Anime & Manga > Kuroko no Basket
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Autore: Neflehim    22/03/2015    3 recensioni
"Anche se é patetico dirlo dopo tutto questo tempo, mi dispiace Tetsu."
Il ragazzo lo fissò senza espressione, sembrava gli stesse scavando dentro, come se volesse capire se fosse sincero oppure no, stavolta.
" E' vero, é patetico Aomine-kun."
[...]
“Tu invece?”
Tetsu lo fissò “Io cosa?”
“Non fare il finto tonto! Che succede con Kagami?”
[...]
Se Taiga ci avrebbe davvero, messo un secolo prima di dichiararsi, allora era il caso che un esterno si intromettesse. E chi meglio di lui di cui Kagami era già geloso?
[AoKuro, Aokise,Kagakuro, Kurokise. Altri pairing nel corso dei capitoli.]
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Daiki Aomine, Ryouta Kise, Satsuki Momoi, Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap II

C'è sempre per ognuno di noi chi ti occupa la mente più del necessario.
da PensieriParole

Si erano dati appuntamento per il giorno seguente e per la gioia di Aomine erano riusciti a parlare di nuovo senza problemi, come se quegli otto mesi di lontananza non fossero mai esistiti.
Avevano parlato delle loro rispettive squadre, di come Satsuki ancora combinasse incontri tra di loro o almeno provava a farlo, di Kise e anche di Kagami.
Sostanzialmente quei loro appuntamenti servivano : a ricostruire il loro vecchio rapporto di amicizia, a chiarire i sentimenti di Aomine e a far ingelosire Kagami.
Visto lo sguardo di fuoco che di sottecchi gli aveva rivolto Kagami quando era andato a prendere Tetsu dopo gli allenamenti del Seirin, il loro piano stava andando alla grande.
Ovviamente ci sarebbe voluto un piccolo incentivo visto la testa bacata di Kagami, ma a quello Aomine ci avrebbe pensato più tardi.
Anche ricostruire il loro vecchio rapporto procedeva spedito.
Per quanto riguardava il chiarimento dei suoi sentimenti era un altra gatta da pelare.
Da sempre aveva pensato alle sue amate tette ed ora capire che quelle vecchie amiche non lo gustavano più era stato un duro colpo da digerire.
Tetsuya si stava sforzando di interpretare la sua parte da psicologo sentimentale, per cercare di sciogliere la matassa di pensieri che aveva per la mente confusa.
“ Aomine-kun... come va oggi?” iniziò sorseggiando la tazza di caffé che aveva appena ordinato al cameriere del bar in cui avevano deciso di sostare.
“ Come al solito...” gli rispose lui atono. Si sentiva sempre in imbarazzo in quei momenti.
“ Nessun progresso?”
Daiki inclinò la testa e sospirò “ Non proprio... anche se , stamattina non sono riuscito a non comprare questa” disse arrossendo e tirando fuori dalla tracolla una rivista di moda.
Tetsuya sgranò gli occhi e la prese tra le mani. Sorrise alla copertina, e dentro di sé esultò per quell'evidente progresso: quello sulla copertina era indubbiamente Ryouta-kun con solo i jeans addosso, mentre si passava seducente – per a chi piaceva il genere- una mano tra i capelli, promuovendo un nuovo balsamo.
-Forse dovrebbe dirlo ad Akashi-san...- gli passò per la mente come un lampo e alla stessa velocità se ne andò.
“ E' un buon inizio Aomine-kun” gli disse sorridendo leggermente.
“ Mmm...” ebbe come risposta. Il moro aveva nascosto la faccia nella tazza del cappuccino per la vergogna.“Ho detto al giornalaio che era per mia cugina”
Tetsu mostrò un'espressione perplessa “tua cugina non ha due anni, Aomine-kun?”
Sguardo irritato. “Già.”
“ Sei un idiota, Aomine-kun.”
Risposta secca e lapidaria.
Fulminata. “Non sei simpatico Tetsu.”
Un sospiro sconsolato. “ Perché hai comprato quella rivista?”
E riecco che la combustione si rifaceva spazio tra le guance di Daiki.
