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Autore: YanginRuya    18/03/2015    2 recensioni
In un mondo dove esseri umani e creature soprannaturali vivono a stretto contatto, indifferenti all’esistenza di creature uguali a loro ma diverse, la popolazione vive in pace con se stessa.
Due ragazze con un’amicizia destinata a durare per sempre; ma è veramente solo un’amicizia molto profonda? O c’è qualcosa di più?
Due amiche legate nel profondo, tanto unite quanto diverse: una il capo di una banda di ragazzi con la passione per le corse in moto e con un enorme peso sulle spalle...l'altra l'amica del cuore che organizza sfilate a scuola e che non conosce veramente tutto sulla migliore amica...Buio e Luce.
La vendetta di un gruppo rivale, una sfida: la vita dell' amica in cambio di quella della sua banda.
Un modo per salvare entrambi.
Un atto di fiducia che supera l'inimmaginabile.
* * * * * *
Devo ammettere che sta storia è venuta fuori paragonando me è la mia solare amica a Naruto e Sa'ske (non vi dico chi è chi)...credo ci fosse anche Merlin e Arthur in mezzo al discorso.
(Ho messo m-preg tra le avvertenze, perché effettivamente ci sono dei personaggi figli di due uomini, ma la cosa non viene trattata, solo accennata)
Genere: Azione, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Mpreg
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Prologo

 
L’amicizia tra Luce e Buio poteva dirsi voluta dal destino: nate lo stesso giorno a pochi secondi di distanza (difficilmente si scoprì che era nata prima Buio), mentre le loro madri condividevano la camera dell'ospedale.
Nomi opposti, come opposti erano il loro carattere e il loro aspetto.
 
Luce era un tipo allegro e solare sin dalla nascita, quando aveva informato il mondo della sua nascita con un pianto degno di nota.
I suoi capelli biondi ricordavano il sole d'estate, i suoi occhi azzurri il cielo limpido senza nuvole e la sua pelle liscia coloro biscotto, ricordava il grano maturo.
Sin dai suoi primi giorni, aveva estraniato un carattere espansivo e sempre sorridente.
Crescendo, il suo carattere non poté che migliorare: faceva amicizia con tutti ed era sempre la ben voluta.
 
Buio, al contrario, era un tipo chiuso e tenebroso, così tanto che alla sua nascita, spaventò un po' tutti: neanche un vagito, per giorni.
Capelli neri come la pece, occhi così scuri che non si distingueva l'iride dalla pupilla e la pelle così chiara che sembrava bianca.
Il suo aspetto e il suo comportamento, erano riusciti a intimorire anche i medici, ma non la madre.
Miko non assomigliava molto alla figlia: capelli castani e occhi verdi; portando chi le vedeva a pensare che la bambina avesse preso dal padre che come quello di Luce, non si era mai fatto vedere.
La donna non si era stupita del comportamento della figlia: "Ti vorrò sempre e comunque bene...qualunque cosa tu decida di diventare!"; ne lei ne la madre di Luce, Shina, negarono mai di aver visto gli occhi neri della bambina, brillare di riflessi rossi.
Il suo carattere poté solo che peggiorare: era raro sentirla parlare, se non quando rispondeva con monosillabi o con versi di disprezzo e/o tutte le altre parole, ma ancora più raro, era vederla sorridere.
Buio aveva sempre uno sguardo impassibile, privo di sentimenti sul viso perlaceo, che s'illuminava appena, mostrando un ghigno compiaciuto quando Luce le s'incollava alle spalle.
 
Diverse come il sole e la luna, il giorno e la notte, la "luce" e il "buio"; tanto diverse quanto unite e inseparabili, come due facce della stessa medaglia: una non poteva essere senza l'altra.
Luce poteva frequentare chiunque, ma se c'era la migliore amica nei paraggi, abbandonava tutti per starle vicino; allo stesso modo, Buio si cimentava quasi in una conversazione e ghignava divertita più del solito, solo quando era in compagnia dell'amica.
 
Crescendo poi, svilupparono interessi molto differenti: Luce una passione sfrenata per la moda, Buio per i motori.
I loro diversi interessi non aveva mai causato problemi: la mora accompagnava spesso e volentieri la bionda a fare shopping e la bionda passava anche interi pomeriggi nell'officina vicino a casa di Buio, mentre la ragazza si divertiva a smontare, rimontare e riparare motori, pezzi vari, ma soprattutto moto che il padrone le affidava.
 
*  *  *  *  *  *  *  *  *  *  *
 
Luce capì che l'amica non fosse umana in un giorno di pioggia, un "Giorno officina".
Buio era come al suo solito a trafficare su un motore di una vecchia macchina, mentre la bionda stava studiando scienze con un pacco di pop-corn in grembo.
 
Anche per quanto riguardava lo studio erano diverse, prendevano sempre voti alti entrambe, ma se Luce passava la maggior parte del tempo che stava in officina con la mora sui libri, l'altra non li aveva mai aperti.
 
Era la fine di maggio e da li a un mese ci sarebbero stati gli esami di terza media.
- Jack metti in moto la macchina?! - chiese Buio urlando verso il fondo dell'officina.
Un bel ragazzo biondo di un paio d'anni più grande di loro, uscì da dietro un mucchio di scaffali: il figlio del capo.
Jack frequentava la seconda superiore del professionale della loro città: corso meccanico.
Il ragazzo si avvicinò velocemente, salendo in auto e girando le chiavi nel quadro.
Il motore dell'auto cominciò a girare, producendo uno strano rumore di sottofondo.
Distratta da quel suono, Luce distolse la sua attenzione dal libro, portando il suo sguardo su Jack al volante e poi su Buio che, con le mani appoggiate sul cofano, aveva tutti i sensi allerta per individuare il problema.
La bionda fermò di colpo il movimento del braccio, con i pop che stava portando alla bocca, per fissare affascinata ma anche un pochino spaventata la migliore amica: Buio aveva gli occhi brillanti di rosso.
Nel giro di mezz'ora, il motore della macchina sembrava appena uscito dalla fabbrica.
Da quel giorno, Luce ebbe un occhio in più per l'amica: ogni volta che si concentrava su un pezzo di motore particolarmente ostile, i suoi occhi brillavano.
 
