Lo senti, l'avvicinarsi dell'Apocalisse?

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Walter ricordava quell'unico libro illustrato che poteva leggere da bambino, l'unico libro che la madre avesse mai comprato, peraltro…ed era un manuale di cucina, di quelli vecchio stile, americano doc. E lo stesso valeva per la donna in copertina: bionda, capelli raccolti con cura in un'ordinata pettinatura che terminava in spirali di boccoli perfetti. Sempre sorridente. Aveva forme da sogno, non era sfatta come la madre, che nonostante la povertà in cui erano costretti non aveva mai perso il grasso accumulato durante la gravidanza e aveva sempre il ventre gonfio di alcool, la spallina del reggiseno che penzolava pigramente su un solo braccio, i capelli perennemente scompigliati da mani sconosciute e i muscoli flaccidi. E quelle lentiggini che poi aveva stampato anche su di lui fin dalla nascita, come un marchio di fabbrica. Walter odiava il suo viso. Era brutto, dicevano. Quelli coi capelli rossi avevano il diavolo dentro. Avrebbe tanto voluto graffiarsi la faccia fino a diventare irriconoscibile. Tuttavia, tranne nel caso in cui l'avessero fatto arrabbiare, Walter Kovacs si ripromise di essere sempre educato e, per quanto poteva permettersi, gentile, con gli altri compagni dell'istituto in cui l'avevano trasferito. E c'era riuscito, ad integrarsi. C'era riuscito, a diventare un cittadino normale. Ma non aveva dimenticato. Il marchio era ancora lì, e se lo sarebbe portato dietro a vita. Quel volto…avrebbe potuto diventare un'ottima copertura. E sarebbe stato inattaccabile. Un lupo travestito da agnello, venuto al mondo per cibarsi del male che infesta la società.

La bella signora in copertina lo guardava sfoggiando due file di denti bianchissimi, i grandi occhi azzurri leggermente socchiusi nell'atto del riso, il grembiule infiocchettato stretto su una vita invidiabile, la grande gonna a pieghe sospesa nel tempo quando ancora era leggermente sollevata. Ma era lunga, e faceva intravedere solo i polpacci, dando alla figura della donna un che di puro ed elegante. Anche se i capelli erano raccolti, Walter li aveva sempre immaginati lunghi e fluenti, almeno fino a metà schiena. Classica, come la Coca Cola nella bottiglia di vetro verde, come i fagioli in scatola o le zollette di zucchero confezionate una ad una. Americana. E anche se lo era anche lei, non si somigliavano, pensava. Tranne per il colore dei capelli, e forse anche per il fisico, non ci assomigliava per niente. Dov'era quella grazia? Probabilmente non sapeva nemmeno cucinare, si diceva mentre osservava la torta di mele che la raggiante signorina sul vecchio libro mostrava orgogliosa. E allora perché...?

Perché...