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Autore: Nana_Hale    20/03/2015    2 recensioni
-Iron Man 3 scena iniziale rivisitata Steve/Tony-
Dopo lo scontro con Ultron le cose cambiano per Tony e Steve riesce immediatamente ad accorgersene. Quello che non sa è di esserne proprio lui la causa.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jarvis, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: AU, Movieverse, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
- Questa storia fa parte della serie 'Iron Man 3 "Stony Version"'
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Nothing Has Been the Same
 
"Bentornato, Capitano."
La voce di Jarvis accolse Steve con la sua solita composta gentilezza; il più delle volte Cap rispondeva in modo altrettanto cordiale ma, quel giorno, era distratto da qualcosa di molto più importate.
"Ciao, Jarvis."
Disse semplicemente guardandosi intorno mentre posava la borsa della palestra vicino all'ingresso e si inoltrava in casa.
"Sono tornato!"
Alzò la voce indirizzandola verso la scalinata che portava al piano inferiore, lungo la quale Tony era svanito quasi due giorni prima non riemergendo più.
Dopo lo scontro con Ultron tutto sembrava essere tornato alla normalità, fino a quando, due mattine precedenti, Tony si era svegliato di soprassalto, sudato e spaventato. Non aveva voluto raccontargli cosa avesse sognato di tanto spaventoso, aveva archiviato la cosa con un semplice 'Sto bene, niente di grave.' e non ne avevano più parlato. Purtroppo, quel pomeriggio stesso, Tony aveva iniziato la sua folle immersione nel lavoro e Steve, dopo alcuni piccoli tentativi di aiutarlo non andati a  buon fine, aveva deciso di lasciarlo fare, nella speranza che fosse solo una crisi passeggera.
"Ton-"
"Dimmi!"
Sussultò, colto di sorpresa dalla voce metallica venuta all'improvviso dalle sue spalle, e si voltò di scatto. Stava per sproloquiare pesantemente per lo spavento quando si accorse che Tony non indossava la solita armatura, bensì una nuova. L'ennesima nuova.
"Cosa ci fai con addosso l'armatura in casa?"
Gli chiese posandosi le mani sui fianchi, ancora un po' stizzito per lo spavento.
"Emh, la provo!"
Rispose allegramente allargando le braccia. C'era qualcosa di strano, qualcosa che Steve non riusciva a cogliere: sapeva che Tony spesso metteva pezzi di armature e ci andava in giro per ore per testarli tutti nel dettaglio, ma l'elmo... quello era molto raro che lo mettesse. Per non parlare dell'intera armatura al completo.
"Tutto bene?"
Gli domandò con discrezione, voltandosi e andando verso il salotto per recuperare dal frigobar una bottiglietta d'acqua ghiacciata e sedendosi sul divano.
"Certo! Ho...lavorato tutto il giorno."
Tony lo raggiunse pian piano sedendosi poi accanto a lui con agilità senza pronunciare un'altra parola.
Steve non aggiunse altro; aprì la bottiglia e ne bevve un soddisfacente sorso, poggiandola poi sul tavolino davanti a sè. Si tolse la felpa, restando solo con la canotta bianca. Aveva i capelli ancora sudati per gli esercizi di boxe e non vedeva l'ora di andare a farsi una doccia ma non riusciva a levarsi di dosso la spiacevole sensazione che qualcosa non andasse, un fastidioso dubbio che gli girava per la testa.
"Posso parlarti un attimo?"
Domandò rivolgendosi direttamente a Tony, puntando i suoi occhi azzurri in quelli aggressivi dell'elmo di Iron Man.
"Spara pure."
Rispose sistemandosi comodamente sul divano.
"Vorrei parlare faccia a faccia quindi, se non ti dispiace..."
Ribattè Steve facendogli poi segno di togliersi il casco.
"Oh, no, non c'è problema, ti vedo bene."
"Ma io no, quindi..."
Divenne più insistente dopo il rifiuto di Tony e i suoi cenni più nervosi.
"Tranquillo, è come parlare normal-"
"Vuoi levarti questo coso oppure n-"
Con uno scatto del braccio, Steve afferrò l'elmo per la fronte e tirò, staccando con facilità la placca anteriore che copriva il volto. L'unica pecca era che quella maschera non stava coprendo nessun volto.
L'armatura era vuota come un guscio di tartaruga e Steve si sentì da prima stordito da quella insolita situazione poi, infuriato.
"Tony..."
Ringhiò sbattendo la maschera a terra; si alzò dal divano con uno scatto, tanto rapido che nemmeno l'armatura vuota riuscì a fermarlo, e si diresse correndo verso le scale.
"Che hai per la testa?!"
Tony era girato di spalle, il petto rivolto verso la schiera di armature al suo cospetto: la testa abbassata e lo sguardo abbandonato sul pavimento.
"Adesso non interagisci nemmeno più come una persona normale?!"
"Stavo lavorando, non potevo-"
"Non potevi cosa?"
Steve gli si avvicinò senza smettere di rimproverarlo, irritato dal fatto che nemmeno si fosse sprecato a voltarsi per guardarlo in faccia.
