rabbia mista a delusione.
“SEI SOLO UNO STRONZO.” Urlò infine, ritirandosi nella stanza che Tenjik gli aveva preparato per passare la notte.
“EHI MA COME TI PERME…?”
“VAFFANCULO.” Lo anticipò Misora, prima di sbattere violentemente la porta.
“Ma tu guarda questa. Distribuirei assegni in bianco pur di sapere che cazzo gli frulla in testa ultimamente.” Sbuffò Daichi, dando dei calci ad un barattolo di mangime per cani come sfogo.
Nel frattempo la rossa era in camera sua, appoggiata sulla porta a fissare il calendari attaccato alla parete di fronte.
“(Daichi…sei uno stupido.)”

Misora’s Birthday

“Mh? Sniff sniff…di qua.”
“(Perfetto, quel roditore c’è cascato. È stata un’idea geniale attaccare il Mysticker sulla giacca impregnata del mio sudore. Visto che usa il fiuto per trovarmi, l’unico modo per vincere è depistarlo.)”
Come al solito Daichi si stava allenando per rafforzare il suo spirito ed imparare alla perfezione le arti di un vero Blazer.
“(Ora.) CI SEI CASCATO TOPO DI FOGNAAAA.”
“(Azz me l’ha fatta.) TI HO TROVATO DAICHIIIIIII.”
“TROPPO TARDI, ORA CALCIO IL BARATTOLO E…”
SDENG
“AAAAAAAAAAAAAAAAHIAAAAAAAAAAAAAAAA.”
“Tana.” Solo questo disse il porcospino, dando un piccolo calcio all’oggetto per farlo cadere.
“Stai davvero superando la barriera dell’inammissibile, ma vuoi veramente padroneggiare il Mysticker Tamamayu insieme al tuo Kandachi?”
“CERTO CHE SI PALLA DI PELO. QUELLO CHE MI CHIEDO E’ COME POSSO IMPARARLO DA UNO COME TE.”
“INNANZITUTTO IO SONO TENJIK, UN BLAZER DI ALTO LIVELLO. SE CONOSCI QUALCUNO PIU’ IN GAMBA DI ME TI SFIDO A TROVARLO E A PORTARMELO QUI’.”
“Tsk.”
“Hai fallito perché hai attaccato il tuo Mysticker d’allenamento sulla giacca, e sai benissimo che non puoi muovere il barattolo senza di quello perché…”
“…Perché all’interno di esso c’è un altro Mysticker identico che reagisce col mio.”
“Esattamente, vedo che ci sei arrivato.”
“Ma porca puttana, prima Misora e adesso tu. Che palle.”
“A proposito, ho visto che tu e lei avete litigato. Per quale motivo?”
“Ma che ne so, le donne non le capisco proprio.”
“Mmmh Magari è nel suo periodo.”
“Periodo di cosa?”
“Ma si dai, quel periodo la dove…”
“Dove?”
“INSOMMA AVRA’ LE SUE COSE NO?”
“MA CHE CAZZO DEVE AVERE UNA DONNA?”
“MA NON L’HAI MAI FATTA EDUCAZIONE SESSUALE A SCUOLA? ASINO.”
“PERCHE’ TU ANDAVI ANCHE A SCUOLA? CHI E’ IL PRESIDE SCELLERATO CHE TI HA FATTO ENTRARE, VOGLIO PORTARLO AL MANICOMIO. AH SCUSA, GIA’ PARLARE CON UN PORCOSPINO E’ ROBA DA MANICOMIO.”
“Quando ero piccolo venivo usato come cavia da laboratorio per gli esperimenti di chimica. E visto che l’aula era sempre la stessa per forza di cose sentivo tutte le lezioni.”
“Ecco dove hai imparato a parlare. E l’atteggiamento da porco dove l’hai appreso?”
“…Oh ma quello è un dono di natura GEEEH EEEH EEEH.” Disse ridendo con una faccia da ebete e il sangue che gli colava dal naso.
“E SMETTILA DI FARE IL PERVERTITO.”
“Comunque non sei curioso di sapere perché ce l’ha con te?”
“Ma non me ne frega un cazzo….forse.”
Un luccichio sinistro si fece largo nelle pupille del roditore.
“Scusa Daichi. Ho per caso sentito un…forse?”
“E CON QUESTO? ZITTO PALLA DI PELO.”
“E SMETTILA DI CHIAMARMI PALLA DI PE…”
“FINITELA.”
Yuyuka intervenne appena in tempo per bloccare quella litigata inutile.
“Yuyuka che c’è?” Domandò il riccio.
“Daichi Onii-Chan, Tenjik, smettila di litigare. In questo modo le cose non cambieranno.”
“(Da quando in qua è diventata più matura sta mocciosetta bionda?)” Pensava il moro, sorpreso di vedere questo suo lato nascosto.
“In effetti hai ragione piccola Yuyu, ehi Daichi.”
“Si?”
“Io propongo di sbirciare nella serratura e vedere se ha le sue cose…in tutti i sensi GEEEH EEEH EEEH.”
“SE NON TE LA PIANTI TI FACCIO FARE QUATTRO SALTI IN BARELLA.”
“Uffa.” Sbuffò Yuyuka, conscia del fatto che quei due erano senza speranze.
“Comunque hai ragione. Dobbiamo parlare con Misora e conoscere il suo problema. In questo modo lo debelleremo definitivamente, e tutto si sistemerà.”
“Ma sei sicuro di riuscirci Onii-Chan?” Chiese Yuyuka.
“Tranquilla. Sbaglio o sono il più figo del mondo?” Rispose dandosi delle arie e scattandosi delle foto col cellulare.
“SIIIIIIIII ONII-CHAN SEI DAVVERO IL PIU’ FIGOOOOO.”
“PERFETTO, LA MISSIONE DI OGGI SARA’ SBIRCIARE DALLA SERRATURA DELLA STANZA DI MISOR…ARGH.”
“TUTTO MA NON QUELLO.”
“Hai altre idee brillanti Testa vuota?”
“Mmmmh…attualmente no.”
“ALLORA SI SBIRCIAAAAAAAA.” Urlò completamente andato per via degli eccessivi ormoni in circolo e col sangue che usciva a frotte dalle narici.
Ed era solo un riccio.

