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Autore: Tabheta    21/03/2015    0 recensioni
|AkuRoku|
I pensieri di Axel durante una notte passata con Roxas.
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Axel, Roxas
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: KH 358/2 Days
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Un filo d’aria gelida lambiva i loro corpi nudi, intrecciati in un abbraccio che sapeva di carne e sudore. Roxas era ovunque, sentiva il suo odore intorno a lui e dentro di lui, come a marchiarlo fin nelle ossa. Minuscole goccioline di sudore gli imperlavano la fronte ampia, che coronava quel viso dolce dai tratti ancora infantili, le fossette tese in una smorfia di puro piacere.
Axel non avrebbe saputo descrivere quelle sensazioni, erano fuoco liquido, gli bruciavano la carne fino a ridurre la pelle, i muscoli, in misera cenere – e dire che quello che controllava il fuoco tra di loro era lui. Non si era mai posto il problema di non avvicinarsi troppo, in fondo fino a quel momento non si era mai bruciato.
Tutto gli sembrava irrilevante, come se non li riguardasse realmente, le lenzuola, la finestra aperta, la sua camera, le vedeva intorno a loro ma allo stesso tempo erano lontane anni luce, estranee a quel piccolo mondo composto solo dai sorrisi di Roxas, dai suoi gemiti, dai suoi baci soffocati sulla pelle.
Era così bello da farlo arrabbiare, sembrava talmente vulnerabile fra le sue braccia, una piccola pressione su quel collo così liscio e sarebbe stato suo – solo suo, per sempre. Bruciava, ogni singola volta, all’infinito, avrebbe ritagliato una prigione tra le fiamme solo per lui, non avevano bisogno di un cuore, voleva solo che quell’attimo durasse per sempre.
Ma il fuoco si stava spegnendo, non sarebbe riuscito a trattenere Roxas ancora a lungo, per quanto lo desiderasse non era suo, e non lo sarebbe mai stato, la ricerca della verità lo avrebbe portato lontano, lontano da lui e dal loro piccolo mondo. Per questo si scagliava in lui con violenza, lo scavava fin nelle viscere nella speranza di imprimere in lui il ricordo della loro esistenza, che erano vivi, che si amavano –in un modo contorto e malsano. Voleva che quando sarebbe sparito, si sarebbe ricordato di lui, di loro.
In qualche modo era tenero, con quella finta pudicizia che lo spingeva a trattenere i gemiti, gli occhi azzurri più liquidi che mai, che invece non mentivano –nonostante fosse fuoco ci sarebbe volentieri affogato dentro.
Si era chiesto più volte perché, perché lui, perché loro, ma non era mai giunto ad una risposta, quando probabilmente la soluzione era più semplice di quanto pensasse: perché era Roxas. Roxas, con le sue guance tonde, il sorriso imbronciato, i capelli biondi e gli occhi più chiari della luce, se gli avessero chiesto di immaginare Kingdom Hearts avrebbe descritto i suoi occhi. Ma Roxas non era tutto lì, la sua vera bellezza spuntava col tempo, se lo si imparava a conoscere, ad apprezzare i suoi momenti di dolcezza e a sopportare il suo carattere scostante, da gatto selvatico. Faticava a lasciargli il controllo, non voleva cedere, così si ribellava, combatteva, e quando riusciva ad ergersi su di lui lo lasciava fare, gli lasciava credere di avere avuto la meglio, quando probabilmente, anche se non lo sapeva, lo aveva già soggiogato molto tempo prima, quando i loro occhi si erano incontrati quel giorno a Twilight Town.
C’era così tanto in lui, un rogo di emozioni che non riusciva a domare, confluivano tutte in Roxas, per Roxas, con Roxas, sembrava che il mondo iniziasse e finisse in lui, per lui, con lui, in un ciclo infinito di morte e rigenerazione. Non era mai abbastanza, più aveva e più voleva. Toccarsi, amarsi, era l’unico modo per sentirsi vivi, sentimenti surrogati per gente senza un cuore, senza un futuro, senza nessuno.
Nel freddo della stanza rimase solo il suono di sospiri soffocati e il silenzio di parole non dette.
 
Non mi lasciare. Vivimi, amami, odiami, qualsiasi cosa, ma non andare via. Non voglio sparire, quello che c’era prima, quello che ci sarà dopo, non ha importanza, voglio solo che continui ad esserci. La solitudine la conosco, fa male, brucia, ma lo fa anche di più se tu ti limiti a guardare da lontano e a correre per non farti raggiungere.
Feriscimi, sfogati, non lasciare tutto in sospeso, pensami, ricordami con affetto. Mischiati a me e affoga tra le mie lacrime, se tutto deve finire, voglio che sia nel modo più dolce
 
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Note: A volte nei momenti di malinconia mi vengono fuori queste cose, perché sappiamo tutti che Axel e Roxas sono l'angst per eccellenza ahahah, un grazie a ogni lettore <3
  
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