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Autore: f9v5    23/03/2015    7 recensioni
[AU! HumanCharacters!]
In viaggio da un emisfero all'altro, a spasso per i continenti, Sonic ed il suo gruppo di amici in un'avventura alfabetica in giro per il pianeta (mancano J, W e X perchè non ci sono stati che iniziano con queste lettere).
Per mostrare le bellezze di un mondo che tendiamo a dare per scontato e che, nella nostra umana cecità, stiamo progressivamente distruggendo.
Genere: Avventura, Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Australia
 
Sonic non ci provò neanche a trattenersi, scoppiò fragorosamente a ridere senza il minimo contegno, quello stesso contegno che Tails riuscì a mantenere per limitarsi ad una risatina e nulla di più.
-Avanti Knux, poteva anche andarti peggio, pensa se te la fossi vista con suo padre.-
E con i suoi due amici a ridersela da un lato e il cucciolo di canguro a festeggiare dall’altro, Knuckles potè solo massaggiarsi l’occhio nero e biascicare maledizioni verso il piccolo marsupiale.
 
 
Brasile
 
Vector proseguì imperterrito verso l’area con la palla tra i piedi, Charmy era pronto a riceverlo.
Raggiunta la distanza giusta, il ragazzo calciò un bolide che si insaccò all’angolo della rete, senza che il bambino potesse arrivarci.
Il grido d’esultanza dell’uomo divenne presto un lamento strozzato quando Mighty entrò in camera e staccò la spina della console.
Il ragazzo in seguito scostò le tende dell’appartamento che dava su una delle tante spiagge di Rio.
-Lasciate stare la console ragazzi. È lì che si vive la vera magia del calcio!- *
 
 
Canada
 
Il ragazzone si appostò tranquillamente in cima alla diga di tronchi e sistemò l’esca sull’amo.
Una volta lanciata la lenza in acqua, il massiccio ragazzo stette pazientemente in attesa che qualche bel pescione abboccasse; nell’attesa sgranocchiò una ciambella allo sciroppo d’acero, erano davvero deliziose.
Sarebbe andato avanti per sempre, quella calma lo faceva sentire bene, poi alle sue orecchie giunse la voce della sua amica Amy.
-Big, ti conviene levarti da lì, i castori stanno cominciando ad innervosirsi.-
 
 
Danimarca
 
Amy fissò la statua della Sirenetta con gli occhi sognanti.
-Sembra quasi che stia aspettando il ritorno del suo amato partito per chissà quale viaggio, conscia che lui tornerà sempre per poter vivere insieme il loro amore.- la ragazza cominciò a piangere comicamente.
-È  così romantico. Sonic, se tu un giorno partissi io ti aspetterei anche in eterno; sapendo questo, anche se passassero anni, tu torneresti per me vero?-
Peccato che in quel momento il ragazzo fosse occupato a sbavare davanti ad una porzione di frikadeller** per ascoltare i sogni ad occhi aperti della ragazza.
 
 
Egitto
 
Shadow doveva ammettere che, malgrado tutto, non gli stava dispiacendo quel giro turistico delle piramidi.
Le antiche credenze egizie, i vari sovrani che avevano regnato su quell’antico e vasto impero, le loro bizzarre divinità. Particolare simpatia da parte sua se l’erano guadagnata le mummie, avevano il grande pregio di saper stare zitte, a differenza di qualcun altro.
-Ehy Shadow, ci facciamo una foto in cui mettiamo le corna alla sfinge?-
Reprimendo un violento impulso, si limitò a fissarlo e a parlargli.
-Se non la pianti di rompere, faker, ti farò avere qualcosa in comune con Tutankhamon!-
-La gloria eterna?!-
-La morte in giovane età!- ***
 
 
Francia
 
Rouge fece un sospiro sconsolato; con l’aria di chi aveva già vissuto quel tipo di situazione, tirò fuori dallo zaino una cartina planetaria e tracciò una netta X rossa sul paese casa della Tour Eiffel.
-Ed ecco che anche la Francia si aggiunge alla lista dei paesi in cui ci hanno bandito dai ristoranti. Grazie tante Knuckles.- rivolse un’occhiata sarcastica al ragazzo dai capelli rossi.
-Ma sono quei tizi che hanno esagerato; solo perché non mi piacciono le lumache, che permalosi.- protestò quest’ultimo sbuffando e incrociando le braccia al petto.
-Oh davvero?! Quindi non sei stato tu che hai gettato un piatto di escargot in faccia al cuoco dandogli del “bastardo assassino” che ha cercato di avvelenarti con della “sbobba liquida”?!-
La questione si concluse con un ulteriore sbuffo di lui e un sospiro di lei.
 
