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Autore: buffyTVS    21/03/2015    1 recensioni
ambientata dopo la 2x15 e si basa su ciò che Clarke ha provato e prova. Secondo me non è innamorata di Lexa, ma sicuramente prova qualcosa. Un misto di rabbia e sentimento, di paura e desiderio, per ciò che deve fare e ciò che sente per Lexa.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Clarke Griffin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pre-cacciatrice: Mi farebbe molto piacere se mentre leggete questa OS ascoltiate "princess commander" di Jaime Brown. Questa FF è un pò ispirata anche a questa canzone. Enjoy it!




L’oscurità mi avvolge, ormai sono sola a  combattere qualcosa più grande di me.
Come è stato possibile? Perché mi sono ritrovata sola? Non importa come, importa perché. Lei se n’era andata, dandomi una “spiegazione” abbastanza chiara. Il suo popolo veniva prima di tutto, prima anche di se stessa….prima anche di me.
Eppure qualcosa non mi tornava , qualche giorno prima mi aveva salvata, mi aveva portato con lei e mi aveva fatto capire di tenerci.


“not everyone, not you”


Sentii un fremito nel petto a quel ricordo. Non mi ero mai sentita così importante per qualcuno.
Quel qualcuno che non ci aveva messo nulla a tradirmi.
Entrai nella tenda ormai quasi distrutta. La stessa tenda che aveva condiviso i pieni di azione e quel bacio. Non mi sarei mai aspettata da lei una cosa del genere. Lei aveva il cuore e lo sguardo freddo, ma io in quegli occhi verdi ci leggevo di più e nessun altro sembrava accorgersene. Quegli occhi che mi avevano fatto tremare quando mi ha detto :


“i do care, Clarke.”  


Clarke. Che stupida sono stata a fidarmi di una persona che ha lasciato morire 250 innocenti a TONDC senza voltarsi mai indietro.  Forse Octavia aveva ragione.
Sono stata stupida a pensare che forse io avrei potuto buttar giù quel muro di pietra che aveva costruito intorno al suo cuore. Che stupida ad essermi fidata dei suoi occhi.
Sul tavolo c’era ancora la mappa d’azione su cui avevamo lavorato tanto. In alto a destra c’era cerchiata quella meta: Polis.
Accarezzai lentamente quella carta ruvida.
Scossi la testa e mi appoggiai un attimo al suo letto. Sentivo solo tanta rabbia in corpo, eppure decisi di stendermi lo stesso.  Pensando a quando c’era lei.
Forse solo ora mi sto rendendo conto del fatto che le avevo fissato le labbra più e più volte. Mi scappò un sorriso. Non sapevo neanche perché quel pensiero mi desse piacere, ma sapevo sicuramente che avrei voluto baciarla ancora. Non perché volessi una relazione. Non sono il tipo da relazione, Finn ne era la conferma. Volevo solo baciarla e poi stringerla, volevo solo che fosse lì e mi dicesse che andrà tutto bene e che non c’è segno di debolezza in me.
Diedi un pugno al suo cuscino.
“VAFFANCULO!”  
Mi alzai di scatto e con un impeto di rabbia scaraventai il tavolo all’aria.
La mappa cadde a terra e con essa anche la cera che Lexa utilizzava per disegnare i segni di guerra sul suo volto.
Mi specchiai in una catinella d’acqua poco più avanti. Quei segni di guerra li avevo anche io, forse me li aveva lasciati quando poco prima di andare in battaglia, voleva insegnarmi ad essere un po’ come lei.
Frettolosamente cercai di pulirli, eppure sembravano non andare via. Le lacrime mi salirono agli occhi per poi fuoriuscire copiose sulle mie guance.
“VAFFANCULO!!!” buttai a terra anche quel contenitore.
“Perché mi hai fatto questo?” mi inginocchiai, continuando a piangere.


“Love is weakness.”