“Allora vedi qualcosa Tenjik?”
“Zitto non urlare…GEEEH EEEH EEEH…”
Senza fare alcun rumore, Daichi minacciò il topo strozzandolo fino quasi a soffocarlo del tutto.
“Uurgh, v-va bene va bene ho capito.”
“Alleluia.”
“Vediamo…biancheria, biancheria…un libro usato…biancheria…vestiti…”
Il rumore di un grilletto dietro la nuca dell’istrice.
“Oh ecco si sta alzando dal letto.” Disse in maniera accelerata mentre sudava freddo.
“Com’è?”
“Ficaaaaaaaa, GEEEH EEEH EEEH.”
SBONK

“L’unica cosa che ho notato è che fissava continuamente il calendario.” Spiegò al volo Tenjik mentre si passava il tampone d’acqua ossigenata sull’abnorme bernoccolo che Daichi gli aveva procurato con una mazza da baseball trovata chissà dove.
“Magari ha davvero quelle cose che dici tu Tenjik.”
“Non penso. Una donna capisce in maniera naturale quando le avrà. Non ha bisogno di un calendario.”
“E come fa scusa?” Chiese Daichi, che in materia di sesso non era per nulla portato.
“ALLO STESSO MODO IN CUI TU CAPISCI CHE CE L’HAI DURO.”
“Guarda che ti sbagli. Lei non porta mai i jeans.” Disse riferendosi al fatto che quando si indurisce, i jeans diventano automaticamente stretti.
(Problemi di noi maschi u.u ndA)
Questa sua affermazione creò un enorme gocciolone dietro la nuca del riccio, che si chiedeva mentalmente se quello davanti a lui era un uomo o un alieno proveniente da un mondo senza passera.
“Secondo te Yuyuka?” Chiese Daichi.
“Onii-chan, io…io…io non lo so.” Disse totalmente dispiaciuta e con un fazzoletto vicino agli occhi chiusi per pulire le lacrime.
“Dannazione, possibile che non riusciamo a capire per quale motivo Misora è strana? Manco fosse il suo complea…”
La bocca di Daichi si spalancò fino ad arrivare al pavimento, mentre gli occhi di Tenjik e di Yuyuka si ingrandirono mostrando stupore e incredulità.
“CAZZO OGGI E’ IL SUO COMPLEANNO. COME HO FATTO A SCORDARMENE.” Urlò alla fine il moro passandosi conti nudamente le mani tra i capelli in preda al panico.
“Ma questo qui è davvero di un altro mondo.”
Questo fu il commento del porcospino parlante, sempre più disgustato dalla demenzialità del ragazzo.

