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Autore: Letsneko_chan    21/03/2015    4 recensioni
«Questa sei tu e questo sono io» le disse indicando le due figure al centro del disegno.
Rin ascoltava rapita ciò che il fratello le stava narrando: una storia ambientata in un regno lontano, da tutti conosciuto come il Regno del Giallo. Rilliane, questo il nome dato da Len alla principessa, ne era la sovrana ma presto fu abbandonata dal popolo a causa della sua crudeltà.
Tuttavia, nonostante l'aria tesa che regnava fuori dal palazzo, Rilliane riusciva a mantenere il sorriso.
«E come faceva?» chiese curiosa Rin, piegando la testolina, facendo ondeggiare il grande fiocco bianco che aveva in testa.
(ennesima fic sui Kagamine basata sul prompt "favola". La storia che Len racconta è, chiaramente, servant of evil)
Genere: Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Len Kagamine, Rin Kagamine
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 «Len-kun»
La voce di bambina dai capelli color del grano costrinse Len ad alzare la testa dal disegno su cui stava concentrando tutta la sua attenzione.
«Sì, Rin-chan?» le chiese, ben sapendo che quella bambina lo avrebbe portato alla distrazione.
La piccola, infatti, iniziò a saltellargli intorno, facendo svolazzare il vestito giallo che indossava.
«Ti piace, Len-kun? La mamma dice che sembro una principessa!» canterellò felice lei.
«S-sì... La madre ha ragione» affermò lui, sperando che, avendo ottenuto la risposta che Rin desiderava, si togliesse di torno.
La piccola fece per allontanarsi ma, pochi passi dopo, tornò da Len, chinandosi a guardare il disegno del piccolo.
«Che fai?»
«Disegno» rispose lui senza nemmeno degnarla di uno sguardo.
Rin, sbuffando, si sedette in terra davanti a lui: la mancata attenzione nei suoi confronti da parte di Len l'aveva fatta arrabbiare.
Osservò stupita per un attimo il fratello colorare con sicurezza quel campo di fiori che aveva disegnato.
Lasciò poi che lo sguardo cadesse sui pennarelli colorati che giacevano sparsi sul pavimento accanto a Len.
«Len-kun... Posso prenderti un foglio?» gli chiese timidamente.
«Sì, Rin-chan. Lo sai che puoi usare le mie cose a patto che tu non me le rompa, come fai di solito...»
«Stai insinuando che sono pasticciona?»
«Sì, sei un'adorabile principessa pasticciona» le rispose il biondo sorridendole dolcemente.
Rin arrossì, voltandosi dall'altra parte e fingendosi offesa.
Len, sbuffando, fu costretto a posare il pennarello a terra e avvicinarsi a lei.
«Rin-chan. Le principesse non fanno così»
«Ah no? E tu che ne sai?»
«Guarda qua» le disse prendendo un disegno dal tavolo.
«Ma è bellissimo! Len sei super bravo!» commentò lei, rapita dal disegno.
Voleva molto bene al fratello anche se invidiava la sua bravura nel disegnare: Rin, infatti, riusciva a disegnare solo arance.
«Questa sei tu e questo sono io» le disse indicando le due figure al centro del disegno.
Rin ascoltava rapita ciò che il fratello le stava narrando: una storia ambientata in un regno lontano, da tutti conosciuto come il Regno del Giallo. Rilliane, questo il nome dato da Len alla principessa, ne era la sovrana ma presto fu abbandonata dal popolo a causa della sua crudeltà.
Tuttavia, nonostante l'aria tesa che regnava fuori dal palazzo, Rilliane riusciva a mantenere il sorriso.
«E come faceva?» chiese curiosa Rin, piegando la testolina, facendo ondeggiare il grande fiocco bianco che aveva in testa.
Len le sorrise. «Con lei c'era sempre un servo che le voleva tanto bene e che eseguiva ogni suo desiderio»
«Anche tu faresti tutto per me, Len?»
«Certamente! Sei la mia principessa, Rin!»
La piccola, a quelle parole, lasciò perdere  la storia e gli si buttò addosso, stringendolo forte.
 
