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Autore: iaki46    21/03/2015    2 recensioni
INTRO:
Ah Maka... chissà cosa pensi, cosa provi per me.
Non so, forse non è cambiato niente rispetto a prima, forse siamo solo più uniti. Forse sei ancora mia. Ma è questo 'forse' che mi logora l'anima.
Sicuramente sono cambiato io, i miei sentimenti.
...
Passi così tanto tempo con lui.
Mi da così fastidio, avrei voluto essere io a proteggerti.
...
Basta, ti voglio.
Non posso, non voglio più controllarmi, limitarmi.
So che non sono io, ma ti voglio.
Ora basta trattenersi.
...
Maka, scusa... Cosa ti ho fatto?! Come ho potuto?
...
"Dov'è Soul?"
"Maka, dobbiamo ucciderlo".
...
"DOV'E' MAKA?"
"Dove l'hai fatta andare, mostro!"
"Cosa?.. Io non capisco! Di che stai parlando?"
"Si è sacrificata per te, Soul! Tu l'hai uccisa".
!!IN PAUSA!!
Genere: Introspettivo, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Black Star, Maka Albarn, Soul Eater Evans | Coppie: Soul/Maka
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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Capitolo 1: Mistake

Ah Maka... chissà cosa pensi, cosa provi per me.
Non riesco più a capire come mi vedi... ho paura di perderti.
Non so, forse non è cambiato niente rispetto a prima, forse siamo solo più uniti. Forse sei ancora mia. Ma è questo 'forse' che mi logora l'anima.
Sicuramente sono cambiato io, i miei sentimenti.
Maka, per me non sei mai stata solo una meister. Eri la mia migliore amica, ma per me ora questo non è più abbastanza.
Maka.. mi da così fastidio vederti con qualche altro ragazzo.
Cosa provi per Crona, Maka?! È davvero solo un amico per te?
Passi così tanto tempo con lui.
Mi da così fastidio, ma non capisco perché.. Anche contro Arachne, avrei voluto essere io a proteggerti.
Quello che maggiormente non sopporto dell'essere un'arma è che senza di te non sono niente. Non posso attaccare un nemico senza di te, a differenza di tuo padre o di Justin Law. Anche il Dottor Stein pur essendo un meister può attaccare senza un'arma, ma lasciando perdere lui, addirittura Black*Star può farlo attraverso le lunghezze d'onda della sua anima.
Io no, non posso. Sono solo un'arma, non ho nessun power up speciale. Io non sono niente senza di te Maka, in tutti i sensi... non posso difenderti in un combattimento. Mi è capitato troppe volte. Potevo solo sorreggerti.. l'unica volta in cui ti sono stato utile è stato quando ti feci scudo col mio corpo, ma ci fu comunque tensione tra noi. Voglio fare di più per te! Vorrei riuscire a fare lo stesso che tu hai fatto a me...
Non ho la minima intenzione di essere sostituito. Anche se capirei se tu volessi farlo.
Non riesco a smettere di pensare a Crona.
Le vostre anime sono entrate in sintonia. Non è più un mio privilegio; non sono più l'unico ad aver toccato la tua anima.
Non sai quanto mi corroda questo.
Dio... se mi sentissi adesso mi prenderesti per uno stalker.
Io non sono così. Nemmeno con te sono più me stesso.
Non lo ammetterò mai ad alta voce, ma ho bisogno d'affetto.
Sono un'arma, posso diventare d'acciaio, indurire la pelle, ma dentro di me batte un cuore vivo, di carne.
Batte per te.

