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Autore: vale8720    21/03/2015    2 recensioni
Sono passati 3 anni dalla lotta contro caos..
Le guerriere sono tornate alla loro vita normale. Ma questo periodo di pace durerà poco. Un nuovo nemico e un nuovo amore stravolgerà la nostra Sailor Moon. Sarà pronta ad affrontare tutto questo?? (STORIA IN FASE DI REVISIONE... NON SI FERMERÀ)
Genere: Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inner Senshi, Nuovo personaggio, Outer Senshi, Seiya, Usagi/Bunny | Coppie: Seiya/Usagi
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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CIAO A TUTTE ECCO IL SESTO CAPITOLO... BUONA LETTURA E SPERIAMO CHE VI PIACCIA. CIAO AL PROSSIMO CAPITOLO.



Mi incamminai verso casa, era una giornata splendida, faceva già caldo, ed erano solamente le 9 del mattino. 
Durante il tragitto, ripensai agli avvenimenti della giornata precedente… alla notte passata con Seiya, alla colazione con lui, alla passeggiata fatta insieme al pomeriggio, all'attacco di Dante, che causò il ferimento di Seiya e Morea, alla mia spilla rotta. Poi pensai anche al mio rapimento; alla notte d'amore che avevo passato con Dante (a quel pensiero divenni tutta rossa) e… ai nostri sentimenti. 
A quest’ultimo pensiero divenni triste perché, mi ero dimenticata dei sentimenti che provavo per Seiya e che lui, a sua volta, provava per me. Ero molto confusa. Non volevo ferire nessuno. 
Ma, perché il cuore, ci fa questi brutti scherzi? 
Arrivai a casa e davanti al cancello trovai le mie amiche insieme alle Outher e a Seiya. Erano tutti preoccupati per me. 
Infatti, non appena mi videro, corsero subito verso di me. Sorridevano ed erano sollevate nel vedermi. Rassicurai tutti, dicendo che, stavo bene e che Dante non mi aveva fatto niente. 
Solo dopo notai che, Morea e Seiya, stavano bene. Avevano solo qualche graffio e dei lividi. 
Dopo qualche chiacchiera, ci salutammo e ognuno si diresse a casa propria. 
Io entrai in casa, mi richiusi la porta alle spalle sospirando leggermente, mi tolsi le scarpe e mi diressi verso la cucina. Avevo molta fame! Mi preparai del latte con biscotti e quando finii, lavai tazza e cucchiaio. 
Salii al piano superiore. Avevo proprio bisogno di un bel bagno rilassante. Così, preparai la vasca con acqua bollente e sali da bagno. 
Mi tolsi i vestiti e li buttai nel cesto. Successivamente, sciolsi i capelli. Mi voltai. Ero nuda davanti allo specchio. In quel momento, potei sentire ancora le mani di Dante, mentre si facevano strada, sul mio corpo caldo e un brivido percorse la mie schiena. 
Allontanai quei pensieri dalla mente ed entrai in vasca. L’acqua era perfetta e mi rilassai totalmente. Finito il momento di puro relax, cominciai a lavarmi corpo e capelli. Dopo essermi lavata tutta, mi sciacquai e presi l'accappatoio. Lo indossai e lo legai bene in vita. Poi presi un asciugamano e iniziai a frizionare i capelli per asciugarli. 
Una volta terminato tutto, andai in camera per vestirmi. Presi un completo intimo con slip e reggiseno neri. Optai poi per un pantaloncino verde militare, con dei risvolti e ci abbinai una piccola cintura nera lucida; una maglia nera, larga sopra e stretta in fondo, con un motivo di farfalle e fiori, e con brillantini sparsi qua e la. Per finire indossai un paio di infradito neri, a motivi di fiori rosa e bianchi. Facevano molto Hawaii! 
Ritornai in bagno, appesi l'accappatoio al muro, mi tolsi l'asciugamano dalla testa e lo buttai nel cesto. 
Con delicatezza iniziai a spazzolarmi i capelli, prima le punte, piano, così sotto non avrei avuto più nodi e mi feci una treccia a lato. Infine mi lavai i denti. 
Tornai in stanza per mettere in ordine e accesi lo stereo (almeno mi sarebbe sembrato tutto più divertente!). Stavano trasmettendo una delle mie canzoni preferite, quella di John Leged “All Of Me”. 
Andai ad aprire le finestre in modo da poter cambiare l'aria. Mi rifeci il letto e poi mi spostai per sistemare l'armadio.
A quel punto sentii due braccia cingermi i fianchi, mi girai per vedere chi fosse, e vidi Dante. Mi baciò subito con passione, ma con infinita dolcezza e mi strinse forte, quasi come se… non volesse più farmi andar via dalla sua vita. 
Quando le nostre labbra si staccarono, ci sedemmo per terra, con la schiena appoggiata al letto e cominciammo a parlare del biglietto che gli avevo scritto. Mi disse che aveva deciso di accantonare l’idea della sua vendetta perché, non aveva più senso. Soprattutto, dopo aver capito di essersi innamorato pazzamente di me. 
A queste parole mi rilassai completamente e gli domandai se ero ancora obbligata a diventare o meno, la sua schiava. Mi rispose di no, che se volevo esserlo (anche se non sarei stata più una schiava) avrei dovuto deciderlo da sola. Lo abbracciai forte e lo baciai con passione. 
Trascorremmo il resto del pomeriggio tra il fare l'amore e parlare. 

Verso le sette però, lo feci andare via… prima che i miei tornassero a casa. 
Ci salutammo poi se ne andò. 
Mi diressi in cucina per preparare la cena. Benché fossi una frana a cucinare, provai comunque a cimentarmi con la pasta alla carbonara.
Finì di prepararla giusto in tempo, che arrivarono i miei a casa.
Quando entrarono, li salutai e dissi loro che avevo cucinato. Mi guardarono con delle facce terrorizzate e mi dissero che avevano già cenato fuori.
Ci rimasi molto male perché, avevo capito che non volevano assaggiare la pasta.
Ma, sfoderando i miei occhi da cerbiatta, li convinsi e alla fine provarono la mia cucina. 
Presero la prima forchettata e quando sentirono il gusto, ne rimasero sbalorditi. E felici di non essere morti avvelenati si complimentarono con me.
Finito di cenare misi tutto in ordine. Poi corsi in camera a prepararmi lo zaino e la divisa, perché l'indomani, sarei dovuta andare a scuola.
Ma, ahimè, come al solito, non avevo né studiato, né fatto i compiti.
Iniziai a mettermi il pigiama e mi infilai sotto le coperte per dormire. 
Ma bussò qualcuno alla finestra. 
Vidi che era Seiya. Ci salutammo e lo feci entrare. Mi chiese come stavo e come mai non mi ero fatta sentire per tutto il giorno. Gli risposi che stavo bene e mi scusai anche per il fatto di non essermi fatta sentire… ma avevo bisogno di pensare a tutto. Mentii clamorosamente, ma non potevo dirgli che avevo passato la notte e la giornata con Dante. Mi sentii una persona meschina.

Mi prese il volto tra le mani e mi baciò, quando ci staccammo, ci demmo la buonanotte e lui uscì dalla finestra. Scese giù per la grondaia, scavalcò il cancello e mi mandò un bacio con la mano. Io ricambiai. Dopo che Seiya se ne andò, chiusi la finestra e mi misi a dormire.
   
 
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