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Autore: carlikiller    21/03/2015    1 recensioni
Ron incontra per caso Lea, una ragazza molto particolare con degli amici ancora più particolari, e questo cambia totalmente non solo la sua vita ma anche quella di tutti i suoi amici. Lea sconvolgerà la vita di tutti e riuscirà, senza nessuna fatica, a unire due gruppi da sempre contrapposti in un unico grande e caotico gruppo.
Genere: Comico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo, Contesto generale/vago
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Lea Gold

Quando Ron vide Lea per la prima volta era con Harry e George in un negozio babbano a cercare un completo per il suo matrimonio e la vista di quella ragazza, di cui al tempo ancora non sapeva il nome, gli fece cambiare idea.
Era bellissima, con i capelli rosso mogano raccolti in una treccia ordinata sul lato destro del viso e il suo corpicino slanciato e magro racchiuso in uno splendido abito da sposa.
Con lei c’era un ragazzo alto, muscoloso e di colore che sembrava un dio delle tenebre anche se il sorriso che lei gli donava creava intorno a loro un aura angelica. Quel sorriso avrebbe sciolto il più grande dei ghiacciai ma il ragazzo sembrava quasi indifferente.
Incrociare i suoi occhi, che da lontano sembravano a Ron color malva, fece capire al ragazzo che stava per sposare la ragazza sbagliata perché non suscitava in lui le stesse reazioni con un semplice sguardo e un sorriso.
Così Ron prese i suoi fratelli, per lui Harry era come un fratello, e tornò a casa sapendo che non l’avrebbe mai potuta avere, era in un negozio di abiti da cerimonia con indosso un abito da sposa perciò presto si sarebbe sposata. Questo però non cambiava il fatto che non potesse più sposare Hermione, la sua fidanzata storica, perché ora nei suoi pensieri c’era solo la ragazza dagli occhi rosa.
 
La seconda volta che Ron incontrò Lea era a Diagon Alley con sua madre, che ancora non gli aveva perdonato il mancato matrimonio, e la vide appena fuori dalla Gringott che stava palesemente aspettando qualcuno appoggiata ad un uomo gigantesco.
Era circa il doppio di lei e la teneva per i fianchi come per assicurarsi che non potesse andarsene. Ma lei non sembrava preoccuparsene troppo visto che stava con la testa appoggiata al suo petto con aria tranquilla e rilassata, anche se lui avrebbe potuto spezzarle tutte le ossa con una sola manata.
Ron decise di avvicinarsi per poterle parlare, voleva avere l’opportunità di conoscerla visto che l’aveva incontrata due volte e non sapeva se ce ne sarebbe stata una terza.  Ma quando finalmente prese il coraggio di andare da lei senti una voce familiare ed estremamente irritante che lo fece desistere.
Già non sapeva cosa dirle per conoscerla e non spaventarla, poi c’era il problema dell’energumeno a cui lei era appoggiata e che probabilmente era il marito, non voleva condire il tutto facendo assistere alla sua disfatta Pansy Parkinson. Non voleva diventare il soggetto di tutte le barzellette serpeverde.
Almeno ora Ron sapeva di poter sperare di incrociare quella bellissima ragazza più spesso visto che per essere lì doveva essere una maga.
 
