Fanfic su attori > Josh Hutcherson
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Autore: lallab    22/03/2015    0 recensioni
Un passato doloroso, una ferita curata male, che solo l'amore, quello vero, può guarire, un'amicizia che salva dalla pazzia, dai demoni interiori, una famiglia dolce, attenta e unita, che aiuta a crescere... piccole grandi follie, commesse tra le pagine di un libro che racconta una perdita, una perdita che non si augura a nessuno, specie ad una ragazza di appena diciotto anni. Josh con la sua dolcezza, la sua armonia, riuscirà a portarla lontano dal mondo di ombre, nel quale Cecilie si è rifugiata...
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il giorno dopo, porto Josh in giro per Newcastle, decido di portarlo subito al Victoria Tunnel.
Mentre una folla di turisti ci passa vicino, Josh mi stringe a lui
–fa freddissimo qui, stammi vicino che conserviamo il calore corporeo- lo fisso
–scemo!- esclamo dandogli una botta sul petto.
Cammino davanti, sicura e tranquilla, avrò visitato questo posto ottanta volte
–è stato costruito sotto il regime della regina Victoria, la trisavola della nostra regina attuale: Elisabetta II,
era usato per trasportare carbone, durante il periodo nel quale la rivoluzione industriale era al culmine- mi giro,
mentre Josh mi fissa a bocca aperta
– beh, ammetto che ho un debole per la Scozia-  sorrido
–anche io- mormoro, girandomi per proseguire.
Verso le due del pomeriggio usciamo dal tunnel ,per andare a mangiare, mentre Josh litiga con il suo i-phone, io imposto sul
navigatore della mia auto l’indirizzo di un ristorante vicino al fiume,
-ehi dove andiamo?- chiede Josh riemergendo
–in un posto magico- sussurro.
Siamo al Food Social, il ristorante dove ho iniziato a scrivere il libro, quando lo dico a Josh, mi guarda di sottecchi
–come J.K. Rowling!- diciamo insieme, scoppiamo a ridere fino a quando arriva il cameriere per le ordinazioni
– Blaine! Oddio! Quanto tempo è passato?- mi alzo, abbracciando il mio migliore amico,
-un sacco di tempo Cecilie, davvero troppo, ti trovo in gran forma- sorride
–grazie- mormoro
–beh, non facciamo i maleducati – guarda Josh e io mi ricompongo
–oh giusto Blaine, lui è Josh, Josh lui è il mio migliore amico Blaine- faccio una specie di gesto con le braccia, mentre loro si stringono le mani.      
-Che ci fai qui?- gli chiedo, mentre posa gli antipasti
–sono il co-proprietario , insieme al vecchio proprietario, non sapeva a chi lasciarlo e ha deciso di chiedere a me- 
-così, di botto?- chiedo lui annuisce sorridendo
–mi vedeva spesso qui, a leggere il tuo libro e un giorno abbiamo parlato e se n’è uscito con questa storia … e quindi
tu scrittrice famosa e io socio di una catena di ristoranti, chi lo avrebbe mai detto?- gli squilla il cellulare e si allontana con un gesto
–è il tuo ex?- mi chiede Josh, scoppio a ridere, lui mi fissa stralunato
–perché? Che ho detto?- mi metto una mano sulla bocca
–possibile che non hai capito? SBNN non ti ha insegnato niente? Blaine è gay!!- rido alla sua espressione scioccata
–sei bellissimo! Da foto!- lo indico
–dai Josh, la vita è una continua sorpresa!- esclama Blaine tornando davanti al nostro tavolo e dandogli il vino, Josh sorride
–WOW- mormora.
Esco dal ristorante, con Josh che combatte con l’ombrello
–è così complicato?- chiedo girandomi
–la California ti ha fatto dimenticare come si apre un ombrello?- chiedo puntando le mani sui fianchi
–monta in auto, domani ad Alnwick, confine con l’Inghilterra - annuncio soddisfatta.
Siamo in auto e lui mi fissa
–cos’è questo silenzio?- chiedo guardandolo
–non posso credere che sei la stessa ragazza che ha scritto un libro come “Sono al mondo”- dice annuendo fra sé
–che cos’ha il mio libro di tanto diverso da me?- chiedo, alza le sopracciglia
–niente, ma tu sei così fresca e buona e giovane e bella che non so cosa ti abbia spinto a descrivere il dolore della perdita
così intensamente, insomma è una cosa che sanno fare bene gli anziani, che hanno avuto la loro vita, tu la tua la hai
appena iniziata, come hai fatto?- mi guarda costernato, io sorrido rigida, ma una lacrima scende sul  mio viso.

