21/03/2015
6 recensioniLe Cantiche di Camilletto
Adorazione alla Prof
Cara prof, siam assieme dal secondo anno,
e son due anni che passiamo assieme il mio compleanno.
Sappia che le sventure a Lei capitate
Son motivate dalle mie gufate.
Anche le Sue Sante Feste son riuscito a mandar a male:
le disequazioni glieLe mandavo pure a Natale.
Alle medie in matematica ero mitico,
per questo son venuto allo scientifico.
Eminente Prof, anche se può suonar male,
un altro compleanno con Lei non lo voglio passare.
Nonostante ogni tanto inventi malsane tesi,
vuol passare con me non più nove ma diciotto mesi?
Cara prof, mi è amica la sventura.
Ci rifletta, non mi dia la bocciatura.
Finito questo supplizio,
le cantiche di Camilletto hanno inizio!
L’alzata
Il sole alle sei comincia ad alzarsi,
Camilletto è ormai in procinto di svegliarsi.
Apre gli occhi, il volto è terrorizzato:
Il giorno della verifica di matematica è arrivato!
Scende in cucina con fare annoiato,
la madre gli chiede: Francè, hai studiato?
Camilletto rispose: Madre, con gli sforzi miei,
oggi, se Dio vuole, prenderò sei!
E la madre: Tuo padre ha rotto i coglioni,
ma pure tu, venticinque euro per andare a ripetizioni!
Il Camillo fiero: Mà, me ne sono accorto:
Vedrai, la sufficienza a casa te la porto!
Bevuto il latte, finita la colazione,
Camillo sale in camera e ripassa sul librone.
Esce di casa, dentro la pancia, fuori il petto;
Il tassista Papetto si presenta al suo cospetto.
All’amico Camilletto confida la sua previsione;
Papetto risponde: se prendi tre fai la figura del coglione!
La verifica
Arrivato a Castelfidardo, con gran riluttanza,
Camilletto si accinge ad entrare nella stanza.
Entrando, vede il banco separato,
e pensa: Perché la febbre non mi sono beccato?
Si siede al suo posto con far temerario.
Arriva la Guido: via l’astuccio e il diario.
Ha lo zaino con i bigliettini a meno di un metro.
E la prof: Sciancalepore davanti, Camilletti dietro.
Camilletto in faccia diventa viola.
Pensa: Se babbo è a casa, ogni santo vola.
E’ totalmente confuso: più o meno?
Qui, ci va seno o coseno?
La sfiga mi perseguita continuamente,
pensa Camilletto guardando la tangente.
La Guido attende con aria distesa.
Camillo al suo cospetto: Prof, firmo la resa!
Torna a posto, la battaglia ha perso.
Il cielo a Castelfidardo è tutto meno che terso.
Papetto gli dice: Or dunque?
Camillo: Tra il tre e il cinque.
La sfuriata del padre
Alla seguente lezione,
La Guido fa: Ragazzi, compito con valutazione.
La felicità di Camilletto viene meno.
Il suo voto: Quattro meno.
Torna a casa col volto abbacchiato.
Il padre: Quanto hai pigliato?
Camillo gli dice il risultato.
Lo sbirro si è già alterato.
A sentirlo ci vuole un gran coraggio.
Nomina tutti i santi da Ottobre fino a Maggio.
E quando il padre ha finalmente finito,
Camilletto è a dir poco annichilito.
Urla: Prendi il quaderno ed armati di buona lena.
Non farmi quello sguardo, non mi fai pena.
E mentre l’equazione viene scritta dal poveretto,
comincia una nuova rottura per Camilletto!
Fine.
Messaggio dall'autore
Ciao gente, spero solo vi sia piaciuta questa prima "Cantica". Se non vi è di troppo disturbo, anche per rendermi conto se fa ridere come la barzelletta "Dopo formaggio viene forgiugno", oppure è di tutt'altro spessore, lasciate una piccola recensione.
Grazie dell'attenzione, buon proseguimento!
Frenz
P.s. Nella mia scuola i recuperi sono a metà lugio, ed intorno a quel periodo compio gli anni...lascio a voi l'interpretazione dei primi versi!