Unless I
grip the sword, I cannot protect you.
While gripping the sword,I
cannot embrace you.
But I can embrace you while gripping a sword.
***
Il cielo, più
scuro e ricurvo di quanto avesse dovuto essere [c’era qualcosa di innaturale, in quel cielo]
stringeva nel suo lugubre abbraccio le due figure impegnate, loro malgrado, ad
combattersi l’un l’altra.
Spossato,
logorato da quello scontro che mai avrebbe desiderato combattere, lo shinigami vestito di nero [nera
era la sua spada] evitava i colpi dell’avversaria limitandosi alla difesa,
timoroso di farle male, di ferirla. Dal canto suo, l’esile figura fasciata di
bianco teneva abilmente testa al rivale, la grossa falce brandita senza timore,
gli occhi spenti e privati della luce che li aveva
caratterizzati.
Danzavano,
insieme, bianco su nero, nero su bianco; lui
disperato, lei indifferente.
Di colpo,
la ragazza arrestò la propria offensiva. Urlò, la testa stretta fra le mani,
mentre il volto pallido le si contorceva in una
smorfia orrenda e mostruosa, gli occhi si facevano stretti e scavati e un
ghigno raccapricciante le deturpava le labbra.
« RUKIA!
». Ichigo chiamò il suo nome e si preparò a correre
verso di lei, allarmato, quando la voce di Renji
attirò la propria attenzione.
« La sua
anima sta diventando quella di un hollow. E’ troppo
tardi. » Lo disse con… rassegnazione?.
Ichigo, frustrato, infilò con forza le unghie nella carne
e strinse la presa su Tensa Zangetsu
tanto da provocargli una fitta di dolore acuto. Un altro urlo violento lanciato
dalla shinigami echeggiò nelle orecchie, doloroso
[dio, quanto faceva male], facendogli montare un ondata
di rabbia. Adirato, si voltò verso Renji e Byakuya, indifferenti [troppo
indifferenti. Ma loro non
ricordavano, chi era lei! Potevano mica capirlo, loro?].
« Lei si
è sacrificata e mi ha salvato! Io e Rukia siamo collegati! ».
Le
sopracciglia più aggrottate del solito, la presa salda
sull’elsa della spada, si preparò a scattare in direzione dell’amica. Byakuya, alle sue spalle, emise un debole sospiro. « Fai quel
che credi. »
Per Ichigo quello fu l’okay,
il segnale che aspettava. Balzò in avanti, coprendo in poche falcate lo spazio
che lo divideva da Rukia, mentre nella sua mente
scorreva vivido il ricordo del loro primo incontro.
« Adesso
è il mio turno, Rukia. Tocca a me darti i miei
poteri! ».
E, con un movimento rapido, le piantò la spada in
pieno petto.
Fu un attimo. La veste bianca e la falce svanirono, cosi com’erano comparse,
le pupille si allargarono, ripresero finalmente vita.
Priva di forze Rukia crollò, sorretta
prontamente dalle braccia forti di Ichigo
che esausto, incredulo, le cinse il capo con un braccio avvicinandola leggermente
a se, mentre nell’altra mano stringeva la spada appena estrattale dal petto. Le
accarezzò il capo, in un gesto insieme affettuoso e protettivo, ringraziando i kami cento, mille volte, di averla
salvata.
Quando Rukia
riprese conoscenza, appena pochi secondi dopo [troppo poco, pensò Ichigo. Avrebbe voluto
godersi ancora quel primo e unico abbraccio. ] restò
parecchio stupida di ritrovarsi fra le braccia di Ichigo,
cosi come della mano del ragazzo posata sulla propria guancia. La sfiorò,
timorosa, arrossendo lievemente.
« …Ichigo… »,
sussurrò, realizzando cosa fosse accaduto.
« Yo, »
la salutò lui, gli occhi umidi, la voce ancora
spezzata dalla disperazione di quel giorno appena trascorso che stava
lentamente scivolando via.
Alle
loro spalle, l’agonia silenziosa di Homari e Shizuku andò ad interrompere quel breve ricongiungimento.
Rukia guardò tormentata i due fratelli che tanto l’avevo amata, seppur per poco, in attesa che la morte li
cogliesse in quel desolato campo di battaglia che era stata
« Ichigo… ».
La risposta di lui non si fece attendere.
« Puoi
andare ».
Annuì,
sollevata, arrossendo nuovamente quando lui l’aiutò ad
alzarsi; affrettò il passo per allontanarsi il più in fretta possibile,
sperando che nessuno notasse il volto paonazzo e le mani tremanti, mentre la
guancia che lui le aveva sfiorato pareva bruciare.
E Ichigo d’altra parte non poté non pensare, osservandola
affrettarsi verso i due gemelli, che non l’avrebbe lasciata
andare mai più.
Author’s corner;;
Ah, care
Ichirukiste, abbiamo vinto!.
Lo
sentite anche voi, il sapore dolce della vittoria?.
Ebbene
si, perché ciò che è scritto in questa fanfic [udite udite!] non è di mia
invenzione! I dialoghi sono quelli del terzo movie di Bleach, Fade to
black, ed anche le scene descritte dovrebbero corrispondere sommariamente,
secondo le informazioni in mio possesso.
Ma, cosa fondamentale…l’abbraccio *______*.
C’è, esiste, insomma, Ichigo
abbraccia Rukia *_________*.
http://i33.tinypic.com/33k6vph.jpg
a voi, e gioite XD.
Vedete,
com’è protettivo? *O* Non è un amore? XD.
Io amo Tite Kubo. Davvero. Davvero
*_________*.
E si, avete capito bene, Ichigo
ripete più volte “Io e Rukia siamo collegati”.
Abbiamo
vinto, ragazze.
Ichiruki is canon!
Riguardo
al titolo;
come vedete, Ichigo
contraddice ampiamente la frase detta da Kubo nel
volume 5. Infatti, abbraccia Rukia mentre tiene la spada ù_____ù.
Dedico la fanfic alle blackberries,
mie fidate compagne di vittoria *___*.