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Autore: Ceci00    22/03/2015    2 recensioni
Dopo aver affrontato dei, mostri e titani come se la caveranno i nostri eroi preferiti nelle vesti di genitori? E come si comporteranno i loro figli durante la loro prima estate al campo mezzosangue?
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: I sette della Profezia, Nuova generazione di Semidei, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1
Il risveglio 


Alle 8 del mattino del primo giorno d'estate 5 diverse torture stavano per essere messe in atto ai danni di 7 ragazzini indifesi...

Casa jackson, ore 8, New York 

Un grido che fece tremare i muri risuonò nell'appartamento e due ragazzini sui 13 anni caddero dal letto per lo spavento. Luke e Charles, i figli gemelli di Percy Jackson e Annabeth Chase, sapevano perfettamente che nessun dio né greco né romano avrebbe potuto salvarli da quello che stava per accadere. La porta della loro stanza si aprì di scatto rivelando una figura femminile sui trent'anni biondo con gli occhi color tempesta e i lunghi capelli biondi le ricadevano sulle spalle incorniciandole il viso abbronzato. "Vi decidete ad alzarvi o no, pigroni che non siete altro?" La voce di Annabeth lasciava trasparire un accenno di minaccia rivolta ai suoi figli " Avete cinque minuti per lavarvi, vestirvi e venire a far colazione!" E con questo se ne andò richiudendo la porta dietro di sé e lasciando i suoi figli stesi sul pavimento che ancora tentavano di capire cosa fosse successo.
La porta si aprì di nuovo e i due ragazzi balzarono in piedi per far sembrare alla madre che si stessero davvero preparando e evitare così un'altra ramanzina, ma questa volta dietro la porta c'era un uomo. Sempre sulla trentina, con i capelli neri e gli occhi verdi contornati da delle rughe di espressione che stavano a significare che sorrideva spesso. Un sorriso divertito era stampato sulla sua faccia abbronzata tipica di chi passa tanto tempo in spiaggia. I due ragazzi tirarono un sospiro di sollievo nel vedere il padre e non la madre. Al contrario di Annabeth, Percy era il tipo di padre che lasciava passare tutto e che qualche volta sembrava anche più infantile dei figli. "Qualcosa mi dice che il sergente dal pugno di ferro é passato da queste parti..." Disse il figlio di Poseidone con la faccia di chi la sapeva lunga sull'argomento. I gemelli non avevano mai capito come mai i genitori si fossero sposati essendo uno l'opposto dell'altro ma, come giustamente si dice, gli opposti si attraggono. "Testa d'alghe com'é che mi hai chiamato?". Percy alzó gli occhi al cielo e disse:"forse è meglio se vi sbrighiate. Vostra madre é leggermente alterata questa mattina..." E se ne andò bofonchiando qualcosa su come il Minotauro fosse meno pericoloso di sua moglie... "Una tipica mattina in casa Jackson" pensarono Luke e Charles cominciando a vestirsi...
 
Casa Grace, ore 8, Los Angeles
"Lo sai che ti detesteranno vero?" Chiese Piper a suo marito "devi solo svegliarli, non fargli venire un infarto!" 
 "Eddai Pip! Lasciami divertire!" Rispose Jason con un sorriso tale e quale a quello di un bambino che sapeva di stare per cacciarsi nei guai, in mano aveva una tromba molto simile a una di quelle che si usano negli accampamenti militari.
"Va bene, va bene! Ma poi non dire che non te lo avevo detto!"
Il figlio di Giove sorrise, si portò la tromba alla bocca e cominciò a suonare la stessa musica che lui aveva sentito ogni mattina per anni al Campo Giove. Una delle porte che si affacciavano sul corridoio si aprì di scatto e ne uscì un ragazzo sui 13 anni con i capelli biondi arruffati e gli occhi color caramello poco reattivi per colpa della sveglia improvvisa. In mano teneva una spada d'oro imperiale come se fosse pronto a combattere e continuava a bofonchiare parole come:"Allarme...Mostri...Come?...Quando?". Jason interruppe la sua esibizione mattutina per salutare il figlio:"Buongiorno Giulio!" Il ragazzo guardò il padre con uno sguardo assassino. Prima che potesse dire qualsiasi cosa dalla porta di fronte a quella da cui qualche minuto prima era uscito Giulio sbucò fuori una ragazza. Aveva più o meno 11 anni, i lunghi capelli castani le incorniciavano il viso e i suoi occhi azzurro tempesta erano ancora velati dal sonno. Si avvicinò al padre a passo di marcia, gli prese la tromba dalle mani e la sciolse soltanto toccandola  così che dello strumento rimase solo una poltiglia dorata. Dopo girò i tacchi e se ne tornò in camera sua come se nulla fosse successo. "Bastava anche un buongiorno Helen!" Disse Jason alla figlia che rispose sbattendo la porta così forte che i cardini tremarono."Tu non dire niente!" Disse il semidio romano alla moglie, mentre lei stava tentando di smettere di ridere senza grossi risultati.

