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Autore: Tay66    22/03/2015    5 recensioni
Non so dirvi con esattezza cosa accadde veramente, so solo che un giorno, che all'apparenza sembrava normale, si rivelò fatale, tanto da cambiarmi la vita.
Probabilmente ti starai chiedendo che cosa io stia farneticando? Allora caro lettore siediti comodo, perché la storia che stai per leggere è vera. Narra di mostri, eroi e Dei.
Sicuramente mi prenderai per un folle, ma posso giurare sulla barba di Zeus che tutto ciò che verrà raccontato è successo. Come lo so? Beh...perché io ero li, è questa è la mia storia.
Sono Arthur Kirkland e sono un mezzosangue.
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Francia/Francis Bonnefoy, Giappone/Kiku Honda, Inghilterra/Arthur Kirkland, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tuoni, fulmini e saette...così conobbi i figli di Zeus 

“P-Patrick?”
“Non chiamarmi con quello stupido nome. Io sono il Minotauro, il flagello nato per distruggere Atene. Ed adesso, io distruggerò te”
Sinceramente pensavo di essere sotto l'effetto di qualche sostanza stupefacente, perché era impossibile trasformarsi da un momento all'altro in un terrificante mostro.
La mano, che teneva il pomello, cominciò a sudare, mentre io...vorrei dirvi che, preso da un attacco di adrenalina comincia a colpire il Minotauro, ma mentirei, e ho deciso di narrarvi la verità, anche se questa mi farà perdere la dignità.
Ebbene invece di affrontare il mostro, con molta virilità, girai il pomello e mi lanciai in una corsa folle lungo il corridoio.
Mentre correvo davo il meglio di me, urlando cose come “Aiutatemi!Sono in seguito da un mostro” e robe simili, si insomma cose degne di un uomo.
Dietro di me potevo sentire i muggiti del Minotauro, e il rumore dei suoi passi.
Il mio cuore batteva all'impazzata, davanti agli occhi vedevo passare il flashback della mia vita, le gambe mandavano scosse di dolore a tutto il corpo, non ero mai stato un grande atleta e nelle lezioni di ginnastica ero solito poltrire o lamentarmi tutto il tempo.
Ormai avevo smesso di gridare, perché non riuscivo a correre e allo stesso tempo emettere rumori...che cosa imbarazzante.
“Non puoi scappare” urlò il Minotauro sempre più vicino
“Lo dici te” fu la mia sciocca risposta.
Sentì il mostro ridere in maniera inquietante, non so se per la mia sciocca risposta, oppure per la mia imminente morte.
Grazie agli Dei riuscì a salire le scale, senza cadere e segnare la mia fine, già mi immaginavo i titoli del giornale “ Trovato ragazzo ucciso da una mucca” 
Arrivai nel corridoio principale, mi precipitai in segreteria per chiedere aiuto, ma quando arrivai trovai tutti svenuti.
“Dannazione”
Il Minotauro si stava avvicinando sempre di più, i suoi passi risuonavano nelle mie orecchie ed andava a tempo con i battiti del mio cuore.
Tanto vale arrendersi, che cosa ho da perdere? Avevo perso mia madre, non avevo conosciuto mio padre,all'orfanotrofio non avevo amici. Tanto non sarei mancato a nessuno.
Ero già pronto a compiere il mio destino, quando sentì nella mia mente una voce maschile, quasi un sussurro “Non arrenderti” diceva.
Mi voltai, sperando di incontrare il proprietario di quella voce, ma alle mie spalle non vidi nessuno. All'improvviso  la finestra si spalancò, lasciando entrare un tiepido venticello, di colpo capii cosa bisognava fare. Mi avvicinai alla finestra, guardando verso il basso, era molto alto, ma potevo provare a saltare. 
Pregai tutti gli Dei che conoscevo ( a quel tempo erano pochi -.-) e saltai giù.
Avevo due possibilità, atterrare  come un felino ed essere fiero di me stesso o spiaccicarmi al suolo.
Come ho detto prima, non ero mai stato un grande atleta, infatti per saltare giù avevo messo male il piede, quindi invece di atterrare come un tenero gattino mi sarei spiaccicato al suolo come una me…Meringa.
Mi stavo preparando psicologicamente alla caduta, già sentivo le grosse e grasse risate della mucca che mi stava inseguendo. Chiusi gli occhi disperatamente, tappandomi la bocca con la mano, almeno non avrei urlato e dato soddisfazione al mostro.
Quando all'improvviso, non sentì più  l'aria graffiarmi il viso, tutto si fermò come in un film.
Il cemento è così morbido? Mi chiedevo.
Lentamente aprii gli occhi per incontrarne un altro paio, più azzurri del cielo.