TOC TOC
“Sigh…mh? A-Avanti.”
“Misora-Chan? Disturbo?”
Yuyuka si era stancata di assistere alle continue litigate di Daichi e Tenjik, così decise di far visita a Misora, per vedere come aveva preso la litigata col moretto.
E a giudicare dai fazzoletti messi vicino al letto, si poteva benissimo intuire come l’avesse presa.
“A volte Daichi Onii-Chan non sa proprio cosa vuol dire essere gentili eh?”
La rossa nascose di più la testa nel cuscino, leggermente infastidita.
“Per favore non parlarmi di lui. In questo momento desidero tutto tranne che sentire il suo nome.”
“Uff.”
La biondina non sapeva più cosa fare.
La situazione era diventata assurda.
In fondo Daichi e Misora avevano litigato per un nulla.
Anche se per lei Misora era una rivale, non poteva vederla in quello stato.
Doveva fare qualcosa.
“Come mai la data di oggi è cerchiata di rosso?” Chiese innocentemente la bambina, attirando così l’attenzione della ragazza più grande, che però non si scompose più di tanto, rimanendo immobile con la testa affondata nel cuscino.
“E’ il mio compleanno.”
“WHAAAAAAAAA OGGI COMPI GLI ANNI? NON LO SAPEVO.”
“Beh ora lo sai.”
“Anche Daichi Onii-Chan è a conoscenza di questo evento?”
SBAM
“TI AVEVO DETTO DI NON PRONUNCIARE IL NOME DI QUEL FOTTUTO IDIOTA.” Strepitò la rossa, tirandosi su a sedere di scatto, con le lacrime ben visibili sul suo viso.
“Ogni volta, ogni anno gli devo ricordare quando compio gli anni, nonostante il fatto che ci conosciamo da molto tempo. SONO STUFA DI DIRGLIELO OGNI VOLTA.”
Ci fu un piccolo intervallo di silenzio.
“Ma tu da lui, cosa vorresti esattamente?” Chiese seria Yuyuka.
“Ah?”
“Cioè, non credo che il tuo desiderio sia solo quello di non dover più ricordare a Daichi quando compi gli anni.” Affermò la biondina, portandosi l’indice vicino alla bocca nella classica posa di riflessione, e l’altro braccio ad avvolgere i fianchi.
“Non ho forse ragione, Misora-Chan?” Chiese alla fine, mettendosi seduta vicino a lei e sorridendole.
“Mi piacerebbe che fosse lui di sua spontanea volontà a farmi gli auguri, questo mi renderebbe davvero felice. Tutto qui.”
“Mmmh non è che hai una cotta per lui?”
A quell’affermazione il volto di Misora si tinse dello stesso colore dei capelli.
“AAAAAH NO NO SEI ASSOLUTAMENTE FUORI STRADA AH AH AH AH.” Disse cominciando a ridere nervosamente, portandosi poi una mano sulla nuca.
Yuyuka non la stuzzicò più di tanto.
Ormai le informazioni che voleva le aveva già ottenute.
Si alzò in piedi pulendosi il vestito e si diresse verso la porta.
“Ah puoi farmi un favore? Oggi l’allenamento lo faremo verso sera, quindi riposati e non uscire dalla stanza. Verso le 8 aspettami di fronte alla mia stanza.”
“Ma…”
“Ordini di Tenjik.”
“Mh, capito.”
“Beh, a stasera.” La salutò con la manina, per poi uscire e chiudere la porta.