Passarono due anni da quel primo giorno, ma la ragazza bionda, non trovò mai il coraggio di chiedere spiegazioni all'amica.
In quei due anni successero molte cose, prima fra tutte: Luce e Buio erano entrate alle superiori.
Niente da stupirsi quando la ragazza bionda si iscrisse al corso di moda e la mora a quello di meccanica.
Frequentando due compagnie diverse, ci fu chi pensò che si sarebbero allontanate un pochino e invece, le due ragazze distrussero ogni aspettativa, creandosi ciascuna un gruppo stretto di amici e unendo il tutto in un grande “branco”; così la ragazza mora piaceva riferirsi ai due gruppi uniti.
Il perché avesse scelto quel nome non era un mistero, visto che quattro dei suoi ragazzi erano mezzi animali e due amiche di Luce erano rispettivamente una fata e una ninfa, ma non tutti avevano rivelato la propria natura soprannaturale e a nessuno dava fastidio.
Anche se qualcuno era umano, sembravano sempre e comunque degli animali, a parte le ragazze: - Siete un branco di animali! - ripeteva Buio alla sua banda.
 
Luce si era avvicinata a tre ragazze che come lei avevano il sogno di aprire un atelier tutto loro: si misero in "società".
 
Buio, dopo aver preso la patente per la moto, aveva riunito i ragazzi del quartiere e quelli che nel corso con lei avevano la passione per le moto e le corse.
Praticamente aveva creato una banda di una decina di ragazzi molto sexy che adoravano il grasso dei motori, l'odore di benzina e il rombo del motore sotto al sedere.
In oltre, la ragazza mora, era stata regolarmene assunta nell'officina sotto casa sua e vederla discutere con una chiave inglese n.20 in mano contro Jack perché aveva sbagliato a consegnarle la chiave, dava l'impressione di vedere una vecchia coppia sposata.
Senza contare che il biondo era il secondo in capo all'interno della banda.
 
*  *  *  *  *  *  *  *  *  *  *
 
Durante l'estate del secondo anno di superiori, le amiche di Luce si fidanzarono con un ragazzo della banda di teppistelli/motociclisti/sexy, così anche la ragazza bionda decise di rivelare agli altri del pack la sua relazione con John, il cugino "tanto muscoloso e senza cervello quanto dolce e carino" di Jack, anche lui membro del branco.
Quell'ultima rivelazione, Buio non la prese tanto bene, e cominciarono a girare scommesse all'interno del pack su QUANDO e COME Jack avesse chiesto la mano del suo capo.
 
Durante la stessa estate, si svolse la decima edizione di "Piloti del MGP per un giorno", organizzata dallo stesso MGP per dare la possibilità a vari gruppi di ragazzi di provare la sensazione di scendere in pista e magari trovare qualche nuova stella.
Non mancavano di certo i vari incidenti e le piccole risse tra i vari partecipanti, ma per fortuna, nessuno si era mai fatto veramente male.
L’estate precedente, la banda di Buoi debuttò arrivando seconda; al primo posto arrivò una gruppo di teppisti figli di yakuza: la banda di Yamiko Yami.
Tutti sapevano, organizzatori e partecipanti, che la causa dei vari incidenti erano loro, ma nessuno aveva trovato il coraggio di mettergli i piedi in testa.
 
Quell'estate, i ragazzi della banda di Buio, spronati dalle proprie ragazze, diedero il meglio di loro vincendo il primo posto, mentre il loro capo e John mettevano i bastoni tra le ruote dei giovani yakuza.
Con gran "rabbia e rancore" da parte della banda di “malviventi”, ma con gioia per tutti gli altri, l'organizzazione ricevette le prove sufficienti per squalificare il gruppo mafioso dalla competizione.
Stranamente non ci furono ripercussioni da parte della yakuza stessa.
 
In seguito, un John un po' brillo rivelò al branco che Buio aveva fatto un patto con il capo della famiglia di yakuza della zona: il padre di Yami.
Lo stesso giorno, qualcuno venne a reclamare vendetta infrangendo la vetrina dell’officina con un grosso sasso che causò una discussione non indifferente tra Luce e Buio.
Quella notte, sulla strada del ritorno, più di un ragazzo non arrivò mai nel suo letto!





Angolo per me
Recensite pure, non sono così pigra da non ringraziarvi della vostra perdita di tempo.
Un giorno, m'immaginai una sfida in moto come regolazione di conti tra due bande, ma non mi diceva niente.
Il giorno dopo mi venne in mente un monologo figo da parte della nipote di due angeli, maschi.
Il terzo giorno è risuscitato secondo le scritture e ha deciso di unire le due cose, che vi assicuro compariranno più avanti.
Il difficile è stato trovare un prequel che spiegasse la ragione del conflitto e un qualcosa di plausibile al monolo figo.
Purtoppo questa storia non è prorpio lontanamente vicino alla fine, nonostante siano si e no quattro capitoli.
Spero vi piaccia e che non sia troppo confusionaria, ma io scrivo quello che sento e purtoppo ho molti pensieri confusi nella testa.

 
  
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