- Riley è morto tre anni fa, era ottobre, stavamo insieme da tre anni, eravamo ragazzini ma ci amavamo, lui è stato il mio primo bacio,
la mia prima volta, insomma, ero sua e lui era mio, ci appartenevamo, poi, quel giorno, eravamo d’accordo per incontrarci dopo i corsi
del pomeriggio , faceva freddo e gli alberi erano tutti sui toni del giallo e del rosso fuoco, l’ho aspettato per ore, seduta alla caffetteria,
ma lui non sarebbe mai venuto, mia madre mi venne a prendere nel cuore della notte e mi portò a casa, dopo di questo non ricordai nulla,
fino a che non scrissi il libro, le parole fluivano come se le avessi in testa da sempre e così è andata avanti per giorni, mi sono laureata
in letteratura con un anno di anticipo, poi mio padre ha pubblicato il libro e sono diventata Cecilie Sanders - sono seduta in giardino sull’erba
umida con Giselle che gioca con il mio cardigan di cotone, Josh è accanto a me in silenzio mi guarda di sottecchi
–se c’è una cosa che volevo evitare era che tu, o chiunque altro, mi guardaste con aria penosa..- mi blocca, con un dito sulle labbra
–sei la persona più forte che io abbia mai incontrato-  sorrido
–e tu hai incontrato Stallone- ride e mi fa sdraiare sull’erba mette la testa sulla mia pancia e io giocherello con i suoi capelli
–che belli che sono i tuoi capelli- lo sento ridere
–davvero? Volevo tagliarli- dice
–non osare- sibilo infuriata, sospira
–sono un attore, devo tenerli così fino a che la produzione vuole, baaah- fa un gesto con la mano e scoppio a ridere.