Non sai Maka, non lo sai com'era prima la mia vita.
Ero solo, perso, emarginato.
Q
uando non sapevo di essere un'arma e vivevo in una normale città, circondato da persone normali, il mio essere mi era sconosciuto. Poi il mio corpo cominciò a mutare. Io non capivo, ne ero spaventato. Spaventato da me stesso. Credevo di essere un mostro, sembravo un mostro.
Iniziai a diventare tagliente, letteralmente, mi ricordo che i primi sintomi del mio cambiamento si manifestarono intorno agli otto anni, gradualmente; all'inizio solo quando giocavo a basket con i miei amici.
Iniziavo a bucare i palloni solo sfiorandoli per un istante.
Ero sicuro di essere io, anche se nessuno riusciva a spiegarsi come.
Tenevo tutti all'oscuro, sentivo che non era una cosa normale e temevo di fare la fine che in seguito ho fatto.
Ricordi il giorno in cui ci siamo conosciuti, all'inizio della scuola?
Io ero solo, in un angolo, a suonare il pianoforte.
Sei stata la prima dopo anni ad avvicinarsi a me spontaneamente, a non temermi.
Parlammo un po', poi tu feci la fatidica domanda “Dove sono i tuoi genitori?”.
So che ti sei accorta del mio cambiamento d'umore.
Allora non sapevo ancora che potesse essere possibile, ma sono sicuro che le nostre anime avessero già iniziato a comprendersi.
Infatti cambiasti subito argomento ed iniziasti a parlare di te, cercando di farmi sentire a mio agio.
Maka, io sono un assassino.
Mi piacesti fin da subito, per questo cercai di allontanarti.
Non ci sono riuscito: dopo anni passati nella solitudine desideravo troppo un'amica, una persona seriamente interessata a me.
Sei arrivata tu.
Io ho ucciso i miei genitori, avevo nove anni, credo.
Non riuscivo a controllare le mie trasformazioni all'epoca, non credevo nemmeno che fosse possibile farlo, o che esistessero altri ragazzi come me.
Era notte, corsi incontro a mia madre per abbracciarla dopo un brutto sogno, ma divenni per metà ascia e la trapassai.
Non ebbi possibilità di fermarmi e la uccisi, poi sbilanciato, caddi a terra con lei, mentre la mia parte ancora mezza umana piangeva terrorizzata e piena di sangue.
Arrivò mio padre allarmato dai rumori, ma mentre mi allungavo verso di lui mutai ancora in una katana, uccidendolo.
Con questo rispondo anche alla tua domanda sui miei occhi rossi.
Lo so che sono stani e, non chiedermi come, ma cambiarono colore dopo quella notte.
Prima, per quello che ricordo, erano blu intenso.
Il giorno successivo arrivò lo Shinigami con tuo padre.
Mi spiegarono, mi calmarono e mi condussero alla DWMA, che divenne la mia dimora.
Lì scoprii anche di essere stato adottato e che quelli che io avevo sempre creduto tali, in realtà non erano i miei veri genitori. Tuo padre mi insegnò a controllarmi e cercò anche di reintegrarmi con dei ragazzi della mia età, ma venivo ovviamente escluso e considerato pericoloso. Ho vissuto così, nel silenzio della mia solitudine, finché non divenni abbastanza grande da poter frequentare la scuola con un meister e conobbi te.
Vivevo così, giorno dopo giorno, nascondendomi all'ombra di scherzi, bravate ed ironia, per non fare capire quanto realmente io soffrissi.
Imparai a suonare il piano da solo perché era il mio unico passatempo ed il suo suono era migliore del silenzio. A volte credevo di parlare con la musica. Di sicuro esprimevo i miei sentimenti: per questo è così tetra.
O almeno lo era, prima di te.
Finalmente diventammo una squadra, per me fu una svolta definitiva.
Anche tuo padre, che recitava la parte del genitore protettivo, in realtà era felice per me e per te, visto che mi conosceva e sapeva che eri in buone mani.
Da lì la mia vita cambiò: iniziai a diventare davvero la persona che fingevo di essere e grazie a te acquistavo sempre di più la fiducia in me stesso.
I miei occhi rossi non mi ricordavano più la strage sanguinosa, ma divennero il simbolo dei miei sentimenti per te. Ora però ho paura di perderti, in fondo sono sempre fragile.
La follia non mi aiuta, potrei cedere...
Hey Soul, che fai lì sul letto?”
Eh? Maka?! Quando sei entrata?”
A che pensavi?”
Non hai risposto”
Nemmeno tu”
Ho chiesto prima io”
Lei ride e alza le mai come per arrendersi, poi dice “Sono appena arrivata, ora tocca a te”.
Uhm, a niente..”, ma lei non mi crede: “Sicuro?” oltre che dubbiosa, sembra contenta, probabilmente c'è qualcosa a cui dovrei pensare.
Sì, perché? Comunque che ci fai qui?”
No, così” risponde, poi arrossisce lievemente “Comunque... beh... domani sera vorrei uscire, okay?”.
Eh? Perchè?” di solito preferisce rimanere a casa e cucinare con me.
Dai Soul...” forse l'ho delusa, sembra rattristata, ma davvero non capisco.
È il mio compleanno!” sbotta.
Oh, giusto! Me lo ricordavano, scemina...” pessima recitazione. So che non l'ho convinta, glielo si legge in faccia. Devo cambiare argomento: “Beh... ti porto dove vuoi, offro io”, cerco di rimediare sorridendo.
È questo il punto... io... domani esco da sola, ti va?”.
Cosa?! Perchè dovresti uscire da sola, soprattutto il giorno del tuo compleanno?!”
In realtà... non sarei sola”.

