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Autore: _Anto    20/03/2015    2 recensioni
«"Questo è un po' azzardato, amico. Non ci conosciamo nemmeno ma io andrò a questo concerto e sento che dopo che l'episodio sarà andato in onda non saremo più in grado di uscire molto in pubblico. Sarebbe strano... quindi uhm, vuoi venire?"
E che il suo cuore sia benedetto, lui venne con me.»
Chris e Darren si riuniscono insieme al resto del cast per guardare insieme gli ultimi due episodi di Glee e mentre sullo schermo scorrono le ultime scene del telefilm, i due ripercorrono insieme i ricordi del loro primo appuntamento.
Genere: Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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«Volevo davvero avere la possibilità di pranzare con lui o qualcosa di simile. Magari mi avrebbe parlato del suo personaggio, scoprire qualcosa, sai? Se dovevamo farlo, dovevo essere educato! Quella sera dovevo vedere Sutton Foster esibirsi. E quindi eccomi, avevo appena incontrato Chris Colfer per la prima volta, e gli chiesi "Questo è un po' azzardato, amico. Non ci conosciamo nemmeno ma io andrò a questo concerto e sento che dopo che l'episodio sarà andato in onda non saremo più in grado di uscire molto in pubblico. Sarebbe strano... quindi uhm, vuoi venire?"
E che il suo cuore sia benedetto, lui venne con me.»
- Darren Criss.

 

Chris era più bello del solito quella sera.
Darren pensava questo ogni singola volta che lo vedeva, e non perché le volte scorse fosse meno bello, anzi – Chris riusciva a sembrare perfetto a tal punto da fargli pensare “ehi, voglio proprio vedere se la prossima volta riesci di nuovo a stupirmi” e puntualmente Darren si ritrovava con la bocca spalancata, le pupille dilatate e il cuore che gli batteva forte nel petto, mentre si chiedeva come diavolo facesse quel ragazzo a diventare sempre un po’ più bello ogni giorno che passava.
Eppure quando lo guardava negli occhi tutto si azzerava e ritornava a quel giorno di una vita fa, quando aveva incrociato i suoi occhi tra altri cento sguardi e poi si era avvicinato cautamente per presentarsi. Dopo cinque minuti aveva tirato fuori un paio di biglietti – si sentiva un po’ stupido per questo, perché di solito le persone non escono di casa per andare a distribuire biglietti gratis a perfetti sconosciuti, e soprattutto le persone non comprano biglietti in più nella vana speranza di regalarlo a qualcuno per farsi accompagnare. Quel biglietto apparteneva a Chris da quando Darren lo aveva comprato, non aveva pensato a nessun altro quando aveva deciso di comprarne uno in più, e all’improvviso si era ritrovato lì davanti a lui a presentarsi e a sentirsi un perfetto idiota per quello che aveva in mente di fare. Così semplicemente… decise di rischiare.
In fondo è così che funziona l’amore, no?
Devi buttartici a capofitto, non pensarci troppo e tenertelo stretto quando finalmente ce l’hai davanti.
“Questo è un po’ azzardato, amico. Non ci conosciamo nemmeno ma io andrò a questo concerto e sento che quando l’episodio sarà andato in onda non potremo più uscire molto in pubblico. Sarebbe strano. Quindi… uhm, vuoi venire?”
E che il suo cuore sia benedetto, lui venne con me.
Bastò vedere le sue labbra tendersi in un sorriso dolcissimo per fargli capire che mai e poi mai nessun altro lo avrebbe fatto sentire in quel modo. E così era stato.
 
