Fanfic su artisti musicali > Big Bang
Ricorda la storia  |      
Autore: B Rabbit    18/03/2015    0 recensioni
{ Ovviamente GRI }
Abbandonata su una poltrona cremisi, una marionetta di legno parlava in silenzio, facendo cigolare le giunzioni della mandibola.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: G-Dragon
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A










Just keep holding my hand



L’aria intorno a lui si contorceva, una madre in preda alle contrazioni, angosciata dai graffi striduli delle macchine fotografiche che illuminavano con vari baluginii lo sfondo dietro di loro – la parete di una scatola, il fondo di una bottiglia da cui non sarebbero mai usciti –.
Abbandonata su una poltrona cremisi, una marionetta di legno parlava in silenzio, facendo cigolare le giunzioni della mandibola: indossava un abito formale e un sorriso ondulava le sue labbra inflessibili. Essa parve fare una domanda e allungò il braccio rigido verso il buio, il vuoto pulsante in cui i fotografi vivevano. Il microfono brillò come una spada, in attesa di risposte e scontri.
Un ragazzo si alzò, facendo gemere la pelle nera della poltrona. Ji Yong posò lo sguardo su di lui e osservò la maschera diafana ridere e scherzare senza mutare espressione, un muro che celava il viso di un’ombra.
Altri due ragazzi si unirono al primo, sovrapponendo le loro parole mute agli scatti luminosi di gabbie e prigioni che si chiudevano.
La marionetta annuiva, scuotendo orizzontalmente l’ovale di legno; poi mosse il braccio verso destra – oppure sinistra –. Ji Yong capì di essere dinanzi al microfono, e in quel momento avvertì una strana pressione pigiare sul suo viso, fastidiosa come la grandine, la verità o le bugie: era la maschera a gravargli sulla pelle, gelandogli il volto con un fuoco asfissiante.
Notò gli sguardi dei compagni e gli occhi invisibili della marionetta su di sé. Abbassò il capo, ma prima di poter dire qualcosa, una mano carezzò la sua intrufolando le dita affusolate nelle sue.
Alzò la testa, Ji Yong, e con stupore intravide un mondo concreto affogare in due voragini scure e penetranti e reali, vere come il calore che piano lo lambiva senza scottarlo – un tepore dolce, gentile come gli occhi da cui era colato –. E in quegli specchi lucenti vide sorgere e prender forma un’emozione palpitante – essa acquistò un viso, linee stranamente familiari che Ji Yong sentì vicine a lui –.
Un’altra figura apparve in quel grattacielo di sogni, rendendo il sentimento solitario e incompreso finalmente ricambiato – il ragazzo vide le loro mani avvolgersi fra loro come la sua e quella di lui – e lo sarebbero state fino a che il ponte dei loro sguardi non fosse caduto –.
E mentre i moti d’animo volteggiavano nei loro teneri abbracci, rimanendo fermi sul terreno sicuro sotto di essi, Ji Yong notò un sorriso distendersi sul volto di lui, celato da quella porcellana bianca di apparenze e d'obblighi.



















Allora, questa storia è vagamente ispirata alla canzone Nirvana di Adam Lambert… e niente, non spiegherò nulla perché è nonsense e quindi lascio la vostra immaginazione libera.
A me piace miracolo!
Spero che sia piaciuta anche a voi. Grazie a tutti :3

Cloud ~

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Big Bang / Vai alla pagina dell'autore: B Rabbit