 
Giappone
 
Solitamente Espio non apprezzava gli eventi come quello, a suo dire troppo “mondani”, ma doveva ammettere di riconoscersi parecchio in quel… cosplay, l’avevano chiamato in quel modo quei due pseudo-fanatici di Vector e Charmy, colpevoli di averlo trascinato in quella fiera di nerd.
Il vestito di tessuto nero era perfetto per mimetizzarsi negli spazi bui e la sua leggerezza consentiva movimenti flessuosi e rapidi, perfetti dunque per non farsi notare.
-Sai Espio, se fossi nato tipo 500 anni fa, saresti stato perfetto come ninja.- commentò distrattamente Charmy.
Beh, in effetti lo pensava anche lui; era pur sempre solo un cosplay, ma sapeva accontentarsi.
 
 
Honduras
 
Da quanto aveva sentito in quel paese vi era un tasso di criminalità altissimo e il rischio era seriamente quello di venire assaliti ad ogni angolo.
Eppure Galaxina stava girando per il quartiere commerciale già da alcune ore, alla ricerca di qualche souvenir da portare a casa come ricordo.
Negli ultimi minuti addirittura si era creata quasi una sorta di zona franca attorno a lei dove nessuno entrava, permettendole così di stare un po’ più tranquilla.
Continuando a chiedersi cosa Shadow avesse avuto di importante da fare (era la scusa con cui il ragazzo si era destituito dall’accompagnarla), la ragazza dai capelli azzurri continuò a gironzolare tra le bancarelle, ignara che un certo ragazzo la tenesse costantemente d’occhio dai tetti e sparasse dardi pieni di tranquillante per elefanti a tutti i malintenzionati che minacciavano d’allungar le mani.
 
 
Italia
 
Wave si sbattè una mano in faccia esasperata, non riusciva a credere che l’avessero fatto davvero.
-Jet! Storm! Ma che vi è saltato in testa?- chiese comicamente infuriata all’indirizzo dei suoi due amici.
Sul braccio destro del ragazzo dai capelli verdi era appollaiata un’aquila chiaramente addomesticata e chiunque vivesse a Roma sapeva chi fosse.
-Ehy Wave, non lo trovi stupendo? L’abbiamo chiamato John!- esclamò Jet sfoggiando fieramente il volatile.
-Innanzitutto è una femmina, si chiama Olimpia ed è…- la ragazza interruppe la predica quando senti la terra cominciare a tremare; in lontananza vi era un gruppo di supporters in costante avvicinamento.
-Accidenti, ancora ci inseguono.- biascicò Storm.
Mezzo minuto dopo, i tre correvano per le strade della capitale inseguiti da un gruppo di tifosi imbestialiti.
-RESTITUITEGLI LA LORO MASCOTTE, DANNAZIONE!- ****
 
 
Kenya
 
Sonic fissava con crescente invidia il felino appostato e pronto a balzare addosso alla preda.
Era strano che un simile sentimento maturasse in lui, ma nei confronti di quell’animale non riusciva a farne a meno; gli scatti rapidi, l’accelerazione pressoché istantanea e i lunghi salti.
Quel quadrupede era l’apoteosi di ciò che lui tanto bramava e che ogni giorno tentava sempre di migliorare: la velocità.
Ma l’invidia non gli si addiceva granché, preferiva che fossero ben altri i sentimenti ad albergare nella sua mente, come la fiducia e la sicurezza.
E mentre il ghepardo iniziava la caccia, il ragazzo guardava ammirato dietro il finestrino della jeep.
-In un altro universo scommetto che sono io a far mangiare la polvere agli altri.-
 
 
Libia
 
Vector cadde nuovamente e il sapore bruciante della sabbia finì per inaridirgli la gola.
Dopo qualche colpo di tosse si rimise in piedi e pose il suo sguardo corrucciato dinanzi a quello tranquillo e quasi assente del placido (a sua detta non così tanto) quadrupede.
Un’ improponibile sfida di sguardi durata alcuni minuti, ma dopo aver sopportato per un po’, lo sputo partì inevitabile.
Charmy e Mighty, poco più in là, risero con un leggero e comico disgusto.
-Cavolo che schifo, proprio dritto nell’occhio.-
-Già… povero cammello.-
 
 
Messico
 
La patria del silenzio, soprattutto durante l’ora della siesta; per quanto l’obbiettivo fosse diverso dal suo, Espio apprezzava il fatto che lì la gente sapesse dare il giusto valore anche al tenere la bocca chiusa.
Almeno poteva meditare in santa pace.
Pochi secondi dopo le urla di Knuckles, Vector, Big e Charmy squarciarono quella placida calma che si stava venendo a creare; Sonic li fissava ridendo gustandosi un chili-dog, essendo abituato a quelle pietanze lui non aveva quel problema.
Espio invece potè solo sospirare; purtroppo quella era anche la patria dei cibi piccanti.
 