“E questo è quanto.”
“Formidabile Yuyuka, davvero formidabile. Daichi.”
“N-Non pensavo che lei volesse questo, i-io non me ne ero mai accorto.”
“Diciamo che non ci avevi mai fatto caso.”
“E’ la stessa cosa.” Lo corresse la ragazzina.
“Ma detta in modo differente. Al giorno d’oggi sapere un gran numero di vocaboli e allo stesso tempo saperli usare è da fighi.” Disse il riccio, scattandosi delle foto col cellulare di Daichi.
“NON RUBARMI LE BATTUTE BASTARDO, E SMETTILA DI FARTI LE FOTO COL MIO CELLULARE, O FINIRAI COL ROMPERMI I CRISTALLI DELLA FOTOCAMERA.” Urlò agitato il moretto, riferendosi al fatto che quando una persona è brutta, se si specchia, quest’ultimo si rompe. Lui ha solo cambiato i soggetti.
“Oh quanto sei odioso. Ad ogni modo sai già come farti perdonare.”
“E invece no, Tenjik. Se adesso Daichi Onii-Chan le andrebbe a fare gli auguri, lei potrebbe pensare che sia stata io a dirglielo.”
“E allora che faccio? Le devo tenere il muso fino all’anno prossimo?”
“Mmh, la situazione si fa davvero intricata. Se Daichi fa gli auguri a Misora, lei non li accetterà, perché potrebbe sospettare che siamo stati noi a ricordarglielo. Se invece Daichi non glieli fa, allora Misora si arrabbierebbe il doppio con lui, e il loro rapporto si incrinerebbe. È come un cameriere che deve afferrare due bicchieri contemporaneamente senza far cadere il vassoio. Una cosa impossibile…MA NON PER UN VERO EQUILIBRISTA.”
E qui si perse il significato della metafora.
“Daichi, ti affido una missione. Visto che omai non basta più che tu gli faccia gli auguri, sarai tu stesso a cucinare la torta che questa sera stessa sarà ornata delle candeline che Misora spengerà soffiando.”
“EEEEEEEEEEEEH? MA IO AI FORNELLI SONO UNA FRANA.”
“Sta tranquillo, ti presto io i Mysticker fuoco per cuocere il cibo.”
“NON E’ QUESTO IL PUNTO IDIOTA. Non ho la benché minima idea di come si cucini una torta.”
“Abbiamo risolto anche questo problema. ET VOILAAAAAA’.”
Tenjik tirò fuori da non so dove un Mysticker a forma di torta di compleanno.
“Esistono davvero adesivi così?” Esclamò Daichi tra lo stupito e il disgustato.
“QUESTO E’ DIVERSO DAGLI ALTRI MYSTICKER. Per evocare il suo potere bisogna rispettare le seguenti condizioni.”
La cosa si stava facendo veramente seria, e Daichi, quando si parlava di effetti dei Mysticker, era più attento di un centometrista sulla linea di partenza.
“Quali?”
“Devi assolutamente bla bla bla bla bla bla bla e allo stesso tempo bla bla bla bla bla bla bla dopo aver fatto tutto ciò bla bla bla bla bla bla bla ma fa attenzione altrimenti bla bla bla bla bla bla bla BLA BLA BLA BLA, BLA E ANCORA BLAAAA.”

“Dannazione, alla fine di ciò che ha detto non ho capito un cazzo.” Disse tra se e se il povero Daichi, che si era ritrovato in cucina, con un grembiule addosso e il matterello in mano, senza sapere cosa fare.

“Onii-Chan, se vuoi un consiglio a Misora piace tanto la Bavarese di fragole. È la sua preferita.”

“Ad ogni modo diamoci da fare co sta Bavarese di fragole va.”

ISTRUZIONI PASSO PASSO PER CUCINARE UNA BAVARESE DI FRAGOLE PER 6 PERSONE.

“Ma siamo solo in tre più un riccio =_= e poi da dove viene sta voce estranea?”

CUOCO: DAICHI.

“Io =_=.”

INGREDIENTI:
200 grammi di Fragole.

“Presenti.” Disse tirando sul tavolo un sacchetto di fragole, ma nel posarle sul tavolino, gli scivolarono di mano e caddero a terra.
“Ancora presenti.”

0,4 litri di Panna Montata.

“Eccola.” Disse agitando la bottiglietta, e provocando così la fuoriuscita indesiderata di panna sul suo volto.

90 grammi di Zucchero.

“Slurp, buonoooo.” Esclamò mentre si leccava il dito.

NON MANGIARLO.

“Ah sorry.”

80 grammi di Gelatina in fogli.

