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Autore: mooneli    23/03/2015    1 recensioni
Alice stava sventolando una mano davanti al suo volto, quando lui aprì gli occhi. Lei si limitò a fargli un sorriso e a dir lui: “Ti eri incantato”. Ma ciò che pensava il ragazzo lo sapeva bene:
Strano questo ragazzo
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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UN MARZIANO IN CITTA’
Camminava tranquillamente per i corridoi dell’ennesima nuova scuola,  ignorando le frecciatine neanche tanto nascoste dei suoi compagni di classe.
“Ma chi è questo?”
“Da dove arriva?”
“Dai ragazzi! Siate gentili! È un marziano in città.”
Ridevano loro, ignari di quanto fossero nel giusto nella loro cecità. Perché lui, Jace, era proprio quello: un marziano in città. Nel caso in cui ve lo steste chiedendo non aveva quattro occhi, la pelle verde e il corpo tutto raggrinzito.
Jace era, obbiettivamente, un bel ragazzo. Aveva chiari occhi verdi che contrastavano con i capelli neri come la pece. Però, chissà come mai, stonava sempre. Era sempre stato così. Niente berretti da baseball, nessuna catenella ai jeans, mocassini al posto di scarpe da ginnastica.
Per questo aveva fatto fatica a trovare degli amici, e per questo se ne stava sempre tutto solo n un angolino, divertendosi ad entrare nelle menti degli umani e a scoprire tutti i loro segreti.
Era stato mandato sulla Terra per capire se fosse stato possibile una qualsiasi forme di integrazione tra alieni e esseri umani. Fino ad allora la sua missione non aveva dato grandi frutti, ma sperava che nella nuova scuola sarebbe cambiato qualcosa.
Mentre era immerso nelle sue riflessioni una ragazza gli si avvicinò con fare gentile. Notò che non aveva in mano il vassoio con il pranzo bensì una scatoletta con della verdura al suo interno. La sconosciuta gli tese la mano: “Io sono Alice. Posso sedermi? È l’unico tavolo vuoto.”
Alice aveva capelli biondi raccolti in uno chignon e occhi marroni. Il suo viso era contornato da lentiggini e portava una frangia regolare che le copriva un po’ gli occhi.
“Jace, piacere” risposi. Accennai alla sedia di fronte alla mia, per farle capire che si poteva sedere.
Quando le strinse la mano però, sentì come uno strappo all’altezza dell’ombelico e si ritrovò in un parco. Lì vide una coppia, erano di spalle e sembravano sulla ventina. Stavano parlando, quando il ragazzo si fermò, prese il volto di lei tra le mani e la baciò.
Quando i ragazzi si girarono lui potè vederne i volti.
Quello che vide lo sorprese. Nel parco a baciarsi infatti c’erano Alice e lui.
 
Alice stava sventolando una mano davanti al suo volto, quando lui aprì gli occhi. Lei si limitò a fargli un sorriso e a dir lui: “Ti eri incantato”. Ma ciò che pensava il ragazzo lo sapeva bene:
Strano questo ragazzo
  
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