Fanfic su attori > Cast Skins
Segui la storia  |       
Autore: SecretRadley    20/03/2015    0 recensioni
Save me from my self, don't let me drown.
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-Mi hai mentito.-
-No, Ellie ti sbagli. Lei non è mia madre e se vuoi te lo dimostro.-dice lui. Io annuisco e mi faccio accompagnare da lui in una stanza della grande casa. Lui fruga nell'armadio ed io mi guardo intorno: Diversi quadri sono appesi, ci sono foreste disegnate nella maggior parte e sono davvero macabri. Non so perchè mi fossi fidata di Ethan, dicendogli anche una cosa che non avevo detto neanche alla polizia.
-Eccole. Ora seguimi, non sarà un viaggio tanto lungo.-dice ed io lo seguo.
-Cosa? vuoi prendere la macchina di tuo padre?-gli chiedo e dalla sua faccia sembra convinto, come se io non dovessi avere paura, ma ce l'ho ed è molta.
-Mio zio non si arrabbierà.-dice e mi fa entrare in quella macchina. Non -so se fidarmi davvero dopo quello che mi ha detto sui suoi genitori e le bugie non so davvero a chi credere, di chi mi devo fidare? Non posso sempre fidarmi solo di me stessa.
-Dove stiamo andando?-gli chiedo. 
-In ospedale.-dice lui, non credo sia adatto rispondere, anche se sinceramente non vorrei "se fosse vero" vedere suo fratello o i suoi genitori coricati in un lettino di ospedale. 
-Puoi aspettarmi un attimo in macchina? devo scendere per prendere un ultima cosa.-dice ed io annuisco. Lo guardo mentre compra dei fiori. Non sarebbe proprio il momento adatto per dei fiori ma in ogni caso glielo dirò quando risalirà in macchina. Cammina velocemente verso la macchina, apre lo sportello ed entra. Lascia i fiori sulle mie gambe, sono girasoli, sono molto graziosi.
-Credo non fosse il caso di comprare dei fiori Ethan.-dico guardandolo.
-Li compro ogni volta che vado a trovare mia madre. Sono di plastica.-dice lui tenendo gli occhi fissi sulla strada. Ormai eravamo vicini all'ospedale, lui girò lo sguardo solo un attimo ad un semaforo, mi scrutò per bene per poi riposare gli occhi sulla strada.
-Cerco Lara Cavanaugh.-dice Ethan alla signora dietro al bancone.-------
-Te la posso far vedere ma l'orario delle visite è terminato.-dice la signora.
-Okay, Grazie.-dice e mi prende la mano. Sussulto a quel contatto. Andiamo verso l'ascensore e quando clicca il pulsante del piano 3 mi lascia la mano.
-Sei okay?-gli chiedo
-Ehy, Ethan tutto bene?-provo a fargli delle domande ma non mi risponde sembra perso in altro. Sta pensando ad altro o forse non va tutto bene, forse non vorrebbe essere qui, forse non vorrebbe vedere la madre in queste condizioni.
Entriamo in una camera, lui mette i fiori in un vaso affianco al letto in cui coricata c'è una donna sui 40 anni non saprei dire esattemente. Molte cicatrici si vedono sul suo viso e non oso immaginare quante altre sul resto del corpo
-I medici dicono che mio fratello si sveglierà presto.-dice Ethan. Io lo guardo, tiene la mano di sua madre e inizia a mancarmi ancora di più Chicago. Ma più che Chicago, la mia migliore amica, e tutti i miei amici di Chicago.
-Possiamo andarcene?-gli chiedo.
-Si-lui mi prende per mano e mi porta verso l'ascensore come prima, solo che questa volta non mi lascia andare, dal suo viso si vede il bisogno dei suoi genitori o semplicemente un pò di affetto da qualcuno. Facendo finta di grattarmi la nuca gli lascio la mano ma quando la mia mano scende dinuovo le nostre mani si intrecciano
Lui mi guarda e si avvicina a me lentamente.
-Mi dispiace. Non sai quanto. Solo che non pensavo fosse così grave.-dico e passo la mia mano fredda sulla sua guancia rosa.
Siamo arrivati al piano terra e dobbiamo dirigersi verso l'uscita.
