Serie TV > La famiglia Addams
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Autore: FairySweet    22/03/2015    0 recensioni
Cos'è l'amore Gomez Addams? Forse è una rosa senza colore, un fiocco nero su una culla, forse è la pelle di ghiaccio che tutte le notti sfiori e baci.
Cos'è l'amore ....
Genere: Dark, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Giorni interi passati a cercare, giorni lunghi come millenni che toglievano a sua moglie un po' di quella luce preziosa.
Avevano cercato ovunque, avevano chiesto aiuto perfino alla polizia ma nessuno era riuscito a dare loro una risposta decente così, i giorni diventarono mesi e i mesi si trasformarono in anni.
Anni lunghi e disperati che non facevano altro che aggiungere dispiacere ad un cuore che non poteva sopportare altro.
Le aveva fatto una promessa, le aveva promesso che la loro bambina sarebbe tornata a casa, che sarebbe cresciuta con loro, la stessa promessa anno dopo anno, la stessa stupida promessa che massacrava l'anima.
Sospirò perdendosi sul grigio violento delle nubi “Gomez?” non rispose, non si mosse nemmeno, a che scopo farlo? Conosceva bene quella voce “Dovresti mangiare qualcosa” “Morticia ha mangiato?” l'altro sospirò sedendosi di fronte a lui “Fino a quando non mangerà lei non lo farò nemmeno io” “Hai bisogno di riposare” “Ho bisogno di avere di nuovo la mia famiglia” “Hai la tua famiglia, è tutta qui con te” sorrise appena concentrandosi sul rumore dei tuoni “Mia moglie si sta spegnendo lentamente Fester, non mangia, a malapena dorme, passa ore intere a fissare il vuoto. I miei figli sono spaventati e confusi, non sanno cosa fare e sfogano la loro rabbia sognando cose vivaci e piene di colore ma ogni volta, si svegliano nel cuore della notte urlando perché quegli incubi fanno paura” “E non sei contento per questo?” “Mercoledì continua sognare Ofelia, la sogna vestita da bambolina con lunghi capelli biondi e un sorriso dolce come il miele sul viso” “Gomez …” posò una mano sulla spalla del fratello cercando di restituirgli un attimo di pace “ … tu sei il padre di famiglia, tu sei il punto fermo del loro mondo, devi riprenderti e alzarti in piedi” “Sbagli vecchio mio, non sono io il centro di questo mondo” inchiodò gli occhi ai suoi sospirando “È mia moglie il nostro punto fermo. È pacata, sicura di sé, ostinata, in qualche modo riesce a frenare la mia folle esuberanza e ora, ora è così indifesa e … e non so più cosa …” una lacrima gelida scivolò via dagli occhi costringendolo ad abbassare lo sguardo “Ho una figlia là fuori da qualche parte, non so come sta, non so se è ancora viva, se chiama papà un altro uomo e …” “Non abbiamo smesso di cercarla” “Sono passati tre anni Fester” “Non smetteremo di cercarla nemmeno tra otto anni o dieci o venti. Tornerà a casa vedrai” la mano stretta attorno a quella del fratello così forte da fargli male eppure, quello era l'unico contatto con la realtà.


“Credi che sia ancora viva?” “Non lo so” mormorò decisa infilando nello zainetto un libro di favole “Ma non possiamo aspettare così tanto. Mamma è distrutta, non sorride più” Pugsley annuì mesto passandole un rotolo di nastro adesivo “Papà continua a dire che tutto andrà bene, che riusciremo a trovarla ma non ci crede fino in fondo” “E come possiamo trovarla noi?” “Se Leandro è così stupido come credo non si sarà allontanato molto da qui” “Perchè?” “A che scopo rapire un bambino se poi non puoi mostrarlo con fierezza?” “Vuole giocare con papà” “Vuole farlo soffrire, vuole mostrargli Ofelia e fargli vedere quanto è più legata a lui” “Dovremo imparare da lui” asserì Pugsley infilando il cappotto “Non essere sciocco, perfino un bambino sarebbe in grado di farlo” “Dove la cerchiamo?” “A casa di Leandro” “Ma è disabitata” “Ma qualcosa lì dentro lo troveremo” “Bambini?” si voltarono entrambi verso la porta sospirando “Cosa state facendo?” “Giochiamo padre” “Non avete fame?” Pugsley scosse leggermente la testa cercando di sorridere “Coraggio, la nonna ha preparato qualcosa di buono e …” “Vorremmo solo giocare, possiamo?” sospirò annuendo appena “Non allontanatevi troppo chiaro? Niente incursioni nei parchi cittadini, è pericoloso” annuirono assieme aspettando di restare soli “Sei pronto Pugsley?” “Ehi, c'è mia sorella là fuori. Se per vedere di nuovo la mamma sorridere devo trovarla allora lo farò” si presero per mano e camminando lentamente uscirono nella nebbia, lontano da quella casa sicura che amavano da impazzire.
  
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