 
Norvegia
 
Shadow e Cosmo avevano appena scoperto di avere qualcosa in comune: un partner amante dei musei d’arte. Non che su Tails avessero dei dubbi, lui mostrava interesse per ogni forma di cultura, ma la giovane non avrebbe mai pensato che sarebbe stato per lui un punto di congiunzione con sua sorella.
Avrebbe dovuto darle fastidio, vedere quell’improvvisa ed inaspettata sintonia tra il ragazzo che le piaceva e sua sorella Galaxina?
Dallo sguardo di Shadow traspariva piuttosto l’impulso poco dolce di mettere le mani attorno al collo del biondino.
-Stiamo calmi, Shadow, dopo tutto stanno solo parlando, non ha senso preoccuparci.- cercò di placarlo lei con una leggera titubanza nella voce; Shadow l’aveva sempre inquietata.
Sbuffo da parte sua. -Già-
Poi lanciò un’occhiata al quadro dietro di loro, dove una figura umanoide con la testa a lampadina urlava tenendosela tra le mani . *****
-Lui è d’accordo; ha provato ad immaginarseli insieme e si è disperato.-
 
 
Oman
 
Amy pensava che Rouge ne avesse di difetti, dalla vanità alla presunzione, ma aveva dovuto riconoscere che di lati positivi ne possedesse anche lei, in particolare la cocciuta determinazione nell’ottenere sempre ciò che voleva.
Ma non immaginava fosse grande al punto da darle una tale forza fisica; questo pensava mentre si allontanavano dall’industria petrolifera quatte quatte.
-Rouge, ma era proprio necessario?- sussurrò, riferendosi ai due barili pieni di petrolio che la sua (più o meno) amica trasportava sulle spalle senza apparente sforzo.
La ragazza albina si leccò il labbro con bramosa soddisfazione al pensiero del gruzzolo che c’avrebbe ricavato.
-Tranquilla, tanto ne hanno più di cinque miliardi, per due in meno non ne faranno una questione di stato.-
 
 
Paesi Bassi
 
-Amy, perchè i ragazzi stanno fermi all’inizio di quella strada con quelle facce strane?- la ragazza dai capelli rosa arrossì vistosamente nel constatare il “tipo” di via che la piccola Cream le stava ingenuamente indicando.
Fatta eccezione per Tails (andato a dare un’occhiata al museo di Anna Frank), Charmy (si era relegato nella sua stanza d’albergo a giocare ai videogame e mangiare formaggi) e Shadow (Galaxina era riuscita a strappargli la promessa di andare a vedere i mulini a vento insieme) erano tutti lì con gli occhi sgranati e la sensazione che i loro pantaloni all’improvviso fossero diventati più stretti.
-Ragazzi, questa è un’occasione che capita una sola volta nella vita!- dichiarò Jet.
-Ma siamo sicuri che non sia immorale?- chiese un Knuckles rosso come un peperone.
-No, qui è tutto legale, non vedo perché non approfittarne.- Vector già si sfregava le mani.
Peccato che le ragazze fossero in rapido avvicinamento con espressioni non molto pacifiche.
 
 
Qatar
 
Sonic non capiva cosa Tails ci trovasse di affascinante in quell’aeroporto, per lui era uno come tanti altri.
-D’accordo amico, ora possiamo andarcene? Dopo tutto si tratta solo di un aeroporto.-
Tails mise su una faccia leggermente contrariata.
-Ma come puoi non trovarlo interessante? Non ti affascina la vista dei grandi mezzi costruiti con anni di duro lavoro solcare i cieli e carezzare le nuvole?- gli occhi gli brillavano, era in quei momenti che si sentiva particolarmente la sua passione per l’aviazione.
Con comica espressione annoiata, il ragazzo dai capelli blu girò i tacchi.
-Resta pure se vuoi, io vado a vedere il Gran Premio!- ******
 
 
Romania
 
Shadow non riusciva proprio a capire che problemi avesse quell’idiota di Vector.
-Lui potrebbe essere ovunque.- disse in tono sommesso, facendo saettare il suo sguardo in ogni angolo del castello.
Shadow pensò semplicemente che quello lì leggesse troppi fumetti.
-Vedi di darci un taglio imbecille. Sono solo leggende.-
Il ragazzo più alto strinse convulsamente la collana fatta di spicchi d’aglio che portava al collo.
-Ti dico che esiste, e vive in questo castello. Ma se si farà vedere saprò riceverlo: lo sanno tutti che i vampiri sono allergici all’aglio.-
Shadow carezzò sinistramente il calcio della sua pistola.
Non ci credeva affatto, ma in caso contrario avrebbe fatto venire a quel tipo dai canini esagerati anche l’allergia al piombo.
 