Silenzio.

Come non sarà sola? Se non ci sarò io...
Doccia fredda. Un altro, c'è un altro.
Ah”.
Vedi... ho un appuntamento con Black*Star” dice arrossendo e piegando le sue labbra in un timido ed imbarazzato sorriso.
Sono sicuro di avere una faccia sconvolta, la bocca aperta, ma non trovo le forze per chiuderla.
A te... non da fastidio se non festeggio con te, vero?”
Riesco in un qualche modo a negare e lei, così felice, non si accorge della mia bugia. Mi ringrazia ed esce dalla stanza.

Mi sento morire.

Mi fa male tutto.

Dentro di me qualcosa ride: “Almeno adesso non ti dovrai più tormentare con quegli stupidi dubbi”.
Già, non dovrò” rispondo mentalmente “Ma avrei preferito che fosse per il motivo opposto”.
Lo sapevo che ti avrebbe portato via da me.
Lui è tutto quello che non sono io: un meister, è forte, sicuro di sé, grintoso... io non sono niente.
Dovevo immaginarmelo dopo lo scontro con Arachne... era così arrabbiato e protettivo nei tuoi confronti. Il suo sguardo era quasi intimidatorio, come un avvertimento “Vedi di proteggerla d'ora in poi”.
Subito dopo è partito per vendicarti.
Poi da quando siete entrati in sintonia con l'anima... altro che Crona.
 

♦♦♦♦

Non mi ero accorto fosse passato così tanto tempo da quando sto qui. Faccio finta di dormire quando mi chiami per cena.

Non voglio che tu mi veda così, non voglio pensare a domani sera, a te e Black*Star insieme...
 

♦♦♦♦

Soul, Soul, svegliati! Facciamo tardi!”.
Sono felice di vederti appena sveglio, ma avrei preferito che non urlassi.
Che.. ore sono?” chiedo stanco.
L'ora che ti svegli, visto che è dalle sei di ieri sera che sei in letargo e tra cinque minuti dobbiamo essere a scuola. Non rovinarmi il compleanno, Soul! Non voglio essere sgridata proprio oggi, se non ci sbrighiamo potrei anche beccarmi una lezione supplementare nel pomeriggio e, nel peggiore dei casi, non potrei uscire questa sera..”.
Si, si ho capito” sbuffo alzandomi. Deve proprio ricordarmelo subito che questa sera... Poi sarei io il rovina giornate.
Tanto lei non sa niente. Nè del mio passato né dei miei sentimenti e nemmeno che mi sono addormentato due ore fa perché sono stato tutta la notte a struggermi e piangere per lei.
Sono pronto, vogliamo andare?” sputo rudemente.
Dai Soul non volevo offenderti!” si scusa lei.
Io mi limito a guardarla truce e lei, invece di urlarmi contro come sempre, s'intristisce.
Buon compleanno, eh” mormora.
Buon compleanno!!” urlo con rabbia. Odio questo giorno, non ho alcuna voglia di festeggiarlo.
SOUL TI DETESTO!” risponde lei, poi corre via.

Sono solo uno stupido.



 

ANGOLINO DELL'AUTRICE

Eccoci qui! Spero che questo capitolo un po' particolare vi sia piaciuto.
Eccovi un Soul diverso dal solito, innamorato pazzo, geloso e con mille dubbi. Spero di avervi incuriosito con certe rivelazioni, e che abbiate voglia di leggere e lasciare un commento! 
Ovviamente ringrazio la mia editrice e sostenitrice (nonchè amica) Marina Swift, per avermi convertito il bravo in HTML visto che io non me ne intendo, e per essermi sempre vicina :)
Alla prossima, grazie a tutti voi lettori <3

  
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