Lo sguardo repentino che lanciò prima alla figura in copertina poi a Tetsu e infine alla tazza era piuttosto indicativo e sorrise di nuovo, Tetsu, facendo saltare i nervi al moro.
“ Smettila di fare domande inutili e imbarazzanti! ”
“ E' il motivo per cui sono qui Aomine-kun” gli rispose senza scomporsi Tetsu che lo conosceva troppo bene per non capire che Aomine stava cercado solo di evitare il discorso principale.
L'amico emise un verso di stizza.
“Allora?”
Daiki sospirò piano venendo a patti con la verità che già sapeva, ma che detestava ammettere.
“ Perché c'era Kise, ok? Mi piaceva la foto e ho comprato la rivista!” si ritrovò a sussurrare incazzato.
“ E' una buona cosa, Aomine-kun. Vuol dire che sei attratto da Kise-kun anche a livello fisico...”
Aomine incassò la testa nelle spalle e borbottò qualcosa di incomprensibile.
Tetsuya sorseggiò di nuovo la sua bevanda aspettando che Daiki fosse di nuovo in grado di esprimersi senza che dovesse far intervenire un interprete professionista.
Conosceva bene il tipo – Kagami e Aomine erano così simili quando l'imbarazzo li pervadeva- e sapeva anche che non era il caso, in quei momenti, di fomentare l'imbarazzo o non sarebbe riuscito più a spiccicare parola.
Fortunatamente ci mise poco tempo, il moro, per ritrovare la lucidità necessaria per riprendere il discorso. Solo che la domanda era imbarazzante per lui, ora.
“ Quando hai capito di essere innamorato di Kagami?”
Non arrossì Tetsuya. Non era da lui dopotutto.
Rispose come sempre senza espressione, riflettendoci però qualche minuto prima.
“Kagami-kun é un idiota...”
Un inizio non proprio promettente.
“Si imbarazza per un nonulla, si arrabbia facilmente, agisce d'istinto e non riflette mai....”
Non erano complimenti, decisamente, ma Aomine decise di non interromperlo.
“In compenso é leale, non si arrende mai o si abbatte. Quando si tratta di basket niente riesce a fermarlo e farebbe di tutto per la squadra o per un amico. Non abbandonerebbe mai nessuno...”
All'ultima affermazione Daiki tornò ad incassare la testa tra le spalle come se fosse un accusa verso di lui, ma dal sorriso dolce che gli rivolse l'altro capì che non era sua intenzione.
“ Ha uno stomaco senza fondo e fa schifo nei test d' inglese nonostante abbia passato la maggior parte della sua vita in America e parli la lingua in maniera impeccabile...”
Daiki scoppiò in una risata a quelle parole.
“ Sinceramente i difetti sorpassano i pregi ma... non posso farci nulla, mi piace. E' il mio completo opposto, non saprebbe mentire neanche impegnodosi e le sue emozioni gli si leggono negli occhi e sul viso. Forse é vero che gli opposti si attraggono.”
Aomine stava per fare un gesto affettuoso quando Tetsu concluse con una frase tagliente “Ora che ci penso entrambe le luci che ho avuto sono tutte e due degli idioti... chissà se é un complotto contro di me!”
Daiki ritirò il braccio e lo guardò storto guadagnadosi un sorrisetto divertito.
Intanto però nella sua testa faceva gli stessi paragoni.
Lui e Tetsu si assomigliavano in qualche modo...
Entrambi erano due persone calme che cambiavano completamente quando erano in campo.
Esternare le loro emozioni non lo credevano necessario – ovviamente Tetsuya ci rusciva molto meglio-.
Si rese conto che anche se Tetsu gli piaceva molto, era più come un fratello che come un ragazzo.
Kise...
Kise era un'altra storia.
Era vitale e irritante.
Non stava mai fermo e gli piaceva il contatto fisico con le persone.
Era bello e sexy.
Sincero ed espressivo.
Combattente e inarrestabile quando entrava in campo.
Smetterò di ammirarti...
Quelle maledette parole e l'espressione delusa tornarono a tormentarlo tanto che Tetsu se ne accorse e lo richiamò.
“ Aomine-kun … tutto bene?”
Daiki sospirò “ Kise mi piace...meglio non girarci attorno.”
Stranamente riuscì a stupirlo e se ne compiacque.