"Passi che non vuoi parlare del tuo lavoro con me che ne capisco meno di niente. Ma due minuti per mangiare o riposare li potresti anche trovare!"
"Non riesco a dormire..."
Sussurrò Tony con un filo di voce, non abbastanza forte da giungere alle orecchie di Cap, che continuò col suo aspro ammonimento.
"Non puoi continuare così, lo capisci? Non puoi stare male per delle armature! Devi staccare, devi dormire, dev-"
"Non riesco a dormire!"
Finalmente si voltò, bloccando le parole di Steve urlando.
Rimase quasi un intero minuto zitto, aspettandosi che Steve riprendesse a richiamarlo, ma non lo fece: attese in silenzio forse per permettergli di continuare o forse, banalmente, non sapendo cosa dire.
"Non dormo più..."
E allora Tony si decise a parlare; o meglio, un sospiro affranto e stanco gli uscì dalle labbra come un tappo che liberò il suo desiderio di confidarsi, di sfogarsi.
"E quando per miracolo ci riesco ho degli incubi terrificanti..."
Si portò una mano al viso sfregandosi rapidamente gli occhi arrossati dalla stanchezza, passando sotto al piccolo schermo comunicatore che aveva ramificato sulla nuca.
Steve rimase immobile e in silenzio a guardarlo; sapeva di non poterlo interrompere in quel momento, di non avere le parole che potevano consolarlo o calmarlo, perchè non ce n'erano. Doveva lasciare che si liberasse di tutto, del peso enorme che sembrava portare.
Non poteva nemmeno lontanamente immaginare cosa, o meglio chi, avrebbe scoperto essere la causa di tutta la sua angoscia.
"Le cose sono cambiate dopo Ultron..."
I suoi occhi scuri iniziarono a saettare per la stanza, fermandosi sempre più di rado in quelli di Steve.
"Non sono solo. Non ci sono solo io."
Iniziò a giocherellare con le sue stesse dita, torcendosele nervosamente.
"Ora voglio... devo... proteggere l'unica cosa senza la quale non posso vivere."
Steve si sorprese a trattenere il respiro, spaventato all'idea che fosse così morbosamente attaccato alle sue armature da credere di non avere nulla senza di esse.
Stava per fare un passo verso di lui, per dirgli qualcosa, quando due semplici, inaspettate parole uscirono dalle labbra di Tony.
"Sei tu."
Come un fiume, tutta l'agitazione che lo stava preoccupando, scivolò via dalle sue spalle nel vedere gli occhi castani e profondi di Tony salire pian piano fino ad incontrare i suoi. La sorpresa nel sentire quelle parole mutò subito in gioia, poi in tenerezza. Una splendida, dolce, tenerezza che gli fece increspare le labbra impercettibilmente.
Sospirò e iniziò a camminare, avvicinandosi a Tony, ancora agitato, con il respiro accelerato come se avesse appena corso una maratona.
Gli si fermò a poco meno di 20 cm dal viso contemplando i suoi caldi occhi color cioccolato, puntati su di lui come quelli di un cucciolo impavido e combattivo che, dopo una lunga e faticosa battaglia, ha solo bisogno di un piccolo, delicato gesto d'affetto.
Sollevò le mani fino a portarle sul comunicatore attaccato al suo viso e a sfilarglielo dalla testa morbidamente.
Tony si lasciò togliere la trasmittente senza proferire parola poi, sentì le tiepide e robuste mani di Steve afferrarli la nuca e il volto e tirarli verso di sè, costringendolo a sollevarsi leggermente con le spalle per raggiungerlo.
Lo baciò solo una volta, ma fu un bacio che sarebbe potuto bastare per un'intera vita.
Poi, si fermò a guardarlo dritto negli occhi, a stringerlo vicino a sè fino a quando non sentì il suo respiro calmarsi.
"Parla con me..."
Sussurrò affettuosamente, con la sicurezza che solo un capitano poteva infondere.
"Resta con me..."
Bisbigliò teneramente, con la stessa dolcezza di un amante premuroso.
"Qualunque cosa... la risolveremo insieme. Anche se dovessimo costruire 50 armature."
Tony finalmente sollevò le mani portandole ad afferrare i polsi di Steve e stringendoli con ardente gratitudine.
"Credevo non avessi tempo per queste cose..."
Disse indicando con lo sguardo attorno a se le sue armature, spettatrici involontarie di quel bellissimo momento fra di loro.
Steve sorrise lievemente sollevando un sopracciglio con un rapido gesto.
"Non ho impegni per domani sera..."
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Essendo io una grandissima amante della coppia Steve/Tony, mi sono domandata come sarebbe stato vedere Steve nella situazione che Tony vive in Iron Man 3 e così ho provato a buttar giù un'idea... lasciandomi anche ispirare dalle magnifiche scene che i nuovi trailer di Age of Ultron ci stanno regalando!
Fatemi sapere che ne pensate!
Bacio
Nana

 

Qui trovate la seconda scena: LINK
Serie: LINK

  
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