Aprile
Il cielo piange,
riversa le sue lacrime sulla terra riarsa,
rinfresca gli esili arboscelli e la prima erbetta.
Pel cortile, quatto quatto, s’aggira
Un micino oramai bagnato.
Miagolando nell’attonito silenzio,
interrotto dall’intercalare ovattato delle gocce
sulle lamiere, ridesta i miei pensieri
riportandomi, confusamente, a te.
Greve è il rimpianto di non averti saputo amare
Ed ora che ho presenti i miei sentimenti
Ad accoglierti v’è un volto che non è il mio.
Ed osservo distratta il paesaggio
Volgendo gli occhi all’insù,
verso la bianca coltre luminescente,
sopraffatta dall’inquietudine di averti.
Il cielo piange, e me con lui.