 
Svizzera
 
Galaxina si accucciò meglio che potè nel suo cappotto pesante e strinse ulteriormente il nodo della sciarpa; il freddo delle Alpi svizzere sapeva essere davvero pungente.
A parte quello non c’era niente di cui lamentarsi, il paesaggio era una meraviglia e poi c’erano molti modi per ovviare alla questione della bassa temperatura.
Sonic che si stava prendendendo a pallonate di neve con Tails e Knuckles ne aveva trovato uno, il costante movimento.
Quello di Rouge fu un po’ più bizzarro.
Galaxina sorrise e richiamò l’amica con gentile sarcasmo.
-Rouge, fingere di star morendo assiderata non farà giungere un San Bernardo che ti rifornirà d’alcool.-
Occhiolino da parte dell’albina. -Tanto valeva fare un tentativo. Andiamo da Shadow, ha il termos, ci facciamo un caffè… se Sonic non l’ha già finito.-
 
 
Turchia
 
-Vi rendete conto? Ci troviamo nella città dove un tempo sorgeva una delle sette meraviglie del mondo, il Mausoleo di Alicarnasso.- dichiarò Tails con l’entusiasmo tipico di quando si trovava in un posto che risvegliava la sua fama di conoscenza, suscitando il sorriso in molti dei suoi amici, che a loro modo trovavano innocente quella sua passione.
-Beh, non per qualcosa, ma io preferisco un bel paesaggio.- disse Amy ammirando il mare cristallino che il porto di Bodrum vantava.
In effetti era una visione davvero affascinante.
-Lo sapevate che il Mar Egeo è stato chiamato così in onore del re greco che si suicidò gettandocisi da un’altura?-
Sonic rischiò di strozzarsi col kebab; i ragazzi si pararono i gioielli e le ragazze toccarono l’oggetto in ferro più vicino.
-Ma accidenti, se oggi muore qualcuno la colpa sarà tua!- biascicò Sonic all’indirizzo dell’amico. 
 
 
Uruguay
 
-Che cosa stai facendo?- chiese Knuckles alla vista di Vector intento a circondarsi il collo con un collare di metallo.
-Qui sono tutti dei pazzi rabbiosi, il tempo di distrarti e ti sono addosso.- dichiarò con gli occhi che saettavano da un lato a l’altro con comica frenesia.
-Vector, ci guardano tutti.- gli indicò con un cenno gli abitanti che osservavano straniti il comportamento isterico del ragazzo più alto.
-Già… aspettano un nostro passo falso.-
A quel punto Knuckles perse la pazienza.
-Oh insomma, solo perché uno di loro c’ha questo assurdo vizio, non vuol dire che tutti gli Uruguagi siano degli assatanati ansiosi di azzannarti al collo.- *******
 
 
Vanuatu
 
Shadow voltò lo sguardo stizzito; dove diavolo era andato a cacciarsi quell’idiota di Faker?
E poi perché avevano mandato lui a cercarlo, non poteva occuparsene quella masochista della sua ragazza (perché masochisti bisognava esserlo per forza per amare quello lì)?
All’improvviso da un vicolo sbucò fuori una figura col volto coperto da una grande maschera in legno decorata con motivi tribali che cacciò un urlo intimidatorio.
Shadow non indietreggiò di un millimetro e non sbattè ciglio, non potendo impedire che una leggera commiserazione trasparisse dal suo sguardo.
L’individuo tolse la maschera rivelando la sua azzurra chioma.
-Oh andiamo, non ti sei spaventato neanche un po’.- biascicò Sonic deluso.
Shadow gli tolse la maschera di mano e gliela spaccò in testa.
-Come è vero che questo non ti ha fatto poco male.-
 