Alcuni anni dopo
 
«Rin? Tutto bene?»
«No» rispose secca lei lasciandosi cadere con poca grazia sul puff, rigorosamente giallo, che troneggiava nella stanza.
«Che succede?»
Len posò il pennello, voltandosi verso la sorella.
«Kaito mi ha lasciato. Per Miku»
«La sua passione nello spezzare cuore è conosciuta»
«Non mi aiuti fratellino»
«Ehi, scusa principessa! Era solo un'affermazione!»
«Scuse accettate. A che stai lavorando stavolta?»
Len le sorrise per poi andare a cercare in una pila di disegni un vecchio ricordo.
«Te lo ricordi?» le chiese porgendoglielo.
«Sì... Vagamente... Era quello del Regno del Giallo... Be', potrebbe essere la nostra stanza! Io non mi ricordo nemmeno i colori originali delle pareti!» scherzò lei guardandosi intorno.
Len, ridendo, le diede ragione.
«Vuoi sapere il continuo?»
«Sì, così vedo di dimenticarmi di quello stronzo»
«Rin! Certe parole!»
«Scusa ma è uno stronzo!»
«Allora, dove eravamo rimasti?»
«Mh... Se non ricordo male stavi raccontando della principessa e del servo. Ma riparti dall'inizio»
«D'accordo. C'era una volta un grande regno chiamato Lucifenia, ma il nome con cui era conosciuto da tutti era il “Regno del Giallo”. Era governato da una tirannica principessa»
Rin lo interruppe. «Mi dai della tiranna?»
«Già. Mi imponi di sistemarti il fiocco, preparati il pranzo, aiutarti a matematica...»
«Ok, ok. Capito l'antifona» borbottò lei mentre il fratello riprendeva a parlare.
Dicevo... Era governato da una tirannica principessa di soli quattordici anni chiamata Rillianne.
Sotto la sua assoluta monarchia, tutto era  strappato alle persone e coloro che non le obbedivano erano condannati a morte. Sempre al suo fianco c'era Allen, un servo che le assomigliava molto. Nessuno sapeva che la coincidenza delle loro età e il fatto che si assomigliassero era dovuto al fatto che erano fratelli.
La principessa a causa della sua crudeltà era chiamata “la figlia del male”; le sue azioni, dettate dalla crudeltà e dall'egoismo, furono causa di una guerra che portò molte morti»
Rin ascoltava a bocca aperta, rapita dalle parole del fratello che, dopo aver ripreso fiato continuò a parlare.
«Il popolo, stanco di tutte queste crudeltà, decise che era tempo di ribellarsi. L'evento che scatenò la ribellione fu l'uccisione di una ragazza dai capelli verdi»
«Miku?»
«Miku. E no Rin. Non prendere idee»
«Uffa»
«La giovane era stata uccisa per ordine della principessa poiché non riusciva a sopportare che quella avesse una storia con il principe Kyle, di cui anche Rilliane era innamorata. La rivolta scoppiò, capeggiata da una giovane con un'armatura rossa»
«E cosa successe?»
«Ragazzi! A tavola!»
«Andiamo Rin, continueremo dopo!»
 
Rin, non appena poté, si sistemò a letto, attendendo che il fratello si sedette vicino a lei per raccontarle il finale, proprio come faceva da bambino.
«I ribelli arrivarono a palazzo - iniziò Len - e Rilliane, presa dal panico, non aveva la minima idea di come fare per sopravvivere. Allen, a quel punto, decise di raccontarle tutto: la loro storia, le sue origini, tutto. Infine, le propose di prendere i suoi vestiti e scappare, mentre lui, vestito con gli abiti regali, si sarebbe fatto prendere dai ribelli per essere giustiziato. E così avvenne: Rilliane si mise in salvo mentre il fratello veniva portato via. Il giorno seguente, alle tre del pomeriggio, mentre le campane - le stesse che avevano annunciato la nascita dei due bambini - suonavano, la ghigliottina si abbassava sul collo del giovane mentre Rilliane, in fondo alla piazza, assisteva impotente alla morte del fratello»
Len sorrise, vedendo che Rin si era addormentata.
«Buona notte, principessa» le disse baciandola dolcemente sulla fronte e notando che non era cambiata affatto da quando era piccola: ogniqualvolta che le raccontava una storia, Rin si addormentava prima della fine ma il giorno seguente non esitava a tirargli la manica finché Len non si fosse deciso a raccontargliela.
   
 
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