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Autore: kbonny    19/03/2015    3 recensioni
A volte nella tua vita accadono cose che non puoi minimamente immaginare o prevedere. Cose che la vita può sconvolgertela, ma anche cambiartela, migliorarla, renderla unica e meravigliosa.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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Fu così che si ritrovarono sedute sul tappeto del soggiorno, come ultimamente molto spesso accadeva.
Kate prese un profondo respiro:- Emily…ti ho taciuto quello che sto per dirti perché pensavo fosse troppo da sopportare. Hai avuto così tante scosse emotive, che non mi sembrava il caso di aggravare. Ora le circostanze mi pongono nella condizione di raccontartelo, ma non te l’avrei tenuto nascosto…pian piano…avresti saputo-
Emily la osservava con sguardo attento, l’espressione seria e concentrata, tanto che Kate, per una frazione di secondo, si sentì quasi a disagio.
- Quando…quando ti ho detto che la mamma è stata….è stata uccisa per caso….beh…ecco…non è andata proprio così-
- Che vuoi dire?- domandò subito la sorella.
Kate cercò un contatto con lei,unendo le loro mani: - E’ stata uccisa…volutamente - confessò non riuscendo a guardarla negli occhi- Quando l’hanno trovata, sembrava davvero fosse stata vittima innocente di una rissa fra gang, per cui il caso è stato archiviato per mancanza di prove, e il colpevole non è mai stato trovato.-
- E’ per questo che sei diventata un poliziotto?- domandò ancora Emily.-Volevi sapere com’erano andate veramente le cose?-
La detective annuì. –Non ho mai creduto a quella storia. Ho mollato gli studi in legge e ho fatto domanda per l’accademia. Sapevo che l’unico modo per poter esaminare i fascicoli e le prove del caso, era averne accesso diretto. Quando ho messo piede al distretto con la divisa ho, in un certo senso, avuto carta bianca. Ho seguito alcune piste, indagando per i fatti miei, e come sospettavo, dietro il suo omicidio c’è qualcosa di più grosso.-
- Ma non ne sei mai venuta a capo- concluse Emily.
Kate scosse la testa – No, non ancora. Sai, quando segui un caso di omicidio, non è come nei film che il colpevole lo si trova in un battibaleno nel giro due o tre giorni. Sono anni che ci lavoro, e non ho ancora chiuso il cerchio.-
-Come…come hai fatto ad andare avanti?- le domandò Emily- Voglio dire, avere ogni mezzo a tua disposizione, e non concludere niente-
-E’ il senso di giustizia- spiegò Kate. –Quando seguo un caso, mi metto sempre dalla parte di chi ha subito la perdita. Spesso verrebbe voglia di trovare il colpevole e massacrarlo di botte, farlo penare finchè non esala l’ultimo respiro. Io credo però che chiuderlo in cella e gettare la chiave, sia la giusta conclusione. Questa è la vera giustizia, così la penso io, e così credeva anche la mamma.-
Ci furono alcuni istanti di silenzio.
-Kate…vorrei vedere le tue ricerche.-
-Come scusa?- si stupì Kate  alzando la testa di scatto, colta in contropiede.
-Si…insomma…le indagini che hai fatto sull’omicidio della mamma. Vorrei sapere cos’hai scoperto e capire anche io perché è stata uccisa-
Kate scosse la testa con energia –No, Emily. Mi dispiace. Non posso-
-Non puoi…o non vuoi?-
La detective non rispose esitando.
-Avanti Kate, potrei esserti utile. Potrei aiutarti ad indagare, come fa Rick con te. Forse un cervello in più ci aiuterà a trovare il colpevole-
-Emily, no. Non voglio coinvolgerti in questa storia- chiarì categorica Kate alzandosi in piedi.
-Sono già coinvolta! Ti prego, permettimi di darti una mano- insistette Emily seguendo i suoi movimenti.
-No!-
Emily la osservò -Mi stai nascondendo qualcos’altro, vero?-
-Emy, ascolta- tentò di farla ragionare la detective posandole le mani sulle spalle e addolcendo il dono –E’ troppo pericoloso. Stanne fuori.-
La giovane sbuffò irritata, levandosi di dosso le mani di Kate: -Perché continuate a trattarmi così?- chiese esasperata. –Non ce la faccio più. Tutti queste bugie, questi silenzi, questi…questi  segreti. Sto impazzendo- confessò passandosi le dita fra i capelli tentando allo stesso modo di calmarsi ed esprimersi come voleva –Lo so che tu, papà e chi mi sta attorno, lo state facendo per me, per non mettermi psicologicamente ko. Lo capisco e lo apprezzo, e vi adoro per questo e per tutte le premure che avete nei miei confronti…..però Kate….mettiti nei miei panni! …tu cosa…cosa faresti al posto mio?- sputò fuori tutto d’un fiato.
La detective deglutì “Probabilmente, farei molto di peggio” si trovò a pensare. Passarono alcuni interminabili minuti a fissarsi, finchè Kate si voltò appena dirigendosi verso lo studio. Emily, fu assalita dalla collera, e stava per ribattere al suo comportamento, quando la detective si voltò di scatto.
-Promettimi solo che non agirai, farai o prenderai iniziative senza di me- disse in tono serio e pacato concentrata sui suoi occhi.
-Ma cosa…?- obiettò Emily aggrottando la fronte stupita senza capire.
-Emily, PROMETTIMELO!- le ordinò Kate- Altrimenti, quella è la porta- pronunciò dura indicando l’uscita.
Emily quasi si pentì di aver insistito tanto, perché se Kate le aveva posto quella condizione, significava che le cose erano molto più gravi di quanto potesse minimamente immaginare.
Sostenne lo sguardo della sorella maggiore, e annuì altrettanto seria –Te lo prometto!-
Kate attese un paio di secondi come ad accertarsi da un lato che quel che stava per fare era la cosa giusta, e dall'altro che Emily mantenesse la parola data.
Confidando in ciò allungò le braccia alla finestra e aprì le ante di legno della sua bacheca personale. 
  
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