15/12/2008
1 recensioniBright Angel O, speak again, bright angel; for thou art As glorious to this night, being o’er my head, As is wingèd messanger of heaven Unto the white upturnèd wond’ring eyes Of mortals that fall back to gaze on him When he bestrides the lazy-passing clouds And sails upon the bosom of the air. Romeo and Juliet (Romeo e Giulietta), Shakespeare-----
“La prima comparsa l’ha fatta diciotto anni fa a Parigi, dopo dieci anni è scomparso all’improvviso, tanto che si era sparsa la voce della sua morte… E’ riapparso recentemente ed adesso opera principalmente in Giappone… […] Vanta parecchi soprannomi… il “Lupin del 2000”, il “mago della notte”, ma uno in particolare. Un giovane scrittore, divertito da come Kaito 1214 si prende gioco della polizia di tutti i paesi con la leggerezza di un bambino, ha scherzosamente letto il suo numero di codice… Kappa-i-di. Kaito 1214, alias… Kaito Kid.”
Nella buia notte, solo un timido spicchio di luna splende tra le nubi. Prima che queste potessero essere squarciate da una bianca figura alata, come un messaggero disceso dal cielo in questa terra di sciocchi mortali. Trattengo il fiato, mentre mi giro avvertendo un rilevante spostamento d’aria. Gli occhi spalancati, increduli, colmi di stupore e sorpresa.Senza turbare la pace della notte, lui scese silenziosamente davanti ai miei occhi, con un sorriso spavaldo… Come se avesse previsto tutto.
E’ appena atterrato sul palazzo, con il mantello accarezzato dal turbinio di vento creatasi, che già con un agile salto discende dalla parte rialzata del tetto, le mani in tasca, avvicinandosi a me. Ripongo rapidamente il cellulare, chiudendo la comunicazione con il professor Agasa.Mantello e cappello a cilindro, passo sicuro, il monocolo e il volto in controluce non si vedono bene ma è più giovane di quanto pensassi. Sulla trentina, non sui venti, no, di meno… -Ehi piccolo, che ci fai qui?- -Faccio i fuochi d’artificio!-
Un razzo segnalatore parte dal punto in cui ora ci troviamo. Lui però non batte ciglio, il suo sorriso spavaldo rimane impresso sulle sue labbra e sul suo viso, donandogli un’espressione ironica ed al tempo stesso misteriosa.-Ah guarda, un elicottero si è accorto di noi!- -Tu… Non sei un bambino qualunque.- -Sono Conan Edogawa… Detective.- -Oh…- -Non scappi signor Kaito Kid? Sbrigati, prima che arrivi l’elicottero…-
Dietro la mia schiena preparo lo speciale orologio del professor Agasa.Avrò una sola occasione per colpirlo col mio orologio ad aghi soporiferi… -Ehehmm.-
Kid estrae da una tasca qualcosa che assomiglia proprio ad una… ricetrasmittente. Con un gesto, l’accende. Comincia a parlare. Per la seconda volta in cinque minuti, rimango sbalordito. Kaito Kid sta dando istruzioni immettendosi nelle frequenze radio della polizia imitando alla perfezione le voci degli ispettori che gli stanno famelicamente dando la caccia.Grande…
Ma la cosa più pazzesca è un’altra. Sta impartendo ordini a questi uomini della polizia per far sì che si trovino tutti… esattamente sopra il palazzo sul quale ci troviamo ora.Cosa sta cercando di fare? -Soddisfatto… piccolo detective?-
In un attimo dal cielo si ode un rumore di pale ed appaiono tre elicotteri, che puntano diretti la luce su Kid. Nel frattempo giunge sul posto anche l’ispettore Nakamori. I più eccellenti uomini della polizia di Tokio si trovano ora sul tetto del palazzo, armi in pugno e determinazione a catturare Kid altissima. Rimango in disparte mentre Nakamori spiega per filo e per segno il progetto che aveva Kid di rubare una preziosa perla… Progetto ora sfumato. Eppure quell’angelo bianco non sa una piega, anzi celando il suo sguardo dietro alla luce riflettente del monocolo ancora sorride beffardo spiegando che si è trattato di un innocuo scherzo d’Aprile… Prima di distendere le sue candide ali. Mentre assicura il deltaplano alla cintura, lascia cadere qualcosa a terra. Un forte lampo di luce illumina tutto intorno, negando l’uso della vista a tutti i presenti.-Una bomba abbagliante?!- -Ehi, lo sai piccolo… Un ladro è un’artista che solo con la fantasia e l’abilità agguanta la sua preda… I detective non fanno altro che guardare e criticare… Sono inutili!- -Cosa?!-
In una nuvola di fumo, svanisce. Questo gioco di magia non può essere vero… Mi guardo attorno, abbastanza agitato. Cerco di mantenere i nervi saldi, ma non ci riesco.-Ma siamo pazzi?! Un essere umano non può scomparire così!-
-Un essere umano non può scomparire così…- Mormoro, svegliandomi sul divano in sala. Mi guardo intorno, spaesato; mi trovo proprio nella casa di Ran e Kogoro, probabilmente mi ero solo appisolato. Facendo leva sul braccio, mi giro e lascio cadere le gambe a terra. Inforco gli occhiali li vicini, calzando le ciabatte e facendo qualche passo verso la finestra. Avevo appena sognato uno dei più emozionanti incontri che avevo avuto con Kid. La prima volta che Conan Edogawa aveva affrontato quel fastidioso quanto misterioso ladro. Guardo oltre le tende, scostandole un poco. Uno spicchio di luna brilla alto nel cielo, proprio come quella notte. Notte in cui ho incontrato quell’angelo di splendore.------Ecco, parla. Oh parla ancora angelo di Splendore, gloria di luce in questa notte, che di Lassù sopra il mio capo sfolgori come di più Non potrebbe un alato messaggero del cielo Agli occhi dei mortali, che arretrano nel Contemplarlo mentre varca le pigre nuvole e Veleggia nell’immenso grembo dell’aria. Romeo e Giulietta, Shakespeare