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Autore: MyLittlePony    22/03/2015    2 recensioni
Magari si cambia insieme alle persone che ti fanno stare bene. Doppi sensi, romanticismo e gelato *-*
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Matsukaze Tenma, Tsurugi Kyousuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Forse non è tutto come sembra. Qualcuno cambia in compagnia delle persone giuste. Perché le persone ti cambiano. Alla fine dei soliti e duri allenamenti della squadra, stavo tornando a casa con la solita espressione stanca e indifferente. Stavo camminando tranquillamente quando sentì dei passi veloci dietro di me. -TSURUGI ASPETTAMI!- Un ragazzino castano urlò. mi fermai alzando gli occhi al cielo. -Cosa vuole ancora?- Pensai mentre i passi veloci diventati una corsa si stavano avvicinando. -Ooh finalmente- esclamò Tenma dopo avermi raggiunto. Mi mise una mano sulla spalla guardandomi con un'espressione da ebete. -Cosa?- Gli dissi togliendo lentamente la sua mano dalla mia spalla. -Volevo chiederti una cosa- mi guardò molto eccitato dal chiedermi qualcosa. -Sì eccita troppo facilmente- pensai -Sto facendo troppi doppi sensi- aggiunsi arrossendo un pò. -Cosa devi chiedermi- gli domandai indifferente. Non mi interessava davvero, volevo solo che se ne andasse. -Ti va di venire con me a prendere un gelato?- Mi chiese sorridendo impaziente della risposta. -No- risposi io girandomi di spalle e ricominciando a camminare. -Daii- esclamò lui tenendomi dalla cartella. -Ma perché proprio io?!- domandai infastidito mentre il sole mi giravo verso di lui. A quella domanda non seppe come rispondere. Balbettava parole incompressibili mentre tremava. Forse avevo capito la risposta alla mia stessa domanda. Gli poggiai una mano sulla spalla e svogliato gli dissi -Andiamo- La sua espressione cambiò radicalmente Mi sorrise con uno di quei sorrisi che illuminano la giornata. Rimasi comunque molto indifferente camminando per andare nel primo bar che trovavamo. Durante il tragitto, Tenma si avvicinò un pò troppo a me, ma non ci feci tanto caso anche perché io avrei voluto che si avvicinasse ancora di più quindi.. Le nostre mani si sfioravano e lui faceva di tutto per toccare le mie. Ad un certo punto, non so cosa mi passò per la testa, gli presi la mano e la tenetti stretta, mentre lui mi guardava leggermente sconvolto, io arrossivo visibilmente. arrivammo in quel bar che sembrava tanto lontano e ci fermammo lasciandoci lentamente le mani mentre ci guardavamo dolcemente. -Ehm..come lo vuoi?- domandò lui un pò a disagio a causa del mio gesto avventato. -Fior di latte- dissi malizioso osservando attentamente la sua espressione. Diventò tutto rosso girandosi verso il gelataio _ barista quel che sia, che ci guardava ancora più malizioso di me. Io e Tenma ci guardammo arrossendo. Stavo facendo delle cose che non erano da me. I doppi sensi non esistevano per me, soprattutto non ci avrei mai scherzato con Tenma. E mentre pensavo el mio comportamento strano, Tenma mi pose il mio gelato bianco come la neve. -E bianco come un altra cosa- aggiunsi pensando ad alta voce ed arrossendo subito dopo mentre Tenma mi guardava sconvolto. Uscimmo dal bar dopo aver pagato. -Ora?- domandai io cominciando a leccare il mio gelato bianco mentre Tenma mi guardava rosso rosso. -Andiamo al parco?- domandò lui Balbettando. Io annuì ridendo. Ci diressimo al parco mangiando i gelati. -Sembra cacca il tuo gelato- dissi io sedendomi nella prima panchina trovata. -Il cioccolato non sembra cacca. Il tuo sembra- disse interrompendosi Arrossendo. Arrossì insieme a lui ridendo. Com'era bello il suo sorriso incorniciato da gelato sparso su tutte le labbra. Lo interruppi dicendogli. -Hai del gelato sulla faccia, aspetta che te lo tolgo- dissi mentre lui stava fermo aspettando che gli togliessi il suo gelato dalla faccia. Mi avvicinai velocemente senza pensarci. Lo baciai. Le nostre labbra si incrociarono. Lui sapeva di cioccolato mentre io sapevo di fior di latte immagino. Fu una cosa spontanea senza preavviso. Mi staccai da lui che era sconvolto e rosso. -Scusa. Non è da me..- dissi piano. Era vero. Non era da me. Da me.. Lui si avvicinò dandomi un altro bacio. Dolce come lui, e come il gelato.
   
 
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