Daichi, fischiettando seduto su uno sgabello davanti al banchetto e di fianco al forno, creò con uno dei fogli un aereoplanino.
Lo lanciò in aria, e dopo che ebbe fatto un giro della morte in senso antiorario, lo fece planare nelle su fauci.

NON MANGIARE GLI INGREDIENTI è_é.

“Che palle.”

3 Tuorli.

“O.O?”

3 Tuorli!

“o.O?”

Prendi un uovo e rompilo.
Poi tira fuori la parte colorata al centro.
Quello è il tuorlo.
Fallo per 3 volte.

“Ah adesso ho capito.”

1 bustina di Vanillina.

Il moretto ritornò in cucina con un sacchetto lungo.

VANILLINA NON VASELLINA ODIOTA.

“Ah mi sembrava strano.”

2 litri e mezzo di Latte.

“UN MOMENTO, FAMMI RIPORTARE LA VASELLINA A YUYUKA.”
“Davvero Yuyuka ha questi gusti?” Esclamò Tenjik, spuntato fuori all’improvviso.
“Oì procione dalla pelliccia dritta e dal resto no, sei venuto a vedere i miei casini?”
“Guarda che ero io la voce che ti ha suggerito gli ingredienti.”
“In parole povere roditore?” Chiese sempre più seccato.
“Sono venuto per aiutarti.”
“EEEH? Come mai questo eccesso di gentilezze nei miei confronti?”
“Niente ho solo pensato che uno come te avrebbe trovato difficoltà a leggere le ricette e allo stesso tempo cucinare, quindi sono venuto per leggerti i procedimenti mentre TU cucini.”
“Cavolo, mi hai sorpreso Tenjik, un gesto davvero gentile da parte tua.”
“Ovvio, bisogna sempre aiutare le persone con gravi disturbi al cervello.”
“(Questo un giorno lo tramuto in Kebab.)”
“Ad ogni modo eccoti i 2 litri e mezzo di latte che servono per completare la lista degli ingredienti. Me li sono fabbricati io stesso.”
“Strano, non pensavo che ti servissi di una mucca per avere del latte.”
“…Non è latte di mucca.” Disse girandosi e guardando il ragazzo con una strana espressione sorniona.
“(Non oso pensare da dove provenga.)” Pensò Daichi, mentre il suo corpo era invaso da tremori.
E non aveva freddo.

PROCEDIMENTO:
PUNTO 1
Mettete a bagno la gelatina in una ciotola con acqua fredda.

Daichi stava per immergere la gelatina ma…
“AHIA.”
“CHE DIAVOLO COMBINI?”
“L’acqua scotta.”
“MA SE TI HO DETTO CHE SERVE FREDDA.”
“Scusa ma la manopola del rubinetto è regolata sulla parte blu, quindi l’acqua dovrebbe uscire fredda.”
“E invece da noi non è così. Un giorno l’adesivo metà blu e metà rosso si era staccato e Yuyuka, non sapendo come doveva rimetterlo, l’ha riappiccicato a caso.”
“E A ME QUANDO CAZZO ME LO DICI?”
“QUANDO COMINCERAI A VEDERE I PUFFI.”
“CHE CAZZO DI RISPOSTA E’?”
“E TU CHE CAZZO DI DOMANDE FAI? Ma non lo sentivi che era calda quando stavi riempiendo la ciotola?”
“Ti ricordo che uso dei guanti da forno.”
“E ALLORA TOGLITELI.”
“NON POSSO PERCHE’ SE KANDACHI SI BAGNA, MI FULMINO.”
“E allora levatelo.”
“No.”
“Perché?” Chiese Tenjik allibito.
“Perché tenerlo addosso mi rende ancora più figo.” Ammise, cominciando a farsi delle foto col cellulare, senza però togliersi i guanti da forno.
“(Ma da quale buco del culo è uscito questo qui?)”

PUNTO 2
Montate i tuorli con lo zucchero e la vanillina, unite il latte e continuate a mescolare mettendo il pentolino su fuoco basso.

“Almeno questo è facile. MASSIMA POTENZA.” Urlò tutto d’un tratto cominciando a mescolare velocemente.
“VAI PIU’ PIANO. STAI FACENDO UNA TORTA NON UN OMOGENEIZZATO PER BAMBINI.” Agitò le zampine Tenjik per placare Daichi.

