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Autore: adventury_in_lovely    18/03/2015    2 recensioni
Riley è una normale ragazzina che vive nel New Jersey, la sua vita però sraa stravolta quando per il suo quattordicesimo compleanno si trasferirà in Lapponia. per una viziata ragazzina, la dura vita nella natura potrà risultare difficile all'inizio, ma ci si abitua... E se poi si incontra Babbo Natale? E se Babbo Natale dovesse avere un imprevisto e non riuscire a consegnare i regali?? Beh, Riley all'opera !
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era tutto normalissimo fino al 25 settembre, il suo quattordicesimo compleanno. Riley era una classica ragazza americana che viveva con la sua famiglia in una villetta del New Jersey, almeno fino a che tutto non si stravolse.
Quella mattina Riley si era svegliata di buonora. Causa? Beh, era molto emozionata per l'avvento del suo compleanno ed era eccitata dall'idea dei regali che avrebbe trovato. Tra sbadigli e sbadigli, la neo-quattordicenne si alzò dal letto e corse con i piedi scalzi in cucina. 
-Riley!- si meravigliò suo padre.
-Così presto?- intervenne la madre. Frank e Meira erano due classici genitori americani abituati alla quotidiana pigrizia della figlia è quel giorno la solerzia di Riley li aveva stupiti. 
-Allora dove solo i regali?- a quella domanda, la vecchia prozia severa e rompiscatole si destò dal suo torpore e borbottò a bassa voce:
-Ma che ragazzina viziata...- Riley la ignorò abituata alla sua contrarietà, e proseguì a fissare il padre. 
-Ma guarda che impertinenza!- scherzò il padre, sollevò la figlia e la trasportò sul divano nonostante gli urletti e i movimenti per liberarsi parlassero chiaro: papà non mi trattare come una bimba di due anni. 
Dopo aver sopportato abbastanza le smancerie del padre, finalmente Riley ottenne la desiderata risposta. 
-In salotto tu andrai e li i regali troverai.- aver comunicate le "coordinate" dei regali con una filastrocca era la sciocca abitudine della famiglia Malpoy, e per quando Riley cominciasse a odiarla essa non decadeva. Così la ragazzina si diresse verso il salotto, e appena si trovò di fronte all'imponente portone di legno, tirò un profondo sospiro. I cardini ben oliati non produssero nessun rumore e filarono come un coltello nel burro, appena Riley si appoggiò sull'anta con tutto il suo peso. L'apertura della porta rivelò una grande stanza nascosta dalla penombra, solo un paio di candele accese sul tavolo. Riley corse ad aprire la serranda, in quanto, visto che soffriva un po' di claustrofobia, vedere la luce del sole la faceva sentire di più a proprio agio. Una volta che il salotto fu illuminato dai nascenti raggi, con sorpresa la ragazzina notò un'altissima catasta di regali dai variopinti incartamenti, adagiati sul pavimento, e a ognuno di essi era attaccato un cartellino. 
A Riley bastò leggere il primo e avvistare "alla nostra amata figliola..." per strappare il biglietto, uguale tutti gli anni (cosa che le faceva venire sempre il sospetto che non lo cambiassero) e procedere all'apertura dell'allettante pacco. Era il più piccolo, dato che Riley amava conservarsi i più grandi fino all'ultimo, ma non per questo, sembrava stupido. 
La ragazzina non poté contenere una nota di delusione quando scartando trovò un paio di calze marroni e guardò con sconcerto la madre che a sua volta la fissava con un ghigno, invitando a guardare dentro la pesante calza di lana. Riley, non sapendo che aspettarsi frugò con cautela dentro la calza, e quando le sue dita affusolate entrarono in contatto con una superficie fredda, il suo corpo venne attraversato da un tremolio di fibrillazione. Estrasse stralunata un nuovissimo IPhone 5s, per giunta come constatò lei felice, Gold! Tenendo in mano il suo nuovo telefono come fosse la più preziosa della gemme, abbracciò mamma Meira, l'evidente responsabile di quella piacevole e gradita sorpresa, poi continuò a scartare quei regali che le avrebbero portato tanta gioia. 
Venti minuti dopo...
Riley aveva appena finito di scartare il penultimo regalo e si accingeva ad aprire il più grande con a fianco il nuovo IPhone 5s Gold, un meraviglioso IPad Air 2, il top Abercrombie che aveva tanto desiderato, un paio di Converse bianche come il latte, l'enorme peluche di un Minion (che la superava in grandezza), la collanina con il cuore spezzato di cristallo (da conservare per quando avrà trovato il 'grande amore'), l'ultimo disco di Fedez e dei fantastici orecchini a forma di pinguino. 
Riley si avvicinò con lentezza e quasi con timore all'enorme pacco che aveva davanti a sè. Aveva la sensazione che di tanto in tanto esso tremolasse, ma attribuì il fenomeno paranormale all'emozione che probabilmente le giocava brutti scherzi. Sciolse con la delicatezza che accompagnava in occhi movimenti, lo spesso nastro di raso rosa che cingeva con un abbraccio materno uno scatolone di cartone con disegnati degli orsetti. Poi poggiò le mani ai bordi del pesante coperchio e lo sollevò. Un'espressione di stupore e gioia si dipinse sul suo viso quando  dallo scatolone le saltò in grembo un tenero cagnolino. Il cavalier King, o meglio la cavalier King, bianco e miele cominciò, giocherellona, a leccare la nostra Riley, che prese a rotolarsi a terra abbracciando la cucciola. Meira e Frank osservavano la scena dalla soglia della porta, e con felicità vedevano la figlia piangere dalla gioia. Mentre la prozia Melly borbottava:
-Peli in casa, ora... Peli e bava dappertutto...- nessuno si curava di lei e Riley, rialzatasi dal freddo pavimento, continuava a piangere, ma tra le lacrime di gioia le venne un sospetto:
-Scusa papi... Tutto d'un colpo mi regalate i desideri di una vita... Non è che mi dovete dire qualcosa?!- la ragazzina alzò un sopracciglio, mentre il padre avvampava in viso. Balbettò qualcosa di sconnesso, poi si sfilò carte dalla tasca e le porse a Riley.
-Ehm... cioè... È, volendolo chiamare così, un altro regalo.- sospirò, poi sottovoce preoccupato aggiunse:
-Ti prego non ci uccidere!- 
Riley osservò pacata varie foto di neve. Immense distese di neve. Solo e solo neve. Una capanna, circondata dalla neve. Poi neve, neve e neve. Troppa neve. Il polo Nord era rappresentato. Riley non capiva, poi lo vide. Contratto di trasferimento. Accanto una foto di una casetta in mezzo a immense distese di neve. Poi contratto di vendita di una casa in New Jersey
infine tre biglietti aerei di sola andata. Sconvolta Riley sbottò:
-Cos'è? Uno scherzo?!- il padre sorrise:
-No, è la Lapponia!-
   
 
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