 
Yemen
 
Espio era sempre stato un amante degli stili tradizionali, pertanto poteva dire che l’ambiente con cui si presentava la capitale San’à, un misto di ancestrale e rustico, gli piaceva.
Non poteva però dire che i suoi compagni di viaggio la pensassero allo stesso modo.
-Non per sembrare offensivo amico, ma io avrei preferito di gran lunga andare dove si possa assaggiare il cibo del posto o roba simile.- disse Mighty passandosi una mano sul collo; Big, accanto a lui, annuì in segno d’assenso.
All’occhiataccia del ragazzo dai capelli viola, il ragazzo si affrettò ad aggiungere.
-Nulla di personale, credimi, è solo che visitare i posti come la zona vecchia non rientra tra i miei interessi.-
Un mattone mal posizionato si staccò da un palazzo e gli franò in testa, stendendolo.
-Wow, vecchia, ma picchia ancora forte.- commentò Big osservando il comico bernoccolo sulla testa di Mighty.
Espio sorrise e aggiunse con un velato sarcasmo.
-Lei preferisce essere considerata antica o anziana.-
 
 
Zimbabwe
 
-RESISTETE!-
Urlò Big sorretto da Mighty, Jet, Wave e Storm, mentre reggeva per i piedi Vector, che teneva Espio per un braccio, mentre questi afferrava una caviglia di Knuckles che stringeva Rouge per i polsi, la quale aveva chiuso le gambe attorno al collo di Amy che pregava che le sue mani non perdessero la presa sulla giacca di Shadow che reggeva Charmy in braccio mentre le sue gambe venivano abbracciate dalle sorelle Cosmo e Galaxina con un braccio a testa mentre con l’altro avevano saldamente afferrato i piedi di Tails e Cream che abbracciavano Sonic per le spalle.
Ma come diavolo avevano fatto a ritrovarsi in quella posizione precaria su una roccia sul ciglio delle Cascate Vittoria?
Oh, giusto…
Sonic puntò la macchina fotografica e mostrò i 32 denti.
-FORZA RAGAZZI, UN BEL SORRISO!-
 
 
 
 
 
Angolo dell’autore:
Non chiedetemi cosa mi sono fumato per partorire sta boiata perché vi assicuro che la risposta sarebbe “Niente”.
Perché ho fatto questa cosa assurda?! Per un semplice motivo: il mondo è bello perché è vario!
Volevo semplicemente mostrare una mia linea di pensiero: ogni paese del mondo è unico perché ha qualcosa, sempre, che lo rende speciale e gli permette di identificarsi. Siamo noi esseri umani, invece, che siamo tutti uguali, nessuno è migliore di qualcun altro e godiamo tutti degli stessi diritti.
Tralasciando lo scatto idealista, quello che voglio dire è che dovremmo essere felici del mondo in cui viviamo e non cimentarci in guerre insensate in nome di Sporchi e Falsi ideali come il denaro il potere mascherati da altruismo o altro, ma mi sa che noi umani non lo impareremo e questo mondo stupendo finirà sempre peggio per colpa nostra.
 
*Questa frase è una mia via di pensiero cementatasi attraverso tutto quello che ho visto o sentito sul Brasile in tanti anni, unito al fatto che lì il calcio non è un semplice sport; per i Brasiliani è un vero e proprio stile di vita, un credo fermo e sincero che per molti di loro ha consentito un vero miglioramento della vita. Basti vedere i tragici eventi avvenuti dopo la finale dei Mondiali del 1950 (Maracanazo, se mai vorrete controllare) per capire quanto il calcio occupi nel cuore dei brasiliani.
 
**Frikadeller: Polpette di carne appiattite originarie appunto della Danimarca.
 
***Per chi non lo sapesse, Tutankhamon morì a 18 anni.
 
****Nel caso in cui viviate a Roma (non è il mio caso comunque) non sapere una cosa del genere equivale a bestemmiare, specie se siete sostenitori della squadra di calcio biancoceleste della capitale. L’aquila Olimpia è appunto la mascotte di una delle due squadre di calcio di Roma; ogni volta che la sua squadra gioca in casa le fanno compiere sopra lo stadio un volo propiziatorio. Considerato l’ardore dei tifosi della squadra in questione, eccessivo e purtroppo non ignoto a casi violenti, non ci vuole molto ad immaginare la loro reazione ad un simile evento.
 
*****Per chi non l’avesse riconosciuto, il quadro in questione è “L’urlo” di Edvard Munch.
 
****** L’aeroporto in questione è quello della città di Doha, attualmente in disuso.
 
*******Questo è un ironico riferimento ai Mondiali di calcio tenutisi in Brasile l’anno scorso quando, durante Uruguay - Italia, un calciatore italiano(Chiellini)  venne morso all’altezza del collo da uno uruguagio (Suarez).
 
Beh, direi che ho finito, alla prossima gente.
  
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