Usciamo dell'ascensore. Arriviamo in macchina e come non detto non so cosa dirgli.
-Mio zio mi ha detto che stasera per farti ambientare nel quartiere ti devo portare ad una festa della scuola, tu vuoi andarci?-io annuisco perchè di parlare non mi va molto in questo momento, sono ancora sotto shock per la madre.
Arriviamo a casa e mi fa scendere dalla macchina.
Entriamo in casa e ne i suoi zii ne mia madre sono in casa. Vado verso la mia camera senza dire una parola.
-Ehy.-dice lui riprendendomi 
-Si?-dico
-Preparati, fra un ora devi essere pronta.-io annuisco e lui va in camera sua. Vado in camera mia e preparo. 
Mi trucco come mio solito, indosso un leggins nero e sopra una felpa lunga e larga che era di Freddie, nessuno mi può separare da questa felpa, non la ho mai lavata da quando me la ha data "in prestito"

----------------------------------------------------------
-Hai ancora quella felpa?-mi chiede Ivy
-Si, non immagini quanto io la ami, quanto io abbia sentito la mancanza di Freddie, di Chicago e di tutto ciò che avevo prima di trasferirmi a Los Angeles, lì restavano solo i miei ricordi ed Ethan che era pronto a proteggermi ed a difendermi in ogni momento.-
-Quando mi hai fatto vedere Ethan pensavo fosse uno strano montato per via di tutti i tatuaggi, ma per come parli di lui sembra un ragazzo dolcissimo.-
-E lo è-dico
---------------------------------------------------------

Faccio due treccie con i miei capelli marrone scuro. Indosso delle Vans ai piedi e scendo le scale. Ormai erano passati 45 minuti ed io dovevo essere in salotto ad aspettarlo, ma era davanti a me. Stupendo, era davvero bello guardare il suo viso e i suoi bei lineamenti. In particolare adoro il suo tatuaggio affianco all'occhio: tre puntini, lo rende più attraente e particolare. 
-Ti dona questo tatuaggio.-dico toccando i tre puntini.
-Grazie.-dice 
-Tu non hai nessun tatuaggio?-mi chiede.
-Si uno ce l'ho anche io.-dico e salendo in macchina insieme a lui.
-Dove?-mi chiede. Non credo di volerglielo dire, è un tatuaggio privato. E' un tatuaggio davvero importante per me, non sa neanche mia madre che mi sono fatta questo tatuaggio, ma credo di potermi fidare di lui.
-Sulla pancia.-glielo dico, sotto il suo sguardo attento non riesco a trovare molte scappatoglie.
-Me lo fai vedere?-non ho intenzione di farglielo vedere.
-No, non sa neanche mia madre di questo tatuaggio, lo ho visto solo io ed il mio migliore amico.-dico ricordando quando io e Freddie abbiamo marinato la scuola per farci lo stesso tatuaggio.
-Un amico speciale?-chiede, ma si sbaglia completamente, Freddie era davvero un ragazzo con cui sarei stata molto volentieri ma proprio non era il ragazzo che faceva per le ragazze.
-No era troppo impegnato a guardare il culo dei maschi.-lui scoppia a ridere e sussurra un "scusa" alla fine della sua risata.
Arriviamo in una grande casa, da cui rimbomba un rumore classico da discoteca. Ethan mi fa scendere dalla macchina e entriamo dentro la casa.
Lui saluta dei ragazzi  e io gli resto accanto per non perdermi.
-Stai attenta.-dice per poi sparire tra la folla.
Ragazze che pomiciano, ragazzi ubriachi...decido di ritirarmi. Rubo una bottiglia di Vodka e vado in giardino, mi siedo su di una panca e bevo, brucia ma è sopportabile.
-Ehy.-dice un ragazzo avvicinandosi. Io lo guardo da testa a piedi, è sobrio. Si siede vicino a me.
-Luke.-mi porge la mano ed io la stringo.
-Ellie.-dico.
-Davvero? Cioè sei Ellie Hughes?-mi chiede
-Si, perchè?-dice
-Si parla in tutta la scuola di te, dicono che sei una ragazza misteriosa, dark e che non ti piace parlare con la gente, alcuni dicono che hai avuto un brutto passato, che sei brusca con tutti...non so in questa scuola dicono tante cazzate.-dice 
-Nessuna di queste cose è vera, si non parlo molto, e la mia migliore amica è in coma a Chicago e sono sociale quando voglio.-dico
Mi bacia la guancia e ciò mi fa arrossire.
