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Autore: darkshadeII    22/03/2015    0 recensioni
In una fredda sera invernale, tra decine di pensieri che mi tengono sveglio, mi chiedo cosa sia la notte e cosa porti. Naturalmente certe sensazioni non si possono descrivere facilmente, e questo è il meglio che sono riuscito a fare
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È la notte. È l'oscurità a spingere l'uomo a porsi domande introspettive e irrazionalmente quotidiane. Ci si chiedono prospettive a lungo termine, sensazioni effimere o dilungate, poco importanti dai punti di vista vitalmente indispensabili, obiettivi con altri esseri a se stessi uguali e oggetti tanto diversi quanto simili a quelle persone. E quelle note sovrapposte a linguaggi sconosciuti ma ripetibili, che passano impassibili sulla base di ricordi e illusioni mentali, quali oggetto di piacere cardiaco o psichico, che dir si voglia. Sempre quella stessa tenebra che ci spinge a infrangere codici secolari, che risulta essere lo stimolo a lasciar defluire da sé ciò che è un veleno prodotto al nostro interno, schifato e affascinato da ogni sensazione. Il buio che spesso è associato e riconosciuto nella perfidia del subconscio, spinto talvolta a prendere decisioni orribili a mente sveglia, talvolta alla morte della persona stessa. Ed è la stessa oscurità a farmi pensare ai progetti con te e i tuoi modi di fare, alla triste felicità simulata che guarda il mondo come il migliore dei posti terribili. Quelle parole ascoltate di giorno le riprendo la notte, arrivando ad immaginare le nostre carni strette o separate, in dimostrazioni sentimentali da espellere oralmente biscotti e limonata. L'ombra notturna con la quale deruberei orefici e gioiellieri per risultare capace di offrire quel cerchio battuto adatto alle tue dita da pianista, lunghe e sottili. Il buio dei tradimenti psicologici per i quali il mare viene versato dalla pelle ignara dei motivi per cui viene spinta a farlo, su cui acqua e sale corrono più uniti delle nostre anime per questo momento, il buio che mi spinge ad avere fiducia nel fatto che nulla viaggerà anche se solo di una trentina di giorni, anche se solo dei giri di lancette necessari a stringere il tuo collo in una morte tanto dolce da credersi affetto. Che probabilmente è affetto profondo e radicato spinto da interessi umanistici comuni o similari. Quella notte che mi spinge a credere di amarti, al di fuori di ogni comprensione umana e accettabilmente sentimentalizzata. È notte.

   
 
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