Era un ragazzo biondo, con uno strano ciuffo, ed un sorriso accecante.
Lo sconosciuto mi stava tenendo in braccio, a mezz'aria.
Con un gridolino  simile ad una donna asmatica, mi strinsi a lui.
Io Arthur Kirkland sono un ottimo stratega, e nel fuggire dal Minotauro mi ero dimenticato di soffrire di vertigini….mi faccio pena da solo. 
“Non ti preoccupare amico, adesso ci siamo noi” mi disse  il ragazzo stringendo la presa su di me.
“Cosa sei?” gli domandai, quando atterrammo. 
“Io sono...”
“Kirkland” muggì il mostro buttandosi dalla finestra.
“Allontanati” lo sconosciuto mi spinse via, mentre sguainò una spada, di dimensioni notevoli...ok suona malissimo. Riformuliamo, non avevo mai visto una spada così grossa….ok, avete capito. 
Sai riesco a sentire le tue risate, caro lettore, e non fa molto piacere.
Comunque ritorniamo alla storia.
La spada era in bronzo, e l'impugnatura era dorata, per decorazione aveva dei rilevi a forma di fulmini che formavano un ornamento molto regale e raffinato.
Indietreggiai come mi aveva consigliato il biondo, quando andai a sbattere contro il petto di un altro ragazzo.
Mi girai per osservarlo, e in caso di necessità di difendermi. Ma appena lo vidi, spalancai la bocca.
Il ragazzo con cui mi ero scontrato era identico a quell'altro che si accingeva a combattere il Minotauro.
“Non ti preoccupare, noi siamo amici” mi disse il nuovo sconosciuto, sorridendo dolcemente.
“ Ma quanti siete?” chiesi io. 
“Ahahah, non ti preoccupare, siamo qui per salvarti”detto questo mi oltrepassò, si stacco dalla felpa blu una spilla tonda, decorata con fulmini e saette. Buttò l'oggetto a terra, schiacciandolo e, improvvisamente, comparve una lancia bianca con delle decorazioni dorate, che ricoprivano tutta l'asta, mentre la punta era in bronzo.
A differenza del tipo con la spada, il ragazzo con la lancia aveva gli occhi di una particolare tonalità di lilla, mentre i capelli erano più morbidi ed ondulati.
“Quanti mezzosangue...il padrone sarà contento” disse il mostro, tirando da chissà dove una clava.
“Parli di Crono?” chiese lo sconosciuto con gli occhi azzurri
“Unitevi a noi ed avrete salva la vita”
“Hai sentito Matt?”
“Si Alfie”
“Cosa ne pensi?” chiese il gemello con la spada all'altro
“Strategia A” detto questo entrambi sorrisero per poi dileguarsi nell'aria.
Il Minotauro portò la sua attenzione su di me
“Hai visto ti hanno abbandonato” non ci potevo credere i due ragazzi erano scomparsi davanti ai miei occhi, lasciandomi solo.
Mi sentii umiliato .
“Unisciti a me, guarda cosa hanno fatto i tuoi alleati nel momento del bisogno” le sue parole risultavano a me come una calamita, pendevo dalla sua bocca ormai.
“Unisciti e diventerai il padrone del mondo, devi solo venire con me” ormai era difronte  a me e mi porgeva una mano pelosa.
Rimasi immobile a guardarla, poi leggermente titubante provai ad allungare la mia, anche se tremava.
Sfiorai appena le sue dita, quando sentì un urlo animalesco.
Alzai lo sguardo e vidi il Minotauro piegato in due, tutto il suo corpo era ricoperto di scintille, tutti quei bagliori dorati formavano una rete.
Il mostro era scosso da spasmi, mentre infinite scosse elettriche gli percuotevano il corpo.
“Fermati figlio di Zeus, se mi uccidi il mio padrone ti sguinzaglierà dietro tutti i suoi mostri”
“Non ti preoccupare adesso ti spedirò in una prigione da dove non potrai evadere” 
“Non puoi farlo”
Il ragazzo impugno la spada e colpì il corno, che al contatto con l'arma si spezzò facendo uscire un liquido violaceo.
“Non sarai solo,tra poco spedirò lì anche il tuo padrone” detto questo prese il corno in mano e trafisse lo stomaco della bestia.
Il Minotauro cominciò a contorcersi dal dolore, finché con un ultimo spasmo e grido morì.
Il mostro si disintegrò, sparendo nell'aria.
Lo sconosciuto dagli occhi azzurri si volse verso di me, sorridendo
“Sono Alfred F. Jones ,e quello laggiù è mio fratello gemello Matthew”
“Cosa siete?”
“Siamo figli di Zeus e siamo stati incaricati di portarti al Campo Mezzosangue”
“Cos'è il Campo Mezzosangue?”
“La tua nuova casa”.
Alfred mi porse la mano ed io l'afferrai, consapevole di aver appena accettato il mio nuovo destino.


 

Angolo dell'autrice:
Eccomi qui col nuovo capitolo, spero vi piaccia ^.^.
Volevo ringraziare tutti coloro che hanno recensito e letto la mia storia <3.
Baci
Tay66

  
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