Darren sorrise guardando il suo ragazzo armeggiare con i fornelli, poi lo raggiunse a passi felpati per abbracciarlo dolcemente da dietro. Chris si irrigidì un po’ per la sorpresa, poi quando sentì le mani di Darren poggiarsi a coppa sul suo stomaco e le sue labbra pressarsi contro il suo collo, si rilassò tra le sue braccia.
“Com’è la situazione di là?” domandò Chris un po’ intimorito, e rabbrividì quando sentì il sorriso di Darren vibrare sulla sua pelle.
“Ti stanno soltanto mettendo il soggiorno sotto sopra, niente di che.”
Chris sbuffò una risata girandosi tra le sue braccia per poterlo guardare negli occhi. “Quindi oggi dobbiamo dire addio a Glee per la seconda volta?”
Darren si rabbuiò un po’ a quelle parole e si limitò a spazzolare via dalla fronte del suo ragazzo qualche ciuffo ribelle – non aveva nessuna voglia di essere triste, anche se quella sera era inevitabile sentirsi in quel modo.
Il pensiero che da lì a pochi minuti sarebbero andati in onda gli ultimi episodi di Glee lo terrorizzava, ma poi gli bastava incrociare quegli occhi per capire che tutto sarebbe andato bene.
Un po’ come il primo giorno sul set – non conosceva nessuno, poi vide Chris e seppe di aver trovato tutto ciò che stava cercando da una vita.
Dopo tutti questi anni non aveva mai smesso di fargli questo effetto. Gli bastava guardarlo per sentirsi al sicuro, sereno e al riparo dalla tristezza e da ogni male.
Chris era la sua casa, lo era sempre stato e lo sarebbe stato per tutta la vita.
“Almeno questa volta possiamo farlo abbracciati” mormorò Darren per smorzare un po’ la tensione. Chris infatti sbuffò un sorriso e gli pizzicò dolcemente un fianco.
“Come se non lo avessimo già fatto sul set, Dare. Durante la performance di  Matthew ci siamo noi che piangiamo abbracciati come dei bambini.”
“Ssh” soffiò Darren con un sorriso divertito. “Quelli sono Kurt e Blaine, attento a cosa dici in giro.”
Chris spalancò la bocca offesa e poi lo spinse via. “Senti chi parla! Ieri ti hanno chiesto di raccontare il tuo primo giorno sul set di Glee e così, a random, ti sei messo a raccontare il nostro primo appuntamento. Sei tu quello che ha perso tutti i neuroni, non io.”
Darren alzò gli occhi al cielo, ma non potette fare a meno di sorridere stupidamente mentre cercava di attirare di nuovo Chris verso di sé. “Scusa, è solo che sono stanco di nascondermi. Glee è finito ormai, possiamo anche un po’ abbassare la guardia, no? E poi il nostro primo appuntamento vale la pena di essere raccontato. È stato epico” mormorò, e la sua mente volò di nuovo a quella giornata di anni prima.
Chris che gli cantava accanto mentre erano al concerto e lui che si incantava a fissarlo.
Chris che al ristorante non la smetteva un attimo di ridere perché a inizio serata Darren aveva rovesciato una bottiglia di vino sul cameriere.
Chris che dopo la cena camminava accanto a lui per raggiungere l’auto, i capelli sparati in tutte le direzioni per la lunga serata e lo sguardo stanco di chi ha bisogno di riposare.
Chris che si era lasciato accompagnare a casa e che lo aveva ringraziato con un bacio sulla guancia.
Chris che era stato nei suoi pensieri per tutta la notte e per le altre duemila successive.
E adesso non poteva credere che Chris fosse proprio lì davanti a lui, con lo sguardo innamorato e le labbra che supplicavano per un bacio.
Certo, Chris era cambiato tantissimo da quel giorno e Darren gli era stato accanto tutto il tempo, lo aveva aiutato a crescere e lo aveva visto diventare quel bellissimo uomo forte e maturo che adesso aveva davanti, ma il suo sorriso e i suoi occhi erano sempre gli stessi. Quel sorriso e quegli occhi che il primo giorno sul set gli avevano fatto sentire le gambe come gelatina e il cuore in corsa come se stesse partecipando ad una maratona. E lui amava sentirsi ancora in quel modo quando lo guardava.
“Ehi, ti decidi a baciarmi oppure no?” mormorò Chris afferrandolo per la maglia, e Darren sorrise sporgendosi verso di lui per dargli l’ennesimo bacio.
“Piccioncini” esclamò una voce sulla porta, e Chris e Darren si staccarono con disappunto l’uno dall’altro. “Se avete voglia di trombare basta dirlo che avviso gli altri ragazzi, spegniamo la televisione e veniamo a guardare lo spettacolo di qua.”
“Mark, sei un idiota” sentenziò Chris con un sorriso. “I popcorn li ho preparati, sono sul tavolo.”
E mentre Mark correva per accaparrarsi la ciotola più grande, Chris afferrò la mano del suo ragazzo e lo trascinò in soggiorno per potersi prendere il divano.
“Ve lo potete tenere, non vogliamo i vostri germi” disse Lea mentre si sedeva sul tappeto insieme a tutti gli altri e Chris arrossì furiosamente: se quel divano avesse potuto parlare, avrebbe di certo confermato i dubbi dei loro amici e come se non bastasse, avrebbe raccontato quello che proprio la sera prima era accaduto su quei cuscini. Scosse la testa cercando di non pensarci.
Dieci minuti più tardi tutti i ragazzi erano davanti alla televisione a guardare l’inizio del primo episodio. Darren invece era rannicchiato tra le gambe di Chris, mentre il suo ragazzo giocava distrattamente con i ricci, infilandoci dentro le dita e tirandoli di tanto in tanto.
“Cristo Santo” mormorò Darren quando la telecamera si fermò su Kurt per un primo piano. “Quanto è bello Chris Colfer? Non posso ancora credere che il primo giorno che l’ho conosciuto sono andato ad un concerto e a cena con lui.”
Chris alzò le sopracciglia divertito e gli tirò i ricci con un po’ più di forza. “Amore, sono proprio dietro di te. Con questa storia del nostro appuntamento cominci seriamente a preoccuparmi.”
Darren si spostò con la schiena dal suo petto per poterlo guardare. “Sì ma ti rendi conto che siamo usciti insieme il primo giorno che ci siamo conosciuti? Hai la minima idea di quanto questo sia romantico? Io, davvero, una minima idea ce l’ho ma non è abbastanza, perché noi siamo veramente troppo-”
“Dare, amore” mormorò Chris portando le mani tra i suoi capelli. “Mi spaventi, davvero. Torna qui e guardiamo Glee, okay?”
Darren arricciò il labbro inferiore un po’ dispiaciuto e poi tornò a stendersi sul suo ragazzo, che prontamente tornò ad accarezzargli i ricci con dolcezza. Cavolo, avrebbe davvero continuato per ore.
I due episodi trascorsero tra sorrisi, scherzi e risate, poi verso la fine l’intero cast si ritrovò con il cuore in gola e gli occhi pieni di lacrime.
Le riprese erano finite, l’episodio lo avevano già guardato tutti insieme prima che andasse in onda, ma… per qualche strana e contorta ragione, faceva più male di prima.
Quando l’ultima scena di Kurt e Blaine finì, Darren si voltò verso Chris e senza aggiungere altro, pressò le labbra sulle sue. Sentì il sapore dei suoi baci in netto contrasto con quello salato delle lacrime e quando si staccò poggiò la fronte con la sua, poi aprì piano gli occhi per incrociare quelli arrossati ma pur sempre perfetti di Chris.
“Grazie” mormorò Chris, ricevendo in risposta un’occhiata alquanto confusa. “Per avermi chiesto di uscire quando eravamo due perfetti estranei. Ogni volta che ci penso ho la sensazione che sia stato quello il momento in cui mi sono innamorato di te.”
Darren alzò la testa e pressò un bacio sulla sua fronte, poi tornò a guardarlo negli occhi e sfregò il naso con il suo. Chris tremò e inspirò bruscamente a quel contatto così dolce e naturale.
“E io devo ringraziare te” sussurrò Darren a sua volta.
Gli occhi arrossati di Chris si spalancarono un po’. “D-Dare, io non ho fatto niente.”
“Invece sì. Eravamo estranei e qualsiasi altro avrebbe inventato una scusa per rifiutare, ma tu… sei venuto con me. Ti sei fidato di me quando non lo faceva nessuno e- sei venuto con me. Non ti ringrazierò mai abbastanza per questo, sai?”
“Sei un idiota e io ti amo” mormorò Chris con un sorriso felice stampato sulle labbra.
“Tu sei bellissimo e ti amo anch’io” ribatté Darren, mentre sullo schermo partivano i titoli di coda.
E quando Chris si sporse per baciarlo, realizzò finalmente che Glee per lui non sarebbe mai finito davvero.
E quel bellissimo uomo che aveva incontrato sul set e che adesso stava baciando ne era la prova.
 