Ron scoprii come si chiamava quella dea che continuava a incontrare in giro per Londra solo qualche tempo dopo. Un giorno mentre girava per il ministero aspettando che suo padre finisse di lavorare Ron si scontra con una ragazza. Lui era come sempre con la testa altrove e non si accorse di una ragazza che stava arrivando nella direzione contraria parlando da sola con un affare nero attaccato all’orecchio.
Dopo esserle finito addosso Ron alzo lo sguardo su di lei e la riconobbe come l’angelo che aveva incontrato nel negozio di abiti da cerimonia ormai un anno prima. Trovandosela davanti Ron non riuscì a spiccicare parola, avrebbe voluto dire tante cose ma davvero non riusciva ad articolare una frase. Per fortuna ci pensò lei.
La ragazza si alzò dal pavimento su cui erano seduti e sorridendo allungò una mano per presentarsi.
- Ciao, io sono Lea -
- Ron - disse lui cercando di non balbettare.
- Sei carino, o forse sono semplicemente io che ho un problema con i capelli rossi, mi prendo una cotta per ogni pel di carota che incontro. Sai mio padre ha i capelli rossi come i tuoi e anche li avrei voluti così -
- Beh anche i tuoi sono rossi, solo di un rosso più scuro - Lea sorrise dolcemente e gli chiese qualcosa che davvero Ron non si aspettava.
- Ti va di prendere un caffè? -
Ron rimase leggermente sconvolto, aveva provato ad avvicinarla per quasi un anno ma non ci era riuscito, e ora che l’aveva accanto non sapeva cosa dire mentre lei sembrava perfettamente a suo agio. Sembrava una ragazza davvero unica e speciale e Ron non vedeva l’ora di conoscerla.
- Ok -
Lea lo prese a braccetto lasciando che fosse Ron a scegliere il posto dove andare mentre lei faceva qualcosa con un affarino piccolo, piatto e nero.
- Cos’è? -
- Questo - chiese lei alzando l’aggeggio strano con cui stava trafficando da un po’ e Ron annuì - È un cellulare, mi permette di comunicare con i miei amici anche quando sono distante da loro. Prima non ti ho visto perché ero presa in una discussione telefonica con il mio amico Theo che dovrebbe venirmi a prendere, prima o poi. Ora gli stavo spiegando via messaggio perché ho messo giù e che, visto che è impegnato ed io ho incontrato te, può venire a prendermi un po’ più tardi -
- Perché stavate discutendo? E come mai ti viene a prendere? -
- Stavamo discutendo perché lui a da fare e non riesce a venirmi a prendere subito ma io se giro da sola per Londra rischio sempre di perdermi così qualcuno deve recuperarmi. Di solito ci pensa Theo o un altro dei miei coinquilini -
- Vivete insieme? Ma tuo marito non dice nulla? -
Lea scosse la testa ridendo - Io non sono sposata e vivo con dei miei amici, fra cui Theo, in un grande attico qui a Londra -
- Ma io ricordo perfettamente che la prima volta che ti ho vista eri in un negozio di abiti da cerimonia e stavi provando un abito da sposa. Per questo credevo che fossi sposata -
- Oddio no! - Lea scoppiò a ridere - Sul serio non sono sposata - Lea gli mostrò le mano dove non c’era nessuno segno dell’anello - Ogni tanto vado vedere gli abiti da sposa con alcuni amici. Sai solo per gioco - Che ragazza fuori dal comune!
Dopo aver camminato per un po’ Ron e Lea si fermarono in un bar babbano dove ordinarono un caffè e una pasta lui e una cioccolata calda lei.
- Ci sediamo al bancone o preferisci un tavolino? -
- Tavolino. Credo sia più intimo -
Ron arrossì facendole strada verso un tavolino libero infondo al locale.
- Arrossisci sempre? -
- Ehm sì, sono un po’ imbranato -
- Secondo me sei carino - gli risponde lei baciandogli una guancia prima di sedersi e lui arrossì nuovamente - Però non credo ti troverai bene con i miei amici, loro sono un po’ … particolari -
Continuarono a chiacchierare per un po’, Lea era dolcissima, poi qualcosa suonò e considerato che Lea prese l’affare nero, il cellulare come lo aveva chiamato lei, Ron suppose che qualcuno la stesse cercando.
Appena finito di parlare con l’affare Lea si alzò e baciò Ron su una guancia.
- Purtroppo devo andare, il mio amico è arrivato. Ti va di rivederci? Magari stasera a cena? -
- Sì -
Lea gli passò un bigliettino - È il mio indirizzo, a stasera -
Lea lasciò il locale saltellando e Ron rimase imbambolato a osservarla raggiungere qualcuno al di fuori del bar. Era davvero stupenda.
 