PUNTO 3
Portate a bollore per far si che la crema si addensi.

“Ovvero?” chiese il moro.
“Devi aggiungere un altro Mysticker fuoco a quello che già stai usando. Semplice no?”
“Vabbè.”
Daichi eseguì alla lettera ciò che gli aveva detto Tenjik, ovvero attivare un secondo Mysticker fuoco sopra il precedente per intensificare il fuoco.
Ma ciò che ottenne fu solo un enorme palla di fuoco che rischiava di bruciare l’intera cucina.
“WHAAAAAAA. SPEGNILO, SPEGNILO, SPEGNILOOOO.”
Dopo vari attacchi di panico, i due riuscirono a spegnere le fiamme.
Il riccio però aveva qualcosa da ridire.
“La prossima volta che usi un Mysticker, ricordami che sei un Blazer che riesce ad intensificarne il potere.”
“Ovvero?”
“E PIANTALA CON QUESTI OVVERO NON CI ARRIVI DA SOLO? IN POCHE PAROLE I MYSTICKER FUOCO DA ADESSO IN POI LI USERO’ IO.”
“Fa un po’ come ti pare.”
“NON E’ CHE VOGLIO FARE COME MI PARE, MA CI TENGO ALLA MIA CUCINA, ALLA MIA CASA, ALLA MIA VITA E QUINDI DAICHI NON TRASFORMARMELA IN UNO SBUFFO DI FUMO E CENERE.”
“Va bene va bene ho capito.”
Tenjik rimise due Mysticker fuoco sotto la ciotola e li attivò.
“Bene, penso io a mescolare. Vai al punto 4.”
“Ok.”

PUNTO 4
Strizzate la gelatina e mettetela in una ciotola, poi versateci la crema caldissima mescolando continuamente fino a che la gelatina non si sciolga.

“Allora Daichi, al mio tre: Tu metti i foglio di gelatina, e io verso la crema bollente, d’accordo?”
“Mh.”
“UNO…DUE…TREEEE.”
Il ragazzo mise i fogli di gelatina nella ciotola, ma al riccio scivolò l’altra ciotola contenete la crema bollente, finendo così per versarla senza aspettare che Daichi tirasse via l mani.
Risultato?
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAHIAAAAAAAAAAAAAAA.”
Ustione di 2°-3° grado e incazzatura di 10° grado da parte del moro.
“TI UCCIDO PROCIONE DI MERDA, USERO’ L’ELETTRICITA’ DI KANDACHI PER AFFUMICARTI BEN BENE.” Urlò senza ritegno cominciando a rincorrere il riccio per tutta la stanza.

PUNTO 5
Tagliate a fettine le fragole.

Daichi stava tagliando alla perfezione le fragole, ma un secondo di distrazione gli fu fatale.
“AHIA.”
E non era il primo, visti i numerosi cerotti sulle sue dita.
“Non c’è bisogno di essere così veloci, sono solo le quattro di pomeriggio, la festa a sorpresa la faremo di sera.”
“Prima finisco, e prima mi potrò scusare con Misora per il mio comportamento.”
“E’ proprio questo tuo atteggiamento che da fastidio a Misora, possibile che non lo capisci?”
“…”
“Cerca di cambiare un pochettino, cresci e si più responsabile di te stesso. Almeno fallo per lei.”
“…D’accordo.”

PUNTO 6
Unite alla crema la panna e poi mettete 1/4 del composto in uno stampo.
mette in frigo per 15 minuti o comunque fino a che non si solidifichi e poi disponeteci sopra 1/3 delle fragole e un altro quarto del composto. Continuate fino ad esaurire gli ingredienti e poi mettete in frigo per 4 ore.