“ Allora quale é il problema?”
“ L'ultima partita contro la Kaijo...”
Tetsu aspettò che proseguisse ma Aomine non disse più nulla.
“ Aomine-kun, Ryota-kun ti vuole bene... non so se gli piaci ma sicuramente per lui sei come un idolo da imitare...” sorrise all'ultima parola che rispiecchiava completamente lo stile di gioco del biondo.
Daiki scosse la testa “ Da quella partita non lo sono più...”
Tetsuya rimase in silenzio per un po', poi rispose “ Non é ancora meglio?”
“ In che senso?”
“ Se per lui non sei più un idolo non vuol dire che non ti considera più un amico … e il fatto che per lui eri una persona importante ma che ha deciso di superarti …vuol dire che non vuole più seguirti ma camminarti accanto, no? Inoltre secondo me il motivo principale, oltre a voler vincere per la sua squadra, é lo stesso che ha portato me a cercare di batterti.
Io e Kise-kun siamo molto simili quando si parla di Aomine-kun.”
Daiki ascoltava attento le sue parole mentre il suo cuore si scaldava un po'.
“ Sia io che Kise-kun volevamo che tornasse tutto come prima... quando tu eri quello che amava il basket più di tutti e non potevi far altro che sorridere quando giocavi. Penso che Kise si senta in parte deluso da se stesso per non esserci riuscito...”
Era difficile credere a quelle parole ma Tetsu era davvero una delle persone più schiette che conosceva e non avrebbe detto nulla pensando solo che fosse quello che l'altro voleva sentirsi dire.
Non era così buono, anzi.
Se diceva quelle parole allora le pensava, si disse.
“Che dovrei fare?”
“ Che vuoi fare?” gli rispose l'altro.
Gli ricordava troppo la conversazione avuta per messaggi con Satsuki.
“ Voglio... stare con Kise” si rese conto che era la verità nel momento stesso in cui finì d pronunciare quelle parole.
Tetsu storse un po' il naso “ Forse é il caso di andarci un po' piano, Aomine-kun.”
Il moro annuì concorde “ Dovrei almeno ristabilire il rapporto che di un tempo...”
“ E' giusto, ma vorrei che tu pensassi ancora un po' a quello che vuoi dirgli prima di precipitarti da lui.”
Daiki lo guardò un po' perplesso, non capendo quell'esitazione non da Tetsu ma decise di affidarsi all'amico che di certo era più lungimirante di lui su queste cose.
“ Va bene.”
Preso da un istinto famelico chiamò il cameriere e ordinò tre cornetti carichi di crema, sotto lo sguardo divertito di Tetsuya che invece chiese solo una piccola pastarella alla frutta.
Quando le loro ordinazioni arrivarono, i cornetti sparirono in pochi minuti, ingurgitati dalla fame voracica del moro, mentre Kuroko assaporò con calma la sua pasta gustandosi la fragola che gi er capitata.
“ Come va con Kagami?”
Kuroko rischiò di srozzarsi ma riuscì a dissimularlo alla perfezione, frutto degli anni di lavoro.
“ Al solito...amici come sempre” gli rispose amaramente.
“ Cioè?”
Tetsu lo fissò con rimprovero ma decise di parlare. Erano entrambi lì per quello.
“ Al solito... mi viene a prendere a casa la mattina, andiamo a scuola assieme e dopo gli allenamenti ci ritroviamo al Maji Burger e poi a casa sua per la cena... a volte rimango a dormire nella camera degli ospiti e la mattina andiamo a scuola assieme” gli spiegò come se fosse nulla, mentre gli occhi di Aomine si sgranavano sempre di più.
In pratica erano una coppia mancata!
Passavano la maggior parte del tempo assieme, a volte pure la notte anche se non per motivi indecenti.
Diamine! Kagami era un idiota ma Kuroko era fin troppo rispettoso!
Doveva davvero dare una spinta in più a quel macaco di Kagami in quanto era certo che Tetsu non si sarebbe fatto avanti per non turbare la sua luce.
Era davvero il caso di parlare con il suo principale rivale.
Sorrise inquietante .
Chissà magari sarebbe stato pure divertente!

