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Autore: Non ti scordar di me    23/03/2015    2 recensioni
Dove una ragazza è il nero, la tristezza, la malinconia.
Dove un ragazzo è il bianco. Ma non è il suo di bianco, lui è il bianco di qualcun'altra.
*
Forse avresti potuto aiutarmi, ma ora non più. Scusami, scusa se ho reso nera anche la tua anima colorata. Non ho mai voluto trascinarti giù con me.
Non inviato.
*
Perchè io, Non ti scordar di me, sono quel nero. E voi? Voi siete il nero? C'è qualcuno che capisca cosa significhi essere il nero?
*
Non ti scordar di me.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Non capisco come tu riesca a perdonarmi tutto. Ti ho fatto soffrire, non dovresti perdonarmi tutto, sai?
Inviato 8 pm.
Visualizzato 8.03 pm.
 
DIO, tu non capirai mai. Non capirai mai che io ti perdono tutto, qualsiasi cosa tu faccia per me non sarà mai un problema. Non riuscirò mai ad essere arrabbiata con te, non riuscirò mai a non parlarti per più di dieci minuti, non riuscirò mai a non sentirmi in colpa per qualche stupido nostro litigio. Perché alla fine sarò sempre io quella a preoccuparmi di far tornare tutto come prima, sarò sempre e SOLO io quella che cederà per prima. Sarò sempre io quella che metterà questa situazione apposto, com’era prima.
E mi chiedo perché, perché per una volta non puoi sentirti tu in colpa al posto mio? Me lo sto chiedendo da anni e credo di aver pensato tante volte che in realtà tu te ne strafreghi di me. Ho pensato tante volte di volerti sentire triste per qualcosa, ho desiderato che un giorno tu mi scrivessi e che mi dicessi qualcosa, qualcosa che mi avrebbe fatto capire che non sono solo una stupida inutile ragazza innamorata di un completo coglione.
Qualcosa che mi avrebbe fatto capire che non sono l’unica a sentire un vuoto all’altezza del petto ogni volta che vedo che la persona che amo è online ma non lo è per me. Perché sì, il tuo online non sarà mai per me, niente sarà mai per me. Ogni tua frase, pensiero non è stato e mai sarà per me e fa male. Fa male pensare che tu con uno stupido messaggio, anche con uno stupido e banale ‘ehi’ possa farmi spuntare un sorriso. E sai che ti dico? Che è bello, è bello vedere che una volta tanto mi hai cercato. E sai un’altra cosa?
Che è ancora peggio capire che sì, mi hai cercato, ma non perché tu volessi sentirmi, mi hai cercato solo perché non hai nient’altro, non hai nessun altro disposto ad ascoltarti. E non capisco se hai cercato me perché sai di poterti fidare o perché vuoi empatia, perché vuoi che io ti capisca visto che ho provato quello che ora provi tu.
E ora che tu mi stai dicendo che, finalmente, stai provando qualcosa, tu vuoi dimenticare. Vuoi dimenticare perché è più semplice così, perché anche se io – corrosa dalla gelosia – vorrei tanto aiutarti a dimenticarti di lei so che non lo farò mai. Non lo farò mai perché se io non ti ho dimenticato, tu non puoi dimenticare lei.
Perché se lei è quello che sei tu per me, allora puoi considerarti morto. Puoi considerarti andato e senza speranza, perché non ce la farai mai.
E anche se ora senti quella costante malinconia addosso e vuoi fartela passare non se ne andrà, non ora. La malinconia e la tristezza si superano, ma sei tu a decidere quando superarle. E io non ho ancora deciso di farmele passare. Perché per quanto sorrido e mi diverto con i miei amici, la malinconia non se n’è ancora andata.
Perché quando mi presentano qualcuno col tuo nome, perdo sempre qualche battito.
Perché quando sento la tua colonia mi giro per vedere se quel ragazzo dietro di me sei tu e poi sono soprafatta dalla tristezza costatando che quello non sei veramente tu.
Perché quando mi capita d vedere una nostra vecchia foto non riesco a non sorridere e non è un bene, non è affatto un bene sorridere con un sorriso nostalgico.
Perché quando mi chiedono di chi sono innamorata non so se rispondere col tuo nome o se rispondere con la parola ricordo.
Perché a volte mi chiedo come abbia fatto ad innamorarmi di te e ogni volta mi dico che sono senza speranze visto che ci ricado sempre.