“Cosa?” mi voltai. Non potevo aver sentito davvero quella voce.
In piedi, accanto all’entrata della tenda, c’era lei. I capelli sciolti, come non li avevo mai visti. Non c’era traccia di sangue o inchiostro sul suo volto. Era puro, semplice. L’armatura pesante che di solito indossava era stata rimpiazzata da abiti molto più leggeri…la spada non era al suo fianco.
Impugnai la pistola e la puntai contro il suo petto: “Bastarda!!”
“Mi dispiace, Clarke.” I suoi occhi mi sembravano diversi.
“Non hai il diritto di dire nulla!!!” le urlai.
“No.”
Lexa si avvicinò lentamente ed io impugnai la pistola un po’ più forte.
Incurante della mia presa lei continuò ad avvicinarsi e mi sfiorò la mano. Istintivamente abbassai il braccio e lasciai cadere la pistola sul pavimento.
“Blood must have blood,Clarke.” Sussurrò piano.
Alzai lo sguardo e lo fissai nel suo.
“Questa volta pensavo che l’amore potesse avere amore.” Dissi.
Lei mi sorrisse. Un sorriso appena accennato sulle sue labbra, uno di quelli che solitamente mi riservava.
“L’amore è una debolezza Clarke, non è così che vincerai domani.”
“Perché Lexa?” sentii nuovamente le lacrime pizzicarmi gli occhi. “Perché mi hai abbandonata?”
“Perché questa sono io.” Mi rispose con freddezza.
“E allora mi fai schifo!” la spintonai via.
I suoi occhi si incupirono un po’.
“Non è importante ora.”
“che diavolo significa?”
“Significa che domani vincerai la guerra, esattamente come ho fatto io. Sacrifica la tua anima Clarke e vincerai. Io ho sacrificato la mia quando avevo appena cominciato a vivere.”


“Maybe life should be about more than just surviving.”


“Non meritiamo di più?” sussurrai.


“maybe we do.”


“Forse.” Mi rispose.
“Non starai mica per baciarmi di nuovo?” le domandai accorgendomi di starle fissando le labbra.
“No…”  disse fredda, ma i suoi occhi la tradivano.
Sussultai però quando il retro della sua mano fredda accarezzò la mia guancia calda.
Il suo volto era vicinissimo al mio tanto da sentire il suo respiro sulle mie labbra.
“Lexa..” chiusi gli occhi ed inspirai forte.
“Clarke, dimmi che posso baciarti un’ultima volta,ti prego.”
Non riuscivo a rispondere, volevo solo conficcare un coltello nel suo cuore per farle sentire il dolore che avevo provato quando mi aveva abbandonata. Eppure mi sporsi in avanti per sentire ancora quel contatto.
Non riuscii a bearmi del suo sapore perché la sua figura sfocò improvvisamente nell’aria.  


Rimasi imbambolata per qualche secondo. Mi aveva abbandonata di nuovo. Questa  volta per colpa mia.
Raccolsi da terra la mappa e notai le noccioline che giacevano pochi metri più in là. Non mi pentii completamente di averle mangiate.
Accesi un piccolo fuoco e ci gettai quella carta. La scritta Polis bruciò rapidamente avvolta da quelle fiamme. Sentii pizzicare la mia anima al centro del petto. Se questo avrebbe  salvato il mio popolo…allora avrei lasciato bruciare insieme a quella mappa anche la mia anima.
 
 
 
 
 
 
 
Angolo della cacciatrice.
Ispirata da Silvia. Non ho molto da dire, solo che è ambientata dopo la 2x15 e si basa su ciò che Clarke ha provato e prova. Secondo me non è innamorata di Lexa, ma sicuramente prova qualcosa. Un misto di rabbia e sentimento, di paura e desiderio, per ciò che deve fare e ciò che sente per Lexa. Spero vi sia piaciuta e che mi facciate sapere. Un bacio.
  
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