La serata di beneficienza organizzata da mio padre è come la ricordavo: una noia mortale, ma il giorno dopo ci sono
i commenti acidi di mia zia, mia madre, mia nonna e mia sorella sui vestiti delle invitate, giro per il giardino con aria
infastidita il piede è intrappolato in un sandalo tacco cinque, la mia settimana di fasciature è finita, ma fa ancora male.
Un flute di champagne si posa sotto il mio naso, il suo odore dolciastro mi riempie le narici
–grazie Hutch, ma devi proprio partire domani?- gli chiedo, annuisce
–tanto devi tornare in America, tra un mese giusto?- dice fissandomi serio
–sì, la mia casetta sarà pronta, finalmente- sospiro
–allora un brindisi: alle nuove vite che incominceranno e a quelle che ormai fanno parte del passato- facciamo tintinnare i bicchieri e beviamo insieme.                                                                                                        
Sventolo la mano dalla vetrata dell’aeroporto, ma lui non può vedermi , sorrido e prendo la mia borsa di Prada che Osvaldo insiste nel farmi portare,
sbuffo sentendo il cellulare che suona 
-sì?- rispondo non sento nulla quindi mi tappo un orecchio con una mano e cerco di restare in equilibrio sulle scale mobili, sbuffo e attacco
–richiamerete se è urgente- ringhio. Mentre sono in macchina lo risento vibrare, spingo l’auricolare            
–sì?Pronto?- sento delle voci e poi una voce squillante
–pronto? Signorina Sanders?- alzo gli occhi al cielo “lavoro”
–Sono Alissa Adreshii dell’ufficio della Signora Forlkemberg, da Berlino – spalanco gli occhi
–sì, certo mi dica- dico, assumendo una voce leggermente meno scocciata
–allora, volevamo sapere per quanto riguarda i permessi che lei ha firmato per la traduzione del suo libro in tedesco … - 
oddio li ho scordati alla casa nuova! Porto una mano sulla fronte, che scema!!!
–Sì, certo provvederò a inviarglieli al più presto- dico accostando sul ciglio della strada
–perfetto, perché in teoria i nostri interpreti sono già stati selezionati e la trama e la copertina sono state stampate,
provvederemo a inviarle presso New Castle queste ultime cose non appena saranno controllate dalla nostra sovrintendente- annuisco
–bene, perfetto quanto prima le saranno inviati i documenti necessari, a risentirci allora- la sento sorridere
–a risentirci- mormoro chiudendo la chiamata.
Rientro a casa sotto una pioggerellina fitta, sbuffo e corro dentro, all’entrata Rachel mi porge i dopo-scii caldi e morbidi che uso come ciabatte
–grazie- le dico, lei sorride e mi prende la giacca, entro in salotto lentamente e mi siedo sul divano e arriva mia sorella
–ehi nooo smamma dai io ho bisogno del divano!- mi metto una mano sugli occhi, mentre entra nonna
–Charlotte lascia in pace tua sorella! Ma dov’è Josh?- dice guardandosi intorno
–è partito un’ora fa- mugolo massaggiandomi gli occhi, lei sospira e mia sorella incrocia le braccia sotto il petto
–vuoi una tisana? Ne ho una nuova, alla passiflora e tiglio- chiede mia nonna
–sì, grazie nonna- mi alzo
–tieniti pure il divano- dico facendo un gesto a mia sorella, salgo in camera e mi metto una tuta comoda e gli occhiali,
riscendo e trovo una tazza fumante e profumata in veranda. La veranda è il mio posto preferito dopo la cucina, è interamente di vetro
con soffici divani, mi avvolgo in un plaid e mi lascio cadere tra i cuscini di un sofà, guardando fuori e stringendo la tazza calda tra le mani.

Sorrido e invio il messaggio, Josh mi ha mandato una foto con tutti i trucchi che usano per lui e io gli ho risposto:
< meno male che sei maschio, non è che mi nascondi qualcosa?>  ora rido come un ebete, mentre cammino lenta
in giardino, finalmente è uscito il sole dopo una settimana di pioggia, il telefono vibra di nuovo
* ho inviato per fax le carte che mi hai chiesto * sorrido e gli mando un messaggio di ringraziamento,
cammino, mentre Giselle scodinzola vicino a me con una palla rossa in bocca, mi chino a prenderla
–ok, piccolo mostro, prendi!- tiro la palla che finisce in un vaso di fucsie, mia madre mi ucciderà, la recupero e la rilancio guardando
Giselle che corre per prenderla. Dopo un’ora sono seduta sul dondolo con Giselle in grembo, sento un urlo e vedo mio padre
che corre verso di me
–Cecilie! Amore! Mi ha chiamato Gilbert, da Los Angeles! Oddio non ci posso credere è bellissimo..io,  mamma mia devi organizzarti … - lo
blocco con una mano
–papà mi spieghi che significa? che stai dicendo?- lui mi fissa sorridendo
–vogliono fare un film tratto dal tuo libro- .




A Karen e Veronica, amiche del mio sole estivo, ali di farfalle, al battito del mio cuore...
Un enorme saluto a voi! come vedete ho pubblicato prima di una settimana, non vedo l'ora di finire, spero che anche voi finirete
per amare Josh e Cecilie come li amo io.Spero di ricevere al più presto delle recensioni, e qualche visualizzazione in più, comunque 
vi mando un grosso abbraccio lo stesso....ah il nome di Cecilie si pronuncia (Sesil) è un nome che mi è venuto in mente tempo fa
e che mi piace tantissimo...quindi niente un saluto e alla prossima!!!
                                                                                                                      
                                                                                                                                   XOXO Lallab

  
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