Mi dico di non ricadere nel mio sbaglio, poi ti vedo e capisco che anche se è passato più di un anno quella sensazione fastidiosa la provo ancora solo con te. Ed è snervante provare ad innamorarmi di qualcun altro senza risultati, è fastidioso sorridere ad una persona pensando di star sorridendo a qualcun altro, è egoistico illuderle una persona che forse tiene veramente a me ma non ho nient’altro. Riesco ad illudere me, lui e TE. Perché io ti illudo, ti illudo quando mi chiedi se la rincontrerai, ti illudo quando mi chiedi se tutti hanno un lieto fine, ti illudo quando ti dico che ti voglio bene.
Perché un mio ti voglio bene non è lo stesso tuo di ti voglio bene. Perché il mio è vero, e con questo non voglio dire che non tu non mi vuoi bene: NO, con questo voglio dire che non puoi volermi lo stesso bene di quanto te ne voglia io.
Perché non so se dire che ti amo o che ti voglio bene, perchè non si può amare un ricordo.
Un ricordo lo si custodisce e basta, poi si dimentica…E io sono diversa, perché io non ti ho ancora archiviato.
Forse dopo questo messaggio kilometrico non ti parlerò più, non perché non voglia sentirti, non perché voglio dimenticarti…Perché non voglio sapere la tua risposta, perché la tua risposta sarà sempre più scontata, perché tutto quello che potresti dirmi non sarà mai abbastanza di quello che spero.
E anche se ora mi dici che ti senti in colpa per quelle volte che mi facevi stare male, non m’importa. Perché non c’è stata una sola vera volta in cui mi sono arrabbiata con te, mai. E anche se mi ripeti che vuoi rimediare ai tuoi errori non ce la potrai mai fare, perché anche se ci provi MAI NIENTE potrà EQUIPARARE quello che vorrei fare io per te.
Non ci sarà mai niente che potrà farmi sentire meglio, perché sono sempre io, sono sempre la stessa ragazza monotona di sempre. Sempre lo stesso volto, la stessa faccia, le stessa abitudini. Sono sempre io e credo che questo ti scoccia. E mi spiace, mi spiace se non sono io quella ragazza che vuoi ma fa male sapere che vuoi essere felice con una persona che non sia io.
Mi spiace essere così emotiva, mi spiace non riuscire a controllarmi e detesto lasciarmi andare con te perché mi sento troppo vulnerabile.
Mi spiace essere così poco adatta a te. Mi spiace non essere quella ragazza da plasmare a tuo piacimento, mi spiace essere quella ragazza che ama stare sola con sé stessa.
Mi spiace essere così me. Mi spiace essere questo gigantesco errore che sta andando a rotoli. E forse tu mi vorresti aiutare, mi salveresti dalla disperazione, mi salveresti da tutto ma non sei tu che devi salvare me.
Non sei tu che devi aiutarmi, tu hai già la persona che devi aiutare. Tu hai già la ragazza da salvare ed evidentemente quella ragazza non sono io.
Ma ehi, non è un problema. Posso salvarmi da sola da questo tunnel che mi sta distruggendo.
A pensarci bene non ti chiederei neanche di aiutarmi perché non devi sentirti obbligato, perché devi essere libero e non lo sai mai…non con me, e credo che scriverti tutto questo sia stato un enorme sbaglio, perché ora sai che ho bisogno di aiuto, sai che voglio il tuo aiuto e sai che non voglio che tu ti senta obbligato.
E forse questo è solo un modo perverso per farti capire come il mio mondo veda solo un colore. Quando ci eravamo conosciuti, mi dicesti che tutto può essere qualsiasi colore…Io ti dico che ora niente ha più la stessa tonalità. Vedo solo tonalità di nero e di grigio soffocarmi.
E forse se tu volessi salvarmi, sarebbe veramente troppo tardi.
Il nero rimane nero. Ed è terribilmente spaventoso vedere come il mio mondo abbia solo quel colore e che non si possa far niente per cambiarlo.
Anche se hai provato a mostrarmi tutti i bei colori che questo mondo ha, io vedrò solo il nero. E anche se ci passi una mano di rosa, di giallo, di verde o di qualsiasi altro colore il nero prevarrà sempre.
Forse avresti potuto aiutarmi, ma ora non più. Scusami, scusa se ho reso nera anche la tua anima colorata. Non ho mai voluto trascinarti giù con me.
Non inviato.
 
Decise di non inviarglielo più, ma non sapeva che se l’avesse fatto – se avesse deciso di rimandarlo – lui avrebbe detto solamente: Per rendere il nero meno spaventoso, ci vuole solo il bianco. Tu sei il mio nero, io sono il tuo bianco.
 

Non saprà mai che il suo bianco – il bianco che avrebbe potuto rendere il nero un grigio, fino a farlo diventare bianco come lui – era lì per lei.
 
 
 

Siete il nero? O il bianco? O un altro colore?
Io, Non ti scordar di me, sono quel nero.
E sono curiosa di sapere cosa siete voi.


 
  
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