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Autore: NeneDream90    20/03/2015    1 recensioni
--- La mia vita cambiò in una di quelle che io chiamo "sere di plastica".
Mi spiego meglio: avete presente quelle serate piatte, quando non si sente neanche un rumore, il vento è fermo e tutto sembra immobilizzato sotto la flebile luce della luna? Quelle sere in cui si potrebbe sentir cadere uno spillo insomma. ---
Selene Millis rientra a casa dopo una serata con le amiche e si rende conto che la sorella con la quale vive è scomparsa. Da quel momento la sua vita cambierà irrimediabilmente. Che cosa è successo alla sorella? Chi è quel ragazzo misterioso dagli occhi del colore delle foglie d'olivo?
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Odio le sere di plastica -

La  mia vita cambiò in una di quelle che io chiamo "sere di plastica".  

Mi spiego meglio: avete presente quelle serate piatte, quando non si sente neanche un rumore, il vento è fermo e tutto sembra immobilizzato sotto la flebile luce della luna? Quelle sere in cui si potrebbe sentir cadere uno spillo insomma.  
Era molto tardi e stavo rientrando a casa dopo una serata con le mie amiche al pub della cittadina in cui abitavamo. Avevo aspettato invano per circa un'ora mia sorella Katy che doveva passare a prendermi con la sua macchina. Molto probabilmente si era addormentata perché dopo una decina di chiamate senza risposta e altrettanti scatti della segreteria telefonica, mi ero finalmente decisa a farmela a piedi. Dopo tutto avrei impiegato soltanto quaranta minuti. Da sola. Al buio. Alle due di notte. In una sera di plastica. Avevo una stramaledetta paura. 
Quando svoltai nella via in cui abitavo tirai un sospiro di sollievo e rallentai il passo frettoloso che non mi ero accorta di avere.  
Cercai le chiavi nella borsetta ed entrai in casa. Cercai di fare piano per non svegliare Katy ma passando davanti alla sua camera per dirigermi nella mia, vidi che il letto era vuoto. 

la chiamai senza ottenere risposta. 

Entrai nella stanza ma di mia sorella non c'era traccia. Così come in tutto il resto della casa.  
"Dove diavolo è andata? Se doveva uscire poteva avvertirmi" senza capire bene che fine avesse fatto Katy e dopo un altro scatto della segreteria del suo cellulare la stanchezza ebbe la meglio e filai dritta a letto. 
Quando mi alzai la mattina dopo Katy non era rientrata così provai a richiamarla con l'unica differenza che il telefono non squillò neanche prima che partisse la solita voce registrata. Batteria scarica. Di male in peggio. Provai a sentire anche al ristorante in cui lavorava, ma mi dissero che la sera prima non si era presentata e neanche quella mattina. Rassegnata mi buttai sulla poltrona e accesi la tv cercando di pensare il meno possibile. Ma Katy non si fece vedere per tutta la giornata. 
Era ormai l'ora di cena quando decisi che avrei chiamato la polizia. Non era mai successo che mia sorella sparisse in quel modo. Dopo la morte di mamma e papà quando avevo sette anni, si era sempre presa cura di me con la massima cura, lavorando come un'ossessa per tirarmi su.  

< Pronto polizia, quale è il suo problema?> 

Presa dalla foga e dalla preoccupazione accumulata durante il giorno sputai fuori tutto insieme. 

< Mia sorella è scomparsa mi doveva venire a prendere l'ho chiamata ma lo sa che mi sono fatta tutta la strada da sola al buio e ho una paura matta del buio e a lavoro non ci è andata e non so che fare me lo dica lei! > 

< Si calmi per favore. Quanti anni a lei? > 

< Che le importa di quanti anni ho? Le sto dicendo che.. > 

< Ci servono i suoi dati. Per favore mi dica nome, cognome, età e luogo in cui si trova adesso e poi potremo ascoltare il suo problema. > la interruppe il poliziotto al telefono sospirando. 

< Come? E' così che rispondete alle telefonate? E se si trattasse di un'emergenza? Anzi, questa è un'emergenza, le sto dicendo ch... > 

< Signorina per favore, non abbiamo tempo da perdere. Se vuole il nostro aiuto risponda a ciò che le ho chiesto. > 

< D'accordo, d'accordo. Mi chiamo Selene Millis ho sedici anni e sono a casa mia, dove mia sorella Katy è scomparsa da ieri sera. Ma scusi queste cose la polizia non dovrebbe saperle? Cioè non intercettate le chiamate, numeri di telefono con relativi intestatari e cose simili, insomma? Nei film fanno sempre così. Ma lei è davvero un poliziotto? > 

< Grazie Selene, stiamo arrivando. > la voce con cui lo disse mi dette i brividi.  

< Cosa? Ma non avete minimamente ascoltato quello che ho da dirvi! > ma il telefono dall'altro capo era già scollegato e la cornetta mandava dei ritmici "tuu tuu". 

< Dannazione! > Riattaccai con forza arrabbiata con la polizia e con quell'agente che aveva risposto. E con me stessa, perché non sapevo più che fare.  

Nella disperazione mi recai in giardino ad aspettare l'arrivo dell'auto della polizia. Stava iniziando a fare buio e i contorni delle case erano tinti di rosso.  
In quel momento senti dei brividi lungo la schiena e la forte sensazione che qualcosa non andasse. Non che non l'avessi avuta per tutto il giorno ma fu diverso. Percepii chiaramente di essere osservata. Stavo per rientrare quando sentii un urlo agghiacciante. 
Mi voltai di scatto. In fondo alla via c'era Katy. Non era sola ma circondata da circa altri sei uomini, uno dei quali le stava di fronte con una mano che le circondava il collo. L'altra non riuscivo a vederla bene, ma sembrava posata sul suo stomaco. Vidi mia sorella accasciarsi lentamente a terra e gridai anche io. 

< Katy! > che diavolo stava succedendo? Chi era quella gente? Perché mia sorella ora era distesa a terra, mentre l'uomo che prima la stava aggredendo ora la fissava immobile? E gli altri, non le davano una mano? 

Come mossa da un filo invisibile mi ritrovai a correre. Aprii il cancello di casa e mi fiondai nella loro direzione urlando il nome di Katy. 

In quel momento qualcuno mi afferrò per la vita strattonandomi e gettandomi a terra. Mi dimenai con tutte le mie forze gridando e scalciando, ma le braccia che mi reggevano erano ben salde. 

< Calmati Selene, non voglio farti del male. Per favore fermati! > a quel punto mi ritrovai a guardare direttamente il volto del mio aggressore. Due occhi verdi mi fissavano intensamente.
Era un ragazzo, doveva avere poco più della mia età e non staccava gli occhi dai miei. Mi resi conto che anche io non riuscivo a distogliere lo sguardo, nonostante di lui non mi interessasse proprio un bel niente. Dovevo vedere se Katy stava bene, non potevo certo perdere tempo con questo bellissimo ragazzo dagli occhi così intensi. Cosa? Bellissimo? Ma che diavolo mi stava succedendo?
 

< Scusa Selene. Non ti farò del male, ma è meglio se per ora te ne stai buona a dormire. > le sue parole sembravano ovattate. 

"Che bella voce". Fu il mio ultimo pensiero. Mi addormentai perdendomi in quello sguardo così profondo. 

 

   
 
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