Aveva appena lasciato Tetsu alla stazione quando sentì il cellulare squillare e sorrise quando lesse il nome sullo schermo.
Accettò la chiamata.
“ Dai-chan!” esclamò una voce da ragazza dall'altra parte.
“Hei Satsuki...”
“ Come è andata la seduta con Doc. Tetsu-kun?”
Daiki sbuffò divertito. Da quando aveva raccontato all'amica degli incontri suoi con Tesu, Satsuki aveva ironizzato dicendo che l'altro gli stava facendo da psicologo.
Si era arreso e non si arrabiava neppure più.
“ Tutto apposto, mi ha anche lasciato la ricetta.”
Sentì una risata “ Daichan quello è lo psichiatra!”
Aomine emise un suono incurante.
“ Ora dove sei?”
Daiki si guardò attorno “ Al parco vicino alla stazione.”
“ Aspettami lì, sono nelle vicinanze!”
“ Va bene ma fai in fretta ...” gli rispose annoiato sedendosi sulla prima pachina che incontrò.
Dopo aver attaccatò si ritrovò a ripensare alla conversazione avuta con Tetsu e a rendersi conto di quanto si sentiva meglio da quando aveva quegli incontri.
Non lo avrebbe mai ammesso – forse solo a Satsuki, ma tanto lei già lo sapeva-
I suoi sentimenti verso il biondo ora gli erano molto più chiari.
Si chiese di nuovo perché Tetsu gli avesse chiesto di aspettare prima di parlare con Kise, come se fosse un favore personale.
Non ebbe il tempo di rifletterci che vide la figura snella di Satsuki in lontananza.
In que momento lo prese un brutto, bruttissimo presentimento che si realizzò quando l'amica lo trascinò per negozi a fare shopping.
L'ultimo suono che emise fu un gemito sofferente per poi ritrovarsi tra scarpe e orecchini.