E ora Ron è davanti al suo armadio in crisi perché questa sera conoscerà la tribù degli amici di Lea. È passato un mese dall’incontro-scontro al ministero e lui e Lea sono usciti insieme svariate volte così ora lei vuole che Ron incontri i suoi amici. E lui è spaventatissimo.
In quel mese ha imparato a conoscere Lea come una dolcissima ragazza che ha perso la madre da piccolissima e che ama il padre e il fratellino più di ogni altra cosa. Ha imparato che è legatissima con i suoi zii e i suoi amici ma mentre i primi non può presentarglieli, e Ron non ha capito il perché, i secondi non vede l’ora che li conosca.
Ron è un po’ spaventato perché quando Lea parla dei suoi amici li descrive sempre come dei ragazzi mezzi matti che saltano in aria per un non nulla, che si urlano dietro e si prendono in giro come se si odiassero ma che in realtà si vogliono un gran bene. Lui non è abituato a questo tipo di amicizie!
Mentre lui svuota l’armadio Harry dalla porta della stanza lo deride, scherzando, perché ha paura di incontrare gli amici di Lea. Perché si è trasferito a Grimmauld Place per fargli compagnia? Va beh che anche se quella scena si fosse svolta alla tana non sarebbe stato meglio. Fra sua madre e i suoi fratelli sarebbe stato un incubo ben peggiore!
- Harry invece di fare lo scemo aiutami, non so che mettere per non fare la figura dell’idiota. Lea è sempre perfetta ed io non voglio che i suoi amici mi prendano per un pezzente -
- Le parole di Malfoy ti sono entrate dentro vedo, ma non dovresti ascoltarle. Ron tu vai bene così come sei e a Lea piaci così. Se ai suoi amici non piaci chissene frega -
- Il problema Harry è che lei li adora ed i non voglio che le facciano cambiare idea su di me. Devo conquistarne soprattutto uno, Dado, è il suo migliore amico -
- Dado? -
- È così che lo chiama! Lea non chiama mai, o quasi mai, i suoi amici per nome, usa invece per ognuno uno o più soprannomi. Perciò io non so i loro nomi ma solo alcune caratteristiche. Sempre che abbia fatto le giuste connessioni fra ciò che so e i soprannomi -
- Spiega ciò che sai così vediamo di capirci qualcosa -
- Allora come dicevo prima il suo preferito è un certo Dado, che alternativamente chiama anche cucciolo o icy e con cui più di una volta ha condiviso letto e vestiti. Parole sue -
- E non sei geloso? -
- Mette i suoi vestiti dubito che gli interessino le ragazze -
- In generale che ne pensi di lui? -
- Non so quale sia il suo nome così come non lo so di quasi tutti gli altri ma credo che Dado sia un diminutivo. Gli vuole certamente molto bene se no non lo chiamerebbe cucciolo e credo sia molto freddoloso e per quello lo chiama icy -
- E se fosse una persona fredda? -
- Non credo lo chiamerebbe cucciolo! Comunque lei gli è davvero molto legata quindi io ci devo andare d’accordo. Da ciò che ha detto Lea si conoscono fin da bambini, mi ha raccontato che è mezzo matto ma che è anche buono come il pane -
- Ok -
- Un altro di cui parla spesso è un poveretto che chiama cioccolatino o biscottino e che da ciò che ha detto ha il monopolio degli armadi. Dal soprannome ho supposto che sia un ragazzo molto dolce -
- Non potrebbe semplicemente amare molto i dolci -
- Non credo perché Lea dice che si combatte con Draco il primato del tempo passato in bagno per farsi bello e che ama fare shopping, come dicevo prima è lui che controlla i loro armadi. Comunque credo che quei due amino apparire belli -
- Gli amici di Lea saranno anche buonissimi ma sembrano molto vanesi -
- È? -
- Gli piace farsi belli e guardarsi spesso allo specchio -
- Credo anch’io. Dopo il duo che lei chiama dolcemente “i miei matti da legare” c’è l’unico ragazzo di cui conosco il nome, Theo, che lei chiama anche il nerd, ma non so che significhi. Dice che è un tipo un po’ solitario e che vive in un mondo tutto suo -
- Ci sta con il soprannome. Nerd vuole dire secchione, più o meno -
