~~La nostra storia comincia in una nevosa mattina invernale, circa intorno alla fine di Dicembre
La bufera, che aveva soffiato imperterrita per cinque lunghi giorni, aveva finalmente deciso di acquietarsi, permettendo agl’abitanti della foresta di lasciare le loro tane per cercarsi del cibo.
I fieri cervi, dalle lunga e maestose corna ma dagli slanciati e leggiadri movimenti, avevano disceso il versante delle montagna scortando le proprie femmine e la piccola prole al fiume della valle.
Anche le tenere marmotte ripresero a scivolare sulla per immergersi nelle fredde acque del lago che aveva ghiacciato per tutto l’inverno.
Il nobile falco aveva spiegato le ali preparandosi a spiccare il volo sopra la foresta che, nonostante le interpere, era sempre verde.
Poi, improvvisamente, un ululato squarciò la quiete, rivelando che i lupi non mancavano all’appello;
Silenziosi, invisibili e letali…Correvano svelti sulla neve, ma come stregati, non lasciavano che nessun rumore risuonasse nell’aria, eccetto per gl’ affannosi respiri che si congelavano in piccole nuvole.
Il branco era formato da circa  tredici membri; a guidarli c’era Kori, un lupo  bianco e grigio dagl’occhi celesti. Il lungo pelo lo proteggeva dalle fredde correnti che caratterizzavano il suo territorio.
Era forte e impavido, nel pieno della sua giovinezza, i muscoli erano ben formati intorno al collo e nel petto dandogli le sembianze di un lupo leggermente tozzo.
Ma erano proprio quei muscoli che lo rendevano invincibile insieme alle mascelle forti e potenti, sempre pronti a rimproverare qualche mossa azzardate da parte dei più giovani.
Correva in testa al branco schivando e saltando i rami e le roccie che ostruivano il suo percorso.
Si fermò su una roccia  dove aspettò per qualche secondo il resto del branco che agitato si raggruppò disordinatamente ai suoi piedi.
Una lupa trotterellò al fianco di Kori scodinzolando, lui le sorrise e lei ricambiò il sorriso nascondendo il muso nel suo folto pelo del collo piegando dolcemente le orecchie sul collo.
La lupa discendeva dalla misteriosa tribù dei ghiacci, uno dei cinque branchi che originariamente  popolavano la foresta.
I branchi si trovavano nei pressi dei vari punti cardinali; nord, sud, est e ovest.
Lei e Kori si erano sposati subito dopo la fine della guerra territoriale tra i ghiacciati ( così venivano chiamati i membri della tribù dei ghiacci) e il branco del sud.
I due si erano innamorati nei vari duelli che avevano combattuto l’uno contro l’altra e fu proprio la loro unione che mise fine a quell’assurda guerra unendo finalmente i lupi artici ai lupi “freddi”.
Ma questa non è la loro storia…
Yuki, così si chiamava la lupa, pareva essere la figlia della neve; dal pelo soffice e vellutato di un bianco puro e immacolato così come i due occhi che erano due distese incontaminate che, per quanto fossero freddi, ti osservavano dolci e attenti… solo come una giovane madre può fare.
Infatti nel suo candido grembo, Yuki, portava la futura generazione dell’unione dei due branchi e nonostante la nascita fosse imminente la lupa era convinta di poter accompagnare il compagno e il branco alla prima caccia primaverile.
Kori rivolse il muso verso l’astro facendo risuonare tra gl’echi delle montagne il suo profondo ululato che annunciò l’inizio della caccia.