Si era svegliato male quella mattina, Kagami Taiga.
Non sapeva come mai ma da due settimane a quella parte ogni giorno si sentiva terribilmente irritato. Anzi in realtà lo sapeva.
Due settimane prima Kuroko gli aveva annunciato che era tornato amico con Aomine e da quel momento aveva iniziato a passare la maggior parte del tempo con il moro interrompendo la loro routine quotidiana.
Niente più incontri casuali al Maji Burger o cene preparate al volo per due o ancora notti con la camera degli ospiti occupata e ritrovarsi la mattina con un Kuroko completamente in disordine.
Quella nuova abitudine di Kuroko lo metteva terribilmente in ansia mentre lo stomaco gli si contorceva quando tornava a casa da solo, consapevole che in quel mometo la sua ombra stava passando il pomeriggio con la sua vechia luce e non con lui.
“ Kagami-kun oggi esco con Daiki-kun, quindi non vengo al Maji Burger...”
Quella era diventata la frase abituale e giornaliera che Kuroko gli diceva negli spogliatoi dopo l'allenamento mentre si cambiavano.
Ogni giorno assisteva alla stretta amichevole che quei due si scambiavano ogni volta che Aomine lo veniva a prendere nel pomeriggio. Li vedeva andare via di spalle e il cuore gli si stringeva in una morsa.
Non riusciva capire come mai ogni sera che tornava a casa sentiva che era terribilmente vuota.
Si era abituato così tanto alla non presenza di Kuroko che ora restarne senza gli faceva provare quella solitudine che non pensava di poter mai provare, soprattutto dopo aver ritrovato Tatsuya.
L'amicizia con Kuroko era iniziata dal nulla: non si prendevano quasi mai,anzi la maggior parte della loro giornata – tralasciando gli allenamenti in cuisi intendevano alla perfezione- era composta da costanti e frequenti discussioni sulle cose anche più stupide.
Eppure in meno di tre mesi si erano ritrovati in quella strana routine in cui senza pensarci lo passava a prendere mentre finiva la sua colazione o tornare a casa assieme e fermarsi al Maj Burger per oi passare al campetto per una partita o a casa dove Kagami preparava la cena.
Alla stessa velocità, una sera in cui Kuroko era rimasto assieme a lui a vedere una partita di Basket in televisione, si era ritrovato senza pensarci ad invitarlo a dormire da lui per non farlo tornare con il buio.
Così pian piano, invece di essere la camera degli ospiti, nella sua mente quella era diventata la camera di Kuroko, ed ora vederla tornare camera vuota degli ospiti, faceva male.
Si era ritrovato anche quel giorno, dopo gli allenamenti a girare per le strade da solo, senza sapere dove andare.
Vagava tra le persone incurante di essere spintonato.
All'improviso, con uno scatto rabbioso tirò fuori il cellulare, compose un numero e attese.
Pronto?
La voce familiare di Tatsuya lo allietarono almeno un po'.
“ Tatsuya? Sono Taiga...”
Yo fratello! Che succede?
“ So che é tardi... ma ti andrebbe di venire a cena da me?”
Ci fu qualche secondo di silenzio pria della risposta.
Certo! Ma va tutto bene? E' successo qualcosa di grave?
Si sentì sollevato all'assenso.
“ No … non proprio.”
Ok, Taiga appena arrivo mi dici cosa c'é che non va... ci vediamo tra poco.
Sorrise quando sentì la telefonata chiudersi.
Tatsuya dopotutto era sempre suo fratello.
Affrettò il passo per tornare a casa e preparare qualcosa da far trovare pronto all'altro.
Tatsya arrivò una mezz'ora dopo e Taiga aveva già preparato qualcosa da mettere sotto i denti.
Cucinare lo aveva distolto dai suoi pensieri distruttivi su quanto vuota fosse quella casa e su cosa stava facendo in quel momento Kuroko, se fosse ancora con Aomine.
Il suono del campanello lo fece saltare sulla sedia.
Non sapeva perché ma era sulle spine.
Quando aprì la porta abbracciò affettuosamente con un sorriso, l'amico fraterno che ricambiò un po' stupito.
“ Deve essere davvero grave per farti diventare così...” gli mormorò dopo aver sciolo l'abbraccio.
Mangiarono in silenzio guardando il telegiornale e solo dopo che Taiga aveva caricato la lavastoviglie e si era seduto di nuovo al tavolino, Tatsuya decise che era il momento di andare a mettere il dito nella piaga per capire cosa stava succedendo al fratellino.
“ Allora?”
Il sospetto e l'agitazione di Kagami tornarono tutto d'un tratto ora capiva anche da dove venivano.
“ Allora cosa?” disse cercado di tentennare inutilmente.
Tatsuya lo fissò storto “ Cosa é succeso Taiga? Non che mi dispiaccia che tu mi abbia invitato … ma mi stupisco che con te non ci sia Kuroko-kun.”
Quando vide Kagami sobbalzare a quel nome si rese conto quale fosse il problema.
“E' successo qualcosa con Kuroko-kun, giusto?”
Taiga iniziò ad agitarsi sul posto ed ad imppappinarsi con le parole come era suo solito “ Io... Aomine... Maji Burger... campetto... Kuroko … casa …. ospiti.”
Decisamente non aveva senso quello che aveva detto.
“ Fammi capire: hai incontrato Aomine al Maji Burger, Kuroko-kun era al campetto e a casa avevi ospiti?”
Infatti.
“ No... meglio che inizio dall'inizio.”
Tatsuya annuì sollevato “ Ecco bravo.”
“DuesettimanefaIoeKurokoabbiamopartecipatoaduntorneodistreetmadopoavervintoéarrivatoAomine che volevaparlareconKuroko...” lo aveva detto tutto d'un fiato senza una pausa rendendo di nuovo tutto incomprensibile.
“ Taiga sul serio... ti conosco da molto ma non riesco proprio ad interpretarti oggi.”
Kagami prese un profondo respiro e poi iniziò ad articolare con lentezza “ Due settimane fa... Io e Kuroko.... dopo aver vinto un torneo di street … abbiamo incontrato Aomie Daiki... che voleva parlare con Kuroko...” ci metteva dieci minuti per dire circa venti parole ma almeno ora Tatsuya iniziava a capire.
“ Prosegui.”
“ Me ne sono andato per lasciarli soli a parlare... e quando sono tornato sembrava che tutti i loro vecchi asti fossero spariti... ora sono due settimane che tutti i pomeriggi escono assieme.”
Tatsuya sorrise “E quindi?”
“ Non lo so … tutto questo mi agita...”
L'amico gli mise una mano sulla spalla “Se non mi ricordo male era già successo ma avevi risolto, giusto? Kuroko ti aveva detto che non aveva alcuna intenzione di tornare ad essere l'ombra di Aomine?”
Kagami tornò con la mente alla serata del nabe assassino:

“<< Tu con la tua passione nel giocare mi hai salvato dall'abbandonare il basket, facendo un enorme errore.>>
Gli occhi sinceri di Kuroko lo trapassarono.
<< Quindi... no, nonostante mi manchi molto Aomine- kun, non voglio tornare ad essere la sua ombra Kagami-kun.>>”*


“E' vero... ma ora é diverso... anche se ha detto di non voler tornare ad essere la sua ombra é come se invece lo stesse facendo...”
Tatsuya rimase a fissarlo per un po'. Non si parlava più di aver paura che Kuroko abbandonasse il suo ruolo in squadra e smettesse di essere suo amico.
Qui si trattava di essere gelosi. Molto gelosi.
Il fatto che il rapporto tra Kagami e Kuroko fosse strano, era chiaro per tutti .
Perchè di certo il fatto che si comportassero quasi come una coppia se non fosse per i gesti intimi, non era un normale comportamento da amici. Soprattutto se si trattava di due ragazzi adolescenti di quell'epoca tutti indifferenza e chiusi in sé stessi !
Tatsuya ripassò tutti i ricordi che aveva del fratello e sorrise immaginando come doveva essere incasinata la sua mente in quel momento.
Kagamiera sempre stato il tipo che moriva dalla vergogna quando si doveva seriamente parlare di sentimenti, soprattutto se si trattava dei suoi sentimenti.
“ Taiga... vuoi bene a Kuroko?”
Si doveva essere diretti con Kagami, perché se no non si sarebbe risolto nulla .
Come da copione il volto del rosso divenne incandescente e spostò subito lo sguardo sulla finestra.
Tatsuya aspettò pazientamente, consapevole che doveva dargli il tempo per articolarequancosa di sensato.
“ Io...si.”
Una frase sicura! Era davvero un passo avanti con Taiga!
Decise di scavare un po' più a fondo.
“ Ti piace stare assieme a lui?”
Stavolta Kagami non ci dovette neppure pensare e annuì guardandolo in volto.Aveva ancora le guance scarlatte ma non aveva intenzione di scappare.
Non era nella sua natura.
Tatsuya stavolta decise di rischiare.
“ Quindi... ti piace Kuroko-kun?”
Blackout.
Poteva benissimo leggerlo negli occhi del fratello che era tornato escandescente ed aveva iniziato a balbettare completamente nel pallone.
Tatsuya si schiaffò una mano sugli occhi esasperato dalla sua natura complicata e un po' infantile.
“ Taiga credo che il problema sia la gelosia.... Tu sei geloso di Aomine-san.”
Il rosso tornò a fissarlo di scatto. “ Geloso?”
“Già... dopotutto non ti da fastidio che Kuroko esca sempre con Aomine invece di passare il suo tempo con te?”
Kagami si ritroovò ad annuire ancora basito mentre un paio di ingranaggi tornavano a ruotare nella sua testa.
“Forse é il caso che tu inizi a chiederti cosa provi sul serio per Kuroko-kun, Taiga prima che sia davvero troppo tardi.”
Taiga annuì assoggettato dai consigli dell'amico.
Il suono di un cellulare che squillava distolse entrambi dai loro pensieri.
Kagami si avvicinò e prese il telefono.
Era un messaggio. Un messaggio che lo lasciò scioccato.
“ Vediamoci domani alle cinque al bar vicino alla stazione. Devo parlarti.
Aomine.”

Tetsuya, subito dopo aver preso il treno non si era diretto a casa.
Aveva preso un'altra via che lo avrebbe portato in un posto che non aveva mai sopportato per l'odore di medicinali e l'atmosfera tetra e pesante che vi aleggiava.
Aveva mentito a Daiki e questo non gli piaceva. Non ora che stavan tornando amici come un tempo, ma non aveva avuto scelta.
Era stata un sua richiesta, non aveva potuto rifiutare.
Come al solito entrò dalle porte scorrevoli e con passo sicuro si diresse verso la zona Ascensori.
Salì fino al terzo piano e quando uscì si ritrovò davanti ad una grande porta con su scritta l'odiata insegna “Reparto di Terapia riabilitativa”.
Aprì la porta e vi entrò sospirando mentre il suo morale scendeva sempre un poco.
Attraversò velocemente il corridoio fino a fermarsi davanti ad una stanza in particolare.
Bussò aspettando una risposta che ci mise poco ad arrivare.
“ Avanti.”
Tetsuya aprì la porta esitante .
La sua voce s'incrinò alla vista del sorriso sofferente con cui venne accolto.
“ Kise-kun... come va oggi?”











Angolino dell'autrice.

Non sono brava con i commenti finali , spero solo che il capitolo vi sia piaciuto.
- * Riferimento alla One shot "Vincere, per tornare a sorridere."
che avevo scritto qualche settimana fa e che ho pensato di far diventare uno Spin-Off di questa storia.




   
 
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