“Perfetto, è tutto pronto. Devo solo versarlo dentro questo stampo per torte e…”
“FERMATI.”
“O MADONNA. CHE ALTRO C’E’ TENJIK?”
“Questo è il momento buono per usare il Mysticker a forma di torta che ti ho dato.”
“Davvero?”
“Si.”
“EVVAI.” Esclamò tutto contento, tirando fuori l’adesivo.
“Perfetto, hai capito come usarlo?”
“Ehm…”
“OVVIAMENTE no, come al solito. Sei una vera testa vuota. Dai appiccicalo su quello stampo per torte.”
“Fatto. E adesso?”
“Tracciane il disegno con il dito, pensando intensamente al volto di Misora, e non distrarti neanche per un istante.”
Daichi non era il tipo che riusciva a concentrarsi in maniera perfetta.
Questo compito era davvero difficile.
Però se era per il bene di Misora…
“MYSTICKER, ATTIVAZIONEEEE.”
Dopo aver tracciato il disegno col dito, lo stampo per torte si illuminò emanando un enorme fascio di luce.
A processo terminato, il risultato fece sbalordire il moretto.
“C-Cavolo. Che figata.”
“Che ne dici? Adesso versaci dentro l’impasto e mettilo in frigo per 4 ore.”
“Sei in grado di regolare i Mysticker ghiaccio?” Chiese con un tono ironico Daichi.
“E ME LO CHIEDI CERTO CHE SI.” Disse il riccio, attaccando l’adesivo a forma di fiocco di neve all’elettrodomestico e tracciandone il disegno.
“Perfetto, così dovrebbe bastare.” Aggiunse, mentre dietro di lui, il ragazzo osservava la grande quantità di ingredienti avanzati.
“Ehi Tenjik, però è un peccato buttare sta roba. Andiamo a mangiarcela con Yuyuka ti va?”
“BUONA IDEA. Non pensavo potessi essere così intelligente.”
“Che fai offendi?”
“Ci ha già pensato madre natura figliolo. Ah dobbiamo fare attenzione a Yuyuka.”
“Già, c’è il rischio che la scambi per vasellina e se la metta tutta su per il culo.”
“AH AH AH AH AH. NON PENSAVO DI POTER RIDERE PER UNA BATTUTA DETTA DA UN RAGAZZO CON GRAVI DISTURBI AL CERVELLO COME TE.”
“PIANTALA DI OFFENDERMI O TI TRAMUTO DAVVERO IN UN KEBAB.”
E così la torta era finalmente pronta.
Bastava soltanto aspettare la sera.