- Si da quello che dice Lea ama leggere e sapere tutto di tutti. Dopo di lui ci sono una coppia che lei nomina sempre insieme, dice che stanno insieme da anni e che si amano molto. Lei li chiama il gigante e la bambina, credo che lui sia molto grosso e lei abbastanza minuta -
- Possibile -
- Credo sia così anche perché quella volta che incontrai Lea a Diagon Alley lei era con un ragazzo piuttosto grosso e credo fosse lui - A Ron viene l’illuminazione - E se cioccolatino non significasse dolce ma color cioccolato? -
- Potrebbe essere. Cosa te lo fa pensare? -
- La prima volta che vidi Lea era con un ragazzo di colore -
- Allora quello poteva essere cioccolatino. Ce ne sono altri? -
- L’ultima, lei la chiama Pippi o violetta. Ma non ho la più pallida idea di cosa intenda. È l’unica di cui so davvero poco -
- Forse con Pippi intende il film Pippi calze lunghe. La protagonista era orfana e scavezzacollo -
- Non credo da come ne parla Lea questa ragazza è piuttosto tranquilla, forse un po’ altezzosa ma non scavezzacollo. La vedo più sul codardo che sul coraggioso, Lea mi ha raccontato che segue Dado in tutto ciò che fa e che gli da sempre ragione -
- Si non sembra che sia la Pippi a cui pensavo io. In quanto a violetta forse è il nome -
- Non so perché ma non credo -
- Comunque ciò che mi preoccupa davvero è che Lea li ha definiti un po’ particolari -
- E ci credo! Ron non ti sei accorto di aver descritto sei persone all’apparenza abbastanza diverse ma che per stare insieme dovranno avere qualcosa in comune, e in comune anche con Lea. Ron credo che siano tutti matti da legare! -
- Fantastico - dice Ron non troppo esultante, le sue paure stanno aumentando.
- Sappiamo almeno se sono dei maghi come Lea? -
- Sinceramente non so nemmeno se lo è Lea -
- In che senso scusa? Lea è per forza una maga l’hai incontrata a Diagon Alley e al ministero della magia, non credo sia babbana -
- Lo so ma non l’ho mai vista usare la bacchetta, anzi non so nemmeno se la possieda una bacchetta, e ha atteggiamenti tipicamente babbani come messaggiare tutto il giorno con quel dannato cellulare, che vuole regalare anche a me -
- Forse è solo una nata babbana, anche se la vedo dura visto che Ron, non so se l’hai notato, ma la tua ragazza ha gli occhi rosa! -
- Lo so -
- Le hai mai chiesto come mai ha gli occhi di un colore così particolare? -
- … No -
- Ron! E se fosse una qualche strana creatura di forma umana? -
- E se fosse solo una metamorfomagus come era Tonks? -
- Chiediglielo e scopriremo l’arcano! -
- … Ho paura … -
- E di cosa? -
- Che tu abbia ragione e che lei non sia poi così umana -
- Tu mi provochi un cerchio insistente alla testa. Ron non puoi vivere nel dubbio, chiediglielo o presentale i Weasley -
- Cosa centra la mia famiglia? -
- Secondo te se tu la porti alla Tana quanto passa prima che qualcuno le chieda perché ha gli occhi rosa? -
- Hai ragione, mia madre e i miei fratelli la assalirebbero di domande. E ora sparisci che devo vestirmi o rischio di arrivare in ritardo e non credo sia la presentazione migliore! - Mentre lo dice Ron spinge l’amico fraterno fuori dalla sua camera per cominciare a vestirsi.
Alla fine ha optato per un paio di jeans e una camicia perché tanto non ha niente di meglio nell’armadio. Appena è pronto esce di corsa per non fare tardi ignorando e risate di Harry e Ginny, che tanto per cambiare è a cena da loro, e va verso l’indirizzo di Lea. È già stato un paio di volte lì ma non è mai salito, questa sarà la prima volta che vedrà l’attico dove vive Lea con i suoi amici.
Una volta al piano giusto vede un ragazzo biondo, alto e molto magro, che gli sembra di conoscere, appoggiato ad una porta che sta fumando una sigaretta mentre aspetta qualcuno. Considerando che quella è l’unica porta in tutto il piano forse sta aspettando lui.
Quando il ragazzo si gira e lo vede Ron lo riconosce subito, ora sa per cosa sta Dado. Dado sta per Draco, Draco Malfoy!





In che casino si è andato a cacciare Ron? Lo scoprirete meglio nel prossimo capitolo!! Aspetto le vostre opinioni con molta ansia, ditemi cosa ne pensate!

 
   
 
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