-Come va?-mi ha sorpreso. E' una domanda che non mi fanno da 4 mesi e mezzo fa.
-Non lo so.-affermo. Sinceramente non sto bene, e non sto neanche male. 
Mi abbraccia e quell'abbraccio sembrava così sincero che mi ha davvero colpita.
-Non ti conosco Ellie, tutto quello che so di te è che sei triste.-mi mancava un abbraccio, avrei bisogno di quell'affetto da mia madre, ma è troppo impegnata a pensare a se stessa. Mio padre non c'è più ed è questo che ha cambiato mia madre, prima era molto più affettuosa.

Lui beve l'ultimo sorso di vodka, siamo entrambi ubriachi, ci abbracciamo e raccontiamo a vicenda delle nostre sventure, coricati su un lettino per spiaggia messo nel giardino di questa grande casa che ospita una festa. 
Mi giro e guardo Ethan, lui parla con un gruppo di ragazzi e ragazze. Mi guarda ed io guardo da un altra parte, Luke.
Luke mi abbraccia da dietro accarezzandomi la vita con una mano, e la schiena con l'altra, mi sta facendo rilassare, vuole che io mi senti a mio agio. Gli accarezzo la guancia, lui mi lascia teneri baci sul collo per poi salire sempre di più. Non comando più io il mio corpo è come se non stessi più facendo niente io, come quando entri in una stanza e ti dimentichi il motivo per cui ci sei entrato, per scherzare dicono che sia Dio che gioca a TheSims ed h annullato la tua azione, ecco nel mio caso è come se il mio corpo fosse comandato da un altra persona.
-Vieni.-mi sussurra Luke all'orecchio, mi prende per mano e mi aiuta ad alzarmi. Incrociamo Ethan che mi ferma per un braccio.
-Dove state andando?-chiede più a Luke che a me.
-Io a casa volevo solo salutarla.-dice e lascia una pacca sulla spalla di Ethan e io e Luke usciamo dalla casa, da dove io ed Ethan siamo entrati.
-Ci vediamo domani a scuola, okay?-Non voglio stare da sola.
-Okay.-appena pronuncio l'ultima lettera mi sorprende e mi lascia un leggero bacio a fior di labbra. 
Posso giurare che non me lo sarei mai aspettata.
Entro dentro e mi dirigo alla tavola dove è rimasta una bottiglia di vodka, la mia intenzione era quella di bere un'altro pò di vodka, ma qualcuno mi ferma, non riesco a liberarmi della mano della persona che mi blocca
-Lasciami.-dico
-No, dobbiamo tornare a casa.-dice Ethan. 
-Ma io volevo ancora un bicchierino!-dico, ma non reggo più.
-No non lo vuoi.-dice Ethan
-Sicuro?-cercai di fissarlo nel modo più brutto che riuscissi a fare, ma con Ethan era impossibile fare sguardi macabri o lugubri, lui interpretava ogni mio sguardo nello stesso modo che avrebbe fatto una mia copia. Mi trascino nel senso della parola, io mi tenevo alle sue spalle e cercavo di camminare ma le mie gambe tremavano e non reggevano più.
Usciamo da quella casa e lui mi fa accomodare sul sedile davanti della macchina dello zio. 
-Non capisco il motivo del tuo ubriacarsi Ellie. Sono arrabbiato con te, non sai quanto!-sorrisi a quell'affermazione.
-Sono stanca.-dico, lui mi fissò per qualche istante poi puntò gli occhi sulla strada.
Arrivammo a casa, lui mi prese inbraccio e mi portò in camera mia.
-Ora sei troppo stanca per spiegarmi perchè ti sei ubriacata.-dice Ethan
-Quando ti ho detto che ero stanca non era perchè volevo dormire, Ethan.-dico
-Buonanotte.-disse Ethan prima di lasciarmi da sola con l'oscurità che inondava la camera.
Di nuovo sola.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Skins / Vai alla pagina dell'autore: SecretRadley