Ore 8, rifugio sotterraneo di Tenjik.
Misora stava girando ormai da minuti in cerca di Yuyuka.
“Accidenti ma dove può essersi cacciata? Mi aveva detto di aspettarla di fronte alla sua stanza.” Disse la rossa un po’ preoccupata, soprattutto per lo strano silenzio che regnava ormai da parecchio tempo.
“EHI RAGAZZI. C’E’ NESSUNO?”
Silenzio più totale.
“Non mi piacciono i luoghi troppo silenziosi.” Disse cominciando ad avere paura della situazione in cui si trovava.
All’improvviso le luci del corridoio si spensero, facendo sobbalzare di spavento la ragazza che non sapeva più cosa fare, dove andare ed era sul punto di scoppiare a piangere.
“DAICHI, DOVE SEI DAICHIIIIIII?”
Passarono degli interminabili minuti, dove Misora fu costretta a rannicchiarsi su se stessa, sedendosi vicino alla parte per difendersi.
“H-Ho paura…”
Ma quando si calmò un pochettino, notò un lieve fascio di luce provenire dalla stanza accanto.
“Saranno qui dentro?” Disse alzandosi in preda a tremori sempre più forti.
Il suo cuore batteva all’impazzata.
E il silenzio che proveniva anche da quella stanza illuminata, la stava mandando nel panico più totale.
Avvicinò lentamente la mano alla maniglia, e di scatto aprì la porta.
“URGH.”
Una miriade di coriandoli la investì, ricoprendole i capelli e la testa, e il suono delle trombette attirò la sua attenzione verso il centro della stanza.
“BUON COMPLEANNO MISORA.” Urlarono all’unisono Tenjik e Yuyuka.
“Tanti auguri bella topolona.”
Il commento personale del riccio.
Misora non sapeva cosa dire, era rimasta sorpresa.
“Siete stati voi ad organizzare questa festa?” Chiese in maniera gentile ed educata, desiderosa però di ricevere ‘quella’ risposta.
“Ecco a dire il vero non siamo stati noi.”
E ‘quella ‘ risposta non tardò ad arrivare.
Ora si che sprizzava felicità da tutti i pori.
“DAICHI. DOV’E’ DAICHI?”
“Ecco è proprio questo il problema.”
“Non c’è?”
“No no. C’è, è qui tra noi, solo che…”
“Solo che?”
“Misora-Chan, Daichi Onii-Chan è dietro la porta. Gliel’hai sbattuta in faccia quando l’hai aperta di scatto e ora ha perso i sensi.” Disse con tono allegro e vivace.
A quel punto la ragazza si girò e lì vide il ragazzo steso a terra con un rivolo di sangue che usciva dal naso e un principio di amnesia temporanea.
“Chi sono?…Dove sono?…Perché sono…”
“…Qui? Che copione visto e strarivisto. Bleah.”
L’ennesimo commento del procione dalla pelliccia appuntita.
“Oddio Daichi.” Si spaventò la rossa, prendendolo per le mani e sollevandolo in piedi.
“Come va tutto bene?”
“Eh insomma…”
“Gli hai scombussolato l’ordine dei pochi neuroni che aveva, ora valli a rimettere a posto.”
“KEBAB, TI FACCIO KEBAB RICCIO DI MER…”
Ma prima che potesse avventarsi verso Tenjik, Daichi fu afferrato da Misora.
Il ragazzo si voltò verso di lei, giusto in tempo di ricevere un caldo abbraccio.
“Grazie, sei un tesoro.”
Il volto del moro divenne inaspettatamente rosso, e non sapeva cosa fare se non grattarsi la nuca e ricambiare l’abbraccio della rossa.
“E mica è finita qui. Vieni Misora vieni.”
“sei invidioso? Vuoi abbracciarla anche tu eh vecchio porco?”
“MA CHE ABBRACCIO, C’è LA TORTA.”
A sentire la parola Torta, Misora corse subito a vederla.
Lo stupore raggiunse livelli inimmaginabili quando la vide.
Una bavarese di fragole a forma di…
“Ma questa torta ha la forma della mia faccia.”
“ESATTAMENTE, E PENSA CHE E’ STATO DAICHI A CUCINARLA. HA FATTO TUTTO DA SOLO.”
Sempre più stupita la ragazza si girò verso di lui.
Non ci voleva credere.
“Davvero l’hai fatta tu?”
Il ragazzo stava per risponderle con un sorriso, ma non poteva mettere in luce quel suo lato del carattere che odiava perché considerato da lui poco figo.
Quindi decise di tenere fede al suo orgoglio.
“Si sono stato io. E’ stata una passeggiata. Non c’è nulla che un figo come me non riesca a fare.” E qui il classico scatto col cellulare.
“Ad ogni modo questo è per te. È il mio regalo di compleanno.” Disse distogliendo lo sguardo e mettendo il broncio.
Ovviamente Daichi non sapeva recitare, e anche di fronte a quella faccia Misora aveva capito benissimo come stavano le cose.
Si avvicinò a lui, e gli girò delicatamente il viso, mettendo in mostra il lieve rossore sulle guance del moro.
“Grazie.”
La distanza tra i due diminuì di colpo, lasciando spazio a quello che era il loro primo bacio.
La reazione di Daichi però fu diversa da quella che Yuyuka e Tenjik si aspettavano.
Infatti il ragazzo dopo un minuto si staccò prepotentemente dalla ragazza, chinandosi a terra e fingendo conati di vomito.
“COFF COFF BLEEEARGH. CHE SCHIFOOOO.”
Inutile dire che la ragazza ci rimase molto male.
“BASTARDO. TI DO IL MIO PRIMO BACIO E TU TI METTI A VOMITARE? LO DICEVO IO CHE SEI ANCORA UN BAMBINO. PRENDI QUESTO, E QUESTO, E ANCHE QUEST’ALTRO.” Cominciò ad urlare la ragazza, riempiendo di calci il moro.
“Hanno ancora molto da imparare.”
Questo fu il commento in coro di Yuyuka e del riccio, che anche se erano stupiti dall’atteggiamento dei due Blazer, erano contenti di avere finalmente trovato un po’ di allegra compagnia.

Fine

LA PRIMA FIC SU BLAZER DRIVE E' MIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
che onore, e che bella che è vnuta, mi sono sganasciato a rileggerla XD.
vabbè ecco a voi un Daichi alle prese coi fornelli XD
fatemi sapere come ti sembra ;^) see ya
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Altro - anime/manga shounen / Vai alla pagina dell'autore: Andreatorinista