Casa Valdez, ore 8, Houston
Calipso era in cucina che preparava la colazione tranquillamente. Stava preparando il piatto preferito di suo marito e di sua figlia: biscotti al cioccolato! Si piegò per infornare l'ultima delle 10 teglie preparate quella mattina, e pensò a chi ingurgitasse più cibo se Leo o Emily, quando si accorse che il forno era spento. Era sicurissima di averlo acceso. Schiacciò un paio di bottoni e alla fine arrivò alla conclusione che il forno era rotto. Proprio in quel momento dalla porta della camera da letto sbucò un Leo appena sveglio con i capelli castani scompigliati ma gli occhi color ebano erano già attivi in cerca di qualcosa da fare esattamente come le mani con cui si stava torturando l'orlo della maglietta. "Arrivi al momento giusto, tesoro!" Disse Calipso al marito mentre lui si sedeva al tavolo della cucina "Il forno si è rotto." Le mani di Leo smisero di torturare la maglietta e sul viso del figlio di Efesto apparve un sorriso enorme. "Ci penso io!" Disse Leo cominciando ad armeggiare con il forno "Si sarà staccato qualche cavo. Mi serve solo..." Si tastò la vita con una mano in cerca di qualcosa che evidentemente non c'era. Calipso si tappò le orecchie. Conosceva bene la reazione del marito in quei casi... 
"Emily!!!!" 
Dalla stanza in fondo al corridoio uscì una ragazza sui 13 anni, i corti capelli biondi le ricadevano sul viso disordinati e gli occhi color ebano lanciavano sguardi a destra e a manca tentando di capire il perché di tanto baccano anche se in fondo lo sapeva benissimo. Portava una maglietta nera e dei jeans con delle macchie scuro dappertutto, sulla vita portava una cintura per gli attrezzi. 
"Che c'è? Che cosa succede?" Chiese la ragazza 
"Mi hai rubato di nuovo la cintura!" La accusò il padre 
"Non è vero e comunque non hai le prove!" Rispose stizzita lei
Leo abbassò lo sguardo verso la vita della figlia e poi la guardò con aria severa. Nessuno poteva toccare la sua cintura degli attrezzi e passarla liscia.
Il semidio stava per aprire bocca per ribattere quando un profumo attirò l'attenzione dei due litiganti. Calipso aveva appena piazzato sotto il loro naso un vassoio pieno di biscotti al cioccolato. Leo e sua figlia si scambiarono una sguardo e Emily si slacciò la cintura degli attrezzi e la restituì al padre bofonchiando delle scuse e poi entrambi si avventarono felici sui biscotti. Calipso tirò un sospiro di sollievo. 
Crisi evitata in casa Valdez... 

Casa Zhang, ore 8, San Francisco
Hazel entrò nella camera e si sedette sul letto accanto al corpo della figlia che ancora dormiva. Con molta cautela la scosse leggermente e le disse:"Sveglia Jane, oggi è il tuo primo giorno al Campo Mezzosangue!". Non l'avesse mai detto... Il corpo di Jane, ancora sotto le coperte, si rimpicciolì fino a che non si trasformò in un serpente che sgusciò giù dal letto e si nascose sotto il comodino. "Frank!" Gridò Hazel "C'è bisogno del tuo intervento!". Subito sulla porta apparse un uomo sui trent'anni, muscoloso, con i capelli neri tagliati alla militare e gli occhi scuri che si guardavano intorno. Hazel rispose alla domanda muta del marito:"Serpente, sotto il comodino." La figlia di Plutone uscì dalla stanza lasciando che il figlio di Marte se ne occupasse. A quanto pareva la figlia non aveva proprio voglia di passare l'estate al Campo. Proprio in quel momento suonarono alla porta. Hazel andò ad aprire e si trovò di fronte un uomo biondo, occhi azzurri e fisico muscoloso. Will Solace. 
"Hazel!" La salutò lui affettuosamente abbracciandola.
"Ciao Will!" Disse lei ricambiando l'abbraccio "dove è Nico?"
"Tenta di svegliare Bianca. Gli ho imposto di provare con dei metodi più democratici rispetto ai soliti."
Un urlò proveniente dall'appartamento di Nico e Will, dall'altra parte del pianerottolo, fece intendere che il figlio di Ade era passato ai suoi soliti metodi. Infatti poco dopo arrivò Nico con la figlia in spalla, tipo sacco di patate, e un ghigno soddisfatto in volto. Ignorò l'occhiataccia che gli lanciò il figlio di Apollo, salutò la sorella e scaricò il suo "carico" sul divano nel soggiorno. Bianca gli lanciò un'occhiata assassina ma lui la ignorò. 
"Allora... Dove sono Frank e Jane?" Chiese il semidio alla sorella
"Jane non vuole andare al campo così si è trasformata in un serpente e si è nascosta sotto il comodino..." 
"Beata lei!" Borbottò Bianca sistemandosi i capelli neri.
"Un'estate al campo non ti ucciderà!" Le rispose Nico alzando gli occhi al cielo
"Parla quello che odiava andare al campo!" Gli rispose piccata lei
Will fece segno ad Hazel di continuare e di ignorare i due.
"E Frank è di là che tenta di farla ragionare..." Conclude la semidea romana
"E Frank ci è riuscito!" Proprio in quel momento il figlio di Marte apparve in salotto con la figlia in spalla e la scaricò sul divano accanto alla cugina.
Le due si lanciarono uno sguardo che cercava vendetta... 
Hazel e Will si scambiarono un'occhiata di chi la sapeva lunga. Le due ragazze l'avrebbero fatta pagare ai rispettivi padri con un conto salatissimo...
O almeno Bianca lo avrebbe fatto...
Jane si sarebbe trasformata in un animale e si sarebbe andata a nascondere da qualche parte...
Ma in ogni caso sarebbe scoppiato comunque un putiferio!
 
   
 
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