 
“Uhm, okay…” mormorò Darren quando spense il motore fuori casa di Chris. “Allora siamo arrivati.”
Chris annuì e contò fino a dieci prima di dire o fare qualcosa, perché altrimenti sarebbe finito per baciarlo, o come minimo gli avrebbe chiesto di andare a fare un altro giro o di restare perché davvero non voleva che quella serata finisse.
Era stato benissimo – in realtà non credeva di aver mai vissuto una serata così bella in tutta la sua vita.
“Sono stato davvero bene stasera” mormorò nel buio dell’abitacolo, poi si voltò e incrociò lo sguardo di Darren che illuminava ogni cosa. Aveva gli occhi di qualcuno destinato ad illuminare anche la sua vita.
“Sono stato bene anche io, Chris. È da- sì insomma, è da ripetere, non credi?”
“Assolutamente” rispose Chris di getto. “Da ripetere, sì. Magari questa volta non rovesciamo una bottiglia di vino rosso sul cameriere e non litighiamo nel bel mezzo del ristorante per decidere chi pagare il conto.”
Darren scoppiò a ridere gettando la testa all’indietro e Chris perse giusto un paio di battiti. “Andiamo, avevo ragione io. Per prima cosa la bottiglia mi è scivolata e lui si è trovato a passare, mentre per il conto… avevo ragione io. Ti ho invitato io ed era giusto che pagassi.”
“Sì ma tu mi hai già regalato un biglietto del concerto, non dovevi offrirmi pure la cena…”
“Ma hai detto che ci sarà una prossima volta, no?” domandò Darren  stranamente nervoso. “Ci sarà, Chris?”
Il più piccolo lo guardò, i suoi occhi brillavano come due galassie. “Certo. E offrirò io.”
Si sorrisero a vicenda e dio- sembravano due adolescenti in quel momento.
“O-okay, allora io vado. Grazie ancora per la serata e- be’, ci tengo a farti sapere che nessuno mai mi ha fatto ridere come hai fatto tu stasera. Davvero, grazie per tutto.”
Darren non ebbe il tempo di rispondere, che Chris si era già sporto verso di lui per dargli un bacio sulla guancia. “Ci vediamo sul set” e scese velocemente dall’auto.
Darren restò fermo lì impalato a guardare Chris correre verso casa e sorrise, sfiorandosi il punto il cui il ragazzo lo aveva baciato. “Ci vediamo sul set” sussurrò senza fiato.
Era decisamente l’inizio di una grande avventura.
 
   
 
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